Titolo: Cartel Land
Regia: Matthew Heineman
Anno: 2015
Paese: Usa
Giudizio: 4/5
Il documentario riflette sulle
conseguenze della lotta tra trafficanti e forze di polizia sul
confine tra Messico e Stati Uniti. I cartelli della droga messicani
rischiano di diventare ancora più violenti per rispondere ad un
ordine di giustizia che è sempre più rigido: il film indaga su
quanto sia difficile frenare la diffusione della violenza in questa
lingua di terra.
Cartel Land è sicuramente uno dei
documentari dell'anno.
L'idea nasce quando il regista nota un
articolo riguardante José Manuel Mireles e la sua organizzazione
anti crimine organizzato "Autodefensas" nata abusivamente
per estirpare la mafia messicana e successivamente legalizzata e
rinominata con l'appellativo "Polizia rurale".
Un'organizzazione che sembra dirla
lunga sul silenzio dello Stato e la rinuncia della politica e delle
istituzioni al problema dei cartelli.
Heineman in questo caso offre una
visione globale che comprende il lavoro svolto dai "vigilanti"
locati al confine tra Messico e Stati Uniti al fine di monitorare ed
eventualmente stroncare le attività illecite messicane.
Nell'immaginario collettivo i
vigilantes sono dipinti come "razzisti col turbante" armati
fino al collo, ma il montaggio delle varie riprese prevede l'incontro
di due differenti punti di vista corrispondenti ai due lati del
confine: il movimento di resistenza fondato da Mireles da un lato e
la strategia di difesa americana dall'altro.
Quando poi leggi che tra le produttrici
c'è la coraggiosa e intrinsecamente politica Kathryn Bigelow allora
sai che questo importante documentario, sul confine tra Messico e
Usa, difficilmente darà risposte sommarie, cercando di indagare su
tutte le contraddizioni possibili.
Il risultato che ne esce è un quadro
di ribellione, di presa di coscienza, di giustizia solitaria e
proletaria, quello delle vittime e della popolazione che reagiscono
ai narcos, che combattono il Cartello da una parte e dall’altra del
confine.
A dare loro un volto sono due leader di
entrambi i lati: Mireles “El Doctor”, a capo delle autodefensas,
ovvero i gruppi armati di cittadini messicani che si difendono dal
Cartello, e Tim “Nailer”, leader dell’organizzazione
para-militare Arizona Border Recon che tenta di impedire il
narco-traffico attraverso il confine.
Heineman segue il Dr. Mireles, nella
sua lotta armata quotidiana, nell’inferno perenne di violenza
efferata, atroce, inaudita con cui i narcos mantengono il potere.
Ultimamente i riflettori del cinema, da
qualche anno a questa parte, sembrano tornare molto su questa lotta
impari che è degenerata troppo velocemente nel corso degli ultimi
anni.
SICARIO, NON E'UN PAESE PER VECCHI e
altri esperimenti falliti come BORDERTOWN e VIAGGIO IN PARADISO
spingono il cinema a interrogarsi o a parlare di questo problema.
Cartel Land è un documentario
temerario dal forte impatto, sia per il tema, dalla rilevante portata
sociologica, sia nel suo essere tramite di due voci diverse
accomunate dallo stesso male.
Una delle frasi che meglio definisce il
quadro e fa da termometro della situazione è proprio la frase di uno
dei narcotrafficanti all'inizio del film rivolto alla telecamera del
regista
“Sappiamo di fare del male, mandando
su tutta questa droga. Ma te lo ripeto, non abbiamo risorse, siamo
poveri. Se stessimo bene, saremmo come voi. Gireremmo il mondo e
faremmo lavori belli e puliti come voi.”
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