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sabato 2 settembre 2023

Elemental


Titolo: Elemental
Regia: Peter Sohn
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Ember Lumen, adolescente di temperamento, è cresciuta a Elemental City, città multietnica dove gli abitanti sono fatti di fuoco e di acqua, di terra e di aria. La città, a maggioranza acquatici, è insofferente ai migranti, soprattutto quelli ardenti come Ember, che non perdono occasione per umiliare e 'raffreddare'. Completamente dedicata al suo vecchio padre a un passo dalla pensione, ha deciso di dargli il cambio nell'attività di famiglia, un negozio di prodotti 'etnici' frequentato da clienti esigenti che non mancano di indispettirla. Durante una crisi di collera, l'ennesima, che fa tremare muri e condotti, un'onda anomala recapita al suo indirizzo Wade Ripple, water gay timido e sentimentale, pieno di buoni propositi e lacrime che versa copiosamente alla prima emozione. Incompatibili per le leggi di Elemental, i due elementi antagonisti stabiliranno una connessione che volgerà presto in amore.
 
Elemental è stato attaccato da molti fan della Pixar come se fosse un'opera minore. Per certi aspetti è vero contando che ha un background molto più elaborato e mette insieme una accurata descrizione di un mondo in cui gli elementi cercano di coesistere tutti assieme nonostante le chiare differenze e incompatibilità. Parla di migranti, di chi arriva in un "paese" nuovo con le scatole di cartone, di discriminazione razziale e diseguaglianze sociali. Parla di sentimenti di rabbia e più di tutto di rendere possibile un amore impossibile (l'acqua e la lava).
Proprio l'amore viene per la prima volta sviscerato completamente a differenza di opere precedenti in cui veniva soltanto evocato. Ed è forse qui il problema maggiore perchè in questa descrizione dei sentimenti il film diventa spesso stucchevole con dialoghi e slapstick difficilmente convincenti come quando Ember viene invitata a cena dalla famiglia di Wade.


Arrapaho


Titolo: Arrapaho
Regia: Ciro Ippolito
Anno: 1984
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

Due capi tribù pellirosse, Arrapaho e Cavallo Pazzo, vivono nello stesso territorio e si contendono l'amore della bella Scella Pezzata.
 
Ciro Ippolito & gli Squallor. Un connubio scellerato che porta alla luce quello da molti definito come "il più brutto film italiano di tutti i tempi". Invece così non è..c'è ne fossero di film così anarchici e sboccati in confronto con i cinepanettoni.
Arrapaho è un metaforone ignorante e sboccato che riesce però a dire la sua e regalare intrattenimento e risate. Girato con due lire ha la forza di essere una parodia con tantissime trovate, alcune goliardiche, altre semplicemente grottesche e trash con dialoghi di un'ignoranza cosmica e alcuni doppi sensi molto infantili. Porta alla blasfemia ogni elemento e destruttura gli indiani d'America con una parodia per certi versi originale ma mai saggiamente sfruttata e troppo imbastita sulla scelleratezza di poco conto e gusto. E' un film che andava fatto? Assolutamente sì.

venerdì 11 agosto 2023

Orrori di Dolores Roach


Titolo: Orrori di Dolores Roach
Regia: AA,VV
Anno: 2023
Paese: Usa
Stagione: 1
Episodi: 8
Giudizio: 4/5

Dolores Roach viene rilasciata dopo un'ingiusta condanna a 16 anni di carcere e torna in una Washington Heights riqualificata. Dolores ritrova un vecchio amico tossico, Luis, che le permette di vivere e lavorare come massaggiatrice nel seminterrato del suo negozio di empanadas. Quando la promessa della sua ritrovata stabilità viene rapidamente minacciata, "Magic Hands" Dolores è spinta al limite per sopravvivere.
 
Per fortuna che nonostante l'orda di serie e il mio non essere così avvezzo a questo format ogni tanto rimango piacevolmente stupito. Ed è il caso di questa mini serie con una durata molto congeniale per ogni episodio sui 25' e una storia che seppur già vista riesce a miscelare così tanti elementi di genere da farla diventare realistica nel suo elaborato paradosso. Riesce ad essere esagerata e splatter ma anche delicata ed elegante. Parla di cucina e ti fa venire la quolina in bocca ma poi mette in mezzo omicidi seriali e cannibalismo. C'è una storia d'amore e una di reintegro e crescita della protagonista che semplicemente devasta tutti i gregari presenti che le vengono a contatto.
E' così incredibilmente ed esageratamente scombinato da risultare quasi perfetto per come gli ingredienti vengono dosati al punto giusto. Una serie che va con un ritmo e una velocità pazzesca, recitata molto bene da attori quasi sconosciuti e in grado spero di regalare una seconda stagione che se riuscisse anche solo a fare la metà di quanto ha fatto nella prima sarebbe un ottimo traguardo.

