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mercoledì 18 ottobre 2023

Eradication


Titolo: Eradication
Regia: Daniel Byers
Anno: 2022
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Quando una malattia sconosciuta spazza via la maggior parte della popolazione mondiale, un uomo con un sangue unico viene isolato per essere studiato. Temendo per l’incolumità della moglie, rompe la quarantena e si ritrova in un mondo invaso da mostruosi Infetti e da un’oscura agenzia che dà loro la caccia.
 
Film pandemico, survival-movie, scifi, indie, horror. Tanti ingredienti in questa piccola produzione che fin da subito ci mostra un uomo in una sorta di bunker. Non è chiaro cosa ci sia fuori o quale sia l'entità del pericolo anche perchè le poche informazioni arrivano tramite web cam al nostro protagonista da una donna che gli dice cosa fare e come muoversi. Di certo da una scena vedremo come al di fuori del bunker a causa di un virus ci sono degli infetti ma poi il film si muove di fatto su due elementi che sono i droni (i quali controllano e pattugliano) e il sangue (si cerca un non infetto perchè possa diventare l'ancora di salvezza e salvare il resto dell'umanità). Contando che gli effetti speciali quasi non sussistono, il cast è azzerato, al protagonista non viene permesso di uscire al buio, vediamo con la telecamera che qualcuno lo osserva nel suo nascondiglio da fuori aspettando il momento. Il finale è la parte sicuramente più drammatica dove scopriamo i colpi di scena legati alla moglie e al rapporto con l'agenzia. Un film minimale, lento, ma non per questo poco interessante, anzi. Un film dove regna l'atmosfera e la caratterizzazione dei personaggi ma di certo un film dove l'azione non viene quasi mai mostrata.

Castello invisibile


Titolo: Castello invisibile
Regia: Keiichi Hara, Takakazu Nagatomo
Anno: 2022
Paese: Giappone
Giudizio: 3/5

Una bambina entra in un portale per poi ritrovarsi in un castello su un'isola dove dovrà trovare una chiave nascosta

E' abbastanza complessa la trama e lo svolgimento di questo lungometraggio d'animazione nipponico. Ci troviamo come sempre di fronte ad un'opera matura, solida, in grado di soddisfare tutti i target anche se quelli forse destinati a fruirne meno sono proprio i giovani. Perchè è un film che parla della complessità dei ragazzi in maniera molto adulta è per questo diventa ermetico, ambizioso e forse ostico per gli stessi adolescenti da poter essere compreso a pieno.
E' una favola nera ritrasformata con tanti archetipi di genere e strumenti appartenenti proprio alle fiabe, mischiati e riplasmati per creare un ibrido tra realtà e fantasia, tra due mondi dove nessuno è esente da difetti. Dove si può cercare di scappare da un lupo famelico, il deus ex machina, nella dimensione fantastica, ma non si riesce a scappare da uno stupro da parte dello stesso genitore nella vita reale. Specchi, dimensioni, una ragazzina con la maschera da lupo che solo nel finale scoprirà chi è veramente. Un film che parla di incanto e meraviglia ma anche di paure e angosce.
Affrontare i pericoli e le difficoltà però possono diventare meno complessi se superati assieme come gruppo, mettendo insieme un manipolo di ragazzini così diversi per ceti sociali e caratterizzazioni. Il castello invisibile è un film molto bello, però con quella complessità che anzichè diventare un punto forte, non riesce ad andare fino in fondo lasciando diversi punti di domanda.

November- Cinque giorno dopo il Bataclan


Titolo: November- Cinque giorno dopo il Bataclan
Regia: Cedric Jimenez
Anno: 2022
Paese: Francia
Giudizio: 3/5

13 novembre 2015. Una data che tutti nel mondo (non solo in Francia) ricordano per gli attentati che ebbero il loro epicentro nella strage del Bataclan. Il film ricostruisce l'intervento dei servizi segreti nei primi cinque giorni di indagini finalizzate alla ricerca degli attentatori.
 
Senza dubbio una vicenda che tutti ricordano e che speravamo di veder espressa in un film.
November seppur condotto molto bene sembra una sorta di reportage, dove purtroppo manca il pathos e l'anima del film. Tutti corrono come schegge impazzite, non ci si focalizza mai veramente su niente e anche parte del cast è così attento e preciso da sembrare allo stesso tempo spaesato.
Quasi non vengono ammesse le colpe di un paese sovrano con tante e doverose responsabilità di quello che ha fatto in passato e che sperava non ritornasse indietro con una furia esplosiva.
Jimenez è un regista molto strano. Parte dall'horror, poi passa alle arti marziali e infine finisce sui polizieschi action come Bac Nord. Sicuramente dotato di talento qui sembra al servizio di una confezione fatta e finita dove non conta il singolo quanto la scatola già premeditatamente sigillata per dare il proprio punto di vista sull'intera faccenda.
L'unica a mio avviso accurata ricostruzione che mostra quanto i collaboratori non contino niente è quello dell'informatrice Lyna Khoudri, una giovane donna musulmana che rivela alcuni elementi a proposito degli attentatori che coloro che indagano faticano ad accettare come veritieri. Proprio lei in un qualche modo finirà con il portare a deflagrarsi la sua migliore amica invischiata con alcuni autori dell'attentato


