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martedì 6 giugno 2023

Chainsaw Man-Season 1


Titolo: Chainsaw Man-Season 1
Regia: Ryū Nakayama
Anno: 2022
Paese: Giappone
Stagione: 1
Episodi: 12
Giudizio: 4/5

Chainsaw Man narra della vita di Denji, un giovane disperato che cerca in tutti i modi di sopravvivere cacciando demoni. È un ragazzo solo e disagiato che si porta appresso Pochita, un piccolo demone-motosega con il quale ha stretto un forte legame. La vita di Denji cambia quando la yakuza lo trae in inganno e lo sacrifica ad un demone, in quel momento Pochita prende il posto del suo cuore e lo fa resuscitare donandogli i poteri del diavolo Motosega.
 
Era ora finalmente di vedersi una serie come si deve piena zeppa di violenza a profusione, splatter, torture, combattimenti di ogni tipo, inseguimenti, scene ironiche e trash, demenzialità, weird, orrore puro, atmosfere da incubo e molto altro ancora.
Con una storia che ricalca molto il folklore e la mitologia nipponica, gli episodi di Nakayama instillano ritmo ed energia dando una narrazione sempre fluida e mai così macchinosa o complessa come altri anime hanno fatto. Stupisce per la sua resa, per il perfetto bilanciamento dei suoi personaggi sempre a tratti molto folli. Per il disegno governativo nascosto dietro le azioni della nostra squadra caccia demoni e poi dei nemici che oltre ai combattimenti sanno creare delle trame angoscianti e bizzarre come nell'episodio dell'hotel.
I personaggi poi come spesso capita in prodotti come questo a differenza di alcuni soliti noti occidentali sono per lo più dei reietti, persone con alle spalle un mucchio di traumi, comportamenti al limite del disturbo mentale, qui come Denji costretto per la povertà a vendersi parti del corpo per poter sopravvivere. Sempre più spesso costretti a comportamenti sadici e poco dignitosi.

Lair


Titolo: Lair
Regia: Neil Marschall
Anno: 2022
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 3/5

Quando il pilota della Royal Air Force, il tenente Kate Sinclair, viene abbattuta in Afghanistan, trova rifugio in un bunker sotterraneo abbandonato dove vengono risvegliate armi biologiche create dall'uomo, metà umane e metà aliene.
 
Sembra che qualcuno si stia dimenticando dell'autore inglese che ci ha dato tanta manna dal cielo negli ultimi anni sapendo consolidare con le sue doti e i suoi elementi di genere l'action horror.
The Lair è il film sicuramente costato meno, dove anche i nomi all'interno sono quasi tutti sconosciuti e la trama è quanto di più irrilevante possa esserci. Però come tutte le opere del maestro (di cui rimango uno degli unici al mondo a preferire il suo Hellboy(2019) a quello di Del Toro) Lair si fa apprezzare per essere un b movie. Mostri fatti molto male, scene posticce, un'insieme di clichè dai laboratori sotterranei, ai cattivi terroristi, ai russi e i loro esperimenti sugli afgani, ai mostri chiusi in capsule da decenni che aspettano solo di essere risvegliati e via dicendo.
The Lair vive nel bisogno dei regista di continuare a confrontarsi con gli scenari e le trame a lui più congeniali. Certo questo sembra veramente un prodotto che se non lo sapevamo mai avremmo detto che fosse di Marshall ma ultimamente è così, sperando di rivederlo presto cavalcando idee più ispirate e con un maggiore budget.

sabato 13 maggio 2023

Slaxx


Titolo: Slaxx
Regia: Elza Kephart
Anno: 2020
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Libby è una commessa giovane e idealista, con qualche chilo in più, che lavora in un negozio di abbigliamento alla moda insieme a ragazze e ragazzi molto più magri di lei e trendy. Quando però assiste impotente alla morte dei colleghi per colpa di un paio di jeans indemoniati, toccherà a lei capire cosa sta accadendo e come fermare la sanguinosa furia in atto.
 
Jeans killer. Abbiamo quasi visto tutto direi. Soprattutto se dentro di loro c'è l'anima tormentata di una bambina indiana sfruttata nei campi di lavoro. Un film che nella sua demenzialità cerca di portare anche un messaggio sulle ingiustizie sociali e le conseguenze inattese e gli effetti perversi del lavoro minorile (in realtà si vede solo una scena e sembra peraltro strizzare l'occhio al cinema bollywoodiano). In Slaxx i jeans uccidono male con le zip oppure mangiando le vittime o stritolandole. Allo stesso tempo appena sentono la musica bollywoodiana si mettono a ballare in una scena che sembra quella della lattina nel Bambino d'Oro. I toni passano dal prendersi sul serio ad essere esageratamente grotteschi come il responsabile di area di Libby che quando comincia a vedere i cadaveri semplicemente li nasconde banalizzando le circostanze.
I jeans dopo ogni omicidio sembrano ripulire la scena bevendo il sangue e il lancio dei pantaloni con la gente che come un'orda di zombie assale i magazzini per venire poi giustamente massacrata dall'esercito di jeans nel suo piccolo fa sempre effetto.

Cocainorso


Titolo: Cocainorso
Regia: Elizabeth Banks
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

A Knoxville, in Tennesse, nel 1985, un trafficante di droga con addosso diversi chili di cocaina viene trovato morto, precipitato dal suo aereo per la mancata apertura del paracadute. A indagare è un ispettore locale, il quale capisce che dietro il caso c'è il boss di Saint Louis Syd White, che a sua volta ha mandato a recuperare la merce rimasta lo scagnozzo Daveed e suo figlio Eddie, ancora in lutto per la morte della moglie. Quello che nessuno sa è che la droga, caduta nella Chattahoochee-Oconee National Forest, è stata ingerita da un'orsa nera, che ora si aggira ferocissima e famelica. A scoprirlo loro malgrado sono una coppia di turisti, un ragazzino e una ragazzina che hanno marinato la scuola, la madre di quest'ultima, una ranger ignara e vari altri malcapitati. Chi riuscirà a recuperare la droga? E chi sopravviverà all'orsa in crisi d'astinenza?
 
