Titolo: Hellraiser (2022)
Regia: David Bruckner
Anno: 2022
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
Belgrado. Per conto del milionario
Roland Voight, Serena, recupera la "Configurazione del Lamento",
un rompicapo a forma di cubo consegnatole da Lorenz. Nella sua
lussuosa villa, in Massachusetts, Voight tiene un festa durante la
quale sacrifica il gigolò Joey, facendo uso del cubo maledetto, che
permette a creature mostruose di accedere alla nostra dimensione.
Sei anni dopo. La tossicodipendente
Riley, vive assieme al fratello Matt, il suo compagno Colin e la
coinquilina Nora. Fidanzata con Trevor, Riley si lascia convincere a
partecipare a un furto in un grande magazzino, ma quello che i due
rubano è proprio il cubo in grado di evocare i Cenobiti. Riley
riesce a completare una delle diverse configurazioni, diventando
inconsapevole responsabile della scomparsa del fratello Matt, a sua
insaputa torturato e ucciso dai Supplizianti. Nel tentativo di
rintracciare Matt, Riley contatta Serena, attuale proprietaria del
"cubo" rubato, e apprende di Voight, scomparso nel
frattempo misteriosamente, senza apparente ragione. Riley decide di
recarsi nella villa di Voight, venendo presto raggiunta da Trevor,
Colin e Nora.
Che fosse difficile, che negli ultimi
anni il progetto ha visto sfumare al timone nomi pretigiosi questo
lo si sapeva e da un lato ce lo si poteva anche aspettare contando
che a differenza di tante saghe, quella di Clive Barker è una delle
più complesse da trattare contando che non ha una narrazione
tradizionale e un mostro che va avanti uccidendo e così via. Qui da
sempre come tutto ciò che concerne il prolifico autore siamo di
fronte ad una perla di sadismo, sadomaso e body horror soprattutto
nello sdoganamento di un capitolo che sembra come intenzioni voler
assorbire i primi tre capitoli inserendo una galleria appunto di
Cenobiti particolarmente suggestiva. Dove il sangue torna a scorrere
a fiumi e dove l'horror diventa perverso e allucinante tutto votato
in fondo alla ricerca del piacere che per gli umani è troppo
limitato mentre per i Cenobiti assurge a qualcosa che potrebbe
sembrare un martirio continuo. Da questo punto di vista è speculare
il milionario Voight in quella sua spregiudicata ricerca del piacere,
dell’ossessione di andare oltre ogni limite estremo attraverso il
dolore cambiandola con una più vaga e “spirituale”, un
raggiungimento verso una forma altissima di potere per arrivare ad un
colloquio diretto col Leviatano che passa ovviamente per il
raggiungimento e il superamento risolvendo tutte le configurazioni
della scatola di Lemarchand che dovranno essere vergate con un
sacrificio umano per passare alla successiva fase.
Il progetto targato Hulu sicuramente
rispetto a quello del '87 ha diverse e svariate differenze tutte in
un qualche modo legate anche ai tempi post contemporanei, ad un cast
di giovani, ad un andare incontro a scenografie (il palazzo-cubo come
trappola alchemica) ed effetti speciali molto più complessi (le
torture a cui vengono confinati alcuni di loro in particolar modo
Voight e lo sfasamento temporale quando si viene trafitti dalla
scatola).
In più di due ore il film alterna
comunque un ultimo atto molto più frenetico quando finalmente tutta
l'azione viene, con i pro e contro, gestita dentro il palazzo-cubo,
ad un primo atto quasi votato sul sociale dove conosciamo fin troppo
bene Riley, i suoi problemi dalle dipendenze e la sua paranoia quando
si impossessa della scatola.
Forse uno degli
elementi che più mi ha lasciato basito, anche se il film mi è
piaciuto pur senza farmi impazzire, è quello di aver infilato questa
postilla per cui si possono anche sacrificare gli stessi Cenobiti
alla Configurazione dei Lamenti, andando totalmente contro il
meccanismo di “sacrificio” e di sangue che i demoni stessi
chiedono. Allo stesso tempo però la scena finale è così
crudelmente deliziosa da accantonare alcune ingenuità.