sabato 30 settembre 2023

Wendell and Wild


Titolo: Wendell and Wild
Regia: Henry Selick
Anno: 2022
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Dal duo squisitamente diabolico formato da Henry Selick e Jordan Peele arriva la storia di Kat. Per poter iniziare una nuova vita nella sua città natale, un'adolescente problematica tormentata dal proprio passato deve affrontare i suoi demoni personali, Wendell e Wild.

Selick è una di quelle divinità dell'animazione in stop motion che bisogna venerare e che appartiene a quel pantheon con pochi e selezionati eletti. Purtroppo non ha creato molte opere ma quelle che ha fatto sono dei capolavori e dei cult indimenticabili. Opere profonde che mischiano i generi che profumano di horror, che mettono in scena drammi umani ma che allo stesso tempo sanno adattarsi ad ogni target possibile. Per questo credo in queste divinità e nel loro modo di plasmare l'inferno e di metterlo in scena in maniera unica e originale. Di unire comunità per bambini diversi e allo stesso tempo parlare di zombie, di crescita, di magia nera e di molto altro ancora partendo da un incidente scatenante davvero drammatico. Il nome del film poi non è nemmeno quello della protagonista ma dei faccendieri di Belzebù. Un film che a differenza delle opere precedenti di Selick crea forse troppo e diventa un tornado di anime che trascina con sè troppi elementi e storie senza mai concentrarsi davvero su una di queste, tant'è che Kat alle volte sembra messa da parte.
Eppure ha così tanta fantasia e cinema al suo interno, diventando un cocktail esagitato di generi e sotto generi senza limitarsi mai ma aumentando ancora di più la sua forza e i suoi elementi magici all'interno

Talk to me


Titolo: Talk to me
Regia: Philippou Brothers
Anno: 2022
Paese: Australia
Giudizio: 3/5

Mia ha perso da poco la madre e ha un rapporto complicato con il padre. L'amica Jade e il fratellino di lei Riley hanno un rapporto di amicizia molto stretto con Mia e la ospitano a casa, come se facesse parte della famiglia. Intanto tra i coetanei di Mia e Jade si diffonde sempre più una serie di video che ritrae gli effetti di un gioco: una sorta di seduta spiritica, in cui il soggetto entra in contatto con gli spiriti dell'aldilà. Quando Hayley propone a Mia di sottoporsi alla sfida in questione e stringere la mano che apre un contatto con i non morti, la ragazza sorprendentemente accetta e vive un'esperienza sconvolgente.

Talk to me è l'horror del momento. Fin troppo teen per i miei gusti. I ragazzi che ormai non sanno più cosa inventarsi e come passare il tempo. Una generazione che presto scoprirà di essersi fottuta da sola. In questo come sempre i social o le app rivestono un ruolo chiave. E allora cosa può esserci di meglio che postare video di ragazzi impossessati anche se solo per novanta secondi da qualche defunto. Bisogna solo sperare che quel defunto non sia incazzato e voglia farla pagare a chi si diverte in questo sadico e discutibile gioco.
E' innegabile che il film abbia davvero dei buoni momenti piazzando qualche scena d'impatto colpendoti in mezzo alle costole e riuscendo a spostare qualche vertebra. Il guizzo c'è peccato che il film non mantenga le promesse o meglio scivoli verso fondali che per quanto mi riguarda non ho così apprezzato scegliendo un finale che farà discutere per quanto rimetta in gioco tutto il significato del film. Senza stare a fracassare i coglioni sul significato antropologico della mano, un elemento che doveva essere approfondito di più, il lavoro dei Philippou Brothers al loro esordio non è affatto male ma rimane uno dei tanti horror moderni interessanti ma che non riesce a inserire mai quella marcia tale da farlo decollare

Vengeance (2022)


Titolo: Vengeance (2022)
Regia: B.J.Novak
Anno: 2022
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Nella New York della "hook-up culture" si passa da un appuntamento all'altro senza stringere legami. Vive così il giornalista Ben Manalowitz ma la sua routine viene stravolta quando riceve la chiamata di Ty, il fratello di Abby, una delle sue molte ragazze occasionali. Ty gli comunica della morte di lei, convincendolo a recarsi in Texas per il funerale. La famiglia infatti è convinta che Ben fosse il ragazzo stabile di Abby e Ty gli confessa che, secondo lui, Abby in realtà è stata uccisa. Questo fa scattare la scintilla in Ben, che ha finalmente una storia da proporre per un proprio podcast alla editor Eloise. Ma svolgere un'indagine in Texas per un giornalista di New York non sarà una passeggiata.
 
