Titolo: Blitz
Regia: Elliot Lester
Anno: 2011
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 2/5
Giudizio: 2/5
“La squadra di polizia di South East a Londra è malandata: il Sergente Detective Brant è nei guai per aver aggredito un collega, la moglie dell’Ispettore Capo Roberts è morta in un terribile incidente d’auto e WPC Falls sta ancora cercando un modo per fare il suo lavoro di detective donna e di colore nell’unità. Quando un serial killer fa la sua apparizione, le cose peggiorano per tutti e tre. Soprannominato ‘The Blitz’ dai media londinesi, il killer desidera raggiungere un’immortalità mediatica uccidendo poliziotti in differenti giri di ispezione in città.”
A parte che il nome the Blitz se lo da da solo il killer, questo thriller poliziesco diretto abbastanza bene al suo esordio da Lester non è poi così originale ma vanta alcuni momenti interessanti e perlomeno stravolge, parolone che nelle regole del cinema nel 2011 fa abbastanza ridere, alcuni basilari caratteristiche del genere. Un killer che sembra un risultato spiacevole di quello che è da poco successo in Inghilterra con il fenomeno mediatico ribattezzato da Giddens come una sorta di “totem consumistico”, due poliziotti(provate ad immaginare Stathman con un freno che non gli permette di essere esageratamente tamarro)e a fare da paiolo il sergente Brant molto più inglese del primo come caratteristiche fisiche e concernenti l’accento. Poi c’è la poliziotta tossica e tutto l’underground tossico di circostanza in una Londra che sembra volersi dimenticare degli emarginati e punta tutto sul suo “avanzatissimo”sistema di telecamere.
A livello di sceneggiatura a certo delle cadute e i troppi dialoghi ogni tanto spezzano la suspance, ma ad ogni modo riesce se non altro a non essere un film banale e povero di immagini interessanti anche se dall’altra parte sembra non avere nessun colpo di scena.
E poi vedere un killer che fa strage di sbirri vale comunque la pena….
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