Giving birth to a butterfly


Titolo: Giving birth to a butterfly
Regia: Theodore Schaefer
Anno: 2021
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Dopo aver avuto la sua identità rubata, una donna e la ragazza incinta del figlio si uniscono in un viaggio surreale mentre cercano di rintracciare i colpevoli.
 
Schaefer ha sicuramente voluto creare un'opera malsana e ambiziosa. Un film per certi versi anomalo, soprattutto dalla seconda metà in avanti quando il viaggio sembra essersi concluso, una direzione onirica dove le due donne troveranno delle mentori di loro stesse e dove seguiranno incontri a dir poco singolari. Partendo come una commediola dove il figlio al prodigo, Drew (sempre un ottimo Owen Campbell) porta a casa la sua ragazza incinta di un altro uomo che sembra essersi dissolto nel nulla. La famiglia sembra felice e vuole accogliere tutti e tre nonostante i dubbi e le resistenze di Diana che nutrendo diversi dubbi su Marlene alla fine si affiderà a lei proprio per risolvere il suo cruccio più grande e nasconderlo al resto della famiglia.
Giving birth to a butterfly si prende il suo tempo, è un super indie a basso budget dove non avvengono sensazionalismi e dove tutto accade secondo una logica ma con un ritmo molto misurato

Ritorno di Casanova


Titolo: Ritorno di Casanova
Regia: Gabriele Salvadores
Anno: 2023
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

Leo Bernardi è un regista che non riesce a completare il suo ultimo film su Giacomo Casanova, in procinto di partecipare in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia. Il suo montatore Gianni cerca di farlo uscire dall'impasse e da una depressione incipiente, mentre Leo si consuma fra due sentimenti che gli paiono inadatti ai sui 63 anni: la competitività con un giovane regista, Lorenzo Marino, osannato dalla critica e anche lui in predicato per il concorso veneziano, e l'amore per Silvia, un contadina volitiva e indipendente, molto più giovane di lui. Dunque Leo temporeggia, procrastina, è nervoso e distratto, agitato da sogni e visioni, impolverato come il Casanova che racconta, cui tutto appare "insensato e ripugnante" - a cominciare dal passaggio inesorabile del suo tempo di vita.
 
Servillo sta lavorando troppo. E' sempre in scena. Si vede che nonostante il talento impressionante l'attore cominci ad essere spossato. Con un fantastico b/n e una sontuosa fotografia (forse uno degli elementi più belli del film) Salvadores cerca di riportare al cinema il dramma di un cineasta ormai annoiato e alla ricerca della sua bella. Con due storie alternate (quella di Casanova interpretato da un Bentivoglio sempre più sopra le righe) il film di Salvadores purtroppo non riesce ad avere quella garra e ritmo per dare un mordente alla storia ma riducendolo quasi per certi versi ad un esercizio di stile. Se la storia del passato è pretestuosa e noiosa a tratti con l'unica vera scena interessante di quando Casanova si sveglia nel letto dopo aver posseduto grazie ad una scommessa la bella contadinella e questa guardandolo smarrita gli da del vecchio..
Attori abbastanza fuori controllo o forse non particolarmente nelle parti in particolar modo Gianni, Natalino Balasso, comico che stimo ma che come attore purtroppo non lascia il segno interpretando sempre se stesso. Interessanti e curiose alcune trovate come quelle della casa iper tecnologica che comincia a impazzire nel momento in cui Leo non sta bene così come la sempre bellissima Serraiocco a dare drammaticità e carisma ai suoi personaggi.

giovedì 8 giugno 2023

Bear-Season 1


Titolo: Bear-Season 1
Regia: Christopher Storer, Joanna Calo
Anno: 2022
Paese: Usa
Episodi: 8
Stagione: 1
Giudizio: 4/5

Carmen "Carmy" Berzatto riceve in eredità il ristorante di famiglia in seguito al suicidio del fratello. Il suo re-inserimento in un ambiente popolare, dopo essersi formato in cucine di alto livello mondiale, è problematico e frenetico. Carmy dovrà fare i conti con un'attività piena di debiti e con una cucina decisamente diversa da quella per cui ha ricevuto la sua formazione. Ma le difficoltà più grandi del giovane cuoco saranno tutt'altro che economiche o gestionali: Carmy dovrà fare i conti con un passato tormentato e con i suoi sogni spezzati.
 
