sabato 26 marzo 2022

Dry


Titolo: Dry
Regia: Robert Connolly
Anno: 2021
Paese: Australia
Giudizio: 3/5

Aaron torna a Kiewarra, nell'entroterra australiano. Ne era uscito da fuggiasco, scagionato dalla giustizia, ma accusato dalla comunità di essere coinvolto nel presunto suicidio della giovane Ellie. Vi fa ritorno da poliziotto famoso dopo che l'amico Luke ha ucciso moglie e figlio e si è suicidato. Ma la versione ufficiale dei fatti non convince Aaron che, su invito dei genitori di Luke, intende indagare sui fatti e forse seppellire i sospetti legati al proprio passato.

Dry unisce quelle atmosfere sempre interessanti australiane di quell'outback che seppur civilizzato, rimane sempre un sinonimo di qualche segreto taciuto, di qualche nefandezza che rischia di imprigionare la popolazione in un limbo cercando sempre di essere riscattata dall'arrivo di un forestiero che in questo caso è uno dei pilastri delle tragedie successe a Kiewarra. Il film parte da un evento di cronaca mica da ridere, di quelli irrisolti ormai digeriti dalla popolazione chi in un modo o nell'altro, brancolando nel buio e aspettando sempre di poter trovare un colpevole. Connolly ci mette del tempo a ingranare. Si prende tutto il dovuto per macinare gli ingranaggi delle storie e sotto storie presenti nel film, con uno stile impeccabile, inserendo una matassa di vicende e personaggi ben caratterizzati dove ognuno sembra essere portatore di un segreto o di una sofferenza personale e familiare. Al di là della vicenda che alterna presente e passato, il film ha la premura e l'infallibilità di tessere un finale davvero drammatico in grado di buttare tutte le teorie possibili formulate durante la narrazione per il peggiore degli scenari possibili. Eric Bana, da sempre un attore sottovalutato, ancora una volta dimostra con quegli occhi da animale sensibile di farsi portatore di tutta la sofferenza e i pregiudizi del film



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