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mercoledì 7 giugno 2023

Star Wars-Visions-Season 2


Titolo: Star Wars-Visions-Season 2
Regia: AA,VV
Anno: 2023
Paese: Usa
Stagione: 2
Episodi: 9
Giudizio: 4/5

Forse gli studi Lucas hanno capito che svincolarsi dalla lunga e intricata mitologia di Star Wars può portare a squisitezze come queste due stagioni animate e MANDALORIAN.
Il perchè è semplice, avendo fantasia ed esplorando l'universo e la scifi ci sono molte più possibilità e meno ragnatele che segnano il destino e gli obbiettivi di alcuni personaggi ormai noti.
E' così dopo una prima stagione sopraffina dove ancora adesso il primo episodio ispirato ad Akira Kurosawa sembra qualcosa di unico e intenso nonchè una delle citazioni più colte e profonde che l'animazione recente abbia raggiunto. E qui sembra esserci ancora più libertà e voglia di scopririsi allargando i confini rendendo i lavori ancora più onirici e straripanti di colori e stili quando mai diversi e incredibili nella loro ricerca stilistica. Vengono assoldati maestri indiscussi e assoluti come Tom Moore quasi a rimarcare che sebbene lo scorso anno fossero quasi tutti niponici qui abbiamo la creme de la creme europea.
Sith il corto spagnolo dove un artista jedi appassionata di pittura dovrà scontrarsi contro il suo maestro Sith che la vuole nel lato oscuro e dove le pennellate e le sterzate sembrano condire un corto frenetico in combattimento lasciando la scia delle spade laser.
La grotta dell'urlante del sopracitato Moore mischiando folklore come sempre nei suoi film richiama le tradizioni irlandesi che sempre compaiono nei suoi film mischiando mitologia, la banshee con i Sith in una sorta di strega intrappolata in una caverna e con un finale inaspettato
Tra le stelle sempre spagnolo è il più ecologista, uno anche dei più politici nonostante una trama semplice ma efficace in una ricerca estetica sopraffina dove tra il racconto del genocidio della tribù indigena e il combattimento finale si gode parecchio
Io sono tua madre è sicuramente il più ironico e quello che si prende meno sul serio su una grande corsa tra astronavi dove gareggiano madre e figlia assieme.
Viaggio verso la testa oscura, coreano, è uno dei tasselli più complessi e importanti della stagione con uno stile ormai che non ha più bisogno di presentazioni come lo stesso studio Miur che ormai negli ultimi anni sta diffondendo il suo verbo e dove anche la storia come in questo caso merita un plauso particolare.
La ballerina spia come sempre vede l'intrusione forse più inaspettata e autoriale di un autrice francese che si distacca completamente dai canoni soliti per racontare altri non detti dell'universo galattico
I banditi di Golak, indiano, sembra assorbire alcune formule ultimamente espresse nei blockbuster bollywoodiani per mostrare un manipolo di personaggi pazzeschi e un ritmo che si accosta molto per stile, tradizioni, look e musiche al tipico cinema di genere
La cava, giapponese, è quello politicamente più forte, un metaforone sullo sfruttamento e la disobbedienza civile, un cortometraggio toccante e commovente che racconta di un popolo oppresso e dimenticato che cerca tramite mutuo aiuto di sopravvivere e di non essere dimenticato
Il canto di Aau, africano, è la quintessenza della bellezza e della ricerca onirica, visiva, tecnica, estetica. Pura avanguardia in un corto che mischia religione, magia, folklore, viaggio dell'eroe, percorso di formazione..qualcosa di unico per tutti e cinque i sensi, un corto che va a chiudere una stagione brillante e poliedrica, allucinata e complessa nonchè matura e variopinta con stili, idee e colori più che mai congeniali e originali.

martedì 6 giugno 2023

Fumer Fait Tousser


Titolo: Fumer Fait Tousser
Regia: Quentin Dupieux
Anno: 2022
Paese: Francia
Giudizio: 4/5

In un futuro imprecisato la Tobacco Force è una squadra di supereroi che affronta mostri da kaiju eiga a colpi di nicotina e catrame. Di fronte alla minaccia apocalittica di Lezardin, il capo della squadra ritiene che serva un momento di raccoglimento per ritrovare lo spirito di gruppo necessario. Durante la temporanea vacanza, gli eroi cominciano a raccontarsi storie spaventose.
 
Ormai non so più trovare le parole per questo regista. Da quando vidi il suo primo film al TFF rimasi sorpreso intuendo che questo qui arrivando come dj dalla musica aveva delle idee e gli piaceva sperimentarsi con la settima arte analizzando il politicamente scorretto e il grottesco.
Dopo essersi intrufolato in ogni tipo di genere, Dupieux compie un salto ancora più in là dissacrando super eroi, mostri, pupazzi a forma di topo che sbavano un liquido verdastro e attorniati da modelle e storie in un modello alla Boccaccio molto più sporco e ruvido dotato di un non sense incredibile come la storia del ragazzo che finisce triturato dal macchinario e dove la zia decide di conservarne le labbra che continuano a parlare in una pozza piena di sangue. Dupieux stupisce ancora una volta per la sua scioltezza dove nel suo mondo tutto sembra muoversi con molta tranquillità che siano matti, mostri, esseri inanimati, poliziotti corrotti, ladri incapaci, killer anomali, personaggi folli o animali.
La ludica ingenuità e superficialità dell'autore riesce a bilanciare molto bene la materia visiva senza mai darle rimandi troppo seri ma conservando toni da commedia in uno spassoso gioco contro il politicamente corretto

