Titolo: Villeggianti
Regia: Valeria Bruni Tedeschi
Anno: 2018
Paese: Francia
Giudizio: 3/5
Una villa sulla riviera francese. Un
luogo che sembra fuori dal tempo e anche isolato dal resto del mondo.
Anna la raggiunge con la figlia per alcuni giorni di vacanza. In
mezzo ai familiari, agli amici e al personale di servizio, la donna
deve riuscire a gestire la recente fine del suo matrimonio e la
preparazione del suo prossimo film. Dietro alle risate, alle
discussioni e ai segreti emergono paure, desideri e rapporti di
potere.
I villeggianti è un film borghese, che
non ha tanti motivi per esistere, vede la sua paladina ergersi a
regina incontrastata nella modesta galleria di personaggi che
popolano la villa.
Eppure pur essendo il primo film che
vedo della Tedeschi come regista, stranamente viste le premesse è un
film che alterna tanti stati d'animo diventando sempre di più
un'antipatica riflessione sulla fragilità delle persone e delle
coppie.
Un film viziato, che sembra
un'autoanalisi della regista/attrice e dei mali e i vizi che la
consumano, però si rimane a guardargli senza fare una piega, con
l'incertezza di vedere dove vuole andare a parare, a volte da qualche
parte a volte invece da nessuna in particolare.
Lo struggimento interiore, la crisi di
nervi (ripetendo agli ospiti per l'ennesima volta di essere stata
abusata da piccola), la rottura dei legami sentimentali, tutte queste
coordinate vengono sparse durante il film in modo però molto attento
e inusuale, cercando di citare un certo cinema colto, senza riuscirci
ma senza nemmeno osare troppo rischiando di auto compiacersi.
Un film che sembra molto autobiografico
che non annoia mai anche quando alcuni tratti sono davvero lenti e
fine a se stessi. Tutti cercano di dare il loro meglio in questo film
corale che come diceva qualcuno può sedurre o irritare. A tratti
entrambi direi, in un rincorrersi drammatico ma poi ironico poi
tragicomico peccando solo quando cerca di essere estremamente maturo.
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