Susana, una modella spagnola di 24 anni, vive da sei a Parigi. A una festa ha appena conosciuto un celebre fotografo che le potrebbe far fare il definitivo salto di qualità. All'improvviso però riceve una telefonata. Sua nonna Pilar, a cui è molto legata e che si è presa cura di lei fin da bambina dopo che i genitori sono morti in un incidente d'auto, ha appena avuto un ictus. La ragazza deve così tornare di corsa a Madrid per prendersi cura di lei e trovare qualcuno che possa assisterla. Arrivata a casa la nonna non la riconosce. In più, vorrebbe rientrare a Parigi per lavorare ma ogni volta succede qualcosa che la costringe a rimandare e le sue giornate si trasformano in un incubo.
Plaza in straordinaria forma complice la penna di Carlos Vermut firma una delle sue opere migliori. Se la trama e il soggetto di Abuela risultano abbastanza convenzionali, è la messa in scena di questa favola horror e le trovate tra nipote e nonna soprattutto all'interno della casa che lasciano momenti di pura suspance e tensione. Un horror puro come quest'anno se ne sono visti pochi dove attraverso giochi di specchi, rituali, possessioni e ancora una volta la vecchiaia, il vero terrore è rappresentato dalla perdita della bellezza e lucidità che essa comporta, vista attraverso una nipote modella che dove gira per la città trova i poster pubblicitari di se stessa e la nonna costretta a vagare da una casa di riposo ad un altra conservando le sue arti esoteriche e il momento esatto per fare i conti e ridare lustro alla sua personalità da strega.
Abuela rispetto ad altre opere precedenti conserva e sciorina tanti temi nel corso della sua durata, dalla tirannia della bellezza, condannate all'invisibilità quando il loro fascino comincia a svanire, all'ossessione per il successo, l'insignificanza dei legami familiari rispetto alle esigenze del mercato capitalista, o la solitudine e l'isolamento delle persone nelle grandi città e infine crudele oltre misura...la vendetta.
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