Cocainorso è un film dal titolo più che mai provocatorio che nonostante tutto riesce quasi a difendersi bene. O almeno cerca di farlo nei primi due atti per poi scadere nel sentimentalismo becero del terzo atto e soprattutto del climax finale. Sulla trama c'è poco da dire e non è nemmeno motivata tutta questa rabbia dell'orsa che anzichè stare con i cuccioli gira per i boschi a cercare bamba e mangiare le persone. L'ironia, i toni grotteschi e una parte di atmosfera sono le armi forti anche se la galleria di personaggi è troppa e alcuni vengono appena accennati e non si empatizza per nessuno meno che mai la madre in cerca della figlia che sin dall'inizio è il perfetto mix di tutti i clichè. E' l'ultimo film di Ray Liotta prima di morire e anche qui ricicla il classico antagonista che poi così cattivo non è se non fosse che deve trovare valigie di cocaina buttate nei boschi che un certo cartello (che non vediamo mai però) rivuole indietro.

venerdì 3 marzo 2023

Project Wolf hunting


Titolo: Project Wolf hunting
Regia: Kim Hong-sun
Anno: 2022
Paese: Corea del sud
Giudizio: 4/5

Mentre vengono trasferiti dalle Filippine alla Corea del Sud con una nave cargo, alcuni pericolosi criminali provocano una violenta rivolta, finché un mostro non identificato si risveglia dal suo sonno...

E finalmente torna un bagno di sangue con i contro cazzi. Uno di quei film assurdi, pulp, grotteschi, sanguinolenti dove dentro c'è tutto gore, torture, splatter a gogò, miserabili poliziotti, carcerati assassini stupratori e depravati. In tutto questo immette alcune postille prese dalla trama di PHILOSOPHY OF A KNIFE, PREDATOR e CON AIR. Il risultato è semplicemente una bomba a deflagrazione che farà letteralmente sbavare tutti quelli che come me amano alla follia il cinema di genere e che si sono lasciati incantare dalla finta voglia di gore di SADNESS. E i coreani ancora una volta palesando qualcosa di già detto mille volte lo sanno fare meglio e con più forza e spinta negli intenti, nel ritmo e soprattutto nella narrazione e nella messa in scena.
Sicuramente nel suo essere goliardico è uno dei film dell'anno, dichiaratamente fuori dagli schemi ma così inverosimilmente realistico e piacevole che vorremmo averne a centinaia di film così.
Ancora una volta Busan sembra irraggiungibile e ancora una volta usare quello strumento narrativo per cui non fai in tempo a simpatizzare per qualcuno perchè morirà è l'ennesima ciliegina sulla torta.

Venus


Titolo: Venus
Regia: Jaume Balaguero
Anno: 2022
Paese: Spagna
Giudizio: 4/5

Lucía è la ballerina di un nightclub che una notte decide di rubare un grosso carico di droga ai proprietari mafiosi del locale dove lavora. Tuttavia viene scoperta e, dopo una violenta collutazione – dove viene accoltellata a una gamba-, riesce a scappare. Non sapendo dove nascondersi, Lucía decide di rifugiarsi dalla sorella Rocío con cui non ha rapporti da anni e dove non è sicura di non essere cercata. Così approda al Venus, grattacielo popolare circondato da sinistre leggende metropolitane che si erige nei sobborghi di Madrid.
 
Venere è un mix di generi pazzesco che ancora una volta sottolinea il peso specifico di alcuni autori spagnoli davvero in grado di sorprendere con pillole sul cinema di genere originali e piene di forza.
Gangster movie, dramma, esoterismo, maledizioni, splatter, gore, torture, freaks e mostri, creature dell'orrore cosmico, Barker e quella sotto traccia che sembra riportare ai Cenobiti, lo stesso racconto di Lovecraft attualizzato e molto altro ancora.
Lucia è un'altra importantissima final girl forse tra le più affascinanti e cazzute con un dono che non sa di avere in una location che ricorda REC per certi aspetti dove cominciano a succedere cose pazzesche, dove le vecchie sembrano di nuovo come in diversi film dello stesso Iglesia, un mix tra streghe ed Erinni, dove ciò che entra nel palazzo quasi sempre è destinato a non uscire più e dove il ritmo è forsennato senza lasciare buchi o far sì che la struttura del film, più complessa di quello che si creda, possa avere sbilanciamenti o passaggi macchinosi. Il cast poi è stupendo riuscendo a dare quel tocco in più come sempre con l'aggiunta di alcuni personaggi vedi Magui Mira devastante, la stessa Ester Exposito e infine la ragazzina davvero sorprendente.
Uno dei migliori horror del 2022 senza alcun dubbio.

sabato 28 gennaio 2023

Mad Heidi


Titolo: Mad Heidi
Regia: Johannes Hartmann, Sandro Klopfstein
Anno: 2022
Paese: Svizzera
Giudizio: 3/5

In un futuro distopico la neutrale Svizzera è passata sotto la dittatura neonazista del Presidente Meili. Il Formaggio Meili è l’unico cibo ammesso a livello nazionale, mentre gli intolleranti al lattosio sono considerati nemici dello stato, con tanto di numero verde per le segnalazioni anonime alla polizia politica.Il fidanzato di Heidi, Goat Peter è un ribelle impegnato proprio nel traffico di cibi proibiti. Viene così catturato e giustiziato proprio sotto gli occhi di Heidi, a sua volta arrestata e condotta in un centro carcerario progettato per la rieducazione delle ragazze sovversive.
Qui Heidi affronta stoicamente le torture, scopre il proprio lato più sanguinario e progetta di coinvolgere le sue compagne di detenzione in un progetto di definitiva rivolta alla dittatura di Meili.