Cosa ti inventi per creare il pod cast perfetto che possa attirare ascoltatori? Devi avere una storia, o meglio un insieme di racconti e allora sembra proprio che l'incidente scatenante possa diventare l'occasione perfetta. Ben è il tipico Ben Stiller del nuovo millennio. Un tipetto bassino, poco affascinante, il tipico personaggio che si tende a sottovalutare non essendo il classico il belloccio tipico dello star system
Eppure dentro di sè ha una voglia e un coraggio di quelli da farlo scontrare con cowboy, bifolchi,una famiglia disfunzionale e valori e principi assolutamente texani.
Vengeance dal titolo lascia presupporre un bagno di sangue eppure l'atmosfera mi ha ricordato quel bellissimo film UNDER THE SILVER LAKE dove l'indagine avviene in maniera tutt'altro che scontata, dove alla fine sembra pure strano usare il termine indagine. Dove i personaggi sembrano vivere in galassie lontane, dove il film si lascia dietro stereotipi per approfondire su quei particolari scomodi e mai scontati come le orme di un paio di stivali nella sabbia o dove il traffico di ragazze porta ancora una volta ad una scoperta macabra che cambia completamente i connotati del film come cambia drasticamente la psicologia di Ben quando arriverà a scoprire la verità.

domenica 3 settembre 2023

Corner Office






Titolo: Corner Office
Regia: Joachim Back
Anno: 2022
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Orson, un burocrate compulsivo scopre l'esistenza di una stanza segreta. Ma i colleghi negano.

Corner Office passato in sordina un po dappertutto. Altro non è che quel film assurdo per gli amanti del non sense. Un'opera prima di un regista (A)nonimo con un cast anonimo e un risultato più che soddisfacente e inaspettato. E' un film che parla di alienazione soprattutto in alcuni (A)nonimi uffici in luoghi (A)nonimi d'America, con grattacieli (A)nonimi che superano in altezza le nuvole e in (A)nonime mansioni dove non è mai chiaro cosa stiano facendo questi burocrati.
Orson arriva in una nuova azienda con tutte le sue ansie e patologie che verranno subito messe alla prova da alcuni colleghi che sicuramente tanto meglio di lui non stanno. Ed è allora che entra l'elemento distopico nella quotidianità sfiorando vari assurdi e creando delle linee narrative interponendole tra di loro per arrivare a dei veri e propri paradossi. Eh sì perchè una stanza immaginaria che vede solo Olson, dove all'interno il tempo sembra fermarsi, dove si da vita ai propri sogni e dove si riesce a dare il meglio di se lavorativamente come può essere gestita e fino a che punto metterà a dura prova la sanità mentale del protagonista?

Notte fantasma


Titolo: Notte fantasma
Regia: Fulvio Risuleo
Anno: 2022
Paese: Italia
Giudizio: 4/5

Un poliziotto, misterioso e dal fare minaccioso, sorprende il giovane Tarek a comprare dell'erba e lo costringe a trascorrere una notte per le strade di Roma a bordo della sua macchina.
 
Notte fantasma è una sorpresa crepuscolare e originale. Un film fresco, di quell'azione italiana frenetica senza virtuosismi ma realistica e complessa. Un'opera accellerata, con due attori e una macchina. Il poliziotto corrotto e tutte le sue maniere per ottenere favori da una vittima inconsapevole. La sete di potere, l'ingiustizia, il non sapere cosa ci si possa aspettare scena dopo scena. Risuleo firma con grazia un sofisticato film di genere che aggiunge una tacca ad un interessante filone di film che si stanno realizzando negli ultimi anni nel nostro paese.
Un film tutto in una notte, un road movie allucinato e straniante dove Pesce conferma di essere uno dei migliori attori italiani, in una veste mai così azzeccata dove semplicemente non sembra nemmeno recitare.

Hunt (2022)


Titolo: Hunt (2022)
Regia: Lee Jung-Jae
Anno: 2022
Paese: Corea del sud
Giudizio: 3/5

Corea del Sud, 1983. Il capo della sicurezza Pyong Pyon-ho e quello dei servizi segreti Kim Jong-do ingaggiano un duello a distanza senza esclusione di colpi: dapprima per dare la caccia a Donglim, una possibile talpa nordcoreana annidata tra le file del Sud, quindi per dimostrare che dietro la talpa si nasconde proprio il rispettivo e acerrimo rivale. Il viaggio del dittatore Chun a Bangkok, in cui si ritiene possa avvenire un attentato, rappresenta un'ottima occasione per svelare l'identità di Donglim.
 