Idiocracy


Titolo: Idiocracy
Regia: Mike Judge
Anno: 2006
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Joe Bowers è un militare che fa il suo dovere senza infamia e senza lode in attesa della pensione. Non sa che l'Esercito statunitense ha messo gli occhi su di lui perché, proprio in quanto perfetto rappresentante dell'uomo medio americano, può essere l'individuo giusto. Per cosa? Per un esperimento di criogenetica. Verrà ibernato (e insieme a lui, ma in un altro contenitore, una prostituta desiderosa di sfuggire al proprio protettore) e riportato in vita a tempo debito. Peccato che la realtà non rispetti i piani e che il degrado a cui gli States vanno incontro faccia sì che i due si risveglino nel 2505
 
Mike Judge come Trey Parker, Matt Stone e altri sono tra i più temuti dalle major o come in questo caso dalla Fox, perchè pur avendo idee geniali e controcorrenti e politicamente scorrette ragionano assimilando un mondo fatto in lsd come i padri di South Park hanno fatto agli Oscar.
Un mondo che più andiamo avanti e più sarà popolato da stupidi. Dove vince l'amoralità, la legge del più forte, dove un linguaggio appropriato viene definito da frocio e stanato sul nascere, dove si vive di schermi enormi, cibo spazzatura e immondizia. Idiocracy è un inferno apocalittico molto meno irreale di quello che si possa pensare. Basta solamente l'incipit nei primi due minuti per scandire e sottolineare le peculiarità di una società entropica e sempre più dipendente dalle sciocchezze, dove la trasmissione con più successo è un real dove uomini vengono presi a calci nelle palle e dove il presidente è un muscoloso attore porno di colore.
Satira, commedia del futuro, scifi (esperimenti criogenici) e toni post apocalittici se si pensa che tutto ormai è sommerso e sguazza nell'immondizia. Ci sono conseguenze inattese ed effetti nefasti che fanno riflettere come la coppia intelligente e ben istruita che decide di non avere figli mentre un’altra coppia, con una qualità di vita inferiore, decide di mettere al mondo un figlio dietro l’altro, decretando così il futuro genetico del paese. Insomma in questa commedia satirica e grottesca gli elementi per far riflettere e divertire non mancano di certo..

Mandalorian – Season 3


Titolo: Mandalorian – Season 3
Regia: AA,VV
Anno: 2023
Paese: Usa
Stagione: 3
Episodi: 8
Giudizio: 3/5

Il Mandaloriano Din Djarin è in possesso della Darksaber, che ne farebbe il leader della sua gente, ma è anche caduto in disgrazia per essersi tolto l'elmo, infrangendo un dogma della sua fazione. L'Armaiola sostiene che esiste un solo modo di ritornare sulla Via, bagnarsi nelle acque di Mandalore, ma il pianeta è una distesa di rovine e secondo Bo Katan si tratta di un'impresa disperata. Accompagnato dal piccolo Grogu, Din Djarin si inoltra comunque tra gli abissi del pianeta perduto della sua gente e dà inizio a un percorso di redenzione, che investirà non solo lui ma tutto il suo popolo.
 
Sembra una maledizione quella dei sequel delle stagioni di una delle serie tv più belle degli ultimi tempi. Mandalorian purtroppo vittima in parte di un fan service sempre più invischiato commette sicuramente alcuni errori che poteva di certo risparmiarsi prendendo Vie di fatto sbagliate o poco funzionali in termini di narrazione. Si punta di nuovo e tanto sul rapporto tra Grogu e Din Djarin dopo la fine della seconda stagione per l'addestramento jedi del bambino con Luke Skywalker.
Si punta poco anzi pochissimo sulla vicenda Mandalore senza mai analizzarne i processi e le vicissitudini al suo interno, preferendo ripiegare su facilonerie che servono spesso e volentieri a dare solo minutaggio agli episodi. Mentre nelle prime due stagioni uno dei punti forti era la compattezza con il gusto per racconti più brevi e compiuti, qui spesso si deraglia arrivando a dare una continuità narrativa per poi spezzarla a metà inserendo episodi come quello dove Din e Bo Katan si recano su un pianeta in cui vengono impiegati come una coppia di detective alle prese con un personaggio che sta modificando le AI di alcuni robot facendoli disertare dalle loro mansioni.

sabato 13 maggio 2023

65-Fuga dalla Terra


Titolo: 65-Fuga dalla Terra
Regia: Scott Beck, Bryan Woods
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Prima dell'avvento dell'umanità, altre civiltà hanno esplorato le stelle. Sul pianeta Somaris, Mills è con la moglie e la figlia: sono gli ultimi giorni che passerà con loro prima di partire per due anni in una missione spaziale. Un incarico che ha accettato per poter pagare le cure della figlia gravemente malata. Il viaggio è travolto da una pioggia di asteroidi e Mills finisce per precipitare su un pianeta alieno. L'atmosfera è respirabile, ma la giungla è popolata da... dinosauri! Mills è infatti finito sulla Terra di 65 milioni di anni fa e l'unica altra sopravvissuta è una ragazzina di nome Koa, che ha perso i genitori nello schianto. I due comunicano a fatica, perché parlano lingue diverse e il traduttore si è guastato, ma dovranno imparare a collaborare per fuggire dal pericolosissimo pianeta.
 