Mad Heidi ha il pregio di divertire, di essere splatter, ironico, gore. Un retro Grinhouse, un b movie, un exploitation low budget (anzi Swissploitation) senza soluzione di continuità dove tutto viene buttato nel calderone senza farsi mancare davvero nulla. Un allegoria parodistica sui regimi, sulla fragilità dei più cattivi, sulla detenzione, sugli intolleranti al lattosio ad essere visti come persone indesiderate, sul ragazzo di colore spacciatore di formaggio e su molto altro ancora.
Sparatorie, combattimenti nell'arena dove energumeni con armature di toro e donne dopate se le danno di santa ragione, monache e sacerdotesse mezze ninja che insegnano a Heidi l'arte della guerra e infine un nonno "partigiano" che rivendica ciò che il regime gli ha tolto. Un'opera che sinceramente sono davvero contento che sia riuscita a trovare vita con un crowfunding di tre milioni di euro e un'amore e una passione per gli effetti speciali e per la cura dei dettagli che sinceramente l'opera si merita così come il talento della coppia di registi che speriamo di rivedere all'opera quanto prima.


lunedì 2 gennaio 2023

Terrifier 2


Titolo: Terrifier 2
Regia: Damien Leone
Anno: 2022
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Il corpo privo di vita del sadico assassino Art the Clown, torna ad animarsi grazie all'intervento di una forza maligna. Art uccide il medico legale che indaga sul suo cadavere, si reca in una lavanderia automatica per pulire i suoi indumenti imbrattati di sangue dove incontra, entrandone in simpatia, una bambina spettrale, truccata anche lei da clown. È trascorso un anno dal massacro compiuto a Miles County. Il dodicenne Jonathan vive con la sorella maggiore Sienna e la mamma, ed è ossessionato dalla personalità violenta di Art, tanto da arrivare a passare ore ricercando su internet ogni particolare che riguarda la macabra vicenda. Per festeggiare Halloween, Sienna sta lavorando su un costume personale, ispirato dai disegni realizzati dal padre, un artista morto suicida. Art appare nei sogni turbolenti di Sienna, mentre contemporaneamente si manifesta a scuola al piccolo Jonathan. Uccidendo chiunque incroci il suo cammino, il pericoloso e diabolico pagliaccio prende di mira Sienna e le sue amiche, riuscendo a mimetizzare i suoi delitti grazie alle contemporanee rappresentazioni macabre di Halloween.
 
Terrifier 2 continua laddove sembrava terminato come ogni mostro o serial killer seriale insegna.
E riprenderà laddove sembrava finito con un finale anche abbastanza simpatico nel suo essere così esagerato e crudele mettendo insieme incesto e malattia.
Alla fine di clown parliamo e dopo Spaulding, il pagliaccio triste, Stitches, Fleck, Kent, Penniwyse e molti altri arriva Art the Clown che in fondo non fa neppure paura ma semplicemente è più sanguinario rispetto ad altri. La trama del film è pressochè la stessa di sempre se non caldeggiata da una durata esagerata per la tipologia di film e per come a volte strutturi contorni familiari che poco servono alla narrazione dal momento che dopo poco tutto verrà orribilmente massacrato.
Eppure tutta questa polemica sull'efferatezza dello slasher e dello splatter impiegato nel film mi sembra del tutto esagerato contando che ci sono alcune scene interessanti ma nessuna mai disturbante come un certa deriva di cinema horror che sfrutta a proprio piacimento. Anche il concetto stesso di violenza gratuita non ha senso poichè questi mostri serial killer in fondo non hanno una morale, uccidono e basta per cui non conoscono regole di cosa sia giusto o non giusto fare e alcune morti appaiono secondo me anche piuttosto originali per come vengono messe in scena. Certo rimangono lacune laddove questa sorta di bambina spettrale agisce in concomitanza con Art aiutandolo e alla fine rendendosi parte di un'unione che la porta a partorire lo stesso Art in un continuum orrorifico che al di là degli intenti sembra ricordare tra tutti Freddy Krueger.
E poi due parole sulla bellezza e la bravura di Wonder Woman alias Lauren LaVera vogliamo spenderla? Come per il fatto che venga letteralmente massacrata in ogni forma e presa addirittura a frustate da quello che sembra un gatto a nove code trovato da Art no si sa bene dove.
Sospendendo la credibilità, fattore intrinseco di questi film, Terrifier 2 è un ottimo sequel di un film che non si prende mai sul serio e mostra l'ennesimo clown sanguinario ed efferato.


domenica 27 novembre 2022

Butt Boy


Titolo: Butt Boy
Regia: Tyler Rice
Anno: 2019
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Il film racconta la storia di Chip Gutchell, un uomo sulla quarantina con un lavoro che detesta, un matrimonio infelice, disorientato dalla recente paternità. Se le premesse sembrano banali, presto la conformità dell'americano medio Chip verrà spezzata. Sono trascorsi appena 13 minuti dall'inizio del film quando il protagonista quasi inespressivo e dalla gestualità apatica, rimane segnato dall'esperienza del primo esame prostatico. Se per molti questo controllo risulta invasivo o umiliante, quando Chip viene sottoposto dal medico all'ispezione anale prova da subito un brivido di piacere, che di lì a poco si trasformerà in un impulso morboso: non potrà più fare a meno di esplorare il proprio retto.
 
