A Duffy, una cittadina rurale nello stato della Georgia, il wrestler Jack Spade fa del suo meglio per portare avanti la DWF – Duffy Wrestling Federation, la federazione di wrestling locale fondata dal padre morto suicida. Jack è il campione della DWF, scrive le storyline degli show e ne supervisiona l’organizzazione nei week end. Durante la settimana, si barcamena tra una situazione familiare segnata dalle tensioni crescenti e un lavoro che non lo soddisfa. Le sue sfide difficili non sono sul ring. Jack infatti ha un rapporto difficile con il fratello, che vede in lui un freno alle sue ambizioni, e con i lottatori della DWF, corteggiati da una federazione rivale. Il suo match più impegnativo sarà tenere insieme i pezzi della sua vita privata, del suo lavoro e della federazione di suo padre.
Heels poteva davvero essere molto ignorante e figlio di una casa di distribuzione molto piccola e abbastanza insignificante. Forse l'odore di wrestling, di quell'atmosfera che potrei per gusti personali affiancare a Kurt Sutter anche se qui abbiamo il David Waldron di RICK AND MORTY. L'attore protagonista è lo Stephen Amell di quella stronzata di ARROW che però dal canto suo riesce con un personaggio estremamente stereotipato a non sfigurare.
Il wrestling di serie b. Praticamente quasi ogni stato americano ha il suo wrestling fai da te, mischiando gestione familiare, dramma familiare, ego spropositato, piccoli paesini dove lo show business è più che mai importante e dove il pubblico come testimonial serve a dare continuità con cui crescere e in cui fargli credere dandogli ciò che vogliono. Gli Heels sono i cattivi e i Face i buoni e i cambiamenti tra buoni e cattivi saranno uno dei temi portanti della mini serie.
Senza voler mai esagerare o tirarsela come un plot del genere avrebbe potuto, i personaggi nel suo auto compiacersi spesso sanno benissimo quali siano le loro possibilità, fragilità, compromessi e incertezze.
Seppur senza caratterizzazioni psicologiche rilevanti, anche solo il fatto di farti odiare un personaggio all'inizio e renderlo piacevole nel finale, come nel caso di Wild Bill Hancock, non è proprio così scontato. La rivalità tra fratelli, il doversi coalizzare contro un nemico più grande, i talent scout avidi e pronti a tutto per rubarti l'Ace di turno, così come il dover irrompere in una federazione di wrestling nemica e più potente, regalando un ultimo divertentissimo e dinamico ultimo episodio mantenendo fino a prima una climax molto più da soap opera con un buon livello di armonia e senza drastici cali di ritmo. Ancora una volta gli yankee in questa metafora sono sempre i primi della classe come il loro saper vendere il fumo meglio di chiunque altro. Il wrestling assurge come il cinema e l'intrattenimento in generale ad esser uno spettacolo, ma uno show business che implica dei rischi, dotato di colpi di scena e sacrifici, un palcoscenico che a volte non insegna ai propri protagonisti a rispettare questa regola anche fuori dal ring ovvero creare fuffa ma nel rispetto degli altri e senza colpirli alle spalle. Heels è quella serie che mi ha convinto e di cui guarderò il sequel qualora si facesse.
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