Titolo: Queen Kong
Regia: Frank Agrama
Anno: 1976
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 2/5
La regista Luce Habit scova a Londra il
tipo adatto per terminare il film che sta realizzando in esterni
nella giungla di un'isola tropicale. Il ragazzo si chiama Ray Fay; è
un hippie, non sa nulla di recitazione ma ha la faccia adatta per
interpretare una storia di avventure: il problema è che lo trovano
adatto, ma per ben altri scopi, anche le donne di una tribù di
amazzoni che sono solite sacrificare gli uomini alla loro divinità
Queen Kong. Le selvagge rapiscono il giovanotto, lo depongono su un
altare e lasciano che la misteriosa divinità ne faccia quello che
crede. Ma Queen Kong, che è una super-gorilla femmina, apprezza i
bei lineamenti del giovane e, invece di mangiarlo, se ne innamora.
Luce Habit, derubata del primo attore, non rimane con le mani in mano
e, organizzata una spedizione, libera il ragazzo, cattura la
gigantessa e la trasporta a Londra accarezzando l'idea di ricavarne
grande pubblicità.
Queen Kong è una brutta parodia di
KING KONG che solo in alcuni momenti riesce a strappare una risata.
Frank Agrama non è stato un regista proprio brillante arrivando
all'attivo con due film e svolgendo più che altro un ruolo da
mestierante per le major.
Siamo dalle parti del cinema di genere
che tanto piaceva a Dino De Laurentis quando scommetteva su delle
vere e proprie sfide arrivando e contribuendo a cult immortali come
Barbarella
e arrivando a puntare sulla distribuzione di questo rifacimento
"serio" del classico di Ernest B. Schoedsach, a differenza
di altri esperimenti in chiave erotica come QUEEN KONG di Monica
Strambini con la Nappi o SUPER KONG.
Il film è di una banalità e
semplicità sconcertante dove il budget semi inesistente porta a
soluzioni campate in aria e improvvise soluzioni di macchina che
soprattutto nel taglio e nel montaggio appaiono piuttosto evidenti.
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