Butt Boy è uno dei film più strani e bizzarri che ultimamente mi siano capitati di vedere e di film weird e folli ne fruisco una quantità immane. Un uomo che scopre di poter assorbire oggetti ed esseri umani nel suo buco del culo, in una sorta di universo parallelo tra pareti di carne e una sorta di ventre della balena. Che siano telecomandi, cani, bambini, poliziotti, il suo culo riesce a contenere proprio tutto. Ma questo avviene solamente dopo aver mostrato una realtà che per quanto edulcorata sia incredibilmente drammatica e depressiva. Un matrimonio allo sfascio, un problema con l'alcool in cui poco ser vono le riunioni con gli AA e in cui la nuova dipendenza irrefrenabile diventa proprio quella di inserire cose nel retto dopo la piacevole scoperta dell'esame prostatico.
Una monotonia perversa e dei colleghi di lavoro che sembrano dominati dal loro folle datore di lavoro che si lancia in balletti cercando di creare gruppo e come sostiene al detective, da quando c'è lui non è mai stato licenziato nessuno.
Butt Boy è un esordio eccellente, un low budget, un b movie assoluto, mondi impensabili nel deretano, finale con tinte di body horror esageratamente splatter, un survivor movie, un poliziesco, un dramma, un'indagine sulla discesa all'inferno di un uomo e oltre tutto ciò, una chiave ironica con cui Rice condisce situazioni, dialoghi, scambi tra personaggi e scene quanto mai bizzarre

Hellraiser (2022)


Titolo: Hellraiser (2022)
Regia: David Bruckner
Anno: 2022
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Belgrado. Per conto del milionario Roland Voight, Serena, recupera la "Configurazione del Lamento", un rompicapo a forma di cubo consegnatole da Lorenz. Nella sua lussuosa villa, in Massachusetts, Voight tiene un festa durante la quale sacrifica il gigolò Joey, facendo uso del cubo maledetto, che permette a creature mostruose di accedere alla nostra dimensione.
Sei anni dopo. La tossicodipendente Riley, vive assieme al fratello Matt, il suo compagno Colin e la coinquilina Nora. Fidanzata con Trevor, Riley si lascia convincere a partecipare a un furto in un grande magazzino, ma quello che i due rubano è proprio il cubo in grado di evocare i Cenobiti. Riley riesce a completare una delle diverse configurazioni, diventando inconsapevole responsabile della scomparsa del fratello Matt, a sua insaputa torturato e ucciso dai Supplizianti. Nel tentativo di rintracciare Matt, Riley contatta Serena, attuale proprietaria del "cubo" rubato, e apprende di Voight, scomparso nel frattempo misteriosamente, senza apparente ragione. Riley decide di recarsi nella villa di Voight, venendo presto raggiunta da Trevor, Colin e Nora.

Che fosse difficile, che negli ultimi anni il progetto ha visto sfumare al timone nomi pretigiosi questo lo si sapeva e da un lato ce lo si poteva anche aspettare contando che a differenza di tante saghe, quella di Clive Barker è una delle più complesse da trattare contando che non ha una narrazione tradizionale e un mostro che va avanti uccidendo e così via. Qui da sempre come tutto ciò che concerne il prolifico autore siamo di fronte ad una perla di sadismo, sadomaso e body horror soprattutto nello sdoganamento di un capitolo che sembra come intenzioni voler assorbire i primi tre capitoli inserendo una galleria appunto di Cenobiti particolarmente suggestiva. Dove il sangue torna a scorrere a fiumi e dove l'horror diventa perverso e allucinante tutto votato in fondo alla ricerca del piacere che per gli umani è troppo limitato mentre per i Cenobiti assurge a qualcosa che potrebbe sembrare un martirio continuo. Da questo punto di vista è speculare il milionario Voight in quella sua spregiudicata ricerca del piacere, dell’ossessione di andare oltre ogni limite estremo attraverso il dolore cambiandola con una più vaga e “spirituale”, un raggiungimento verso una forma altissima di potere per arrivare ad un colloquio diretto col Leviatano che passa ovviamente per il raggiungimento e il superamento risolvendo tutte le configurazioni della scatola di Lemarchand che dovranno essere vergate con un sacrificio umano per passare alla successiva fase.
Il progetto targato Hulu sicuramente rispetto a quello del '87 ha diverse e svariate differenze tutte in un qualche modo legate anche ai tempi post contemporanei, ad un cast di giovani, ad un andare incontro a scenografie (il palazzo-cubo come trappola alchemica) ed effetti speciali molto più complessi (le torture a cui vengono confinati alcuni di loro in particolar modo Voight e lo sfasamento temporale quando si viene trafitti dalla scatola).
In più di due ore il film alterna comunque un ultimo atto molto più frenetico quando finalmente tutta l'azione viene, con i pro e contro, gestita dentro il palazzo-cubo, ad un primo atto quasi votato sul sociale dove conosciamo fin troppo bene Riley, i suoi problemi dalle dipendenze e la sua paranoia quando si impossessa della scatola.
Forse uno degli elementi che più mi ha lasciato basito, anche se il film mi è piaciuto pur senza farmi impazzire, è quello di aver infilato questa postilla per cui si possono anche sacrificare gli stessi Cenobiti alla Configurazione dei Lamenti, andando totalmente contro il meccanismo di “sacrificio” e di sangue che i demoni stessi chiedono. Allo stesso tempo però la scena finale è così crudelmente deliziosa da accantonare alcune ingenuità.

Masking Threshold


Titolo: Masking Threshold
Regia: Johannes Grenzfurthner
Anno: 2022
Paese: Austria
Giudizio: 3/5

Un responsabile IT di un'azienda, affetto da un disturbo simile all'acufene, si chiude in una stanza per fare degli esperimenti su materiali e corpi di animali. Vuole dimostrare che ogni oggetto di derivazione organica emette un suono, che questo suono comunica qualcosa e che la sensazione si acuisce quando il corpo in questione agonizza e muore. 
 
