Titolo: Piranha 3d
Regia: Alexandre Aja
Anno: 2010
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
Giudizio: 3/5
Lake Victoria, Arizona. Ogni anno la popolazione di questa tranquilla località passa da 5mila a 50mila abitanti durante le "vacanze di primavera": una settimana di sole, mare e baldoria per gli studenti americani. Ma quest'anno i vecchi abitanti del luogo non dovranno fare i conti solo con le sbronze e gli schiamazzi dei vacanzieri: a Lake Victoria sta per scatenarsi il terrore.
Aja a parte l'ultimo passo falso con RIFLESSI DI PAURA aveva regalato dei bei titoli e un ottimo remake oltre che entrare nel circuito delle nuove leve horror moderne degne di nota.
Piranha 3d è sicuramente un tentativo furbo di attingere dal vecchio film di Joe Dante per riadattarlo con le nuove tecniche digitali e il risultato non è niente male.
Anche Aja sceglie il grottesco e la satira, passando da paradisi tropicali tutti tette al vento con una fotografia particolarmente accesa e colorata alla voracità classica con cui questi piranha preistorici e famelici decimano i turisti inconsapevoli. La scena weird della mattanza che dura più di venti minuti con infiniti arti dilaniati e corpi mutilati così come altri momenti come il piranha che si mangia un cazzo e poi lo vomita e via dicendo sono solo alcuni accenni di una variopinta fantasia splatter.
Sicuramente i limiti del film sono evidenti dal momento che la storia è molto banale con una struttura classica che non aggiunge nulla e soprattutto non sembra neanche spiegare in modo adeguato la comparsa dei mostri. Finale a lieto fine ed esplosione d'avanguardia sono soliti per film di questa tipologia e su questo il film non risparmia una soluzione troppo prevedibile. Il cast a parte una ritrovata Shue che non brilla certo per come caratterizza un banalissimo e prevedibilissimo personaggio, non dice nulla di che. Comparsata per il buon Eli Roth destinato come sempre a fare una fine di merda.
Novanta minuti di risate e con dei bei momenti splatter per un film che verrà preso in considerazione e ricordato per quello che rappresenta il filone del genere.
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