Può una serie diventare così coinvolgente senza avere all'apparenza una trama? La risposta è sì se si hanno degli sceneggiatori degni di nota in questo caso Christopher Storer. Bear è una corsa frenetica dietro ai fornelli, mostrando in generale la composizione del mosaico culinario a fronte di una squadra pazzesca dove il ritmo diventa l'elemento che fa la differenza senza mai soffermarsi troppo sulle situazioni ma affrontandole di petto per poi dirigersi verso altre questioni.
Chicago poi è magnifica, per quel poco che si vede negli esterni sembra fotografata come i crime movie degli anni '90. Il bello di questa serie è che diventerà una vera diendenza portandovi a gustarvela tutta di filato in 180'. L'uso della telecamera e delle riprese sembra quasi nascosto o che stia cercando di spiare i personaggi senza mai avere camera fissa o tecniche particolari.
Bear riesce sempre a toccare paradossalmente l'assurdo, la crisi di nervi, tutti i dialoghi e gli scambi tra i personaggi sono sempre urlati, quasi tutti sembrano in burn out, è drammatico, nevrotico, paradossale ma trovando sempre un giusto mix in grado di non abbassare mai i toni ma mischiando tutte le formule giuste, necessarie e funzionali a renderlo un prodotto come non si vedeva da tempo sul tema delle cucine

martedì 6 giugno 2023

Fumer Fait Tousser


Titolo: Fumer Fait Tousser
Regia: Quentin Dupieux
Anno: 2022
Paese: Francia
Giudizio: 4/5

In un futuro imprecisato la Tobacco Force è una squadra di supereroi che affronta mostri da kaiju eiga a colpi di nicotina e catrame. Di fronte alla minaccia apocalittica di Lezardin, il capo della squadra ritiene che serva un momento di raccoglimento per ritrovare lo spirito di gruppo necessario. Durante la temporanea vacanza, gli eroi cominciano a raccontarsi storie spaventose.
 
Ormai non so più trovare le parole per questo regista. Da quando vidi il suo primo film al TFF rimasi sorpreso intuendo che questo qui arrivando come dj dalla musica aveva delle idee e gli piaceva sperimentarsi con la settima arte analizzando il politicamente scorretto e il grottesco.
Dopo essersi intrufolato in ogni tipo di genere, Dupieux compie un salto ancora più in là dissacrando super eroi, mostri, pupazzi a forma di topo che sbavano un liquido verdastro e attorniati da modelle e storie in un modello alla Boccaccio molto più sporco e ruvido dotato di un non sense incredibile come la storia del ragazzo che finisce triturato dal macchinario e dove la zia decide di conservarne le labbra che continuano a parlare in una pozza piena di sangue. Dupieux stupisce ancora una volta per la sua scioltezza dove nel suo mondo tutto sembra muoversi con molta tranquillità che siano matti, mostri, esseri inanimati, poliziotti corrotti, ladri incapaci, killer anomali, personaggi folli o animali.
La ludica ingenuità e superficialità dell'autore riesce a bilanciare molto bene la materia visiva senza mai darle rimandi troppo seri ma conservando toni da commedia in uno spassoso gioco contro il politicamente corretto

Grazie ragazzi


Titolo: Grazie ragazzi
Regia: Riccardo Milani
Anno: 2023
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

Antonio Cerami è un attore di teatro che da tre anni non calca il palcoscenico, vive da solo in un appartamento a Ciampino dove sente il passaggio di ogni aereo e doppia film porno per arrivare a fine mese. Il suo amico Michele, che ha un lavoro stabile presso un piccolo teatro romano, gli trova un incarico insolito: sei giorni di lezioni di recitazione presso un carcere di Velletri allo scopo di far mettere in scena ai detenuti una serie di favole. È un progetto finanziato dal Ministero cui la direttrice del carcere, Laura, ha acconsentito senza troppo entusiasmo, ma ad entusiasmarsi sarà Antonio, che deciderà di mettere in scena presso il teatro di Michele un progetto più grande: "Aspettando Godot" di Samuel Beckett, perché i detenuti "sanno cosa vuol dire aspettare: non fanno altro". Così Mignolo dalla moglie focosa, Aziz nato a Tripoli e arrivato in Italia col gommone, Damiano il balbuziente, Diego il boss e Radu l'addetto alle pulizie rumeno lavoreranno per interpretare un testo complesso e impegnativo, con risultati tutti da scoprire.
 
E' sempre bello quando il cinema entra dentro un carcere. Quando una commedia o un dramma entrano dentro il carcere. Ancora più bello quando chiama in causa i veri protagonisti e non attori professionisti. In questo caso non abbiamo nessuno dei due elementi soprattutto il primo dove di fatto vediamo solo le prove teatrali ma mai la vita dentro il carcere. Grazie Ragazzi è un'operazione simpatica, un dramma sociale che vive tanto grazie ad Albanese e il suo mettersi in gioco e di altri attori decisamente in buona forma.
“I detenuti sanno cosa vuol dire aspettare, non fanno altro”.
Con caratterizzazioni molto diverse e disparate, l'opera di Beckett come hanno già fatto in diverse parti del mondo, assurge il concetto di assurdità intesa (l'attesa) nell'assurdità attesa (il carcere) restituendo l'idea del teatro come opportunità di pacificazione ma senza mai analizzare troppo il dramma quanto più un'idea accomodante e edulcorata.

