Titolo: Enfant
Regia: Dardenne
Anno: 2005
Paese: Belgio
Giudizio: 5/5
Giudizio: 5/5
Belgio, giorni nostri. La storia di Bruno e Sonia, poco più che vent'enni ma già alle prese con le amarezze che la vita riserva a chi vive di espedienti. L'arrivo del piccolo Jimmy, il loro primo figlio, avrà la forza di guidare il giovane Bruno verso la luce in fondo al tunnel della precarietà?
L'Enfant è da annoverare tra I migliori film della stagione. Francese fino al midollo per opera dei Dardenne fino a questo punto tra i migliori registi francesi sulla piazza.
Il film è un dramma contemporaneo vissuto da una giovane coppia con Sonia che si ritrova ad aspettare un figlio e in una situazione economica disastrosa e con un marito, Bruno, quasi nullafacente che trova a stento I soldi per andare avanti sollevando ancora la problematica del precariato che non risparmia dure critiche contro il sistema politico e l'incertezze totali vissute da Bruno.
Girato in digitale prevalentemente con la macchina a spalla, il film potrebbe definirsi una lamata di quelle che solo I francesi ti sanno rifilare.
Bellissimo, delicato, forte e duro con dialoghi accesi e cinici che riflettono l'impossibilità di accettare sistemi e regole moderne sotto gli occhi di un padre bambino che forse non vorrebbe mai finire di giocare.
Scena memorabile da ricordare e quella in cui si inseguono nel prato giocando proprio come bambini e dimostrando di quanto si possa vivere in coppia fuori da un modello societario e moderno che vorrebbe la chiusura e la ristrettezza mentale delle persone ma non accettata da tutti.
Il tema della famiglia, dell'attesa e della paura di avere e dover far crescere un figlio quando I primi a non avere sicurezze e soldi sono I genitori. L'impossibilità quindi per molti di accettare la realtà a volte spietata che non si può amministrare ma che può regalare delle “sorprese” e un nuovo sguardo di speranza verso il futuro.
Ottimo il cast che vede Jeremie Renier tra I giovani promettenti del cinema francese insieme all'incontrastato Benoit Magimel e Deborah Francois.
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