Hunt è un film incredibilmente complesso che richiama temi già noti nella cinematografia coreana e soprattutto resi in maniera originale e singolare come A TAXI DRIVER. Nonostante l'impiego di mezzi e di una produzione mastodontica, Jung-Jae (attore di fama mondiale grazie alla serie tv) ha cercato di contribuire a suo modo con un thriller di spionaggio politico interessante ma con una sceneggiatura troppo diversificata e stratificata. Numerosi sono gli elementi che rimandano al doppio gioco di alcuni protagonisti che sembrano sempre di più diventare antagonisti o complici e gregari per poi trasformarsi in qualcos'altro all'interno del governo. Da questo punto di vista la caratterizzazione dei personaggi è interessante e mai tagliata con l'accetta creando strade inattese, personaggi assurdi e spedizioni punitive che pur di mantenere il proprio credo politico arrivano a torturare in maniera spaventosa chi non la pensa come loro. Giappone, Corea del Sud e del Nord, un film di tradimenti e inseguimenti dove ognuno dei personaggi rivela sfumature e sfaccettature tali da renderli odiosi e allo stesso tempo immolarsi come capri espiatori per il proprio paese e per i propri ideali.

Grande giorno


Titolo: Grande giorno
Regia: Massimo Venier
Anno: 2022
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

Caterina ed Elio, lei figlia di Giovanni, lui figlio di Giacomo, si conoscono fin da bambini, si frequentano da una vita e sono in procinto di sposarsi. Giovanni e Giacomo lavorano insieme da decenni in un'azienda che fabbrica divani ma non potrebbero essere più diversi: il primo è entusiasta, esagerato e generoso, il secondo è preciso, pignolo e un po' taccagno. E se Giovanni è disposto a spendere una fortuna per il matrimonio della figlia, Giacomo si preoccupa di come rientrare da quelle spese faraoniche che condivide. Valentina e Lietta, le rispettive mogli, sopportano con pazienza gli eccessi dei mariti, e a Valentina tocca anche sobbarcarsi la nostalgia che Giovanni prova per l'ex consorte Margherita, fuggita anni prima in Norvegia dove ha vissuto da single indipendente. Quando al lago dove si stanno per celebrare le nozze di Elio e Caterina Margherita arriva con il suo nuovo compagno, Aldo, un uomo del sud carismatico e pasticcione, la tre giorni di festeggiamenti prende pieghe impreviste e talvolta tragicomiche.
 
Finalmente dopo alcune cadute di stile imbarazzanti, il trio comico che mi ha sempre fatto morir dal ridere a teatro riesce a funzionare nella settima arte. Senza stare a citare i precedenti film che sono stati, soprattutto gli ultimi, dei veri e grandi fallimenti a parte ODIO L'ESTATE. Questa storia seppur già vista innumerevoli volte, ha qualcosa di spontaneo, di piacevole, di comico, di tenero e romantico.
E' film per certi aspetti corale con tantissimi attori e attrici, con i soliti luoghi comuni legati al terrone e ai lombardi borghesi che fanno a gara per sfoggiare denaro senza lesinare però le tirchierie. E' un film che parla di amicizia, quasi un testamento del terzetto dove succedono disastri uno dopo l'altro in questa sontuosa magione nei giorni che precedono un matrimonio che fino all'ultimo viene messo in discussione dagli stessi sposi.

From-Season 1


Titolo: From-Season 1
Regia: AA,VV
Anno: 2022
Paese: Usa
Stagione: 1
Episodi: 10
Giudizio: 3/5

Una piccola e sconosciuta cittadina nel mezzo degli Stati Uniti è una vera e propria trappola per chi ci arriva. Per tutti coloro che vi entrano è impossibile uscire ma diventa sempre più difficile sopravvivere visto che è assediata da terribili creature notturne che arrivano dalla foresta circostante. Ma è la stessa città a nascondere dei segreti che per i visitatori si rivelano mortali.
 
