Titolo: Stranger Things-Season 1
Regia: Matt Duffer, Ross Duffer
Anno: 2016
Paese: Usa
Stagione: 1
Episodi: 8
Giudizio: 2/5
Il 6 novembre 1983 a Hawkins, una
remota e tranquilla cittadina dell'Indiana, il dodicenne Will Byers,
membro di un ristretto gruppo di quattro amici fraterni, sparisce in
circostanze misteriose; allo stesso tempo in un laboratorio segreto
nei dintorni della stessa cittadina un ricercatore è vittima di
un'inquietante creatura. Dallo stesso laboratorio Hawkins, una
stramba ragazzina approfitta della confusione generata dall'incidente
per fuggire. Dopo aver trovato rifugio in un ristorante, inseguita da
agenti del laboratorio, continua la sua fuga imbattendosi nei tre
migliori amici di Will: Mike, Dustin e Lucas, che si erano messi
sulle tracce del fidato compagno svanito nel nulla. La ragazza, che
si identifica con il numero tatuato sul suo braccio, "Undici",
crea un legame in particolare con Mike, il quale accetta di
nasconderla nella sua abitazione."Undici", a conoscenza
delle sorti di Will, aiuta i ragazzi a cercarlo, spiegando loro come
sia finito in un'altra dimensione paragonata a un "sottosopra"
del mondo reale, popolato da mostruose creature. Le indagini della
polizia locale, guidate dall'agente Hopper, sono ostacolate dal
laboratorio Hawkins, che inscena anche una finta morte del bambino.
La madre di quest'ultimo, Joyce, vive nel frattempo bizzarre
esperienze soprannaturali nella propria casa, nelle quali il figlio
riesce a mettersi brevemente in contatto con lei, mentre Jonathan, il
fratello maggiore di Will, inizia a indagare con Nancy, sorella di
Mike, su una creatura che potrebbe aver rapito il fratello e un'altra
ragazza del luogo. Le ricerche di Hopper, Joyce, Jonathan, Nancy e di
tutti i ragazzi convergono presto insieme contrapposte al tentativo
degli agenti del laboratorio di insabbiare quanto stia avvenendo
nella città e ricatturare Undici.
Stranger Things non è figo, non è
cool nè tantomeno originale.
Non ha niente di tutto ciò.
E'una serie guardabile, niente di più,
creata da hipster che solo per il fatto che citino gli anni '80 con
le loro musichette da tastiera e un gruppo di ridicoli nerd non
significa che debba essere miracolata e originale. Ma ormai si grida
al capolavoro per qualsiasi cosa che abbia una copertina in grado di
farti bagnare. Purtroppo niente di tutto questo.
Alieni, area 51, bambini che spariscono
in altre dimensioni per essere ritrovati poi in un fondale marino in
una dimensione spazio/tempo confusa e senza senso. Una madre isterica
che sente il figlio scomparso attraverso segnali energetici (sembrava
di vedere Cooper che parla con Murphy da dietro la libreria) e infine
il governo che guarda caso è composto quasi solo da stronzi
prepotenti.
In Stranger Things vince la nostalgia
che però a guardar bene sembra una scusa come un'altra per rendere
ghiotto un prodotto che più commerciale di così si muore e la
Netflix in quanto a rendere cool i suoi prodotti è furba oltre che
spendere cifre da capogiro.
Sono stati tirati in ballo tutti i cult
degli anni '80, ma per dirne una molto veloce, SUPER 8 di J.J.Abrams,
in due ore, condensava tutto in modo molto più sintetico e
funzionale.
E'puro merchandising pubblicitario dove
alla base si trova la scritta "ritroverete questo e quest'altro"
ma non è che il pubblico o gli spettatori con una dipendenza rara e
incontrollata come me possono fare riferimento a questa insulsa
log-line per cercare prodotti di qualità.
C'è bisogno d'altro. Quell'altro che
nella breve serie effettata a dovere con ogni singola attenzione al
dettaglio e non alla storia, esaurisce subito la mistery della trama
e anche spoilerando a dovere vedrete che non succederà o non vi
perderete proprio niente.
Manca un universo coerente e ricco.
Gli anni '80 non vanno ripresi.
Eighties di che? Quelli erano altri tempi.
Il cinema più che mai deve scommettere
sulle storie che non esauriranno mai e non mischiare tanti elementi a
caso cercando a livello tecnico di rendere il tutto più affascinante
possibile.
Nessun commento:
Posta un commento