Si avvicina il giorno del processo per il padre di Barry Allen, da anni in carcere per l'omicidio di sua moglie. Il ragazzo, che in realtà è anche il supereroe The Flash, ha cercato in ogni modo di dimostrare la sua innocenza, ma anche con l'aiuto delle Wayne Enterprises e dei suoi superpoteri non ha trovato come scagionarlo. Per disperazione arriva a correre più veloce di quanto abbia mai fatto, fino a raggiungere una sorta di ruota del tempo. Ma scopre presto che viaggiare nel passato non cambia solo il presente e il futuro: in questo mondo infatti il suo amico Batman è molto diverso e non sembra esserci alcuna traccia di Superman. In compenso il Barry di questa realtà vive felice con i genitori, ma per proteggere la sua vita il Barry originale dovrà stravolgerla e, nel farlo, finirà per perdere i propri poteri...
Pur non essendo un fan della Dc e sulle sue peripezie produttive e gli eccessi che portano spesso a prodotti infruttuosi, Flash è un trip. Un trip lisergico e disperato dove nella sua rincorsa verso ogni tipo di assurdo narrativo riesce ad essere originale e sbalorditivo almeno per ciò che concerne un diverso utilizzo dei metaversi. Perchè è pur vero che quelli visti finora sono quasi sempre risultati abbastanza equilibrati e minimali nella loro gestazione mentre qui tutto è caotico e disordinato basta vedere i flash che si fa il protagonista quando mischia i mondi e le conseguenze inattese e gli effetti perversi che produce distorcendo e non di poco la realtà. E' un film totalmente pieno di difetti e di attori stucchevoli e recitazioni sopra le righe. Però funziona proprio nel fattore intrattenimento anche se dura più di due ore. Allo stesso tempo tutto questo inseguire dimensioni e piani temporali risulta una voragine, un burrone davvero orrorifico in grado far rabbrividire lo spettatore su come si possa perdere tutto nel giro di poco e finire in un limbo di psicosi.
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