Nel 1967, "Hollywood Dick" Moltisanti rientra da un viaggio in Italia con una nuova moglie e la presenta a suo figlio Dickie Moltisanti. Tra i due scatta immediatamente una scintilla, che porterà a un aspro conflitto quando il padre inizierà a maltrattare la giovane donna. Dickie è poi una sorta di mentore per Anthony Soprano, figlio di Johnny che però finisce in galera per alcuni anni. Johnny inoltre è un presenza difficile anche quando è in famiglia, sempre in litigio con la moglie Livia, cosa che spinge Anthony a guardare fuori di casa per un modello maschile. Dickie ha inoltre un amico afroamericano, Harold, ma la loro amicizia si interrompe quando quest'ultimo deve lasciare il New Jersey. Quando tornerà anni dopo la situazione sarà molto cambiata e con Dickie si creerà un rapporto di tensione.
Pur non avendo visto la serie tanto osannata dei SOPRANO sapevo che questo crime movie o gangster movie era un prequel e così vedendo un casting che mi convinceva da principio mi sono detto perchè non vedermi una bella storia di mafia in America. E devo dire che seppur Taylor sia un mestierante abile con le serie tv e non altrettanto con i film, quest'opera per quanto prenda in prestito tutti i clichè di genere del caso e prendendo a mano bassa dalle più importanti opere di Scorsese sa il fatto suo perlomeno senza stonare o rendersi ridicolo.
La storia esamina fatti di cronaca, un periodo storico denso e complesso dove gli scontri tra gli afro americani e la polizia e le bande criminali erano una vicenda molto drammatica anche se con un registro temporale meno iperbolico (fine '60 e inizio '70).
Se la vicenda dovrebbe narrare la crescita di Anthony (Tony), il film sembra invece focalizzarsi ancor più sulle famiglie mafiose, caratterizzando in alcuni casi in modo molto intenso l'interiorità dei personaggi e della comunità che si forma tra loro, tra amicizie e inimicizie che confluiranno poi nel climax finale del film.
C'è come sempre tanta violenza (le razzie dei neri e la risposta a suon di proiettili delle forze dell'ordine, la xenofobia che cresce mano a mano da tutte le parti, il tradimento dell'amante con un uomo di colore che viene soffocata in mare, l'uccisione del padre da parte del figlio per gelosia) insomma temi tragici e sempre funzionali ma dall'altra parte anche tanto sentimento, valori disfunzionali dei gruppi criminali e molto altro ancora. Sicuramente grazie a Jon Bernhtal e Vera Farmiga, coppia di mafiosi nel film, il cast acquista quel livello in più grazie come dicevo ad una buona regia e un'ottima ricostruzione storica.
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