Titolo: Maison en petits cube
Regia: Kunio Kato
Anno: 2008
Paese: Giappone
Giudizio: 5/5
Un uomo anziano che vive in una città
completamente sommersa dalle acque non vuole abbandonare la sua casa
e per questo, man mano che l'acqua sale di livello, aggiunge sul
tetto delle costruzioni. Un giorno, l'uomo si immerge ed entra nella
sua casa originale ormai completamente invasa dall'acqua. Inizia così
a ricordare gli avvenimenti del suo passato.
Il cortometraggio d'animazione di Kato
a parte aver vinto il premio oscar come miglior corto d'animazione è
qualcosa di magico, una vera chicca in grado di commuovere e far
ragionare dimostrando ancora una volta come gli orientali conoscano a
menadito l'alfabeto dell'intimità.
Il tema della memoria, dei ricordi
legati al passato, della ricerca della felicità, dell'immersione
dentro se stessi.
E'così tutto il corto alterna la
quotidianità di questo anziano vedovo che, dilaniato dal tempo,
continua imperterrito ad aggiungere mattoni alla propria dimora,
perché questa non venga totalmente sommersa dalle acque,
immedesimandosi nella viscerale differenza che disgiunge vita e
sopravvivenza. Da un lato costruisce per non soccombere, dall'altro è
costretto ad immergersi per recuperare i ricordi del passato.
Muto, con uno stile lento e minimale in
grado di farci cogliere l'essenza delle emozioni e dei sentimenti del
suo vecchio protagonista. Con una tecnica grafica che simula la
delicatezza degli acquerelli adagiati su un cartoncino riesce ad
imbarcarci in una piccola ma colta avventura che riesce a promuovere
tematiche attuali legandole in modo insistente al tema del ricordo e
della memoria.
Nessun commento:
Posta un commento