Titolo: Euthanizer
Regia: Teemu Nikki
Anno: 2017
Paese: Finlandia
Giudizio: 3/5
Alle soglie di un bosco fitto e scuro
vive Veijo. È un uomo misterioso e non ha molti amici, ma tutti lo
conoscono: è il temuto "euthanizer", che nel buio della
sua officina offre un'alternativa economica all'eutanasia delle
cliniche veterinarie. Veijo non ama le persone, ma ha una forte
empatia per gli animali e vive seguendo un codice etico proprio.
Il film di Nikki ci porta nei boschi
finlandesi dove chissà cosa può succedere o chi ti puoi trovare di
fronte come in questo caso membri di organizzazioni neo-naziste.
In Euthanizer i personaggi sono quasi
tutti nichilisti e misogini, a partire dal protagonista dal cuore
tenero, come Veijo che preferisce gli animali agli umani. Come dargli
torto quando un proprietario vuole sbarazzarsi di un cane sano e
scondinzolante e portando praticamente il nostro anti eroe a dover
fare la scelta che decreterà l'intento del film di diventare presto,
scoperte le carte, un solido thriller con il sotto testo del revenge
movie che negli ultimi anni va sempre più di moda.
Se non altro qui geograficamente i
posti sono abbastanza insoliti e poco fotografati dal cinema, in più
il cast è molto convincente e alcune scene sanno essere molto crude
senza essere mai scontate e senza regalare nulla soprattutto per
quanto riguarda la vendetta ai danni delle persone.
Veijo è un uomo affetto da molte
psicosi che vive in una regione povera e periferica dove ad un tratto
vive una storia assurda e solo a tratti romantica con un'infermiera
molto più giovane di lui e che si alterna per tutti e tre gli atti
con la ricerca dei mandanti e della vendetta del suo protagonista.
Nikki alla sua terza opera è un
filmmaker autodidatta che ha diretto, scritto, montato e coprodotto,
questo intenso noir che sconfina nella black comedy e
nell'exploitation dove il suo protagonista, Matti Onnismaa, ha
qualcosa come più di 150 film all'attivo.
Interessante come in un'intervista
abbiano chiesto a Nikki che se specialmente in un film americano,
qualcuno massacra un'infinità di persone, nessuno dice niente, ma se
viene ucciso un cane, allora tutti protestano. Partendo da questo
pretesto il regista ha detto che se vuoi rendere un personaggio
davvero cattivo, devi fargli uccidere un cane così lui ha giocato
con questo cliché caratterizzando un personaggio, dotato di una sua
umanità, che fa qualcosa che nessuno spettatore vorrebbe mai vedere,
anche se gli animali a cui toglie la vita sono malati e portandoti
sempre al limite con pistole puntate contro qualche muso dolce e
sorridente
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