65-Fuga dalla terra dove 65 sono i milioni di anni del tanto tempo fa in cui i dinosauri stavano per essere spazzati via da un asteroide e il nostro protagonista arriva con una tecnologia d'avanguardia a esplorare pianeti per salvare la figlia gravemente malata. Il plot è assurdo ma poteva essere peggio. Il film non è così male come la critica e il pubblico lo hanno invece annientato. C'è molto ritmo e avventura ma il cuore della vicenda non è di certo la lotta con i dinosauri o cercare di salvarli bensì comprendersi tra popoli diversi come i personaggi di Mills e Koa entrambi costretti a unire le forze e fidarsi l'uno dell'altra per sopravvivere. Senza la minima parvenza di un colpo di scena (Mills alla fine sarebbe dovuto morire come minimo...) ci sono degli effetti in c.g per i dinosauri (o almeno quelli piccoli) davvero indecorosi. Si vedono specie forse mai viste negli altri film come unico mezzo per cercare qualche spunto di originalità ma anche qui si pecca alla grande.
Mills è attrezzato meglio di McGuyver e bisogna portare pazienza per la scena finale, il climax davvero imbarazzante in cui Koa aiuta Mills arrivando alle spalle di un T-Rex e colpendolo infilandogli una roccia appuntita in un occhio..

martedì 18 aprile 2023

Darkman


Titolo: Darkman
Regia: Sam Raimi
Anno: 1990
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Un brillante scienziato è impegnato nella ricerca di una nuova pelle sintetica. Un gruppo di criminali penetra nel suo laboratorio mandandolo in fiamme. Sopravvissuto, ma sfigurato orribilmente, l'uomo medita la vendetta ed assume una nuova identità proprio grazie alle sue scoperte scientifiche.
 
Visto con incredibile ritardo, Darkman di Raimi conferma un prototipo di cinema di genere e di idee assolutamente ibridi e sperimentali, tradotto ancora una volta con la parola grande cinema.
Eh sì perchè mentre tutti a loro modo avevano la possibilità di fare BATMAN o DICK TRACY al nostro non davano nemmeno i diritti di Shadow, l'uomo ombra, un pre-supereroe nato sulle riviste pulp degli anni ’30 universalmente riconosciuto come una delle fonti di ispirazione per Batman.
E allora il nostro cosa fa, ne inventa uno ancora più peculiare. Prendendo dal FANTASMA DELL'OPERA, ELEPHANT MAN, GOBBO DI NOTRE DAME, UOMO INVISIBILE e infine per come viene massacrato mi ha ricordato ROBOCOP, Raimi da sempre outsider di una certa idea di cinema crea il suo anti eroe. Perchè la cosa veramente figa è che Darkman è un egoista che pensa solo alla scienza e alla moglie, non gli interessa minimamente salvare la città o difenderla dai deboli se non gli sbruffoni come il giostraio in una scena madre del film. Darkman assorbe tanti stilemi e gli infila in una stampante facendone uscire un quadro della pop art degli anni novanta dove non mancano inoltre tematiche preminenti come il doppio, la paura della deformità, l'amore per l'oscurità, la bella e la bestia, il carattere irreversibile di un'azione malvagia: suggestioni classiche interpretate attraverso uno stile visivo peculiare senza disdegnare la violenza grafica e tocchi di umorismo nero

Bussano alla porta


Titolo: Bussano alla porta
Regia: M. Night Shyamalan
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Eric e Andrew sono una coppia che insieme alla figlia adottiva Wen passano una vacanza in un cottage sperduto e immerso in un bosco. La loro tranquillità viene travolta dall’arrivo di due uomini e due donne che invadono la loro casa e li legano. Arrivati a seguito di visioni che annunciano delle profezie di catastrofi, chiedono che credano alla loro storia e che sacrifichino volontariamente uno di loro per impedire l’Apocalisse e la distruzione dell’umanità.
 
Shyamalan è uno di quegli autori che fa sempre discutere. Da un lato bisogna apprezzare la sua voglia di mettersi sempre in gioco con temi e film di una certa caratura senza scomporsi mai troppo rimanendo sulla cresta dell'onda tra l'horror, il thriller, lo scifi e il fantasy oltre che il dramma.
Dall'altra sembra quasi che da un'idea suggestiva la resa non sia mai quella giusta come se mancassero sempre degli elementi o la sceneggiatura commettesse degli errori grossolani.
Da questo punto di vista Bussano alla porta si apre in maniera molto politically correct dove
il regista ancora una volta mette sempre in scena una qualche forma di famiglia con al centro dei bambini o degli adolescenti che si confrontano con il mondo degli adulti attraverso esperienze traumatiche, trascendentali o soprannaturali, traghettandoli verso una consapevolezza sulla durezza della vita adulta. Qui l'aspetto queer è molto presente come una scelta doverosa del regista dove però al di là di una quasi unica location e di una messa in scena straripante, il nostro si auto infligge un tradimento che compie nel mostrare a tutti i costi che il sacrificio reale di un componente del nucleo familiare porti alla salvezza in un mezzo happy end. Questa scelta depotenzia del tutto la forza del racconto che appare fin da subito chiaro e lineare, in cui il climax non raggiunge mai la tensione e non abbiamo nessun twist rivelatore come nei suoi grandi finali precedenti.
Quando vediamo il sacrificio e gli intenti della "setta" diventa subito chiaro e dove una volta avrebbe invece giocato invertendo le aspettative (come in the VISIT ad esempio). Qui l'Apocalisse sembra investire lo stesso reparto narrativo che rimane vittima di uno stesso potenziale che andava sfruttato meglio.

