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giovedì 19 luglio 2018

Super


Titolo: Super
Regia: James Gunn
Anno: 2010
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Ordinario e mediamente vile, Frank si accende di rabbia non tanto quando la bellissima moglie di cui è innamorato lo pianta in asso, ma quando vede per chi è stato lasciato. Lo stile di vita lascivo e condito di droga ora condotto da quella che era la sua sposa è intollerabile per lo strisciante bigottismo di Frank il quale, seguendo le orme di The Holy Avenger (un supereroe cristiano che agisce per mano di Dio la cui serie tv Frank è solito guardare), si cuce un costume comincia a distribuire violenza a piene mani.

Super ha tratti sembrerebbe la classica commedia demenziale sui super eroi. Una parodia quasi per mettere in luce l'americano medio e confrontarlo con il resto della società.
Forse questo film messo in mano a chiunque avrebbe generato un filmetto dimenticabile dopo poco.
Gunn che ho conosciuto a ritroso partendo da TROMEO AND JULIET passando per l'universo Marvel e infine arrivando a Slither e questo suo piccolo gioiello fa parte di quegli outsider che Hollywood ama e disprezza allo stesso tempo perchè semplicemente vogliono fare come gli pare.
La storia è delle più classiche della storia del cinema, un canovaccio da prendere e rimodellare secondo un universo culturale pop fantastico come quello del regista, la solfa del già visto che però fin da subito ha qualcosa, vuoi nel montaggio, vuoi nella scrittura, in grado di essere da subito politicamente scorretto e diventando un vero concentrato di trovate divertentissime dove se ho riso di gusto, e non mi capita quasi mai, un perchè ci sarà.
Un cast che funziona sebbene tutti recitino uno stereotipo, qualcosa di telefonato e tagliato con l'accetta fatta eccezione per i due protagonisti e la loro caratterizzazione molto più complessa di quanto ci si possa aspettare. In più qua i colpi di scena sono potenti arrivano come schiaffoni in faccia rafforzando il plot e la trama arricchendola di momenti niente affatto scontati e uccisioni che arrivano implacabili quando nessuno se le aspetta.
Davvero un film molto bello, quasi anti hollywoodiano nei carismi, indie a tutti gli effetti e con un regista che se è vero che ha lavorato poco quello che ha fatto finora è stato tutto molto bello.
Curioso che il cuginetto Kick Ass sia uscito lo stesso anno.




giovedì 7 giugno 2018

Deadpool 2



Titolo: Deadpool 2
Regia: David Leitch
Anno: 2018
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Il mercenario malato di cancro e trasformato in un essere pressoché immortale, capace di rigenerarsi da ogni ferita, si gode finalmente la vita insieme alla compagna Vanessa. Ma ad accettare irresponsabilmente, com'è nel suo stile, missioni da sicario in giro per tutto il mondo si finisce per farsi dei nemici e arriva presto per Deadpool il momento di pagare il conto. Una batosta tale da ritrovarsi a casa degli X-Men, con Colosso che ancora una volta gli dà la possibilità di essere un eroe e lo porta con sé in una missione per calmare un giovanissimo e potente mutante. Prevedibilmente le cose non vanno a finir bene e Deadpool si ritrova nei guai insieme al ragazzino a cui però si sta affezionando tanto che, quando dal futuro giungerà un letale guerriero deciso a ucciderlo, il loquace ex mercenario farà tutto il possibile per proteggere il giovane.

