Titolo: We are the beast
Regia: Lukas Moodysson
Anno: 2013
Paese: Svezia/Danimarca
Giudizio: 4/5
Stoccolma, 1982. Bobo, Klara e Edvige sono tre tredicenni che vagano per le strade. Coraggiose e forti ma al tempo stesso deboli e confuse, le ragazze imparano troppo presto dall'assenza dei genitori a prendersi cura di loro stesse e, seppur senza mezzi, decidono di mettere in piedi un gruppo punk in un momento in cui tutti danno il punk per morto.
Lukas Moodysson è in assoluto il regista più interessante che arriva dalla Svezia contemporanea.
Una mente, un regista colto, sempre interessante, un anticonformista che spesso è volentieri scommette sulle ragazze come simbolo di protesta, e che ha dato alla luce dei piccoli capolavori che almeno per il sottoscritto, sono diventati dei piccoli cult.
E'uno dei pochi a riuscire ad intessere di poesia dei drammi lucidi e reali, senza mai compiacimenti e ponendosi sempre dal punto di vista dei personaggi e mai del pubblico.
Dopo una filmografia quasi esclusivamente drammatica e potente, che tratta temi decisamente attuali e significativi nei paesi scandinavi, arriva ad una commedia davvero riuscita in cui il trio delle protagoniste è così funzionale, e loro sono così belle e cariche di quella voglia post-punk che le colloca tra le eroine degli anni '80, a cercare di riscattarsi con la musica dalle piccole-grandi angherie sopportate a scuola.
Ebbene sì la musica, la piena catarsi come insegnava Aristotele.
Sulle note di "Hate the sport", Moodysson converge su un binario gentile e nostalgico, basato su una graphic-novel di sua moglie, e che come sempre vede nell'adolescenza quella serie incredibile di difficoltà e innamoramenti con uno stile toccante e mai così lucido.
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