Involution


Titolo: Involution
Regia: Pavel Khvaleev
Anno: 2018
Paese: Russia
Giudizio: 2/5

In un futuro vicino, Hamming è un giovane psichiatra a distanza, che segue i propri pazienti con disinteresse per affidarsi piuttosto al potere dei farmaci che somministra. L’umore cupo del ragazzo è segnato dal vuoto lasciato da Liv, la sua amata, che lo abbandona per tornare da sua madre. Ma un paziente di Hamming è stufo di essere trattato con approssimazione, così interrompe la cura farmacologica e si convince di trovare lo psichiatra per ucciderlo. Intanto una piaga colpisce l’intera razza umana, che sembra ormai destinata all’involuzione biologica della specie.
 
L'involuzione è in corso e la massa cerebrale dell’uomo si restringe sempre di più, eliminandone la parte razionale. Gli istinti primordiali si fanno sempre più forti e l’aggressività aumenta. Ma la vera involuzione sembra forse solo quella di Khvaleev ed è un peccato perchè in parte non ho nemmeno disprezzato come quasi tutti questo scifi che in mano russa cerca come sempre di rendersi più complesso, pretenzioso e stratificato del solito. Il che di per sè non guasterebbe nemmeno se non fosse per una messa in scena incerta e alcuni dialoghi soporiferi. Personaggi stereotipati e quando non si sà come rendere interessante una dinamica la si riempie di significati superflui e gratuiti come nel caso della madre di Liv e del suo giovane compagno con cui compiono ogni sorta di gioco erotico per sfuggire alla routine in una villa high tech borghese. Una coppia di nemici alla rincorsa di Hamming semplicemente ridicoli dove non ci capisce come mai sappiano sempre dove trovare il loro obbiettivo per non parlare delle scene oniriche che seguono il viaggio in una realtà parallela ma sfuggevole di Hamming.

Devil Conspiracy


Titolo: Devil Conspiracy
Regia: Nathan Frankowski
Anno: 2022
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Il laboratorio biotecnologico più potente del mondo è finalmente riuscito a clonare grandi personaggi storici con una sola goccia di DNA. Da allora organizza aste clandestine per cloni di Michelangelo, Galileo e Vivaldi. Questo laboratorio è nelle mani di un culto satanico che ha appena rubato la Sacra Sindone di Torino. In altre parole, hanno appena rubato il DNA di Cristo. Rapiscono anche Laura, una studentessa americana di storia dell'arte, e uccidono un prete. Quest'ultimo, prima di esalare l'ultimo respiro, supplica l'arcangelo Michele di usare il suo corpo per impedire l'indicibile: l'inseminazione di Laura affinché partorisca il clone di Cristo. Un clone che servirebbe come ultima offerta al diavolo in modo che torni sulla Terra.
 
Davvero una trashata sorprendente l'operazione milionaria che ha portato alla luce tale abominio.
Quando uno pensava di averle viste tutte, invece arriva sempre quel prodotto pronto a spiazzarti in questo caso poi essendo in alcune scene girato a Torino, la mia città, sono rimasto ancora più sorpreso e basito. Un'opera bizzarra, esageratamente ostinata nel suo cercare di credere in un assunto già di per sè fuori da ogni logica pur per un film horror sovrannaturale con rimandi alla fantascienza e alla biotecnologia. L'unico aspetto interessante è questa pratica divinatoria da parte dei seguaci della setta di riuscire a clonare personaggi storici. Una follia ma che almeno non si era mai vista.
Tutto il resto è un disastro immondo dal furto della sindone dove Liz, l'inviata di Lucifero, ruba la spada di un'opera per cominciare a uccidere i guardiani del tempio. Si passa ad un finale con tanto di sparatoria nell'azienda biotecnologica dove vengono seviziate donne nelle gabbie e dove creature dell'altro mondo sembrano obbedire a Lucifero uccidendo membri della setta con tute e mascheroni da b movie anni '90. Ma la perla è l'Altro Mondo dove vediamo Lucifero incatenato prima che venga liberato, dove l'arcangelo viene fatto precipitare e dove anime di donne e bambini vagano in un limbo senza un perchè, sperando di essere liberati in una location che non perviene mai di fatto ma facendo solo un confuso lavoro in c.g dove non vediamo e non capiamo niente.


giovedì 2 marzo 2023

Infinity Pool


Titolo: Infinity Pool
Regia: Brandon Cronemberg
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Lo scrittore in crisi creativa James Foster e sua moglie Em si recano in vacanza in un resort dell’immaginaria isola di La Tolqa. Sull’isola fanno amicizia con Gabi Bauer e suo marito Alban, più smaliziati degli altri due, che convincono la coppia a fare un giro fuori dai confini del lussuosissimo resort, un mondo in cui convivono violenza e orrore, l’ideale insomma per ricchi curiosi. Al ritorno, tutti ubriachi, James decide di mettersi alla guida dell’auto di Alban e investe un abitante del luogo. Dopo essersi lasciato convincere da Gabi a fuggire, il giorno dopo viene arrestato insieme alla moglie. La polizia però offre a James una via d’uscita: in cambio di una cauzione, lo cloneranno e gli permetteranno di assistere all’esecuzione del suo doppelgänger, praticata dal fratello minore della vittima. Un rito piuttosto usuale per chi può permetterselo, che si presenta presto come un’alternativa alla purificazione dal male e dal dolore.
 