Deadpool non è uno dei miei super eroi preferiti.
Il perchè è uno. Ryan Reynolds. Nonostante sia bruciacchiato e mascherato proprio non riesco a sopportarlo. Preferisco anche se appartiene all'universo Dc il cattivissimo e meglio caratterizzato Lobo con cui Deadpool potrebbe avere alcune affinità.
Per rimanere in casa Marvel invece rimane colui che il mercenario prende in giro all'inizio del film con la statuetta e la morte tragica dell'eroe.
Togliendo solo per un attimo l'antipatia forte verso questa specie di fantoccio mediatico che prova a fare l'attore rendendosi ancor più ridicolo, Ryan Reynolds, devo ammettere che questo secondo disastroso capitolo è davvero qualcosa di notevole per quanto riguarda l'esagerazione, la potenza dei mezzi impiegati, il cast e l'ironia ancora più blasfema e grottesca rispetto al primo capitolo.
Si ride, ci si diverte, non si prende nulla sul serio, compaiono pure bambini super cattivi e "malvagi", personaggi di supporto che funzionano benissimo anche se fanno poco più che delle comparsate e parlo di Fenomeno oppure gli X-Men coinvolti o la squadra della X-Force con alcune trovate che fanno davvero ben sperare sul futuro di un possibile sequel.
A differenza però rispetto ad altri film Marvel che hanno provato la soluzione ironica senza riuscirci e non sono pochi qui invece l'autoparodia funziona rispetto agli azzardi demenziali ad esempio di un Thor-Ragnarok davvero brutto e penoso.
Per finire il personaggio di Cable riesce a dare ancora più spessore alla storia cambiando gli schemi temporali e aggiungendo dubbi e perplessità vista tutta la storia ormai quasi un romanzo da seguire del complesso universo dei Marvel Studious, resa anche così appetibile grazie alla mimica facciale di Josh Brolin/Thanos. Se ci sarà qualche collegamento staremo a vedere, questo non mi va di spoilerarlo.
Infine sulla sceneggiatura non mi sento di dover fare la lezioncina. E' un puro divertissement dove seppur vero che la trama è deboluccia (il fattore bambini con super poteri abusati nelle comunità diventa un pretesto che a lungo andare stanca...) il film in sè non ha questo particolare compito di dover raccontare chissà cosa. Intrattiene facendolo bene e regalando due ore di divertimento e colpi bassi.

martedì 1 maggio 2018

Avengers-Infinity Wars


Titolo: Avengers-Infinity Wars
Regia: Russo
Anno: 2018
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Dalla nascita dell'universo, sei gemme elementari rappresentano i vari aspetti fondamentali del cosmo e chi le possedesse tutte raggiungerebbe l'onnipotenza. È questo l'obiettivo di Thanos, il titano pazzo che ritiene se stesso come un correttivo alla sovrappopolazione universale e pensa di essere una misura necessaria e giusta, persino benevola, mentre agli altri il suo operato appare, correttamente, come una serie di genocidi. Gli Avengers e i Guardiani della Galassia dovranno cercare di fermarlo, ma come se non bastasse la sua inarrestabile potenza ci sono dalla sua armate aliene e quattro letali "figli", ognuno deciso a consegnargli le gemme dell'infinito.

Ci siamo. Ne manca solo più uno. Tra un anno sapremo come andrà a finire.
E da qui a un anno i fan cominceranno a elucubrare possibili scenari di come gli Avengers rimasti cercheranno di capire come combattere il peggior nemico di sempre ( e per fortuna, per la prima volta anche il più interessante).
Infinity Wars è davvero epico. Forse troppo. La più grande produzione di sempre superando Jackson e Lucas e tutti gli altri, stabilendo un primato in termini di record di budget e tutto il resto. C'è anche da dire che in questo film convergono proprio tutti i super eroi pur non essendo un film propriamente sugli Avengers ma su Thanos.
Già solo il fatto che a differenza degli altri film Marvel qui per godersi la scena post-credit bisogna davvero aspettare di veder sfilare tutti i titoli di coda che sembrano quasi antologici per tutto l'esercito di gente a cui questo film ha dato un lavoro mi è sembrato un buon prezzo da pagare e infatti la scena finale lo è.
Immenso con tante piccole fragilità e incrinature che di certo non ne fanno un capolavoro (difficilmente un film Marvel potrebbe mai essere un capolavoro...) ma di certo deraglia da quanto mai messo in scena prima così come deragliano gli universi e i pianeti in questo film davvero tanti cercando realmente di dare l'impressione di qualcosa di cosmico ed elevato.
I fratelli Russo hanno davvero preso in mano un progetto rivoluzionandolo a dovere e siglando di fatto il vero trauma infantile di una intera generazione dopo aver già dato prova con l'ottimo CIVIL WAR di saper trattare l'argomento inserendo più personaggi e creando delle linee narrative e delle sotto trame coinvolgenti.
Un film che seppur con alcuni piccoli rallentamenti riesce davvero a dare voce e momenti di gloria a quasi 20 super eroi. Un primato che sembrava impossibile da raggiungere.
A differenza degli altri due capitoli precedenti (che non possono proprio reggere il confronto) qui capita veramente la fine, siamo davvero di fronte all'apocalisse dei cinecomics.
Un film così smisurato da non poter essere esente da imperfezioni (ma chiunque non avrebbe potuto fare di meglio) perciò certo alcune battute, per quanto divertenti sembrano proprio inserite alle volte per allentare la tensione, alcuni momenti come quando Hulk prova paura per Thanos e non si trasforma più magari non vengono colti subito e diciamo infine che proprio i dialoghi e l'ironia a volte sembrano gli elementi più forzati oltre una trascinata storia d'amore tra Visione e Scarlet.
Per tutto il resto, credo che tutti coloro che odino profondamente l'universo MCU debbano solo fare voto di silenzio, farsi da parte, capire che parliamo di un giocattolone forse mai così colossale, e che in un cinema sempre più industria dove dominano Netflix e Amazon, la Disney (che di certo non amo) e l'universo MCU che si è comprata, sono davvero i mali minori e soprattutto fanno una cosa che Netflix e Amazon non fanno: portano di fatto la gente al cinema e di questi tempi è sempre più importante.