“L’acufene, detto anche tinnito, è la percezione di un rumore, solitamente un ronzio, un fischio, un fruscio o un sibilo, avvertito nelle orecchie o nella testa in assenza di uno stimolo acustico esterno”
Come spesso capita nel cinema indipendente americano, Masking Thresold nasce da una mente folle come spesso gli austriaci ci ricordano e da un'idea assolutamente irresistibile dove senza budget si prova a fare il grande salto. In questo caso esaminando una tematica poco avvezza, usando quasi sempre telecamera a mano, sfruttando quasi solo un'unica location, non mostrando mai il protagonista e con un monologo a tratti alienante per quanto sommerga lo spettatore di informazioni; alcune utili, altre come un flusso di coscienza da parte di un disagio che più che mai sta sfociando in una patologia che nel climax finale diventerà orrore puro.
La follia e la sua breve ascesa vede proprio il mad doctor evitare aiuti, fare tutto da solo, ricercare una propria cura personale convincendosi che ogni soggetto vivente emettendo un suono soprattutto quando si sta avvicinando alla morte possa portarlo a scoprire la causa del suo disturbo e si convince sempre di più di poter fornire al mondo uno studio di altissimo valore scientifico sperimentando le sue teorie sulle piante, muffe e funghi, cibo scaduto per poi passare al suo stesso sperma agli animali e infine all’amica, la madre e il fattorino di Amazon… un’escalation gore di torture e follia che porteranno all’unica cura possibile per il nostro misterioso personaggio.

domenica 20 novembre 2022

V/h/s 94


Titolo: V/h/s 94
Regia: AA,VV
Anno: 2021
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Un misterioso nastro VHS conduce una squadra di polizia S.W.A.T. alla scoperta di un culto sinistro, che colleziona materiale preregistrato dall'aspetto inquietante. Ogni video nasconde una storia e ne vengono visionati quattro. In Storm drain la giornalista di Channel 6 - Holly Marciano - indaga, assieme al cameraman Jeff, sulla leggenda dell'Uomo Ratto, una strana creatura metà uomo e metà topo. The empty wake racconta di una giovane donna, Hayley, sola di notte in una sala di pompe funebri, decisa a condurre una veglia funebre. Il tempo passa, senza che nessun visitatore acceda al locale, sino a quando la sua attenzione viene attratta da rumori provenire dall'interno della bara. The subject, propone un'unità di polizia che irrompe nel laboratorio di uno scienziato folle, il Dr. James Suhendra, intenzionato a trasformare le persone in cyborg. Infine, in Terror assistiamo alle attività di un gruppo di estremisti armati, denominato "First Patriots Movement Militia", che sta pianificando di assaltare un edificio federale facendo ricorso a una mostruosa creatura.

V/h/s 94 come sempre è una piccola antologia sporca e cattiva, lurida e piena di cose che nessuno vorrebbe mai vedere per questo la trovo una delle antologie horror migliori degli ultimi anni. Semplicemente è libera da ogni freno inibitore che tante altre serie per problemi di distribuzione, target da rispettare, non hanno quella presunzione e quel wtf che in questa saga invece naviga libero da ogni regola e schema. C'è anche da dire che non sono proprio tutti riusciti, ci sono i soliti alti e bassi ma qui con Storm e Subject si naviga molto in alto mentre tutti gli altri rimangono comunque ben al di sopra della sufficienza. Insomma una bella sorpresa dopo l'ultimo VIRAL del 2014 una delusione totale. Sette, bifolchi estremisti alle prese con qualcosa più grande di loro, rituali per svegliare i morti, creature che vivono nelle fogne è vengono adorati come una divinità e infine esperimenti a danno di esseri umani per i piani folli di un medico sadico e pazzo. Tutto questo poi come sempre per i mockumentary sporcando ed elaborando le riprese in formato vhs deperito con sputinature e salti di immagine disturbandola e spesso falciandola di netto per poi riprenderla.

martedì 1 novembre 2022

Tuo sepolcro...la nostra alcova


Titolo: Tuo sepolcro...la nostra alcova
Regia: Mattia De Pascali
Anno: 2020
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

Sconvolto e depresso per la scomparsa della fidanzata Iris, brutalmente massacrata da un ignoto assassino, Aristodemo acquista una bambola sessuale di dimensione umana, chiamata Persefone. Aristodemo sperimenta quindi un progressivo stato delirante, tale da arrivare a convincersi che Persefone abbia preso vita. Mentre sprofonda in un vortice di perversioni sessuali sempre più spinte con la bambola, il killer che ha ucciso Iris è di nuovo in azione.
 
Dopo McBetter che non mi era piaciuto, De Pascali, emergente regista horror italico del panorama indipendente tira fuori questo simpatico dramma grottesco mischiando sesso, violenza, magia, esoterismo e necrofilia con sequenze slasher ricche di elementi gore e splatter, fra pugnalate, motoseghe, strangolamenti e corpi fatti a pezzi praticamente tutti a opera del killer e dove gli FX artigianali sono un notevole valore aggiunto . Il tutto però senza mai prendersi troppo sul serio creando anche qualche momento trash delizioso (il club sadomaso ad esempio) e delle performance forse troppo fuori dagli schemi dove sicuramente Benedetta Rossi nel ruolo della sexy doll che si trasforma in ninfomane, quasi sempre nuda, è la visione che il pubblico apprezzerà di più.
Dicevo delle performance limitative dello stesso attore/regista Lepori, e Alex Lucchesi rese troppo eccessivamente surreali da dialoghi non proprio all'altezza soprattutto nei toni e nella banalità di fondo. Il film comunque entra di merito in quelle produzioni che ammiccano al cinema estremo europeo soprattutto Joe D'Amato (Aristide Massaccesi) e il protagonista Aristodemo, Buttgereit, Schnaas e simili ed entra nella galleria di quei registi indipendenti dediti all'horror italiano come Alemà, Bianchini, Boni, Bosermann, Cristofaro, D'Antona, De Falco, De Feo, De Feudis, Dejoe, Frison, Gualano, Lepori, Liguori, Lombardi, Longo, Misischia, Monti, Paoletti, Pavetto, Pesca, Picchio, Ranzani, Ristori, Rosson, Scafidi, Scargialli, Sfascia, Tagliavini, Torre, Visani, e Zagagnoli.
L'opera dal canto suo mischiando ironia e violenza esplora parafilie, feticismi prendendosi qualche licenza poetica se ad esempio la trasformazione della bambola in cadavere ambulante sia frutto di un sortilegio o della pazzia del protagonista

giovedì 29 settembre 2022

Glorious (2022)