Come sempre l'estetica di Cronemberg non si discute in questo suo terzo film che sembra portare avanti un'idea scifi apparentemente complessa ma in realtà più morbosa e articolata.
C'è anche da dire che il giovane e brillante autore rischia di schermarsi dietro star potenzialmente importanti, luci e location e giochi di macchina che a volte raccontano più della storia e mostrano più di quanto invece la narrazione debba fare. Ed è il caso di questo bellissimo film che pur non gridando al capolavoro lascia molti interrogativi. E' film di umiliazioni che in una politica d'autore più che mai denuncia il potere delle classi alte e il loro potersi permettere tutto ai danni di ogni cosa, soprattutto come in questo caso le copie di se stessi. E' per non soccombere all'agio e alla noia devono inventarsi modi crudeli e sadici di divertimento e di piacere. Tante citazioni diversi temi toccati in maniera blanda come l'insuccesso di James come scrittore e personaggi tutti in parte nel loro dare forma a personalità sgradevoli e patetiche risucchiati per forza di cose in un vortice vizioso.


lunedì 20 febbraio 2023

Avatar 2


Titolo: Avatar 2
Regia: James Cameron
Anno: 2022
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Dopo la vittoria sugli invasori umani, i Na'vi hanno vissuto in pace. Con loro sono rimasti alcuni scienziati terrestri insieme ai propri avatar e un ragazzino troppo giovane per essere rispedito sulla Terra. Di nome Spider e figlio del defunto colonnello Quaritch, è cresciuto insieme alla famiglia di Jake Sully, che ha tre figli naturali: il maggiore Neteyam, il ribelle Lo'ak e la piccola Tuk. Inoltre Jake e Neytiri hanno adottato Kiri, figlia dell'avatar di Augustine Grace e di padre ignoto, dotata di una sovrannaturale connessione con Eywa, la grande madre di Pandora. La Terra versa in condizioni sempre peggiori e Pandora può essere una nuova casa per gli umani, che tornano sul pianeta più bellicosi che mai, questa volta anche con soldati avatar - tra i quali un "nuovo" Colonnello Quaritch, ossia un corpo Na'vi abitato da un backup della sua coscienza. Inevitabilmente cercherà vendetta contro Jake, che nel frattempo è diventato il capo dei ribelli Na'vi, e lo obbligherà a lasciare la foresta per cercare rifugio con la famiglia presso i Metkayina, pacifici abitanti di un grande arcipelago.
 
Sinceramente ho apprezzato di più questo sequel del primo capitolo. Ed è vero che superato l'effetto sopresa non era facile garantire un prodotto così intenso in termini di storia, messa in scena, culture che si incontrano, viaggio dell'eroe e processo di formazione. Un film siglato per accontentare tutti i target, porre le basi sull'importanza dei legami familiari, dare impulso e sostegno all'accettazione di tutte le forme di vita e infine sviluppare un messaggio sull'impegno e il rispetto per madre natura.
A parte questo Avatar è un progetto che non mi ha mai entusiasmato e dopo 13 anni si arriva alla via dell'acqua dove di certo le scene memorabili e il budget faraonico non si possono certo mettere in discussione ma rimane un grande progetto di intrattenimento dimenticabile come tati altri progetti speculari. Ci sono battaglie epiche, l'altro culturale, la vendetta, i reietti, tutti i temi possibili e immaginabili dove incontriamo questi cugini dei nostri con un colore della pelle leggermente diverso e abitudini per certi aspetti abbastanza simili. Tutti contro un unico nemico, lo stesso del primo che consegna però la forma e l'aspetto negli stessi esseri molto più alti e forti degli umani per avere uno scontro alla pari.

martedì 20 dicembre 2022

King Car


Titolo: King Car
Regia: Renata Pinheiro
Anno: 2022
Paese: Brasile
Giudizio: 4/5

Il figlio del proprietario di una compagnia di taxi ha un legame straordinario con le auto: sa parlare con loro. Fa amicizia con l'auto che lo ha salvato da un incidente stradale da bambino, ma sente anche i vecchi rottami lamentarsi della legge che vieta le strade alle auto di età superiore ai 15 anni. Insieme a suo zio, converte le auto da rottamare in veicoli futuristici che sono coscienti e parlano. Quindi assumono lo status quo sotto la bandiera di King Car. Tuttavia, gli zombi del capitalismo si dimostrano più malvagi del previsto.
 
Di nuovo un film di genere dal cinema più che mai vivo ed energico del Brasile. King Car è un film apertamente politico, un dramma e una denuncia che cresce piano piano insinuandosi nella mente dello spettatore che come un astante aspetta di ricevere i comandi giusti per diventare il gregario perfetto al soldo della macchina. Un film molto teatrale come impostazione e ricerca degli attori. Alcune scene sono indimenticabili come quando il gruppo dell'officina meccanica beve questa sorta di liquido emesso dall'auto e cominciano come dei robot a muoversi creando un sipario molto d'impatto divenendo i seguaci perfetti del nuovo ordine mondiale King Car.
Abbiamo poi uno straordinario Matheus Nachtergaele nel ruolo di zio Macaco, il quale sembra in grado di costruire qualsiasi cosa diventando il fil rouge e l'incaricato designato dalle macchine per creare e continuare la connessione. La sua versatilità e interpretazione nonchè fisicità mi hanno ricordato un Jack Black ai massimi livelli. Per certi versi rimane davvero incoraggiante la voglia e la spregiudicatezza dei brasiliani nel loro cinema che dimostra ispirazione, talento, originalità, scelte tecniche e coraggio nel creare qualcosa di nuovo e brillante come in questo caso e dove pur prendendosi qualche licenza poetica termina con un finale molto aperto su come potranno andare le cose e la vendetta della King Car.
Avevamo già visto una ragazza fare l'amore con un auto e strofinarsi contro le lamiere da Cronemberg a Ducournau ma forse senza mai avere un colloquio post coito dove macchina e ragazza commentano l'atto sessuale. King Car è un film sconosciuto purtroppo di cui non si è mai parlato e che invece a mio avviso avrebbe e dovrebbe trovare una distribuzione coraggiosa che possa puntare su prodotti di qualità e di spinta sul genere.

