Siamo a Tai Pei, capitale del Taiwan. Jim e Cat conducono una vita normale, senza troppi eccessi e con i problemi di tutti noi. Nel frattempo, un virologo annuncia l’arrivo di una mutazione del virus del raffreddore, supplicando un lockdown. Le elezioni incombono e nessuno chiaramente vuole chiudere la città.
Tuttavia, il virus prende piede e trasforma la città intera in un covo di persone infette prive di ogni inibizione e devote solo alla violenza. Per Jim sarà una corsa alla sopravvivenza così come per Kat, che dovrà fuggire dalla follia, con la speranza di ricongiungersi al fidanzato. Non sarà un cammino facile
Sadness poteva davvero regalare molto
di più. Al Tohorror sembrava il film del momento e soprattutto
essendo targato Cina lasciava perplessi su un soggetto così
ambizioso e pervertito.
Invece nonostante una buona messa in scena e un finale che regala qualche colpo di scena, devo dire che la violenza che immaginavo non si è vista se non in qualche breve momento come quello della metropolitana o l'orgia in ospedale tra gli infetti e lo stupro oculare (che però intuiamo senza vedere). Non è un caso che il regista sia canadese e abbia scelto di girare in Cina. Probabilmente un regista cinese non avrebbe potuto fare un film di questo tipo e la critica che abbia voluto fortemente la Cina per dare il via alla pandemia è diventato poi un pettegolezzo.
Seppur senza inibizioni ci si conceda ogni eccesso possibile, il film per assurdo riesce meno in termini di disgusto e orrore rispetto a prodotti estremi del passato come NAKED BLOOD ad esempio giusto per rimanere in Oriente. Mi aspettavo davvero un'opera più depravata alla Crossed di Garth Ennis. In questo caso poi il via alle danze dato con la signora anziana all'inizio lascia intuire visto il finale con lo scienziato che le cause di questo virus siano legate forse a una maledizione più che un esperimento andato a male. Purtroppo la parte che funziona meno è proprio la storia d'amore che vede la giovane coppia divisa e in location diverse proteggersi e mettersi in salvo.
Invece nonostante una buona messa in scena e un finale che regala qualche colpo di scena, devo dire che la violenza che immaginavo non si è vista se non in qualche breve momento come quello della metropolitana o l'orgia in ospedale tra gli infetti e lo stupro oculare (che però intuiamo senza vedere). Non è un caso che il regista sia canadese e abbia scelto di girare in Cina. Probabilmente un regista cinese non avrebbe potuto fare un film di questo tipo e la critica che abbia voluto fortemente la Cina per dare il via alla pandemia è diventato poi un pettegolezzo.
Seppur senza inibizioni ci si conceda ogni eccesso possibile, il film per assurdo riesce meno in termini di disgusto e orrore rispetto a prodotti estremi del passato come NAKED BLOOD ad esempio giusto per rimanere in Oriente. Mi aspettavo davvero un'opera più depravata alla Crossed di Garth Ennis. In questo caso poi il via alle danze dato con la signora anziana all'inizio lascia intuire visto il finale con lo scienziato che le cause di questo virus siano legate forse a una maledizione più che un esperimento andato a male. Purtroppo la parte che funziona meno è proprio la storia d'amore che vede la giovane coppia divisa e in location diverse proteggersi e mettersi in salvo.
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