Titolo: Glorious (2022)
Regia: Rebekah McKendry
Anno: 2022
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Durante un viaggio notturno, Wes si ferma in una tranquilla area di sosta in mezzo a un bosco. La macchina è carica di effetti personali, tra i quali un orsacchiotto e una misteriosa scatola rossa. Nel corso della notte rimarrà lì, dandosi all'alcol per dimenticare la traumatica recente rottura con la sua ragazza. Quando al mattino si sveglia, con i postumi della sbornia e senza pantaloni, si precipita nel bagno per vomitare, solo per essere disturbato dal suono di una voce amichevole proveniente dal box adiacente. Appartiene a JK Simmons e dice di chiamarsi Ghat. Le loro battute all'inizio sono giocose. Simmons, che parla senza mai farsi vedere, è gentile e curioso, finché non diventa più sinistro e inquietante.

Glorious è un indie horror low budget davvero sfizioso e molto furbo nel giocarsela praticamente in un'unica location (un cesso) e mostrando le peripezie di un fallito qualsiasi alle prese con il primogenito di Cthulhu. Un buco parlante che richiama quel bel film Deep Dark, dove la voce realizzava i sogni più selvaggi mentre qui arriva niente poco di meno che come una richiesta d'aiuto per salvare l'universo in un filone che ancora una volta richiama l'orrore cosmico.
La McKendry allora edulcora tutto sposando quell'horror purpureo, schizzato e allucinato con colori sparati da neon intrusivi che servono a lacerare quelle poche certezze di Wes. Un protagonista poi che si identifica con il suo stesso carnefice divino mostrando solo verso il climax finale la sua reale personalità, multi sfaccettata e complessa staccando la spina dell'empatia e mostrando infine spogliato della presunta innocenza quello che è realmente come d'altronde Ghat.
"C'era una volta un essere di pura energia, tutto solo in un oceano di infinito nulla. Fino a quando non ha scoperto il potere di dare forma fisica ai suoi pensieri e ai sentimenti. Questo potere lo disturbò molto. Non riusciva a impedire che questi pensieri e sentimenti riempissero il vuoto assoluto. Divennero i suoi figli indesiderati. Infuriato dalla loro presenza, decise di distruggerli. Durante il conflitto il figlio maggiore gli tagliò il fianco. Il sangue che sgorgava dalla ferita riempì il nulla infinito, diventando i pianeti, le stelle e la vita. Osservò con orrore il suo prezioso vuoto, pieno di sentimenti. Pregò i suoi figli di chiudere la ferita, di impedire che si formasse altra nuova vita. I suoi figli acconsentirono, ma solo se avesse lasciato che questa nuova vita continuasse ad esistere. Accettò. Ma detestava così tanto l'umanità da creare segretamente un essere di pura distruzione, capace di eliminare tutta la vita e ritornare al nulla infinito. Creò me."

Barbaque (2021)


Titolo: Barbaque (2021)
Regia: Fabrice Eboué
Anno: 2021
Paese: Francia
Giudizio: 4/5

Pascal e sua moglie Sophie gestiscono da circa vent'anni una piccola macelleria locale. Sophie riversa il suo affetto per i clienti alla cassa e Vincent taglia la carne accuratamente selezionata con altrettanto amore.

Barbaque aka Some like it rare è una commedia grottesca sul cannibalismo, il veganismo e tutte le connotazioni che può prendere una crisi di coppia quando la propria macelleria viene attaccata da attivisti e da colleghi/amici che fatturano milioni con allevamenti intensivi dando antibiotici agli animali. E allora arriva il maiale iraniano..
La commedia Di Ebouè è intrisa di humor nero, gag, slapstick favolose, condita da toni grotteschi e scene torture e splatter convincendo per la sua incredibile ironia e freschezza nella messa in scena e nella recitazione.
Ebouè riesce a imprimere nella sua opera tantissimi temi, destrutturando non pochi stereotipi sull'estremismo alimentare e riuscendo a regalare delle scene infallibili per quanto concerne l'originalità, il ritmo, l'adrenalina e la violenza. Tutto questo però mescolato ad una politica mai bigotta o melensa ma sempre pungente e contemporanea. Un film davvero delizioso dove da anni non vedevo il tema del cannibalismo trattato con tale ingegno e satira salvo pochissime eccezioni.

martedì 23 agosto 2022

Boys-Season 3


Titolo: Boys-Season 3
Regia: AA,VV
Anno: 2022
Paese: Usa
Stagione: 3
Episodi: 8
Giudizio: 5/5

E’ passato un anno dagli eventi della seconda stagione, e tra i The Boys ed i Sette sembra essere stata raggiunta una sorta di tregua. Butcher deve ancora riprendersi dalla morte della moglie Becca, uccisa da un attacco d’ira di suo figlio Ryan, che sappiamo avere come padre Patriota e di avere ereditato da lui i suoi poteri.