Margini


Titolo: Margini
Regia: Niccolò Falsetti
Anno: 2022
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

Grosseto, 2008. Michele, Edoardo e Iacopo, amici da sempre, formano un gruppo street punk hardcore, ma non hanno una lira, un'occupazione, e neppure un luogo in cui suonare. Miracolosamente sono chiamati come opening act della band americana Defense in tournée europea, ma la data del concerto viene poi cancellata. A Michele viene allora in mente di invitare i Defense a Grosseto, e altrettanto miracolosamente la band accetta: peccato che manchino il locale, l'impianto acustico e i soldi per i trasferimenti. Michele ha moglie e figlia, Edoardo un padrino dispotico, e Jacopo l'occasione di suonare per un'orchestra seria. Riusciranno i nostri eroi nella loro delirante impresa?

Margini sembra una fotografia sbiadita di un film che forse andava fatto vent'anni fa. Ricorda i primi Virzì, Culicchia, la Guerra degli Antò, quegli esperimenti che visti adesso hanno un che di nostalgico non ben definito ma che finisce anche tutto lì senza analizzare mai niente se non una generazione di giovani adulti alle prese con le difficoltà della vita e la famiglia senza riuscire a distaccarsi da una loro idea di rivoluzionare il mondo con il punk sentendosi diversi e originali.
Margini nonostante ci siano anche soluzioni e scelte narrative interessanti e reali nella loro tragicità (Michele che per pagare il volo alla band usa i soldi messa da parte della moglie) ma a lasciare sempre lo spettatore coinvolto rimane pervasiva questa incoscienza generale dei tre amici e di alcuni che gravitano attorno, vivendo di stenti, accontentandosi di ascoltare la musica, affrontando le difficoltà senza mai rendersi davvero conto della drammaticità e dell'insorgere di un futuro sempre più incerto. Sempre di microcosmi emarginati si va parlando, in questo caso analizzando Grosseto e il punk hardcore nostrano del XXI secolo.


Ghosted


Titolo: Ghosted
Regia: Dexter Fletcher
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Il film racconta la storia di un uomo onesto, buono e ingenuo. Oltre che bello e incredibilmente single. Quando incontra una ragazza di nome Sadie, si convince che la fortuna abbia bussato alla sua porta. Cole e Sadie trascorrono un po' di tempo insieme e lui crede realmente di aver trovato la sua anima gemella. Dopo il primo appuntamento, però, lei scompare. Non risponde più alle telefonate, né ai messaggi. Lui la giustifica, pensando che il lavoro che la porta in giro per il mondo sia particolarmente impegnativo e quando avrà tempo, risponderà. Ma scopre in modo scioccante che lei è in realtà un agente segreto. Prima che possano decidere se darsi un secondo appuntamento, Cole e Sadie vengono travolti in un avventuroso intrigo internazionale per salvare il mondo.
 
Ma esistono ancora le fattorie di famiglia? Ghosted è infarcito di luoghi comuni, un film sbagliato e ridicolo, con una storia d'amore iniziale da far vergognare e impallidire e due attori che dimostrano il loro peggio.
Uno 007 al femminile con cambi di location dietro ogni angolo, killer spietati, Adrien Brody in una parodia su di un personaggio che da temibile diventa indigesto e ridicolo. Un'arma apocalittica, terroristi, faccendieri, le parti tra i due in un teatrino fastidioso che non riesce mai a far ridere e dimostra l'imbarazzo di chi non sa recitare. Soprattutto quando i dialoghi sono sempre inserite in robianti e inutili scene d'azione e inseguimenti o sparatorie.
Un film che finge di abbattere le convenzioni canoniche del genere. Una rom-com in fondo molto classica e prevedibile dove dall'inizio alla fine non c'è nemmeno una novità a pagarla.

sabato 13 maggio 2023

Supereroi

Titolo: Supereroi
Regia: Paolo Genovese
Anno: 2021
Paese: Italia
Giudizio: 4/5

Milano. Anna e Marco si incrociano per la prima volta mentre si stanno riparando dalla pioggia. Lei è un'aspirante fumettista, dinamica e dal carattere impulsivo. Lui è un professore di fisica che crede che dietro ogni nostro comportamento ci sia una spiegazione logica. Si rivedono, finiscono a letto insieme. Poi si separano di nuovo. Marco è fidanzato con Pilar, con cui sta per andare a convivere, Anna convive con Tullia. Ma il loro destino è quello di stare insieme. Nel corso degli anni la loro coppia si regge su un equilibrio, ora stabile ora molto precario. Emergono incomprensioni, fughe, scontri, cose non dette. Ma anche momenti di intensa felicità. Intanto il tempo passa e anche loro cambiano.
 
