Titolo: Creepshow 2
Regia: Michael Gornick
Anno: 1987
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
Un altro horror a episodi, ispirati a
un noto giornale a fumetti e alle storie di Stephen King. Nel primo
una statua indiana in legno esposta in un emporio si anima per
vendicare la morte dei proprietari. Nel secondo un gruppo di giovani
campeggiatori è ingoiato da una strana macchia vischiosa in mezzo a
un lago. Nel terzo un'automobilista mette sotto un passante, ma è
perseguitata dal suo fantasma.
Anche se particolarmente datati, i tre
episodi del sequel dei racconti dello Zio Creepy in sè hanno sempre
alcuni elementi in grado di destare attenzione o trasmettere qualche
piccola iniezione di paura.
Dagli antichi spiriti, un Golem in
salsa sioux, ad una macchia putrida che infesta i laghetti e ingolla
le persone, un Blob acquatico, fino all'ultimo episodio dove
l'omicidio di un passante diventa l'incubo di una ninfomane in
carriera.
Qui a differenza degli scorsi tre
racconti Romero è solo in veste di sceneggiatore, mentre la regia
viene affidata al suo ex assistente, Michael Gornick.
Gli episodi di Creepshow 2 sono tratti
da tre racconti firmati dal maestro del brivido Stephen King. I
titoli originali sono nell'ordine Old Chief Wood'n Head, The Raft e
The Hitchhiker.
In alcuni momenti The Creep è
interpretato da un attore in carne ed ossa: sotto al pesante trucco
si cela infatti un irriconoscibile Tom Savini. Stephen King ci regala
un suo simpatico cameo nell'episodio conclusivo, interpretando uno
strampalato camionista.
Nell'insieme tutti e tre gli episodi si
lasciano guardare con il secondo che appare il meno convincente se
non nella macabra scena in cui il protagonista cerca di farsi la
bella di turno ma questa è ormai stata divorata dal Blob, e proprio
nel secondo episodio sembrava quasi per certi versi una di quelle
scene da cui poi si è ispirato Eli Roth per il suo CABIN FEVER.
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