Titolo: Blood
Regia: Nick Murphy
Anno:2013
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 4/5
Joe Fairburn e il fratello Chris sono due detective della polizia di una cittadina costiera dell'Inghilterra. Stanno investigando sull'omicidio di una dodicenne che ha scosso la comunità. I sospetti cadono ben presto su Jason Buleigh contro il quale però non ci sono prove così stringenti da impedirne il rilascio dal carcere. Allora Chris e Joe si ritengono legittimati da quanto il padre (che è stato a lungo capo del Dipartimento della Polizia locale) raccontava loro sui metodi sbrigativi utilizzati dalle forze dell'ordine. Decidono così di farsi giustizia da soli salvo poi trovarsi ad indagare su se stessi.
Non stupisce il fatto che il cinema inglese continui il suo periodo di assoluta prolificità e fertilità.
Blood è l'esempio di come l'idea di partenza lasci supporre il corso degli eventi in una determinata maniera che invece cambia completamente ribaltando la struttura del soggetto.
Blood è un film rimasto in sordina per colpa di una disribuzione che ha avuto complesse difficoltà.
L'isola di Hilbre diventa così una location quasi spettrale con i continui cambi di luce e le sue pianure desolate che combaciano perfettamente con il senso di sospensione dell'incredulità del protagonista nel finale.
Il senso di colpa diventa quindi un tumore per l'anima soprattutto se ha rappresentarlo e il camaleontico Bettany, attore mai purtroppo sfruttato a dovere dalle produzioni internazionali se non in qualche film in cui l'attore dimostra le sue indubbie qualità GANGSTER N°1 e DOGVILLE solo per fare due rapidi esempi.
Il film noir di detection, grazie anche ad un cast misuratissimo (Strong,Cox,Graham), è gravido di paesaggi, dove il tempo sembra aver azzerato le lancette, funziona grazie anche ad una struttura già vista ma sempre funzionale in cui il colpevole come il delitto sono subito chiari allo spettatore.
Un dramma morale molto psicologico giocato di sguardi e interpretato con molta sofferenza.
Il risultato lascia a meditare almeno per qualche minuto sulle scelte e le azioni da cui è impossibile tornare indietro nemmeno sotterrandole.
Blood è l'esempio di come non bisogna sempre e per forza puntare su un soggetto che contenga colpi di scena. Murphy vuole focalizzarsi sulle reazioni dei suoi protagonisti, scandagliarne il dramma interiore, mostrarne la lacerazione per aver infranto le regole e il parossistico timore di essere scoperti.
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