Supereroi è una commedia d'amore italiana che ho semplicemente adorato. Da parte mia faccio fatica ad apprezzare il genere in questione quando poi è italiano ancora di più per le solite ingenuità e il pathos esagerato senza contare gli attori a volte incredibilmente impreparati.
Finora se non altro è il miglior film di Genovesi. Una commedia drammatica che seppur non esente da difetti e lungaggini, appassiona e tiene un buon ritmo soprattutto grazie alla complicità e l'enfasi dei due protagonisti. Un film che cambia molte location con uno scorrimento non lineare del racconto e allo stesso tempo aprendosi tanto alla dolcezza quanto alla tragedia. A tratti mi ha quasi commosso per lo spirito
d'iniziativa e la voglia pulsante di credere nelle emozioni e nei sentimenti in particolar modo di Anna e del suo reinventarsi sempre senza soccombere mai alla depressione.
Gli sceneggiatori sono poi gli stessi di Perfetti Sconosciuti. Per me una chicca emozionante dall'inizio alla fine, con tanta verità e senza stare a prendersi esageratamente sul serio puntando e mostrando tante fragilità nell'uno e nell'altra.

martedì 18 aprile 2023

Bad Guy-Season 1


Titolo: Bad Guy-Season 1
Regia: Giancarlo Fontana
Anno: 2022
Paese: Italia
Stagione: 1
Episodi: 6
Giudizio: 4/5

Un magistrato siciliano che lotta contro la mafia viene accusato ingiustamente di essere colluso con il boss Mariano Suro che ha sempre cercato di catturare e, dopo un rocambolesco salvataggio, torna per mettere in atto uno spietato piano di vendetta
 
Finalmente un prodotto fresco e originale, una mini serie con gusto, garbo, ritmo, black comedy, toni grotteschi e tanta ironia. Un ibrido di tante cose con una sua chiarezza d'intenti e una narrazione mai banale e prevedibile ma con tanti e curiosi colpi di scena. Ormai potrebbe sembrare che il tema del crime movie in particolare della mafia, il "mob drama" da noi sia diventata ormai materia ripetuta all'inverosimile con gli stessi stereotipi e clichè.
Bad Guy grazie ad un buon lavoro di scrittura e un protagonista in stato di grazia, aiutato da una galleria di attori in forma, riesce grazie ad un parco acquatico di notevole levatura , dove si muove parte della narrazione, a scardinare alcuni luoghi comuni prendendosi sul serio, devastando famiglie malavitose e impattando su personaggi che sono ancora ad oggi gli obbiettivi di una certa politica (il crollo del ponte di Messina).
Lo scambio di personalità, la passione per le mine, il desiderio di vendetta, le alleanze, la guerra tra famiglie finali, un racconto finalmente liberato dai generi e dalle convenzioni, stravagante e ad oggi l'unica vera sorpresa della serialità nostrana su tematiche criminali e mafiose.

Pataffio


Titolo: Pataffio
Regia: Francesco Lagi
Anno: 2022
Paese: Italia
Giudizio: 4/5

La carovana del Marconte Berlocchio, fresco di nozze con la donna Bernarda attraverso la cui famiglia ha avuto il suo titolo, si presenta al nuovo feudo di cui sarà signore, trovandolo però in rovina. Né autorità né rappresentanti regi ad attenderlo: solo una banda di paesani affamati che usano il castello per pascolare gli animali e tirano a campare come possono. Assieme al fido consigliere Belcapo, al frate cappuccio e a un manipolo di soldati ben poco convinti, Berlocchio cercherà di trasformarsi nel nobile che non è mai stato. 

Un'altra bella sorpresa del nostro cinema. Un'operazione coraggiosa e singolare per il cinema italiano contemporaneo il passato remoto e citando tra le righe il capolavoro di Monicelli Bertoldo Bertoldino e Cacasenno.
Malerba viene preso da Lagi che trasforma questa novella comica e poi drammatica dandogli ambizioni e moventi facendola diventare una metafora che poco si scosta dalla post modernità mostrando gli interessi e le ambizioni di un manipolo di disperati. Una corale sgangherata che cerca di compiere una grande impresa fallendo miseramente. A partire da un feudo lontano che si fa fatica a trovare sbagliando strada. All'idea di cercare dei nemici dove non ci sono. Un gruppo di poveri cristi mossi dagli instinti più bassi come la fame dove addirittura di rischia di morire quando ci si abbuffa. Il rapporto con la servitù, con i soldati, con i villani del posto che non hanno intenzione di farsi governare. Il Pataffio è una delle opere più interessanti viste nel nostro degli ultimi anni. Ambizioso e colto, recitato da dio dove alcuni attori si mettono davvero in gioco e con una scelta di linguaggio e una messa in scena perfetta dai costumi alla bellissima colonna sonora.

