Napoli, 1949. Un rombo assordante, e la casa dove la piccola Celestina abitava non c'è più. Con la casa se ne è andata anche la zia della bambina, che è orfana e ha visto partire la sorella maggiore Agnese per la lontana America insieme allo yankee che ha promesso di sposarla. L'unico amico rimasto alla bambina è Carmine, un ragazzino un po' più grande di lei che vive di espedienti per le strade di Napoli. Carmine incontra George, un gigantesco cuoco afroamericano che lavora su una nave della Marina degli Stati Uniti. Carmine e Celestina finiranno su quella nave diretta a New York, dove la bambina spera di ritrovare la sorella, ma una volta arrivati all'indirizzo indicato da Agnese non la troveranno e intraprenderanno una serie di avventure che coinvolgeranno anche il commissario di bordo della nave Domenico Garofalo, una sorta di Mangiafuoco burbero ma dal cuore tenero.
Seppur dalla lacrima facile l'ultimo film di Salvadores si avvale di maestranze importanti, un budget più che modesto, un cast internazionale e delle sontuose location. Il tutto per mettere in scena quella narrazione dei meridionali che arrivano in America con un sogno e con le valigie di cartone.
Il tutto come una favola alla Fievel sbarca in America anzichè un topolino abbiamo due bambini che non smettono di giocare di complicità per superare i diversi ostacoli che si frapporranno tra loro.
Tratto da una sceneggiatura di Federico Fellini e Tullio Pinelli, ritrovata nel 2006, è il primo film napoletano di Gabriele Salvatores, che dice di essersi ispirato alla memoria della sua famiglia. Sarà parlato in napoletano stretto e, almeno stando alle dichiarazioni del regista, sarà senza sottotitoli. Nel cast anche Francesco Favino, di nuovo in un ruolo nautico negli anni Quaranta come in COMANDANTE.
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