Titolo: Inside Man
Regia: Spike Lee
Anno: 2006
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
Un uomo dichiara, faccia sullo schermo,
occhi puntati verso lo spettatore, che farà una rapina
straordinaria. Una super-rapina. Roba da film. Dice di essere un
"grande", d'averla progettata per bene, nei minimi
particolari. Perché lo fa? Perché lo sa fare...
L'heist movie è un sotto genere
abbastanza insolito per l'outsider americano. A dire il vero
sembrerebbe in tutto e per tutto un film su commissione se pensiamo
alle solite tematiche dell'autore come il razzismo, le differenze
culturali, etc. In realtà il film in questione al di là
dell'innegabile mano dell'autore che riesce a mettere in scena
diverse storie, è quello di aver ancora una volta inserito una
polemica mica da ridere chiamando in causa proprio la comunità
ebraica.
Anche se è facile prendersela con
ebrei e nazisti (un espediente che assicura sempre un certo successo)
in questo caso la polemica è proprio sui banchieri ebraici e la
responsabilità di alcuni di loro ad aver aiutato le SS a trovare e
nascondere i beni preziosi di importanti e ricche famiglie ebree
durante l'Olocausto.
E'così tutto il mistero del film,
tutta la suspance che crea il leader della banda Clive Owen inseguito
dal detective Washington, dal poliziotto Dafoe e dall'avvocato Foster
diventa presto una corsa a difendere i propri e gli altrui interessi,
dove in realtà a nascondersi sono proprio quelli che non ti aspetti
in un film molto pianificato che cerca come un conto alla rovescia di
incastrare tutto a meraviglia riuscendoci anche se con qualche
forzatura e puntando tutto sul climax finale dove gli interessi del
ladro non coincidono cn il denaro come qualsiasi rapina farebbe
credere..
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