War-La guerra desiderata


Titolo: War-La guerra desiderata
Regia: Gianni Zanasi
Anno: 2022
Paese: Italia
Giudizio: 2/5

Thomas detto Tom è laureato in Lingue romanze ma fa l'allevatore e il commerciante di vongole al posto del fratello maggiore, che giace in coma dopo un tentato suicidio, probabilmente a causa della difficoltà di fare il proprio lavoro in un Paese dove la corruzione e il nepotismo impediscono ogni possibilità di rimanere onesti. Lea è la figlia di un ex generale dell'Aeronautica diventato viceministro e ha un fratello minore soldato, ma è radicalmente contraria a qualunque conflitto armato. A causa di un episodio di violenza fra ragazzi italiani e spagnoli l'Italia entra in guerra con la Spagna e la Francia, che partecipa al conflitto al fine di "salvare il principio dell'unità d'Europa". In questo clima infuocato Tom e Lea vedranno i propri destini trasformarsi e incrociarsi con esiti inaspettati e in qualche misura "privi di un perché".

War nel suo essere un film notevolmente pretenzioso ha cercato di fare quel passo oltre la linea senza riuscirci ma senza nemmeno per questo fallire miseramente. Certo l'incidente scatenante iniziale e tutto ciò che ne consegue sembra davvero fanta politica. La storia da quel momento in avanti risulta sgangherata e scombinata con personaggi che interpretano macchiette di stereotipi (Mauro interpretato da Battiston non si può vedere) in un iter confuso di avvenimenti, di fughe, di conflitti e inseguimenti. Da questo punto di vista gli stessi obbiettivi di Tom e Lea sembrano improvvisati sul momento e ognuno sembra portare avanti l'idea di un progetto quanto mai indefinito e senza una narrazione fluida. Con un finale decisamente furbetto il film cerca di smorzare quel wtf dello spettatore e tutti quei dubbi e scelte inconcluse da parte di un reparto di scrittura in evidente difficoltà o con la presunzione di aver fatto qualcosa di originale e sperimentale deragliando totalmente dalle previsioni iniziali. Un peccato perchè il coraggio di Zanasi và certamente premiato nel cercare di scommettere su un film "quasi" di genere o che ha almeno cercato di muoversi in quella direzione.

Shazam-Furia degli dei


Titolo: Shazam-Furia degli dei
Regia: David F. Sandberg
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 1/5

Dotati dei poteri degli dei, Billy Batson e gli altri membri della famiglia adottiva con cui vive stanno ancora imparando a destreggiarsi tra la vita adolescenziale e quella di supereroi adulti. Si ritroveranno però a fronteggiare le Figlie di Atlante, un vendicativo trio di antiche divinità giunte sulla Terra alla ricerca della magia che è stata loro rubata molto tempo prima. Così Billy, alias Shazam, e la sua famiglia, torneranno in azione per impedire loro di usare un'arma che potrebbe distruggere il mondo.
 
Il primo Shazam era stata una mezza sorpresa per un film di fronte a cui non avevo nessun tipo di aspettativa ma che con ironia e gusto si era conquistato la vetta tra l'olimpo Dc costipato da progetti fallimentari e flop. Sapendo ma mai come in questo caso che sarebbe stato difficile eguagliare la sorpresa del primo, mi sono sparato come sempre al cinema il sequel. Ora se dovessi partire con cosa non mi è piaciuta potrei scrivere pagine e pagine. Non funziona niente.
La scelta di buttare tutto sul melenso, sulla famiglia e sui sentimenti è diventata un'impresa che anzichè titanica lascia pensare al trash ma quello brutto dove tutto è buttato in caciara.
I protagonisti sono odiosi, gli antagonisti pure dove Lucy Liu riesce a fare ancora peggio del previsto. Ci sono effetti in c.g davvero orribili e parlo ovviemente del drago ma come tutto il resto dagli orchi, alle banshee fino a degli unicorni nel quale il film cerca pure di dare una spiegazione sul loro vero ruolo quello di "spietati killer di mostri".
C'è un pulmino con i componenti della famiglia che scappa da un orda di creature dove i nostri unendo l'amore riescono a superare gli ostacoli, e poi le prime cotte adolescenziali, il mago imprigionato che nel finale scoprirà la post contemporaneità e il consumismo becero. Non saprei come continuare, mi sono pure vergognato al cinema mentre lo guardavo volendo sparire altro che Shazam. Speriamo l'abominio finisca qui.

venerdì 3 marzo 2023

RRR


Titolo: RRR
Regia: S.S. Rajamouli
Anno: 2023
Paese: India
Giudizio: 5/5

Due leggendari rivoluzionari intraprendono un viaggio lontano da casa prima di iniziare a combattere per il loro paese negli anni '20.
 
