mercoledì 3 luglio 2024

Sting


Titolo: Sting
Regia: Kiah Roache-Turner
Anno: 2024
Paese: Australia
Giudizio: 3/5

Dopo aver allevato in segreto un ragno dal talento inquietante, la dodicenne Charlotte deve affrontare la realtà del suo animale domestico e lottare per la sopravvivenza della sua famiglia, quando la creatura, un tempo affascinante, si trasforma rapidamente in un gigantesco mostro carnivoro.
 
Ragni alieni che arrivano da un altro universo e riescono a imitare e riprodurre qualsivoglia suono.
Sembrava apparentemente un b-movie per la produzione, la cg e tanti altri aspetti indie quando invece Sting riesce a fare molto meglio di tanti suoi fedeli compagni dei animal-horror in particolare gli spider-movie. E dalla sua ha un'amante del genere come Turner che aveva girato WYRMWOOD che ebbe tra l'altro un sequel nel 2021. L'approccio è favolistico Charlotte, trova si affezziona e nutre questo piccolo aracnide raccontandogli la sua vita e immortalandosi a cavallo proprio di esso vista la sua passione per il disegno con cui cerca di dare consigli al patrigno alle prese con un fumetto da provare a vendere. Ci sono dei buoni momenti gore e splatter, il ragno anche se il finale rimane come sempre aperto, agisce da solo e non in gruppo. Cresce, viene spostato da una teca all'altro e cominciano a cambiare i suoi bisogni e le vittime di cui ha bisogno di nutrirsi.
Sting riesce ad essere anche a modo suo ironico, basti pensare l'incipit, ma sa anche cogliere i drammi di una famiglia disfunzionale che cerca di mettercela tutta. Quando Sting attacca in casa i due genitori e prende il bambino si alza l'asticella del ritmo e soprattutto di alcune scene che fino a quel momento non mi aspettavo proprio di vedere rivelandosi funzionali

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