martedì 27 febbraio 2018

Black Panther



Titolo: Black Panther
Regia: Ryan Coogler
Anno: 2018
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Il Wakanda, nazione dell'Africa centro-Orientale, si nasconde agli occhi del mondo. In apparenza Paese povero di risorse e speranze, nei fatti il più tecnologicamente avanzato del mondo, grazie alla presenza del vibranio, minerale alieno dalle inimmaginabili potenzialità. Quando T'challa sale sul trono, divenendo così la nuova Pantera Nera che protegge il proprio popolo, intende preservare la tradizione, ma un ritorno inatteso a Wakanda lo obbligherà a rivedere i propri piani.

Black Panther è l'ultimo film della Marvel/Disney.
Black Panther è soprattutto l'ultimo film della Marvel dove viene sdoganato il primo super eroe di colore dopo la comparsata in Captain America-Civil War.
Siamo agli sgoccioli prima del giro di boa con l'ultimo Avengers-Infinity Wars e prima di una nuova tornata di film sui super eroi con nuovi giovani attori protagonisti che vestiranno i panni dei celebri paladini della giustizia per quella che viene definita la fase 4.
Così hanno messo un regista di colore peraltro abbastanza bravo che scrivesse anche la sceneggiatura e che di fatto si appassionasse al progetto.
Il risultato è il solito film di super eroi per fortuna migliore di alcuni ultimi prodotti come l'ultimo Thor-Ragnarok, Wonder Woman o le saghe sui vari eroi di Defenders-Season 1 eccetto il diavolo di Hell's Kitchen
Tantissima azione, un regno rimasto in ombra che ora vuole svelarsi al mondo con un chiaro messaggio alle Nazioni Unite (ester eggs da cui ci si aspettava qualcosa in più), una lotta tribale con tutti i passaggi dovuti e voluti e infine una delle cose più belle del film la colonna sonora del Rapper (con la R maiuscola) Kendrick Lamar.
Per essere uno dei film più lunghi della Marvel la trama è didascalica come poche senza la benchè minima traccia di colpi di scena e l'ironia che ha deciso di mettersi da parte per addominali e corpi granitici che sembrano far sfigurare tutto il resto della crew di eroi per non parlare dei dialoghi inverosimili tagliati con l'accetta.
Un film gradevole che si lascia vedere senza nessun messaggio di fatto e senza nemmeno voler cercare di esaminare qualche sentiero pericoloso a parte i viaggi metafisici sotto la sabbia.
Lascia tutto alla prevedibilità (l'amore compare solo alla fine ma è l'anima del film) il sacrificio dell'eroe è classico come da manuale e Chadwick Bosema continua a recitare con i labbroni.
C'è uno strano messaggio che guida il film e che mi ha fatto riflettere e che forse non ho capito...
L'Africa oltre ad essere la culla della civiltà è il paese più ricco del mondo (così viene spiegato all'inizio del film nella scena d'animazione). Gli africani quindi si divisero tutte le ricchezze del continente unendo le forze a parte una tribù che ha preferito farsi i fatti suoi. Da qui Wakanda è diventato il paese più ricco e tecnologico del mondo grazie al Vibranio e vive nascosto dal resto del mondo. Sembra Avatar solo che se il secondo era molto più fantastico scegliendo un mondo immaginario ben più radicato cercando di sposare una strana politica ambientale ed ecologista.
Qui il messaggio potrebbe suonare non proprio così sensibile. Sembra che alcuni neri ricchi abbiano deciso di vivere una vita privilegiata in una zona dell'Africa remota e inaccessibile senza voler avere a che fare con il resto del mondo e soprattutto senza pensare ai loro fratelli neri poveri.
I Wakandiani presi così sembrerebbero degli aristocratici razzisti che non vogliono aver niente a che fare con il resto delle tribù....

