lunedì 14 marzo 2011

Banlieu 13-Ultimatum

Titolo: Banlieu 13-Ultimatum
Regia: Patrick Alessandrin
Anno: 2009
Paese: Francia
Giudizio: 3/5

Banlieue 13 due anni più tardi. Il governo è cambiato. L'isolamento si è esteso intorno alle aree considerato ghetti e alla criminalità che vi prolifera all'interno. Il traffico di droga è diviso tra cinque etnie, ognuna delle quali controlla un quartiere. Damien, esperto di arti marziali, e Leito, profondo conoscitore delle banlieue, si uniscono per combattere il caos imperante nella città.

Alessandrin è quel regista che diresse nel 2005 il divertente BASTARDO DENTRO.
Se il primo capitolo BANLIEU 13 non aveva regalato grosse sorprese, Besson ci riprova e produce sempre chiamando in cattedra i due beniamini dell’action Cyril Rafaeli e David Belle, quest’ultimo protagonista del primo capitolo e fondatore dicono del parkour, un sequel che sicuramente batte il primo su tutti i piani. I due poi ci danno dentro mostrando tutta la loro enfasi in inseguimenti e combattimenti mozzafiato, con un buon ritmo e una totale assenza di colpi di scena.
La storia poi vuole prendersi davvero sul serio senza riuscirci, ma rimane almeno interessante vedere un presidente della repubblica che si fa inchiappettare da un politico corrotto che vuole sbarazzarsi delle banlieu parigine per architettare i suoi interessi, così come vedere le periferie parigine isolate dal resto della città, con mode punkaiole e personaggi stilizzati in maniera a dir poco selvaggia che richiamano altre atmosfere. Toccherà proprio ai due beniamini accompagnati da un’affascinante donna pantera e i cinque capi della droga che mantengono comunque una visione più pacifica del politico corrotto, ristabilizzare l’ordine entrando direttamente nella sala del consiglio sbarazzandosi delle guardie e saltando da una parte all’altra.
Se lo si prende come tale è interessante e molto più riuscito di parecchi ultimi film d’azione americani. Un action movie di quelli che per gli amanti diventerà presto un gioiellino a cui non ci si potrà sottrarre.


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