Titolo: Trasporto Eccezionale-Un racconto di Natale
Regia: Jalmari Helander
Anno: 2010
Paese: Finlandia
Giudizio: 3/5
Alla vigilia di Natale, in Lapponia, un gruppo di uomini riporta alla luce il corpo di quello che ritengono essere Babbo Natale. Rimasto sepolto sotto una coltre di ghiaccio, l’uomo è ancora in vita. Nei giorni successivi, quando i cadaveri trucidati di alcune renne vengono ritrovati e un gruppo di bambini risultano scomparsi nel nulla, una vecchia leggenda su Santa Claus ritorna alla mente degli abitanti del posto che dovranno prodigarsi in tempo per fermare le azioni malvagie del vecchio uomo.
Il film è basato su miti precristiani del Nord Europa relativi alla figura di Babbo Natale descrivendo una favola nera con protagonista un bambino.
La popolazione dei Sami (1555) infatti, si è sempre distaccata nelle loro radici dal concetto capitalistico e contemporaneo e soprattutto americano che vede Babbo Natale un uomo buono che porta i doni ai bambini. In realtà il film ha il merito e Helander lo sa, di sfatare quest’assunto e puntare sulle leggende della citata popolazione indigena.
L’evolversi della storia è abbastanza anomalo così come la struttura, in alcune parti lenta e prolissa mentre in altri contesti riesce a essere assolutamente onirico e quasi magico sotto certi aspetti.
Trattando elfi e demoni, il regista parte con la solita denuncia sugli abusi naturalistici (un buco enorme in mezzo alla montagna per cercare minerali preziosi) per poi spostarsi sulla favola, sulla crudeltà e la vera storia del demone tanto odiato dai Finlandesi. Basta vedere alcune scene per trovare quali sono gli elementi che hanno costretto i cittadini a imprigionarlo per l’eternità.
Un finale esplosivo con qualche scena in c.g così come l’ondata dei servi del Babbo che inquietano non poco e danno enfasi a una storia di un paese che non è solito girare pellicole di questo tipo.
La possibilità è stata data proprio al regista dopo aver girato due corti precedenti che facevano intuire l’interesse sull’argomento.
Davvero insolito soprattutto quando è proprio un bambino a trovare la speranza e la risposta per combattere il male.
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