giovedì 14 dicembre 2017

Justice League


Titolo: Justice League
Regia: Zack Snyder
Anno: 2017
Paese: Usa
Giudizio: 1/5

Dopo la morte di Superman, l'umanità è sola e impaurita. Una minaccia antica torna a far sentire la sua apocalittica presenza. Batman prova a radunare individui speciali, dotati di superpoteri, per formare una squadra di protettori della giustizia: l'amazzone Wonder Woman, l'atlantideo Aquaman, il velocissimo Flash e il mutante Cyborg.

Che vergogna! Ormai la Dc dopo che ha scelto "Snyder il reazionario" come leader maximo sembra aver fatto una scelta che purtroppo sta pagando caro. Di certo non al botteghino.
In tempi di super eroi dove la Disney/Marvel ha guadagnato più di 5 miliardi solo con l'ultimo abominevole Thor, bisogna pensare che le cifre contano e non poco.
La Dc dal canto suo ha Batman, Superman, Lobo... e la sua filmografia a differenza della Marvel non è mai stata legata e con un senso compiuto nelle scelte (basti pensare a quanti Batman inutili e tremendi sono stati fatti) prima di arrivare alla saga di Nolan che è tutt'altra cosa superando pure i canoni Marvel).
Ora dimenticando GREEN LANTERN con quel cane di Reinolds, tornato stranamente di moda con il DEADPOOL della Marvel (si cambia velocemente scuderia pur di tornare in auge), dimenticando quel poco di buono che poteva esserci nel primo atto di Wonder Woman (il resto è davvero da dimenticare) e per non parlare dei successivi capitoli Snyder con Superman-Man of Steele che voleva probabilmente citare Dragon Ball visti i combattimenti stile sayan e quella fetenzia totale di Batman V Superman-Dawn of Justice.
Ora però parliamo di JUSTICE LEAGUE che ho avuto l'onore di vedere al cinema.
Prima di tutto pur essendo una tamarrata fatta e finita, il film sembra prendersi pure sul serio da quando torna in vita Superman, in una scena tra il trash e il vattelapesca.
Tutti ma proprio tutti sono sopra le righe eccetto Ben Affleck che secondo me non era presente sul set ma con la testa da un'altra parte. Manca un leader e si vede, Miller cerca di divertire non riuscendoci, Momoa scimmiotta, Gadot è fica e basta, Cavill recita assieme ad Affleck con la mascella e alla fine il negro/cyborg Fisher è l'unico che prova a fare una bella figura almeno non sembrando un tamarro fatto e finito.
Un film tremendo a partire dalle devastanti citazioni che vanno dalla grande battaglia di mezzo dove anzichè nani, elfi e umani vediamo atlantidei, amazzoni e lanterne verdi.
Un nemico fatto così male che sembra una comparsa fatta con quello che avanzava della c.g de IL Cacciatore di giganti, tutte le donne nel film non ci fanno assolutamente una bella figura e la Heard è solo la ciliegina sulla torta quando ci addentriamo negli abissi e nella voragine del campato in aria. Sempre a proposito dell'antagonista "Steppenwolf" (un nome una garanzia) e delle sue temibili armate aliene, alle porte succhia sangue, con un finale che mi ha lasciato così basito che volevo piangere sperando che almeno il finale non buttasse via tutto in modo così vergognoso.
E poi la trama, queste scatole che servono assieme a riportare l'oscurità è davvero di una povertà che nemmeno gli sceneggiatori dell'Asylum conoscono (qui è stata scritta a 14 mani praticamente ognuno ci ha buttato dentro qualche avanzo e idiozia) come a siglare una volta per tutte il poco e scarso interesse a scrivere qualcosa di almeno decente ma che invece mostra ancora una volta tutti i limiti di un progetto artistico incoerente, frettoloso e privo di una direzione artistica ben precisa.
Dal primo minuto all'ultimo sappiamo con certezza che niente andrà preso sul serio e soprattutto che a differenza degli studi Marvel estremamente epici e strappalacrime, qui si va verso il balordo.
A questo punto mi chiedo perchè? Perchè Snyder continua a fare film? E perchè mentre scrivo queste righe lui diventa sempre più potente e pieno di soldi? Perchè le scatole? Perchè ho paura che vedremo ancora sequel? e vi dico già da ora che prima o poi finiremo nella tamarria doverosa che si chiamerà Marvel vs Dc.

