Orson, un burocrate compulsivo scopre l'esistenza di una stanza segreta. Ma i colleghi negano.
Corner Office passato in sordina un po
dappertutto. Altro non è che quel film assurdo per gli amanti del
non sense. Un'opera prima di un regista (A)nonimo con un cast
anonimo e un risultato più che soddisfacente e inaspettato. E' un
film che parla di alienazione soprattutto in alcuni (A)nonimi uffici
in luoghi (A)nonimi d'America, con grattacieli (A)nonimi che superano
in altezza le nuvole e in (A)nonime mansioni dove non è mai chiaro
cosa stiano facendo questi burocrati.
Orson arriva in una nuova azienda con tutte le sue ansie e patologie che verranno subito messe alla prova da alcuni colleghi che sicuramente tanto meglio di lui non stanno. Ed è allora che entra l'elemento distopico nella quotidianità sfiorando vari assurdi e creando delle linee narrative interponendole tra di loro per arrivare a dei veri e propri paradossi. Eh sì perchè una stanza immaginaria che vede solo Olson, dove all'interno il tempo sembra fermarsi, dove si da vita ai propri sogni e dove si riesce a dare il meglio di se lavorativamente come può essere gestita e fino a che punto metterà a dura prova la sanità mentale del protagonista?
Orson arriva in una nuova azienda con tutte le sue ansie e patologie che verranno subito messe alla prova da alcuni colleghi che sicuramente tanto meglio di lui non stanno. Ed è allora che entra l'elemento distopico nella quotidianità sfiorando vari assurdi e creando delle linee narrative interponendole tra di loro per arrivare a dei veri e propri paradossi. Eh sì perchè una stanza immaginaria che vede solo Olson, dove all'interno il tempo sembra fermarsi, dove si da vita ai propri sogni e dove si riesce a dare il meglio di se lavorativamente come può essere gestita e fino a che punto metterà a dura prova la sanità mentale del protagonista?
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