Regia: Simon West
Anno: 2012
Paese: Usa
Giudizio: 2/5
Un ex ladro è alla frenetica ricerca di sua figlia, rapita e rinchiusa nel portabagagli di un taxi.
Oramai nutrendo una sorta di stima di serie-b legata a Nicolas Cage ci si chiede come mai quest’attore debba per forza cercare di fare più film possibili superando la soglia dei 76 film all’età di 48 anni.
Il risultato è evidente. In una filmografia così diseguale e quasi mai avvincente, l’attore a furia di correre e scappare ha dovuto già rifarsi i capelli e liftinarsi a dovere per cercare di mantenere un certo tono con i personaggi che interpreta.
E’un po’ come il prezzemolo dell’action che proprio in questa sua ultima fatica si vede che comincia a risentire di tutta la ginnastica compiuta in questi anni a Hollywood.
Bisognerebbe chiedere a West chi preferisce tra Cage e Staham. Forse nessuno, forse entrambi, forse se le daranno di santa ragione nel suo prossimo film, difficile saperlo.
Sicuramente la pellicola è un copia/incolla di vari revenge movie con cui Hollywood ultimamente sta esagerando soprattutto sul frangente reazionario. Un heast-movie tra i peggiori della stagione in cui ancora una volta la redenzione di un “buon”padre di famiglia che fa colpi in banca deve riaffrontare i suoi incubi o i suoi vecchi compagni di mageggi e correre per novanta minuti (sicuramente la cosa più difficile per Cage).
Il dubbio e tutte le critiche relative rimangono sul fatto che non sia un prodotto con pochi soldi alle spalle. Qui si parla di 35 milioni di dollari investiti per questa cacata, soldi sottratti a innumerevoli film indi che avrebbero potuto prendere il posto di questa piaga.
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