sabato 8 luglio 2017

Spider Man-Homecoming


Titolo: Spider Man-Homecoming
Regia: Jon Watts
Anno: 2017
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Peter Parker non riesce a scrollarsi di dosso quanto sia stata incredibile la sua esperienza con gli Avengers in Captain America: Civil War, l'aver conosciuto Tony Stark e avere mantenuto con lui un rapporto speciale, tanto da avere un contatto diretto attraverso il suo assistente Happy Hogan e da aver ricevuto in dono un super-costume. Peter è così innamorato dell'idea di diventare un Avenger da lasciar scivolare in secondo piano anche la ragazza che gli fa battere il cuore, la bella Liz, per andare dietro ai criminali e mostrarsi pronto per la posizione in squadra. Le cose però non vanno come previsto, perché il suo avversario, l'Avvoltoio, una squadra ce l'ha e opera in modo organizzato e all'occorrenza spietato, motivato dalla rabbia per un grande e onesto affare che proprio gli Avengers gli hanno "sottratto".

Un nuovo uomo ragno. Una nuova saga dopo le due precedenti.
Partiamo con ordine. Homecoming, sui cui non avevo nessun tipo di aspettativa, manco a farlo apposta si è rivelato come il miglior capitolo delle saghe. I motivi sono svariati, dalla tecnica, all'impiego della c.g, la storia misurata senza troppi momenti strappalacrime (e ancora difficile dimenticare la faccia da fesso di Tobey Maguire).
La scelta poi della regia mi ha fatto pensare. Certo Raimi era stato il migliore senza dubbio ma l'ultimo regista dalla sua ha due film abbastanza anomali come il divertentissimo Cop Car e il quasi riuscito Clown. Tempi comici, tanta azione, cambi repentini di location, mega produzione, un cast semi-stellare dove si inseriscono alcuni personaggi dell'universo Marvel, senza stare a citarli tutti basta il ruolo (forse uno dei migliori) di Favreau già regista dei primi Iron Man 2.
Certo 133' sono tanti da digerire e i tempi allungati nel college e gli inseguimenti con la banda dei malviventi di Avvoltoio a volte sfiancano e annoiano non poco. Periodo d'oro per Michael Keaton risorto dalle ceneri e qui di nuovo a starnazzare come nel bellissimo film di Inarritu.
Aerei, navi, grattacieli, costruzioni antiche...stavolta Parker dovrà fare proprio i salti mortali. Un'altro degli aspetti che ho apprezzato del film concerne il bagaglio dell'eroe. Peter in questo film viene a conoscenza del suo costume e impara a sfruttarne al meglio tutti gli accessori come nella scena in cui è confinato dentro un bunker militare. Non so se ne usciranno altri e dopo la scena in cui vediamo gli Avengers prima e dopo, la scelta finale di Parker potrà far storcere il naso a chi sta attendendo Avengers-Infinity Wars e forse non ha colto il collegamento.