Warriors of the future


Titolo: Warriors of the future
Regia: Yuen Fai Ng
Anno: 2022
Paese: Cina
Giudizio: 3/5

Anno 2055, un meteorite si schianta su una futura Hong Kong devastata, come tutto il pianeta, dall’inquinamento e dal riscaldamento globale. Il meteorite porta con se un organismo vegetale alieno capace di purificare l’atmosfera ma che, a contatto con l’acqua, cresce rapidamente distruggendo ogni cosa sul suo cammino. Armato della mappa genetica della pianta, un ristretto gruppo di eroi cercherà di salvare la città ad ogni costo
 
Prodotto in divenire dal 2005, l'esordio di Yen Fai Ng, veterano degli effetti speciali, è un insieme convulso e velocissimo di un'insieme generale di luoghi comuni e copia e incolla vari da lasciare sgomenti. Come blockbuster cinese funziona dal punto di vista dell'azione, del montaggio frenetico (anche se l'impressione sembra quella che ogni tanto si perde qualche pezzo per strada), combattimenti a profusione con mostri e robot e degli effetti speciali interessanti anche se a volte rischiano di esagerare impattando in un caos in cui non è ben chiaro nel dettaglio cosa stia succedendo. Ma il problema di fondo è tutto il resto dalla trama vergognosa dove addirittura sui nomi non si cerca nemmeno di provare a dire qualcosa è troviamo Skynet e Pandora. Al politico corrotto che vuole salvare i propri interessi, alla missione salvifica dell'eroe e del piano B che consentirebbe l'uccisione di massa per salvare il pianeta, alla bambina che non si sa come è sopravvissuta a degli insettoni giganti che hanno mangiato quel poco che rimaneva della cittadina sommersa dai tentacoli dell'organismo vegetale. Potrei continuare a fare un elenco impietoso. Dal punto di vista però dell'action frenetico funziona. E' un cazzatone cinese di quelli che una volta nemmeno esistevano ma che piano piano cominciano ad invadere la cinematografia.

giovedì 15 dicembre 2022

Resurrected (1991)


Titolo: Resurrected (1991)
Regia: Dan O'Bannon
Anno: 1991
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Un investigatore privato viene contattato da una donna che è molto preoccupata dagli strani atteggiamenti del marito. Quest'ultimo, brillante scienziato, si dedica ossessivamente a misteriosi esperimenti che sembrano coinvolgere cadaveri animali ed umani. Isolatosi in una decadente mansione, fuori città, l'uomo non vuole avere contatti con la moglie e intensifica i suoi esperimenti, coadiuvato da un misterioso ed inquietante figuro. L'investigatore, scettico inizialmente, si mette ad indagare ma ciò che scoprirà andrà ben oltre i suoi peggiori incubi.
 
Dan O'Bannon era un caro amico di Carpenter e nella sua carriera ha diretto solo due film a cui rimango molto affezionato. Questo in particolare perchè oltre ad essere una trasposizione di uno dei celebri racconti di Lovecraft sembra incontrare nel finale le porte dell'inferno di Barker regalando liquami, mostri e un nugolo di creature amorfe gelatinose, putride e viscide a non finire. Dan O'Bannon predilige in questo caso un tipo di narrazione in soggettiva, portata avanti dall'investigatore che racconta di fatti accaduti in passato a Providence riguardanti il sig. Ward e i suoi contatti con l'Aldilà, sfruttando una tecnica che era stata adottata in maniera allora geniale nel cult NOMADS. Senza soffermarsi troppo sulla trama che segue in maniera pedestre il racconto, il film cerca in tutto e per tutto di dare enfasi ad un atmosfera, alle luci spesso lugubre e una recitazione che funziona in quasi tutti i reparti. Soprattutto negli effetti speciali sporchi sfruttando materiali con un budget più che decente sfruttando molto bene le maschere, passo uno (o stop motion) sangue e liquami a volontà soprattutto nelle trasformazioni a parte la scena finale nell'ospedale psichiatrico.


Guardiani della Galassia Holiday Special


Titolo: Guardiani della Galassia Holiday Special
Regia: James Gunn
Anno: 2022
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Un Holiday Special che si apre in un modo piuttosto peculiare: uno sfizioso flashback ci svela come Yondu fosse intento a schiacciare lo spirito natalizio di Peter fin da ragazzino, rovinandogli per sempre l'amata festività. Nel presente, avvicinandosi il periodo ormai traumatico per il leader dei Guardiani, a Drax e Mantis sovviene l'illuminazione per il perfetto regalo da fargli, ovvero portargli l'uomo di cui più ha parlato nel corso di tutti questi anni, nientepopodimenoche il suo mito Kevin Bacon. Inizia allora un viaggio dai caratteri estremamente trash sul pianeta nostrano, dove il magico duo è convinto di star cercando un eroe leggendario capace di salvare un'intera cittadina ballando e cose simili, non un semplice attore intento a passare un piacevole Natale con la famiglia.
 