Mi aveva molto incuriosito la locandina e il fatto che fosse poco conosciuta. La serie inizia anche abbastanza bene, l'idea di queste persone che diventano dei mostri sorridenti e apparentemente pacifici muovendosi lenti come degli zombie e che attacchino solo di notte.
Un supernatural drama che strizza l'occhio a tantissime cose facendoci scoprire una comunità rimasta isolata dal resto del mondo e una maledizione che si vedrà sembra aver a che fare con alcune teorie fantascientifiche e distopiche. Se funzionano molto bene i primi episodi e la carneficina nella casa occupata da una galleria di personaggi fricchettoni, matti e dotati di una sorta di telepatia e sensibilità che gli rende a volte immuni dagli attacchi (Victor ma anche la nuova entrata Julie) lo stesso non si può dire per i successivi. Convince come spesso accade nelle serie il world building.
Dall'altro sempre nella casa ci sono i giovani i fan del sesso libero e gli intellettuali come Fatima e Ellis. In From nei punti deboli non sempre funziona la recitazione e la scelta di alcuni personaggi non è sempre misurata alla circostanza. Sembra tanto da metà degli episodi in avanti di vedere un ibrido di LOST se non altro per i continui tentativi, in cui ognuno segue una strada diversa, per cercare di arrivare al mistero di come uscire dalla cittadina più che trovare un modo che sembra impossibile di stanare le creature notturne che altro non sono che ex cittadini passati dal lato oscuro. From nonostante il buon successo e i sequel realizzati ha quel forte ni che mi ha portato a non volerla portare avanti almeno per ora ed è un caso più unico che raro per una serie televisiva.
Anche il ritmo ad un certo punto sembra incrinarsi, i dialoghi, i sentimenti e il pathos rendono tutto troppo noioso e derivativo e apparentemente non così legato all'andamento della trama.

venerdì 11 agosto 2023

Ipersonnia


Titolo: Ipersonnia
Regia: Alberto Mascia
Anno: 2022
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

In un futuro distopico il sistema carcerario italiano è stato riformato grazie all'invenzione dell'ipersonno: le pene vengono scontate dai detenuti in uno stato di sonno artificiale in apposite celle acquatiche. David Damiani è uno psicologo che si occupa di monitorare la psiche e lo stato di memoria dei detenuti tramite risvegli periodici. Viola, la sua fidanzata ed ex moglie di un neurologo arrestato per omicidio, entra in contatto con una persona che sostiene di essere in possesso di informazioni che proverebbero non solo l'innocenza, ma anche il complotto che ha portato all'arresto di suo marito. E se questo fosse solo il primo indizio dell'oscura verità che si cela dietro al progetto ipersonno?
 
L'esordio di Mascia e un indie low budget interessante con buoni spunti ma troppa carne al fuoco e soprattutto numerose sotto trame e storyline. Da questo punto di vista forse rimanere nel carcere e concentrarsi di più sulla parte bio etica e psicologica dei danni e delle conseguenze ai prigionieri avrebbe giovato di più ma il film si vede che parte con discreto coraggio e voglia di aggrapparsi a diverse tematiche scifi prendendo di mira un po tutti con risultati non sempre soddisfacenti ma dotati di un notevole coraggio. Damiani è una sorta di Neo meno incosciente ma bisognoso di fare luce su cosa stia realmente perseguendo se un'ideale di innovazione volto a migliorare le sorti del mondo o un esperimento sociale crudele e senza nessun tipo di aiuto.
Ipersonnia oscilla tra così tante parti da sembrare un ibrido insaziabile che prende ovunque e in realtà sembra dire ben poco ma allo stesso tempo ha un ritmo e una fame che lo rendono un perfetto prodotto d'intrattenimento e un'ancora di salvezza per il cinema di genere italico (dove la scifi è sempre più messa da parte per evidenti ragioni di budget)

Old Man


Titolo: Old Man
Regia: Lucky McKee
Anno: 2022
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Quando un escursionista smarrito si imbatte in un vecchio che vive nei boschi, non avrebbe mai potuto immaginare l'incubo che lo attende.
 
Diciamo che per chiunque trovarsi da soli con Stephen Lang metterebbe a disagio.
Il perchè potrebbe essere legato ai suoi tratti somatici, a quella follia in fondo agli occhi, ai suoi ruoli e al fatto che nonostante l'età sembra ancora in gran forma. Mettiamolo da solo in una baita sperduta in mezzo alla neve a degenerare e a bersi dell'alcool puro fatto in casa.
Un dramma teatrale da camera. Due attori. Flashback che nel terzo atto arrivano all'impazzata a creare misteri, dubbi e far riflettere se di realtà stiamo parlando o forse potrebbe essere tutto un sogno o un allucinazione del protagonista. McKee è uno di quegli outsider che non ha bisogno di presentazioni. Ci ha abituato e viziato bene agli eccessi e ha saputo farcire di sangue alcune opere che in anni di digiuno nell'horror salivano dritti all'Olimpo.
Old Man si sgancia da tutto questo. Una piccolissima produzione per un film che non esce mai dalla baita e lascia questo gioco di sguardi dove il forestiero pur non essendo un nome famoso riesce anche se con difficoltà a tener testa al nostro Lang che ovunque lo metti se cieco, o in mezzo ad un gruppo di veterani a stanare tossici in un bar, fa sempre la sua porca figura.

lunedì 10 luglio 2023

Enys Men


Titolo: Enys Men
Regia: Mark Jenkin
Anno: 2022
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 4/5

Su un'isola disabitata della costa della Cornovaglia, nell'anno 1973, una donna che si occupa di studiare la fauna selvatica svolge le sue osservazioni di un fiore raro che cresce proprio in quella zona. Man mano che i suoi studi procedono finirà per mettersi in discussione, incapace di distinguere tra realtà e incubo e ossessionata da visioni del passato.
 
