Titolo: 99 Homes
Regia: Ramin Bahrani
Anno: 2014
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
Dennis Nash, sua madre e suo figlio
vengono buttati fuori dalla casa in cui hanno sempre vissuto nel giro
di pochi minuti, il tempo di raccogliere due cose, le foto ricordo, i
giochi del bambino, una piantina in vaso. L'agente immobiliare Rick
Carver non ha tempo da perdere e si fa accompagnare dalla polizia.
Dopo Nash, tocca a molte altre case, famiglie da spedire in qualche
motel, anziani da parcheggiare alla croce rossa: tutta gente che non
ce la più a pagare il mutuo, tutte case che fruttano a Carver un
sacco di soldi. Ma Nash non si vuole arrendere, è deciso a ridare al
figlio la sua stanza, dovesse vendere l'anima al diavolo. Ed è così
che comincia a lavorare per Carver stesso, dentro e fuori la
legalità, infliggendo ad altri come lui le sofferenze che ha appena
subito, perché "l'America è stata costruita per i vincenti"
e non sarà lui il perdente di turno.
Carver, interpretato dal grandioso
Shannon, è un imprenditore disposto a tutto per i soldi.
Uno come tanti, diremmo noi, sempre al
cellulare, giocando tra rabbia e falsa modestia in qualcosa che gli
riesce proprio bene tra gli spazi interstiziali della truffa,
mostrando i denti, senza mai alzare un dito e sfrattando centinaia di
persone riuscendo a trovare nella legge la legittimità per i suoi
scopi.
A bisogno di qualcuno che prenda il suo
posto nel mettersi in gioco e chi meglio del giovane padre timorato
di Dio a cui ha tolto da poco la casa e disposto a tutto per
riottenerla?
Il film di Bahrani non è certo
originale e la sua struttura segue dei binari classici e canonici del
genere senza mai osare o fare più di quel che deve.
99 Homes è la solita discesa negli
eccessi di ciò che non sta andando negli Usa, dei mutui impossibile
da pagare, degli sfratti e del debito che continua a salire in modo
incessante, interpretato da un unico grande attore in grado di
portarsi sulle spalle tutto il peso del film.
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