Giudizio: 3/5
Iris è una madre single che lavora come guardiana notturna in uno sporting club abbandonato. Dal momento che non ha nessuno che può prendersi cura della figlia Tata, è costretta a portarsi dietro, al lavoro, la sua bambina di 8 anni. In apparenza non ci sono pericoli: durante il suo giro di ronda, la piccola può giocare indisturbata, mentre la madre la sorveglia con l'occhio delle telecamere. Ma proprio nel momento in cui sono separate, l'edificio viene attaccato da un'orda di zombi. Iris deve ritrovare la bambina e salvarla, mentre altri sopravvissuti si rifugiano nell'edificio e minacciano la loro sopravvivenza.
Virus 32 è un film che aspettavo da
tempo se non altro perchè ero interessato a vedere come in Uruguay
si cimentassero con un sotto genere del'horror così abusato. A
differenza dell'idea dei 32 secondi che non ho trovato poi così
originale, funziona molto bene nel film l'atmosfera, l'ansia che Iris
e figlia trasmettono, il fatto di aver sfruttato molto bene un'unica
location e un make up interessante. Dal piano sequenza iniziale si
denota subito come sia precipitata la civiltà e l'elemento assurdo è
che nonostante assistiamo ad attacchi degli zombie a danno degli
umani, giacchè gli eventi sembrano isolati, il resto delle persone
vive tranquillamente quasi come se non volesse vedere ciò che sta
capitando. Sequenze ben orchestrate, interpretazioni convincenti, più
tensione e meno splatter, Virus 32 ha saputo trovare dei piccoli ma
ingegnosi cavilli in grado di offrire agli abituali e sempre più
esigenti cultori della materia o semplici appassionati delle varianti
sul tema.
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