Enys Men fa parte di quel filone che viene definito folk horror in questo caso ambientato nella Cornovaglia con paesaggi mozzafiato e una fotografia che espande ancor di più colori e naturalezza. E' complesso il secondo film di Jenkin perchè quasi non ci sono dialoghi, la maggior parte delle parole arriva da una radio, il sound designer incide prepotentemente nei flash back e nelle sequenze in cui vediamo la pietra di Stonehenge o quel pozzo che sembra turbarla così . Giorno dopo giorno, in una quotidianità alienante passa la giornata a lanciarci qualcosa all'interno senza avere news dall'esterno e dando un feedback alla radio sul fiore raro. La natura degli effetti del menhir è l'elemento chiave che porta il film a dichiarare i suoi intenti e capire cosa abbia potuto portare nel passato alcuni marinai nella loro follia e nella tragicità delle conseguenze. Lento, psichedelico, liminale e minimale, con una protagonista che più che combattere con i fantasmi del passato approfondisce i suoi misteri in un viaggio più psicoanalitico coadiuvato dai contatti con una natura ostile e visioni di uomini e bambine che non vengono mai chiarite del tutto

Drago di mio padre


Titolo: Drago di mio padre
Regia: Nora Twomey
Anno: 2022
Paese: Irlanda
Giudizio: 3/5

Elmer, che ha problemi ad adattarsi alla sua nuova vita, decide di partire alla ricerca dell'isola Wilde e di un giovane drago che attende di essere salvato. Le sue avventure lo portano a incontrare bestie feroci e a scoprire un luogo misterioso.
 
Tutto ciò che orbita nella testa e tra i progetti di Tom Moore è oro che cola. Per me lui rappresenta uno dei più grandi autori d'animazione del suo tempo riuscendo a raccontare storie folkloristiche, di magia, di formazione, di spiritualità e natura. Il rapporto tra umani e animali, tra miti e creature magiche, riesce nei suoi lavori ad avere una carica e una messa in scena senza eguali nel suo campo e nel suo tempo. Un outsider non saprei in quale altro modo definirlo. A differenza dei suoi precendenti lavori, qui lascia alla sua socia della Cartoon Salon una fiaba riadattata per bambini e uscita su Netflix che potrebbe essere una via di mezzo tra ALICE E IL PAESE DELLE MERAVIGLIE e NEL PAESE DELLE CREATURE SELVAGGE. Il tutto però in chiave più socio-politica e teen con le due terre, una realistica e l'altra fantastica, devastate da una crisi economica e un effetto climatico che rischia di far affondare l'isola. Sempre in 2D, il film per bambini e non solo, riesce come sempre ad avere più piani di ascolto, imergendosi nel fantasy ma rimanendo aderente ad un impianto di viaggio di formazione dove Elmer nell'isola Wilde troverà insidie e pericoli ma alla fine guidato dai suoi intenti nobili riuscirà con un frenetico e drammatico terzo atto a risolvere il problema.
Ancora una volta i film della Cartoon insegnano come siano i bambini ad avere il compito di salvare gli adulti dai drammi in cui essi stessi incappano o nelle conseguenze inattese ed effetti perversi che gli stessi adulti evocano.

Dampyr


Titolo: Dampyr
Regia: Riccardo Chemello
Anno: 2022
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

Balcani, 1992. La guerra consuma, devasta e uccide. Linee invisibili dividono le genti e le terre, ma su ogni popolo e città calano indifferenti le bombe e i massacri. Non c'è confine al dolore, solo indifferenza e disordine. Così, senza un apparente motivo in questo conflitto palesemente senza senno, il comandante Kurjak e i suoi uomini arrivano nel villaggio di Yorvolak. Stanno solo eseguendo gli ordini. Ma quello che trovano è inaspettato anche per gente come loro: tutti gli abitanti di Yorvolak sono stati trucidati in modo brutale da un nemico senza nome né volto. Decidono così di accamparsi nel villaggio per scoprire cosa davvero sia successo, ma durante la notte vengono attaccati da alcune misteriose creature insensibili ai proiettili e capaci di squarciare in due un uomo. L'unica soluzione sembra essere quella di chiamare un dampyr, che nelle leggende balcaniche è il figlio di un vampiro e di un'umana...
 