I The Boys, ora, continuano a monitorare le azioni dei Super, individuando i più pericolosi e consegnandoli alla giustizia. Del gruppo, però, non fa più parte Hughie, ora al lavoro che Vic Neuman donna del Congresso che abbiamo scoperto essere colei che ha il potere segreto di far esplodere le teste di chiunque si opponga alla Vaught. Un potere di cui Hughie, però, non sa nulla.
Il giovane, invece, è convinto di lavorare per una buona causa e, soprattutto, di essersi allontanato dai modi di fare non sempre leciti del gruppo di Butcher, ormai formato solo da lui,Frenchie e Kimiko: anche Latte Materno ha lasciato la squadra, per passare più tempo con la figlia.
Le cose, però, stanno per cambiare: lo stesso Patriota è sull’orlo di una crisi di nervi, costretto ad interpretare negli eventi pubblici il ruolo dell’uomo ferito dalla scoperta delle origini naziste di Stormfront, mentre Starlight -ormai in coppia fissa con Hughie- riceve un’offerta che la mette in difficoltà.
The Boys è una delle serie più interessanti di genere mai viste finora e questa terza stagione sembra la ciliegina sulla torta a coronare le imprese descritte da Ennis ma riscritte da Kripke, il quale si sta spingendo verso orizzonti che divergono anche se non di molto dalla storia principale.
Boys piace tanto perchè è una scheggia impazzita, scabrosa, torpida, eccessiva, trash, straripante, dove si riescono a delineare e caratterizzare molto bene tanti personaggi, rendendoli stimolanti, empatici e ognuno con i suoi obbiettivi e le sue fragilità. Ci sono tante new entry, il politically correct viene ancora una volta respinto a priori e tutto sembra sul punto di esplodere dal momento che il composto V entra nelle mani dei the Boys, dove si scopre che provoca il cancro portando Butcher in stato terminale e diversificando in questa maniera la storia di Ennis per arrivare al destino di Ryan che speriamo non distrugga le attese con un finale troppo prevedibile.
Questa terza stagione arriva come un fulmine a ciel sereno in un momento di stagnazione delle serie tv dove ormai l'offerta risulta eccessiva e dove i veri prodotti di qualità in grado di lasciare qualcosa nel pubblico sono scarsi e inefficaci. Da questo punto di vista l'ottimo lavoro con questa stagione pone il punto su una delle realtà più vive e innovative che seppur trattando la tematica del super eroe riesce a dargli ancora una connotazione originale e piena di idee da sviluppare.


Alienween


Titolo: Alienween
Regia: Federico Sfascia
Anno: 2016
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

Halloween, quattro amici di vecchia data, splendide ragazze e una mortale invasione aliena che li costringerà ad affrontare mostri di ogni tipo… Compresi quelli del loro passato. Alienween: una festa che è la fine del mondo

E' la prima volta che mi affaccio al cinema indie di Sfascia. Alienween è un bel b movie, low budget, schizzato, splatter e folle. Un trip lisergico dove tra sound effect, sound designer, spappolamenti e tanta tanta melma e scioglimento di budella, il regista italiano confeziona un piccolo gioiello horror/scifi/comico/demenziale/trash in cui praticamente in un'unica location cerca di non farsi mancare niente tra alieni, possessioni, trasformazioni, corpi liquidi e membri che si sciolgono.
In tutto questo cerca pure una modellata storia d'amore che cerca come può di dare un senso all'amor proprio del protagonista, al suo cercare di redimersi e avere un obbiettivo salvando la donzella/prostituta/tossica con un passato avverso. Alienween non avendo pretese con il solo obbiettivo di intrattenere è quel eighties nostalgico ripreso con tendenze e colori new age con una fotografia al neon tutta sparata di colori rossi e blu dove tra alieni gommosi con teste a forma di zucca e creature varie che tendono a sciogliersi senza contare un ritmo e un montaggio schizzato, ci troviamo di fronte ad una piccola chicca sconosciuta del panorama indie italiano.


sabato 18 giugno 2022

Love, death and robots-Season 3


Titolo: Love, death and robots-Season 3
Regia: AA,VV
Anno: 2022
Paese: Usa
Stagione: 3
Episodi: 6
Giudizio: 4/5

1-Tre robot: anche qui si riparte con il trio di robot, in un episodio divertente ma anche cinico e soprattutto post-apocalittico. L'uomo non fa che promuovere armamenti nucleari e guerra allora chi è veramente il prescelto a finire su Marte e forse iniziare una nuova era? Non di certo l'uomo.
2-Un brutto viaggio: straordinario. Solitario. Survival mood. Melville, Poe, e molti altri sono i contagiati prescelti per questo episodio tutto a mare su una nave dove una creatura farà strage dei marinai cercando una vittima sacrificale per il suo piano..crudo, violento, sovrannaturale..la bestia che riesce a comunicare con il sopravvissuto usando uno dei corpi delle vittime è uno dei momenti più alti del corto.
3-La pulsazione della macchina: forse siamo di fronte ad uno degli episodi più onirici, visionari e scifi di tutto il progetto con deviazioni cyberpunk. Per salvare la specie si varcano i satelliti naturali di Giove, dove avviene l'incidente e si perde la speranza sopraggiungendo i farmaci, le droghe, per provare a dare ancora un senso alla ricerca di qualcosa che non è facile spiegare..allucinato come il viaggio della protagonista e gli incubi dove comincia a vedere la realtà attorno a sè astratta e bidimesionale e dove il confine tra realtà e follia diventa sempre più labile.
4-La notte dei minimorti: a seguito di un incidente clamorosamente ironico, i non morti prendono il sopravvento e fanno manbassa degli umani in tutte le zone del mondo. Impossibile contrastarli. Con uno stile ipertrofico e un ritmo incredibile..
5-Morte allo squadrone della morte: totale. Scott, Cameroun, tutta l'azione di uno squadrone che sembra uscito da Alien(s) in lotta contro un orso mutante quasi impossibile da abbattere. Splatter, distruzione, esplosioni, di tutto e di più senza far mancare quella violenza devastante in uno dei corti meglio confezionati dove seppur gli intenti e il senso di fondo sono assai banali, il potere dell'intrattenimento e del ritmo trova un impatto deflagrante
6-Sciame: tanta scifi anche qui alle prese con una frontiera spaziale con due scienziati cyborg alle prese con una razza aliena insettoide dovendo appurare se la razza in sè è in grado di pensare e dotata di capacità intellettive. Una riflessione con sfumature filosofiche sull'altro alieno dove la paura e la curiosità si fondono per entrare in uno scenario visivamente molto imponente e ricco capace di lasciare diverse riflessioni.
7-Mason e i ratti: dall'Irlanda un vecchio che vuole sterminare famiglie intere di ratti mercenari armate che non vogliono proprio lasciare la fattoria in cui vivono. Il vecchio che fa parte della vecchia scuola non riuscendo a stanarli chiederà l'ausilio delle armi hi-tech. Il risultato è un abominio più letale degli stessi topi che il vecchio non potrà sopportare a lungo..a tratti commovente, violento e truculento dove ancora una volta viene demonizzata la tecnologia..
8-Sepolti in sale a volta: un'altra chicca con uno stile visivo eccellente, sembra quasi di vedere un film vero e proprio portando al top l'animazione videoludica in un progetto d'animazione. Quasi lovecraftiano per certi aspetti dove le montagne della follia sono il crepuscolo dove una squadra dei corpi speciali arriva nelle grotte dell'Afganistan per recuperare un'ostaggio prigioniero dei terroristi ma quello che troveranno mano a mano che scendono nelle profondità della terra sembra essere puro male. Una metafora sulla guerra, sull'invasione e su molto altro ancora.
9-Jibaro: folklore e mitologia, relazioni tossiche, in questo splendido affresco con uno stile minimale, un'animazione esemplare seppur non esente da difetti per l'incredibile complessità con la quale è stata realizzata. Un amore così violento e impossibile che lascerà basiti lasciando da parte i dialoghi e comunicando solo di sguardi e movimenti del corpo. Cruenta, feroce, senza lieti fini, ma lirismo puro. Una vera perla per uno dei corti top dell'intero progetto.

