Titolo: Social Network
Regia: David Fincher
Anno: 2010
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
Giudizio: 3/5
The social network racconta la storia della nascita di Facebook, il social network più famoso al mondo, incentrando la storia non su come questo fenomeno sociale abbia cambiato il mondo ma sulle conseguenza che ha avuto sul rapporto tra i due amici che lo hanno fondato.
Tutti sanno cos’è Facebook ma non tutti sanno che è nato quasi per caso, quando nel 2004 Eduardo Saverin e Mark Zuckerberg frequentavano la prestigiosa Università di Harvard.
Fincher è un esteta dei particolari. Ama gli indizi e film come SEVEN e ZODIAC erano la prova di questo suo talento nell'affrontare le indagini.
THE SOCIAL NETWORK è un'indagine sul processo cha ha garantito a Mark Zuckerberg i diritti sul social-network più importante al mondo.
Senza entrare nell'analisi e argomentare i pro e i contro di Facebook il film segue uno schema che piacerà a coloro che amano i processi e tutte le loro specifiche connotazioni mentre lascerà insoddisfatti quelli che si aspettavano un altro svolgimento del film magari con un piano più comico e più adolescenziale affrontando altre tematiche che non si confanno al regista di Denver.
Quasi un film per nerd oserei chiamarlo dal momento che i dialoghi precludono una conoscenza informatica in alcuni casi da programmatore e alcuni momenti catartici sono esprimibili nelle parole dell'ideatore che senza troppi scrupoli sintetizza tutti i gusti dei giovani e non solo.
In realtà il pretesto e quanto mai semplice come l'idea di addescare ragazze magari con sfide su chi sia più interessante rispetto ad un'altra e così Mark dopo essere stato lasciato dalla ragazza inizia i contest che riescono ad avere una visibilità quantomeno sconcertante.
Contando che era nato per il college Fb ha completamente rivoluzionato sotto alcuni aspetti anche l'informazione, i diritti alla privacy e la scelta di renderlo pubblico e gratuito senza (apparenti)fini di lucro e senza farsi mettere i piedi in testa da nessuno.
Fincher ha spiazzato tutti con quest'ultimo film composto interamente da dialoghi.
Lo sceneggiatore Aaron Sorkin scrive qualcosa di potente che arriva dritto al punto e focalizza l'analisi su tutti i punti di vista dei protagonisti.
C'è ancora un giallo su alcune vicende e sulla loro attendibilità e bisognerebbe intervistare Zuckerberg e chiedere cosa pensi del film e magari aspettare una biografia in futuro scritto dal giovane più ricco della storia.
Sicuramente interessante ed originale e ovviamente anomalo per la sua struttura e un fenomeno blockbuster che spiazza le concezioni e le convenzioni dell major hollywoodiane.
Nessun commento:
Posta un commento