domenica 2 luglio 2017

Wonder Woman

Titolo: Wonder Woman
Regia: Patty Jenkins
Anno: 2017
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Diana è l'unica figlia della regina delle Amazzoni, Ippolita. Cresciuta nell'isola paradisiaca offerta al suo popolo da Zeus, sogna di diventare una grande guerriera e si fa addestrare dalla più forte delle Amazzoni, la zia Antiope. Ma la forza di Diana, e il suo potere, superano di gran lunga quelli delle compagne. Il giorno in cui un aereo militare precipita nel loro mare e la giovane, ormai adulta, salva dall'annegamento il maggiore Steve Trevor, nulla e nessuno riuscirà ad impedirle di partire con lui per il fronte, dov'è determinata a sconfiggere Ares e a porre così fine per sempre alla guerra.

John Landis ha commentato che la regina delle Amazzoni è uno dei migliori film sui supereoi.
Purtroppo non mi trovo d'accordo con uno degli outsider che ammiro di più di quell'America che tanti faticano a vedere. Wonder Woman ha un inizio interessante, mostra un'isola paradisiaca che lo spettatore farà difficoltà a dimenticare e ci mostra quanto è meravigliosa l'israeliana Gal Gadot.
Come struttura il film è abbastanza strano, dura 141', ed è un continuo muoversi da un'epoca all'altra in alcuni confusi piani spazio-temporali che verso il terzo atto appaiono ripetitivi e fuori luogo. Che cosa non funziona del film girato dalla Jenkins con le major dietro che sembrano punzecchiare la regista dall'alto come una sorta di Ares a danno di una povera amazzone indifesa?
Di sicuro tutta la parte finale. Ho trovato di pessimo gusto la scelta sui costumi e la c.g utilizzata per Ares quando avevano un attore poliedrico come David Thewlis da poter sfruttare.
Il combattimento finale è così brutto e tamarro che sembra girato da Zack Snyder sotto acido (e credo di aver detto tutto...produttore e patron dell'operazione)
La parte tra Antiope e la corsa alle armi con la piccola Diana è fantastica così come alcuni rapporti tra queste Amazzoni e il segreto che si cela dietro le origini di Diana. Si vede che dietro il film c'è comunque la mano di una donna. Jenkins ultimamente era sparita dietro film su commissione e serie tv discutibilissime dopo il MONSTER del 2003 che è servito più che altro ha dare pubblicità alla Theron. Cercare poi di coniugare Mito e guerra, con alcuni scenari che sembrano quasi improvvisati danno un senso di inutilità senza mai dare e cogliere quell'empatia che forse il film vorrebbe dare. Tutto appare confuso, si passa da una situazione all'altra a volte senza una giustificata coerenza.
Spud e altri personaggi inutili aumentano il fastidio generale (sbagliatissimo il cast sugli aiutanti di Diana) e poi stereotipie a palla e sense of humor veramente scontato e d'altri tempi.
"Wonder Woman più di tutti gli altri film rende esplicito quel legame evidente che i supereroi hanno avuto da sempre con i miti antichi: nel corso dei decenni è stato quel legame a rendere istintivo e quasi ancestrale il calore con cui il pubblico li ha accolti, ed è stato sempre quel legame ad affascinare il mondo degli intellettuali che aveva colto il nesso."

Ora si è arrivati alla frutta. Tra l'altro le Amazzoni nella leggenda non avevano il seno destro. Questa scelta che nel film ovviamente non viene mostrata aveva un preciso scopo: ovvero quello di poter dare più slancio al tiro con l'arco.

domenica 28 maggio 2017

Guardiani della galassia 2

Titolo: Guardiani della galassia 2
Regia: James Gunn
Anno: 2017
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Assoldati dai Sovereign ma poi braccati da questi per aver rubato delle preziose batterie, i guardiani della galassia si dividono in due gruppi: Rocket e Groot se la vedono con i Ravagers di Yondu, mentre Star-Lord conosce finalmente il padre, Ego, scoprendo molti segreti inaspettati sulla propria natura semi-umana.

