Titolo: Hobbit-La desolazione di Smaug
Regia: Peter Jackson
Anno: 2013
Paese: Nuova Zelanda
Giudizio: 3/5
Blbo, Gandalf e i 12 nani capitanati da Thorin Scudodiquercia procedono il loro viaggio tra ragni giganti, uomini orso e il fondamentale incontro con gli elfi silvani di Legolas. Ad un passo dalla meta però Gandalf è costretto a separarsi dalla compagnia per affrontare prove più importanti da solo, mentre i nani e Bilbo giungono a Pontelagolungo, alle pendici del monte in cui riposa il drago Smaug. Determinato a riprendere quel che è suo Thorin Scudodiquercia non attende Gandalf e decide di procedere da solo inviando come pattuito Bilbo a rubare l'Arkengemma dal drago dormiente.
Quello che lo Hobbit e Jackson NON dovevano fare nel secondo capitolo era quello di inventare di sana pianta elementi che nel libro non c'erano come:
Legolas in generale nella fattispecie Orlando (ma come cazzo si fa a chiamarlo attore)Bloom
Legolas quasi co-protagonista che addirittura improvvisa un corpo a corpo con uno egli orchi più grossi e più potenti del film
Legolas che si innamora e segue la sua amata che però forse si è innamorata di un "nano" che lei considera più alto e più bello della media.
Legolas che non può amare la sua amata perchè per gli Elfi c'è un probema di caste e lei è troppo povera.
Ora mettendo da parte per un attimo l'ovvio problema del film, il resto funziona mica male, anzi, tutto il film è un concentrato di azione resa perfettamente e senza mai buttarla del tutto sul ridere se non nella scena abbastanza lunga del fiume con le botti che per alcuni aspetti sembra la scena davvero troppo lunga nel primo capitolo quando i nani entrano nella casa di Bilbo.
Lo hobbit parte da una scommessa molto più difficile che la saga del signore degli anelli ovvero dilata un libricino in tre film e Jackson aggiunge, crea e arricchisce, in una sfida impossibile per essere allo stesso livello del materiale di partenza. E in questo secondo film, le creazioni del regista sono decisamente più evidenti che nel primo.
Anche la storia sugli umani e la ricerca di Gandalf sono molto attente e cercando una loro coerenza anche laddove non sembra poterci essere.
Jackson si diverte e diverte moltissimo regalando e appassionando ancora di più rispetto al primo capitolo soprattutto quando l'azione e le location si spostano nelle miniere.
Un film per tutti capace di tenere incollati alle sedie per quasi tre ore, quasi un primato su cui Jackson sembra avere trovato una perfetta armonia.
Sarebbe stato bello poterlo vedere in HFR (oltre che in 3D), ovvero a 48 fotogrammi al secondo invece dei tradizionali 24, soluzione scelta dal regista per la maggiore qualità dell'immagine.
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