Titolo: Tombes & Manages
Regia: AA,VV
Anno: 2016
Paese: Francia
Giudizio: 4/5
Nel suo isolato cimitero, un becchino
piuttosto rozzo cerca di divertire suo figlio in un modo piuttosto
sciocco ...
Perché alcune delle migliori storie
per bambini sono così deliziosamente macabre.
Sembra di continuare un discorso aperto
nell'82 da Burton con il suo Vincent
ma prima ancora di lui da tanta importante narrativa senza contare il
peso della fiaba.
In sette minuti il Team di ISART
Digital School composto da Nicolas Albrecht, Jérémie Auray,
Alexandre Garnier, Antoine Giuliani, Sandrine Normand, Ambre Pochet,
Marc Visintin, riesce a fare un mezzo miracolo.
Una storia drammatica di una perdita,
quella di un figlio. La notte come un momento magico che in un parco
divertimenti/circo, riesce a far rivivere come una
benedizione/maledizione una piccola anima permettendole notte dopo
notte di stare a fianco del padre e vivere come se fosse la prima una
nuova entusiasmante avventura.
Straziante per certi versi. Muto e con
dei colori fantastici, l'impiego dell'animazione digitale sembra in
alcuni casi stop motion pura e semplice, usata dal team francese che
si compone di tanti elementi e una maniacalità a far in modo che
tutto converga verso la perfezione.
In particolar modo come nel
lungometraggio capolavoro Coraline
e la porta magica sono
proprio i dettagli del corto a farla da padrona, dai paesaggi, alle
giostre, alle impronte digitali negli stampi dei personaggi, fino
alle scenografie gotiche e barocche su cui svetta un cimitero grigio
macabro e inquietante come d'altronde dovrebbe essere una fiera di
tombe.
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