Devo dire che pur essendo appassionato di cinema indiano e quindi bollywoodiano per la maggior parte, RRR è davvero qualcosa di faraonico e mastodontico nel suo prendersi esageratamente sul serio come dramma storico ma anche azzerando ogni etichetta e diventando di tutto e di più.
Comicità, musical, dramma, azione, politico e sociale, un film sulla disuguaglianza e la discriminazione, sull'amore l'amicizia, sul sacrificio e la crudeltà, sul viaggio dell'eroe, il revenge movie e molto altro ancora. La lotta per l'indipendenza contro l'oppressore britannico qui raggiunge i fasti per la messa in scena, per toni da romanzo, con intrecci da melodramma che pervadono la pellicola come se fosse una sorta di epopea dove anche la religione assume significati importanti come la scena finale dove i nostri due protagonisti incarnano le vesti di divinità indiane raggiungendo l'apoteosi del kitsch. Perchè in questo film tutto è doverosamente e incredibilmente kitsch però funziona perchè straborda ma allo stesso tempo frena e tiene le redini per spostare la narrazione su altri fronti e lasciando così una pluralità di sotto trame da narrare.
Tutti i sentimenti, in questo film, sono portati all’eccesso. L’amore è sconfinato, l’odio è totale, assoluto; l’amicizia virile assurge ai massimi livelli, l’amore per la patria è senza limiti, il sacrificio, anche, la decisione, la volontà, la perseveranza…non conoscono ostacoli. Non siamo più abituati a vedere in un film questi straordinari eccessi…ma questo film è una cosa sorprendente. I balli poi sono meravigliosi come quello di Nacho Nacho per mostrare agli inglesi come gli indiani abbiano balli locali ancora più eccentrici e complessi dei loro e sfidandoli apertamente ad una gara di ballo che è una delle più belle e insolite della storia del cinema.

Mona Lisa and the blood moon


Titolo: Mona Lisa and the blood moon
Regia: Ana Lily Amirpour
Anno: 2021
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Una ragazza dotata di insoliti e pericolosi poteri scappa da un manicomio durante un giorno di luna piena e tenta di cavarsela da sola a New Orleans. Incontrerà nella notte strani personaggi: da una lapdancer ad uno spacciatore molto particolare. Scene psichedeliche e una colonna sonora che va dalla Techno italiana all’Heavy metal, per un film che inevitabilmente riporta alla memoria gli anni Ottanta e Novanta.
 
Se non lo avessi saputo non avrei mai detto che la mano era quella di Amirpour. In assoluto il suo film, il suo terzo film sottolineiamolo, è decisamente più delicato e meno grottesco, con impennate e accellerazioni di potenza ma anche tanta calma e ponderatezza. Per tanti e doverosi aspetti mi è sembrato un film con tante influenze di quel Gregg Araki che in pochi conoscono.
Così come il fatto che il personaggio che mi è rimasto più in testa e uno di quelli secondari che si dovrebbero dimenticare subito ovvero lo spacciatore Fuzz che si innamora di Mona Lisa.
La storia non prende derive così arzigogolate, addirittura c'è una meta umana con poteri psionici e c'è una lapdancer vampira che "approfitterà" di lei nonchè il figlio affetto da bullismo che non aspetta altro che un'amica con cui stringere un rapporto riuscendo ad ascoltarlo prendendosi cura di lui. Il cinema dell'autrice è sempre un mezzo trip dove luci stroboscopiche, musiche all'avanguardia, location bellissime e un ritmo come un montaggio che sa essere frenetico al bisogno ma anche mettere il freno a mano e fermarsi nei primi piani e negli ascolti. Un film pop ancora una volta disperato che parla degli ultimi e del loro modo di tirare avanti la carretta, di poter dipendere e sfruttare gli altri, dell'egoismo, dell'innocenza e di molti altri aspetti che a volte emergono anche solo da uno sguardo o da una frase.

sabato 28 gennaio 2023

Munster


Titolo: Munster
Regia: Rob Zombie
Anno: 2022
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

La storia di una normale famiglia americana del ceto medio, con padre lavoratore e madre casalinga, con un piccolo particolare: sono tutti mostri. Herman Munster è una creatura di Frankenstein, la moglie Lily è una vampira come il nonno, il figlio Eddie è un lupo mannaro, mentre la nipote Marilyn è una ragazza apparentemente normale.
 
