Titolo: Lowriders
Regia: Ricardo de Montreuil
Anno: 2016
Paese: Usa
Giudizio: 2/5
Ambientata nella zona orientale di Los
Angeles, il film parla del mondo delle vetture lowrider e dei
graffiti. La storia è incentrata su un adolescente la cui lealtà è
messa a dura prova quando si trova costretto a scegliere tra il padre
e lo zio criminale.
Prendete FAST & FURIOUS mescolatelo con ONCE WERE WARRIORS ed 8 MILE e conditelo con SIN NOMBRE aggiungendo infine il jolly con Theo Rossi.
Quelllo che ne esce non è nulla di
buono ma anzi macchinoso, già visto e squisitamente pieno di clichè.
Dalla famiglia sudamericana povera che pensa al grande mito
americano, quello delle macchine, costruendo la perfetta lowrider,
ovvero quel tipo di vettura le cui sospensioni sono state modificate
in modo tale da poter abbassare la macchina il più vicino possibile
al suolo oppure per farle compiere delle evoluzioni, diciamo che
sappiamo subito di cosa stiamo parlando.
Uno potrebbe già fermarsi qui senza
andare oltre per capire nell'immediato dove andrà a parare il film.
Eppure anche gli inseguimenti sono abbastanza fiacchi, i
combattimenti tra gang a volte sanno di ridicolo e la
caratterizzazione dei personaggi è stereotipata anche quando uno
come Theo Rossi cerca di dare un po di sostanza (e il fratello
maggiore che ha rotto i legami con il padre e si è fatto una gag
tutta sua) senza di fatto uscirne bene nemmeno lui.
Una trama che purtroppo non ha
richiesto tanto sforzo dello sceneggiatore e il regista, De
Montreuil, voleva solo avere l'ok per potersi cimentare in un
montaggio frenetico che a volte rischia pure di distruggere quel poco
di buono che il film stenta a mettere in luce.
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