Titolo: Vfw
Regia: Joe Begos
Anno: 2019
Paese: Usa
Giudizio: 4/5
Un gruppo di veterani deve difendere il
proprio territorio da un esercito di mutanti punk trasformati a causa
di una potente droga.
Per me Joe Begos sta diventando una
potente droga che rischia di darmi sempre maggior assuefazione.
I suoi film sono marci e disperati.
Dotati di un pessimismo cosmico, dipinti di ignominie a cui ormai
dobbiamo arrenderci a vedere il mondo sempre più popolato da
derelitti e sballoni, vittime sacrificali, alcolizzati e pazzi
isterici.
Ora per me Vfw è la sua summa contando
che ha 32 anni, è al suo sesto film e forse se continua così potrà
essere giustamente venerato dagli amanti del cinema di genere.
Ho amato i suoi precedenti film tanto Bliss, abbastanza Almost Human e in parte minore ma non per il suo
corto Tales of Halloween.
Vfw è riassumibile in una log line, ha
pochi e cazzuti protagonisti, un'unica location, dialoghi da brivido
e tagliati con l'accetta e tutto il resto è splatter puro, budella e
frattaglie sparse in ogni dove con questo esercito di mutanti che
sembrano zombie pure abbastanza cazzuti, delle vere e proprie bestie
da macello. Tutto andrà come non deve andare e due soli locali
sembrano sopravvissuti ad una pandemia post apocalittica, uno un
ritrovo di veterani di guerra, l'altro una Sodoma più piccola.
Un gruppo di vecchi che fanno il culo a
tutta la saga de i Mercenari messi assieme e non parliamo di fisic du
role imbolsiti ma di veterani veri di alcuni pezzi rari di di cult
del cinema che riescono a interpretare e dare spessore come Stephen
Lang, William Sadler, Fred Williamson, Martin Kove e David Patrick
Kelly
Un b movie dove Carpenter viene
spremuto e venerato come una sorta di profeta dell'apocalisse, dove
trash, weird, splatter, grottesco, ironia, azione, thriller, dramma,
vengono dosati e miscelati in un cocktail di Pechino che chi ha il
coraggio di pipparselo vedrà demolita ogni frontiera mentale.
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