Titolo: Truffa perfetta
Regia: Michael Winnick
Anno: 2012
Paese: Usa
Giudizio: 2/5
La storia è incentrata su John Smith,
ingiustamente accusato di avere rubato un prezioso manufatto apache
in un casinò. Il malcapitaro si ritrova a essere cacciato da
assassini, sceriffi, cowboy, indiani, nativi americani, prostitute e
sosia di Elvis Presley. E, purtroppo per lui, avrà solo 24 ore di
tempo per chiarire la questione ed evitare di essere ucciso.
Gli americani spesso per cercare di
dare smalto e curiosità ad un film che muore già negli intenti
aggiungono accessori come in questo caso una sorta di taglio pulp
(che ne sancisce un limite enorme dal momento che è di una stupidità
imbarazzante) performance senza senso (Gary Oldman in formato Elvis)
e un protagonista sborone e già a conoscenza di tutto che rischia di
diventare estremamente noioso e antipatico.
Tutto il film è costruito su un colpo
di scena finale che crolla malamente verso l'inizio del film (e tutto
in realtà estremamente chiaro) cercando di creare un prodotto
appunto di accessori, patetici abbellimenti e dialoghi così
stereotipati da renderla una commedia unicamente commerciale e in
fondo senza nessuna pretesa se non quella di fare qualcosa di già
visto inserendo elementi a caso tra cui una bounty killer in tuta di
lattice nero e formosa che quando si vede non fa altro che cimentarsi
in sparatorie e acrobazie. Un intrattenimento purtroppo senza ritmo
che non riesce in alcun modo a far ridere e Slater sembra essere il
primo a non credere nel progetto.
Un fiasco totale.
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