1 novembre 1978. Il 25enne Enea Monti è uno studente di cinema che sogna di diventare regista e lavora come volontario sui set della Capitale. Fra i curiosi intorno vede Pietro Gherardi, e fra i due c'è subito un'intesa silenziosa fatta di sguardi. Più tardi Enea ritrova Pietro al Nuovo Olimpo, un cinema d'essai che è anche un luogo di incontro per omosessuali. I due si appartano in bagno, ma Pietro non vuole un rapporto casuale consumato di fretta e di nascosto: ed Enea lo asseconda, fissando con lui un appuntamento in una casa temporaneamente vuota. Lì inizia la loro storia d'amore intensa e passionale, che però subirà una brusca e inaspettata battuta d'arresto. Da allora, attraverso quattro primi di novembre nel corso di quasi quarant'anni, il ricordo e il rimpianto di quei momenti iniziali di intimità e di tenerezza rimarranno permanentemente nel cuore di Pietro ed Enea, nonostante le loro vite siano in apparenza consolidate con compagni e carriere professionali diverse.
L'ultimo film del prolifico Ozpetek sembra quasi una sorta di spot pubblicitario dell'epoca per mischiare una storia gender, Ladri di Biciclette e The Dreamers. Nel voler esplorare un contesto storico, una fase politica e una storia d'amore con tutti i sotterfugi e sotto storie, Ferzan finisce per non riuscire mai veramente a delineare nessuno degli intenti lasciando un polpettone raffazzonato attorno ad un teorema trito e ritrito e realizzato in modo davvero maldestro. Se ci mettiamo poi dentro anche la scelta di un cast disfunzionale dove non riesci a provare enfasi e pathos per nessuno degli attori allora il risultato è tutto detto.
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