Dampyr è quell'operazione che poteva varcare le soglie del trash diventando uno dei più grandi flop sui fumetti di Bonelli quando invece a stento riesce a salvarsi dagli abissi. Il che non lo rende un buon film ma almeno decreta il primo di una serie che vediamo se riusciranno a proseguire visto il finale aperto. Riesce a non mettere troppa carne al fuoco gestendo quello che ha soprattutto in termini di budget in modo lineare e attento soprattutto nelle scene d'azione o quando i vampiri devastano e sterminano soldati e villaggi. Se l'elemento migliore è la fotografia e una certa atmosfera, la recitazione a volte è sbilanciata soprattutto quando il Dampyr deve rendersi bucolico e tristone rispetto invece a quando deve tirar fuori le palle. Con 15 milioni di budget abbiamo il primo capostipite (senza contare il TEX dell'85) della saga bonelliana che rimanendo in un limbo nei Balcani e alternando come dicevo cose molto buone e apprezzabili a dispetto di un ritmo che soprattutto nel secondo atto, sembra ricalcare la stessa matrice senza dare particolari guizzi narrativi.

Willow-Season 1


Titolo: Willow-Season 1
Regia: AA, VV
Anno: 2022
Paese: Usa
Stagione: 1
Episodi: 8
Giudizio: 2/5

Un improbabile gruppo di eroi parte per una pericolosa missione in luoghi ben oltre la loro casa, dove devono affrontare i loro demoni interiori e unirsi per salvare il loro mondo.

Willow è quella serie un pò così che sembra nascere per accontentare un fan service sempre più legato al fantasy e vederlo modernizzato e soprattutto fluido. Un'operazione che non ha mai convinto tant'è che ci ho messo del tempo prima di decidermi a vederlo se non altro perchè da piccolo sono cresciuto con WILLOW e lo trovavo al tempo uno dei film più suggestivi del suo genere perchè risuciva a bilanciare tutti i piani regalando alcune scene decisamente macabre.
Tutto questo non accade in questa nuova serie dove l'ironia irrompe prepotentemente a volte creando e prendendosi minuti per dialoghi imbarazzanti. Il cast è tutto di giovani a parte Willow/Gandalf che porta la compagnia a compiere il suo obbiettivo. Tra i giovani ci sono ragazze che si amano, un'imprecisato guerriero che in una battuta sembra diventare l'oggetto sessuale preferito dalle stesse ragazze, un principe che smarrisce la via scegliendo il lato oscuro mentre un altro scopre che sua moglie altri non è che Elora Danan a cui Willow dovrà insegnare a usare la bacchetta e fare gli incantesimi.
Fanno appena una comparsa il folletto Rool e sua figlia, la figlia nana di Willow che viene per qualche strana ragione risparmiata dai sicari nemici mandati da Bafmorda (la sequenza del combattimento nel castello nei primi episodi è forse l'unico vero momento action accettabile) mentre le scene nelle caverne con i troll senzienti e un Allagash che si finge Mad Martigan cercando di salvare la compagnia sacrificandosi contro l'orda di troll non sembra mai volersi prendere veramente sul serio.
Purtroppo la stagione è noiosa, le parti sentimentali stemperano quel poco che l'atmosfera riusciva con difficoltà a creare, non c'è mai una reale paura e anche il finale è posticcio con la ragazza strega e il principe posseduto e una battaglia telefonata all'ennesima potenza.

giovedì 8 giugno 2023

Holy Spiders


Titolo: Holy Spiders
Regia: Ali Abbasi
Anno: 2022
Paese: Danimarca
Giudizio: 4/5

Siamo a Mashhad, seconda città più grande dell'Iran e importante sito religioso. Nel 2000, un serial killer locale inizia a prendere di mira le prostitute per strada, strangolandone diciassette dopo averle attirate una ad una a casa sua. La stampa lo chiama "il ragno", e tra i giornalisti che coprono il caso c'è Rahimi, una donna che viene da Teheran e si mette sulle tracce dell'assassino. L'uomo si rivelerà essere Saeed Hanaei, ex-militare convinto che Dio gli abbia affidato la missione di liberare la città dalle donne indegne che vendono il proprio corpo.
 