Abc of death


Titolo: Abc of death
Regia: AA,VV
Anno: 2012
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

27 differenti registi mettono in scena 26 modi differenti, perversi, brutali e violenti, di morire. Ogni cortometraggio è realizzato a partire da una lettera dell'alfabeto, iniziale di una parola scelta per dare sfogo alla fantasia horror.
 
In Abc of death ad ognuno è stato dato modo di esprimersi nella piena libertà sfruttando ogni strumento cinematografico e stile possibile. Qualcuno ci ha preso gusto, qualcuno è risultato particolarmente ispirato e qualcun altro ha fatto il suo senza incidere o lasciare nulla di originale. 26 cortometraggi sono tanti. I nomi in cabina di regia vantano la creme de la creme dell'horror internazionale. Ci sono alcuni dei miei registi preferiti come Weathley, Gens, Vigalondo, Iguchi, Yamaguchi, Tjahjanto, West, Cattet & Forzani. Il livello generale soddisfa in parte, dal momento che il limite più grosso è proprio la durata e molti autori chiamati in causa avevano storie e sceneggiature da lungometraggi o mediometraggi per cui la narrazione a volte viene stroncata di netto. Alcune suggestioni sono visivamente stimolanti soprattutto nell'animazione e nella stop motion (Klutz) ma anche in scelte complesse come Removed di Spasojevic dove un ospedale pratica rimozioni chirurgiche di pezzi di pelle su una cavia umana, i quali diventano – immersi in soluzione – pezzi di pellicola. Oppure Pressure di Rumley dove una madre per comprare la bici alla figlia sarà disposta a tutto, oppure ancora esperimenti molto fantasiosi come Hydro-Electric Diffusion o Unearthed girato in pov proprio sui vampiri dell'outsider Weathley.

ABCs of death 2


Titolo: ABCs of death 2
Regia: AA,VV
Anno: 2014
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Sequel della più ambiziosa antologia cinematografica mai realizzata. Ciascuno dei 26 registi coinvolti - tra i massimi talenti a livello mondiale del cinema contemporaneo - dirige uno dei 26 capitoli individuali, libero di scegliere una parola - che inizia con la lettera a lui assegnata - per creare una storia dedicata alla morte.

Anche qui troviamo alcuni dei master dell'horror contemporaneo: Robert Morgan , Aharon Keshales e Navot Papushado, Jim Hosking, Jen e Sylvia Soska, Vincenzo Natali, Steven Kostanski, Julien Maury e Alexandre Bustillo. Nonostante la critica abbia bocciato il primo capitolo per dare risalto a questo secondo penso invece che in un modo o nell'altro siano sullo stesso piano anche se in questa seconda tranche sicuramente si verte meno sul weird quindi sulle flautulenze e le merde assassine del primo capitolo.
A is for Amateur (di E. L. Katz) è assolutamente ironico e grottesco allo stesso tempo dove un killer rimane imprigionato nell'impianto di ventilazione ma riuscirà lo stesso, anche da morto, a svolgere la propria missione.
B is for Badger (J. Barratt) Barratt al suo esordio dirige un mockumentary sulle radiazioni e delle talpe cannibale in pochissimi minuti se non fosse che non le vediamo mai..ma di per sè la prova non è affatto male
C is for Capital Punishment (J. Gilbey) un uomo viene incolpato ingiustamente per la morte di una ragazzina di cui non è il responsabile. Finirà davvero molto male..
D is for Deloused (R. Morgan) R.Morgan non compare tra i registi eppure il suo corto in stop motion è forse uno dei risultati più originali, malati che meglio coglie lo spirito del progetto
I is for Invincible (E. Matti) sembra la parodia dei classici risultati in cui si cerca di uccidere i parenti per avere l'eredità..ma con gli ultracentenari sarà molto difficile.
J is for Jesus (D. Ramalho) un torture porn lgbt su un omosessuale che come Gesù torna in vita per vendicare il suo compagno..blasfemo ma originale
O is for Ochlocracy (H. Ohata) una corte di morti viventi giudica una donna per aver ucciso alcuni di loro..
W is for Wish (S. Kostanski) chi, da bambino, non ha mai desiderato di vivere le avventure del suo eroe preferito?
Ecco, gli (s)fortunati ragazzini protagonisti di questo corto scopriranno, a loro spese, che il loro sogno è diventato realtà. Crudelissimo, violentissimo, bellissimo dall'autore di Psycho Goreman e Manborg.