Questa sorta di mediometraggio va preso con le pinze contando che la Disney avrà detto a Gunn di essere un pò meno politicamente scorretto per raccontare una fiaba post moderna sullo spirito del Natale infarcendolo (ma non in modo eccessivo) di buoni sentimenti con un colpo di scena finale nuovamente sulle origini e la famiglia di Peter. Per assurdo tutto funziona alla grande fino a quando non entra in scena Kevin Bacon che non riesce proprio ad entrare mai in parte, probabilmente rendendosi conto del momento quanto mai ridicolo e di una farsa che si regge solo grazie alla messa in scena e a qualche interpretazione. Invece le incursioni negli altri pianeti, qualche canzone, almeno non riescono a rendersi così detestabili ma soprattutto le gag e le battute tra Bacon, Drax e Mantis sono da cancellare riuscendo a fare peggio di quanto si potesse pensare.
Alla fine è un abbraccio collettivo, un vogliamoci bene con tanto di regalini finali e buoni sentimenti.

domenica 20 novembre 2022

Beavis and Butt Head-Alla conquista dell'universo


Titolo: Beavis and Butt Head-Alla conquista dell'universo
Regia: AA,VV
Anno: 2022
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

La saga inizia quando Beavis e Butt-Head finiscono in un campo spaziale grazie alla "condanna creativa" di un giudice del tribunale minorile nel 1998. Dopo aver rovinato una missione, vengono abbandonati nello spazio e finiscono per attraversare un buco nero e riemergere sulla Terra nel 2022, solo per scoprire un mondo molto diverso e scoprirsi considerati "Buttholes of Interest" dall'NSA, dal governatore del Texas e da una versione altamente intelligente di loro stessi proveniente da un universo parallelo. Inoltre, arrivano quasi sul punto di perdere la verginità, ma poi non succede.

Nel '96 i due beniamini della contro tendenza e volgarità lanciata da MTV erano alla conquista dell'America sobbarcandosi un viaggio per riprendersi un televisore rubato in mezzo a mille peripezie. Qui da una mostra di scienze in cui per errore vengono scelti come predestinati per una missione spaziale, l'incidente scatenanante non sarà che il pretesto per renderli dei ricercati a livello nazionale e metterli in contatto con altre dimensioni e i loro sosia nel multi universo.
Senza dubbio questo breve lungo funziona per la sua brevitas, perchè le gag per quanto idiote fanno farte del loro modo di fare comicità come per tante serie animate. Cordolio torna all'apice diventando il leader di una sommossa in un carcere dopo essersi calato una busta di meta anfetamine e poi per la strana coppia arriva addirittura la spaccatura per poi ritrovarsi non potendo fare a meno l'uno dell'altro. Simpatico e con un'ottimo stile d'animazione rispetto ai precedenti lavori.

martedì 1 novembre 2022

Giant god warrior appears in Tokyo


Titolo: Giant god warrior appears in Tokyo
Regia: Shinji Higuchi
Anno: 2012
Paese: Giappone
Giudizio: 3/5

Sembra una giornata normale nella frenetica Tokyo, una giornata come tante altre: il traffico fluisce caoticamente lungo la rete stradale, la popolazione vaga per le vie armeggiando con tablet e cellulari, del tutto ignara del pericolo che incombe imminente sulle loro teste. Nell’indifferenza generale fra i monumentali grattacieli edochiani inizia a delinearsi la figura di un gigantesco meccanoide intenzionato, una volta sceso a terra, a cambiare per sempre il volto della metropoli.
 
Prodotto dallo studio Ghibli, questo corto di 10 minuti molto scifi e live action sembra portare ormai all'imminente catastrofe e fine del mondo da parte dei guerrieri invincibili, coloro che come per il tempo della creazione, in quella stessa settimana distruggeranno pianeti e poi chissà..
Con la voce narrante di una ragazza che racconta come sia stata una profezia annunciata dal fratello, dell'arrivo dei giganti, questo omaggio ai mostri kaiju non poteva che avere le sigle e le influenze del creatore di NEO GENESIS EVANGELION, GAMERA e gli stessi guerrieri di NAUSICAA NELLA VALLE DEL VENTO. Dimenticate qualsiasi tipo di redenzione, missione salvifica, qualche eroe che subentra a combattere la minaccia. Niente di tutto questo. Arrivano e purgano il genere umano con raggi potentissimi e nel giro di poco il mondo è ko.

Womb


Titolo: Womb
Regia: Benedek Fliegauf
Anno: 2010
Paese: Germania
Giudizio: 3/5

Rebecca e Tommy si conoscono da preadolescenti e tra loro nasce un sentimento che verrà bruscamente interrotto dalla partenza di Rebecca. Quando, divenuti ormai un uomo e una donna, si incontrano di nuovo, l'amore ha modo di manifestarsi in tutta la sua intensità. Per breve tempo però, perché Tommy muore investito da un'auto e Rebecca si sente in qualche modo corresponsabile dell'incidente. Essendo ormai possibile la clonazione di esseri umani decide di farsi impiantare nell'utero un Tommy che crescerà come un figlio amatissimo. Senza rivelargli nulla della sua origine ma anche con la prospettiva di ritrovarsi davanti, una volta cresciuto, la copia dell'uomo che continua ad amare.
La mancata elaborazione della perdita della persona amata può finire per riversarsi morbosamente su un figlio sotto una strana forma d'incesto?