Dopo Shelley e Border, il regista iraniano naturalizzato danese se ne esce con il film più tosto e maturo della sua breve carriera che sicuramente non avrebbe potuto girare in altre circostanze.
Un film apertamente politico su una delle realtà più retrograde e maschiliste della politica iraniana, la donna ancora oggi perseguitata e presa a frustate nelle piazza principali.
Un film coraggioso che parla di un caso di cronaca ormai passato alla storia ma anche e soprattutto di prostituzione, tossicodipendenza e processi. Girato in Giordania per ovvi motivi e destinato a far parlare e discutere di sè, il film è uno spaccato reale diviso in due parti che racconta l'assurdo di come per un fanatismo religioso si possa arrivare a commettere dei crimini a danno di prostitute sole, malate e trattate come esseri inferiori dalla società. Abbasi sembra concentrarsi su tutte le contraddizioni che regnano nel paese mettendo in scena l'arretratezza culturale di un regime teocratico che tende a sminuire e reprimere la figura femminile tollerandola solo in mezzo alle strade per umiliarla maggiormente. Dall'altro senza intervenire su un problema grosso che arriva dall'Afghanistan che si chiama eroina in una città piena di sciiti e cosiddetta Santa che mitizza i discorsi di odio degli ayatollah dove il fanatismo religioso giustifica e sostiene il machismo istituzionalizzato nella società iraniana


Bear-Season 1


Titolo: Bear-Season 1
Regia: Christopher Storer, Joanna Calo
Anno: 2022
Paese: Usa
Episodi: 8
Stagione: 1
Giudizio: 4/5

Carmen "Carmy" Berzatto riceve in eredità il ristorante di famiglia in seguito al suicidio del fratello. Il suo re-inserimento in un ambiente popolare, dopo essersi formato in cucine di alto livello mondiale, è problematico e frenetico. Carmy dovrà fare i conti con un'attività piena di debiti e con una cucina decisamente diversa da quella per cui ha ricevuto la sua formazione. Ma le difficoltà più grandi del giovane cuoco saranno tutt'altro che economiche o gestionali: Carmy dovrà fare i conti con un passato tormentato e con i suoi sogni spezzati.
 
Può una serie diventare così coinvolgente senza avere all'apparenza una trama? La risposta è sì se si hanno degli sceneggiatori degni di nota in questo caso Christopher Storer. Bear è una corsa frenetica dietro ai fornelli, mostrando in generale la composizione del mosaico culinario a fronte di una squadra pazzesca dove il ritmo diventa l'elemento che fa la differenza senza mai soffermarsi troppo sulle situazioni ma affrontandole di petto per poi dirigersi verso altre questioni.
Chicago poi è magnifica, per quel poco che si vede negli esterni sembra fotografata come i crime movie degli anni '90. Il bello di questa serie è che diventerà una vera diendenza portandovi a gustarvela tutta di filato in 180'. L'uso della telecamera e delle riprese sembra quasi nascosto o che stia cercando di spiare i personaggi senza mai avere camera fissa o tecniche particolari.
Bear riesce sempre a toccare paradossalmente l'assurdo, la crisi di nervi, tutti i dialoghi e gli scambi tra i personaggi sono sempre urlati, quasi tutti sembrano in burn out, è drammatico, nevrotico, paradossale ma trovando sempre un giusto mix in grado di non abbassare mai i toni ma mischiando tutte le formule giuste, necessarie e funzionali a renderlo un prodotto come non si vedeva da tempo sul tema delle cucine

mercoledì 7 giugno 2023

Five Devils


Titolo: Five Devils
Regia: Léa Mysius
Anno: 2022
Paese: Francia
Giudizio: 3/5

Vicky vive con sua madre Joanne e suo padre Jimmie, un uomo che ancora lotta per trovare il suo posto nel mondo. Quando la zia di Vicky, Julia, arriva dopo essere stata rilasciata dalla prigione, la sua presenza riporta a galla il passato in modo violento e magico.
 
Ritorna finalmente la regista che mi aveva deliziato con il bellissimo Ava. Ancora una volta si prova a sperimentarsi in qualcosa di nuovo, estremamente complesso per come dal secondo atto in avanti muove i tasselli spazio tempo, con flashback e sbalzi temporali disorientando completamente lo spettatore. Da un lato è palese il suo bisogno di rimuovere ogni sicurezza durante la visione, allo stesso tempo deraglia completamente sembrando quasi di aver dato la possibilità alo spettatore di aver capito per poi illuderlo nuovamente in un braccio di ferro che può piacere oppure no.
C'è tanta stregoneria scoperta da una piccola bambina che alle prese con un liquido non ben specificato cade in trance rivivendo il passato della sua famiglia inserendosi fisicamente nelle scene e rischiando a volte di impattare con il passato.
Un mix di generi e una trama forse troppo articolata e pungente con cambi di temperatura in tutti i sensi tra location e personaggi, vendette e perdoni, scene di sesso deliziose ma di certo non è la stessa Mysius di AVA una parabola anarchica molto attuale e post contemporanea. Qui non tutti gli ingredienti riescono a sottolineare una trama che diventa di per sè già molto difficile da analizzare e dipanare come pezzi di storia a volte incasellati in maniera disfunzionale.