I guardiani della galassia capitanati dal regista Gunn di cui nessuno prima del film conosceva l'esistenza (ma i fan del cinema di genere ovviamente sì) continua la sua saga che dopo questo episodio lancia almeno altri due capitoli.
Ora nel primo film, il ritmo, i colori, la regia schizzoide e la filmografia del regista ponevano le basi per qualcosa di nuovo, una branchia imperfetta che si staccava dall'universo Marvel dal canto suo molto omologato. Il risultato è stato un film anarchico molto ben costruito, furbo, modaiolo e con un linguaggio volgare e funzionale alle scorribande che imperversano tra i criminali e i ladri di tutti i pianeti.
Eppure qualcosa non torna in questo secondo capitolo. Un secondo atto noiosissimo dove la parte di Ego, che mi aspettavo la più complessa e grottesca, diventa una sorta di proboscide dove allungare e prendere tempo in dialoghi leziosi e noiosissimi e una difficoltà a creare il perfetto intreccio tra le due storie. In più l'azione per quanto non smetta di mancare è molto più statica del primo film.
Tutto è assolutamente prevedibile e Star-Lord esagera nel dare ancora più ironia al suo personaggio e allo stesso tempo farlo apparire come il leader indiscusso della squadra.
Mettiamoci poi Grot che piccolo e inutile non solo non serve ma diventa l'accessorio per un marketing perfetto dopo i Minions e tutti i giocattoli che vengono studiati ad hoc assieme ai produttori dei film e tutto il resto delle maestranze allora la piega è ancora più becera.
Alla fine i due che risultano più simpatici e come personaggi manco a farlo apposta vengono caratterizzati meglio sono proprio Yondu e Nebula, il primo con una rivelazione finale che sembra la ciliegina sulla torta del non-sense.

Almeno di una cosa siamo tutti contenti: Star-Lord cambia cassetta e playlist.

martedì 8 novembre 2016

Suicide Squad

Titolo: Suicide Squad
Regia: David Ayer
Anno: 2016
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

E se domani Superman decidesse di rapire il Presidente degli Stati Uniti? Spaventati dal non saper rispondere a questa domanda i più alti ufficiali del governo americano accettano il folle piano di un agente dell'intelligence: costituire una squadra di metaumani, cioè umani con poteri, da tenere sotto il loro giogo e utilizzare per l'ordine interno ed estero. I prescelti sono necessariamente criminali, pericolosissimi ma anche manipolabili, soggetti a cui poter promettere qualcosa e da poter ricattare senza remore. L'evento di prova è l'inatteso (ma non immotivato) arrivo di un'antica e inarrestabile divinità sulla Terra. Con poco allenamento, nessun piano, vaghe promesse in caso di vittoria e una capsula esplosiva in corpo che li convince a non disertare, la squadra che si autodefinisce suicida è così mandata sul campo.

Suicide Squad è uno di quei film che non avendo ne capo ne coda finiscono per essere dei puri prodotti commerciali che non dicono e non dimostrano niente di fatto.
Caratterizzazioni lasciate da qualche parte nello scantinato, azione a gogò ma in alcuni casi ridicola dal momento che i nemici dei super criminali all'interno della città assumono una forma amorfa che non vuol dire niente.
Suicide Squad non riesce mai ad essere figo come dovrebbe.
La trama di affidarsi ad alcuni super criminali per sconfiggere un altra super criminale, sembra l'idea che Carpenter aveva messo giù con il suo eroe Jena Plissken. Qui il ritmo è così accellerato e ci sono così tanti personaggi che alla fine nessuno lascia l'impronta, in particolar modo il Joker di Leto che sembra un hipster troppo colorato.

Un peccato perchè con un'occasione e un budget simili le idee e le risorse avrebbero potuto essere tante e diverse giocando su un mix di generi e sfruttando la creatività e un buon plot, tutti elementi assenti in questo pasticciato film.