Sinceramente non capisco perchè appena uno degli outsider dell'horror si allontana dal genere provando a fare qualcosa di diverso come lo era stato per HAUNTED WORLD OF SUPERBEASTO bisogna subito andargli contro. Munster è un omaggio di una serie per me nemmeno così bella, facendo in modo di farmene riscoprire alcuni aspetti peculiari con un lavoro visivo e di scelte di fotografia, costumi, ricostruzione, colori e montaggio molto interessanti e suggestive. Munster non ha la pretesa di colpire allo stomaco come quasi tutti i Rated R visti finora dall'immenso Zombie. Chiama come sempre dalla sua scuderia quel cast che ormai siamo abituati a vedere, scambiando i ruoli, omaggiando tutto il possibile e puntando su scelte meno commerciali come poteva essere invece puntare sulla Famiglia Addams molto più famosa e favorevole ad un certo pubblico.
Invece Zombie sceglie ciò che lui vuole fare prendendosi sempre la responsabilità di non piacere ma non aderisce mai alla logica del fan service. Come per la famiglia Firefly anche qui torna la politica d'autore del regista descrivendo la tendenza, tra diversi, a creare muri sociali e a non riuscire ad abbatterli, portandoli dai favolosi mostri della Transilvania ai mostri umani nelle casette apparentemente perfette, vicini di casa che nella loro apparente normalità incutono ancora più paura di qualsiasi altro mostro. Tra le citazioni che si rincorrono una dopo l'altra, l'impronta di Mel Brooks e della Hammer vola più in alto di tutte.

martedì 20 dicembre 2022

Mandao of the dead


Titolo: Mandao of the dead
Regia: Scott Dunn
Anno: 2018
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Jay Mandao e suo nipote adulto Jackson usano la proiezione astrale per invertire la morte di un fantasma ad Halloween.
 
Mandao of the dead è un film che definirlo low budget è già un parolone. Un film che si vede che gode dell'affiatamento di un manipolo di amici, di quando si mette la casa come location, di come quei pochi effetti speciali vengano dosati con una cura maniacale e dove si cerca di dare spessore alla trama con la proiezione astrale senza perdere un'ironia di base e il sense of humor di non prendersi troppo sul serio.
Dunn gira e interpreta e sembra sin dall'inizio quel cazzone tipico dell'americano medio che non ha un lavoro, che è stato lasciato dalla ragazza a cui tenta pateticamente di riavvicinarsi, ad un amico che lo fa dormire in una tenda dentro il suo salotto e a tutta una sequela di scene che servono solo a prendere minuti per poi arrivare al succo del film. Mandao cerca the meaning of life nell'importanza di una scatola di cereali, di come una ragazza bevendo sangue umano e sacrificando ingenui compagni possa ambire a diventare vampiro, del percepirsi dal di fuori durante un viaggio astrale e su come sia pericoloso giocare con quest'ultimo elemento soprattutto quando come nel finale si rischia di generare una rottura che dovrà provare ad essere rimarginata per non rischiare di imbattersi in effetti perversi e conseguenze inattese.

Marilyn ha gli occhi neri


Titolo: Marilyn ha gli occhi neri
Regia: Simone Godano
Anno: 2021
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

Diego ha dei problemi di contenimento delle frustrazioni ed è ripiegato su se stesso. Clara è affetta da mitomania, dice bugie così convincenti da convincere anche se stessa della loro veridicità. I due fanno parte di un gruppo sottoposto a riabilitazione forzata sotto la guida di uno psichiatra che tenta, non senza difficoltà, di liberarli dalla concentrazione su sé obbligandoli a gestire un ristorante per le persone del quartiere.
 
E' vero Marylin ha molte ingenuità, paradossi (per chi come me lavora in questo campo), sentimenti ed emozioni con grandi intenti ma difficilmente plausibili e molto altro ancora.
Però funziona. Un film su tematiche sociali che a differenza di altre commedie italiane viste negli ultimi anni almeno prova a non essere così melenso e banalotto, portando fragilità e soprattutto drammi di chi sembra confinato in una determinata situazione e la sua quotidianità.
Attori molto bravi devo dire, ed è sempre difficile fare questa accezzione contando che parliamo sempre degli stessi e Miriam Leone pur avendola vista poco, ha avuto poco di dare freschezza e brio ad un personaggio articolato e complesso come il solito buon Accorsi.
E poi il fatto che il film sia stato prodotto dalla Groenlandia la dice lunga sulle opere di Matteo Rovere su cui investe, cura e cerca di dare una spinta al cinema di genere italiano (anche se non è questo il caso). Rimane un film che alterna sempre momenti tragicomici a drammi realistici, malattia e cura, romanticismo e rabbia, disturbo mentale e leggerezza, incomunicabilità con il mondo esterno per paura di essere visti e far entrare lo stesso mondo esterno dentro le mura di casa, combattendo infine contro se stessi per provare a superarsi.