Titolo: Call
Regia: Brad Anderson
Anno: 2013
Paese: Usa
Giudizio: 2/5
Jordan, operatrice telefonica di un numero di emergenza, risponde a una chiamata. Dall'altro lato della cornetta vi è Casey, una ragazza adolescente che è stata sequestrata e rinchiusa nel bagagliaio di un'automobile. Per rintracciare il disturbato killer che ha rapito la ragazza e fermarlo prima che sia troppo tardi, Jordan mantiene costantemente il contatto con Casey ma è costretta a affrontare le paure che le provengono da un passato che non ha mai dimenticato.
Brad Anderson a mio modesto parere è un bravo regista che ha un unico difetto: è sfortunato.
Ha sempre fatto dei film con idee molto interessanti, arrivando però sempre ad un passo dal quasi capolavoro, per poi perdersi in un bicchier d'acqua. Per assurdo, questo che sembra il suo film più telefonato dal punto di vista della storia, ha invece una sceneggiatura, tutto sommato abbastanza interessante, senza essere troppo macchinosa. Da un lato il film inizia con il solito incidente scatenante, mostra alcuni personaggi tutto sommato semplici e quasi reali e un impianto da thriller con qualche colpo di scena. Partendo dalla postazione del 911, Anderson sembra saper gestire al meglio la storia finchè rimane in uno schema di semina, risultando eccessivo invece quando passa all'azione vera e propria, incappando in più di un difetto. Uno dei motivi che salvano il film è il cast tutto sommato buono in cui continua la corsa di Eklund come ottimo caratterista e portando la Berry in film sempre più indipendenti.Ecco The Call sembra il perfetto film straight to video da sabato sera con la pioggia di fuori e il divano che ti invita a sederti, nulla di più.
Poi vedere all'inizio che in più è prodotto dalla WWE della lega di Wrestling e che ovviamente ha prodotto o distribuito solo cazzate, non è proprio una bella cosa.
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