Questa è molte altre sembrano le domande che Fliegauf sembra porsi con una storia scifi distopica dove affronta la clonazione, l'eugenetica, i rapporti umani, la pratica psicoanalitica, il senso di colpa, le discriminazioni sociali a danno in questo caso delle "copie". Il film poi ha un ritmo molto lento, estremamente patinato, pochissimi dialoghi, senza offrire coordinate spazio-temporali in cui la vicenda prende piede ma lasciando in quelle lande tedesche una sorta di limbo dove crescere, perdersi e ricongiungersi, un luogo nordico freddo e sconfinato come i piani lunghi che spesso l'autore predilige per le inquadrature. Un film complesso e assorto dove tante tematiche si affrontano e quasi tutte riescono nel difficile compito di dare spiegazioni anche dove non necessitano, in questo caso ragionando sul tema della clonazione che nasce dall'incapacità di elaborare il lutto e di accettare il corso naturale di vita e morte. La possessività di Rebecca andrà contro la volontà di Tommy che si batteva proprio contro quel centro dove possono dar vita alle clonazioni. Ne diventerà un prodotto. Una copia, come tante altre, che la gente schiva impaurita da questa nuova generazione dell'onnipotenza scientifica e cosciente di come andrà a finire e del perfetto climax finale che non può per forza di cose prevedere un happy ending.

domenica 9 ottobre 2022

Nope


Titolo: Nope
Regia: Jordan Peele
Anno: 2022
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

OJ e Emerald Haywood, fratello e sorella, hanno ereditato un ranch ad Agua Dolce, non lontano da Hollywood, dopo la morte del padre Otis sr., avvenuta in circostanze difficili da spiegare scientificamente. L'attività di famiglia riguarda l'addestramento di cavalli selvaggi per l'industria del cinema, ma gli Haywood vantano origini ben più nobili e sostengono di discendere dal fantino bahamense immortalato da Eadweard Muybridge nella sequenza di fotografie del 1878, nota come la prima successione di immagini in movimento (in sostanza il primo film) mai girata. Mentre OJ cerca di vendere i propri cavalli a Jupiter, ex attore divenuto proprietario di un parco dei divertimenti western ad Agua Dolce, avvengono fatti sempre più strani e inspiegabili al ranch degli Haywood, tanto da far pensare a una presenza extraterrestre e ostile.
 
Nope è una sfida importante per uno dei registi della new horror più osannati da critica e pubblico. E c'è un perchè enorme visto il talento dimostrato nei due film precedenti in particolare in Get Out
Nope è la sfida più ambiziosa, quella con il più alto budget, sul creare un'atmosfera per tutto l'arco del film cercando di tenerti incollato con la suspance a cercare di capire cosa si nasconda in quel cielo terso sopra la tua testa. E' un film che sviluppa una storia con una metafora alla base su di un fatto di cronaca e su quanto i sentimenti e le emozioni degli animali possano contrastare con le nostre. 
Peele però si cimenta in questa sfida creandosi da solo alcuni ostacoli farlocchi in termini di scelte narrative, senza stare ad elencarle tutte, perchè c'è ne sono diverse, deraglia da un ritmo tutto sommato buono nel primo atto per affogarlo nel secondo e fargli riprendere atto alla fine del terzo e nel climax finale. Un film importante per il coraggio e il talento dimostrato ancora una volta. Impreciso e altalenante per quanto concerne ritmo, scelte narrative, dialoghi e alcuni wtf.

Prey (2022)


Titolo: Prey (2022)
Regia: Dan Trachtenberg
Anno: 2022
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Nei territori Comanche del 1719, la giovane Naru cerca di dimostrarsi una cacciatrice al pari dei giovani maschi della comunità, guidati da suo fratello Taabe. Ha la sua occasione quando, seguendoli di soppiatto, si unisce a una spedizione di caccia al leone. Strada facendo incontra le tracce di un altro più pericoloso predatore, ma non riesce a convincere nessuno che non si tratti di un semplice orso. Giunto da un altro mondo, questo predatore invece è fin troppo reale, determinato a cercare sfide di caccia degne di sé e protetto da una tecnologia stealth che lo rende pressoché invisibile. La sua superiorità tecnologica sembra insuperabile non solo per i comanche, ma pure per un gruppo di spregevoli trapper francofoni...
 
Di Predator ne esiste solo uno. Il sequel lo salviamo e sorridiamo per il capitolo a parte con Adrien Brody & company..tutto il resto è monnezza senza poi parlare dei capitoli a parte con Alien.
Prey è un film furbetto che decontestualizza lo spazio tempo (si poteva scegliere qualsiasi location per qualsiasi anno) e lo fa prendendo gli indiani d'America a farli combattere contro il nostro alieno cacciatore di altri mondi. I motivi per cui Prey abbia fatto così breccia nel pubblico e nella critica sinceramente non li capisco. Sembra Pocahontas che incontra il lupo cattivo in un film di redenzione, avventura e alcuni momenti forse i più interessanti quando Naru si imbatte nei mercenari. Un film sicuramente ambizioso e nuovo nell'immaginario che abbiamo visto sempre ed esclusivamente urbano rispetto alle scelte adottate finora ( ed è per questo che mi era piaciuto il film di Antal, Predators, dove gli umani venivano mandati in territorio nemico a combatterli nel loro pianeta) mostrando quindi per caratteristiche, dinamiche e armi e stili di lotta delle peripezie completamente nuove per quanto concerne lo scontro con l'antagonista. Il combattimento finale con l'arrivo del fratello poteva davvero vantare qualcosa di epico se non fosse rovinato dallo sbilanciato scontro della final girl davvero poco credibile.