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mercoledì 7 giugno 2023

Copenaghen Cowboy-Season 1


Titolo: Copenaghen Cowboy-Season 1
Regia: Nicolas Winding Refn
Anno: 2022
Paese: Danimarca
Episodi: 6
Stagione: 1
Giudizio: 4/5

Dopo una vita trascorsa a servire gli altri, Miu, un'enigmatica ragazza, si imbatte nel cupo paesaggio della malavita criminale di Copenaghen. In cerca di giustizia e vendetta, intraprende un'odissea attraverso il naturale e il soprannaturale.
 
Refn confonde sempre. Il suo cinema silenzioso è letale come il taglio di una lama e incisivo come una pugnalata profonda e ipnotico come un sedativo allucinogeno. Luci e neon, un uso esagerato dei colori, una fotografia sontuosa, personaggi e movimenti minimali. Mafia albanese, torture, vendetta, amore, sotterranei terribili, prostitute, spacciatori, killer ed eroine.
La serie sviluppa un’attrazione simile alla trance che sa agire in modo impressionante su corpo, luce e suono, con i dialoghi come sempre ai minimi storici per dare solo qualche informazione che non riesce a veicolare con le immagini.
Tutto sembra quasi una sorta di sinfonia sempre con la morte dietro l'angolo e una forte ambiguità dove non sembra mai esserci una salvezza vera e propria ma solo una necessità salvifica di scappare dalla realtà. Ogni episodio della serie sembra poi svilupparsi in diversi stadi e stati di coscienza dove lo score di Cliff Martinez è godurioso come non mai, libero di serpeggiare tra sintetizzatori e note mortuarie.

Star Wars-Visions-Season 2


Titolo: Star Wars-Visions-Season 2
Regia: AA,VV
Anno: 2023
Paese: Usa
Stagione: 2
Episodi: 9
Giudizio: 4/5

Forse gli studi Lucas hanno capito che svincolarsi dalla lunga e intricata mitologia di Star Wars può portare a squisitezze come queste due stagioni animate e MANDALORIAN.
Il perchè è semplice, avendo fantasia ed esplorando l'universo e la scifi ci sono molte più possibilità e meno ragnatele che segnano il destino e gli obbiettivi di alcuni personaggi ormai noti.
E' così dopo una prima stagione sopraffina dove ancora adesso il primo episodio ispirato ad Akira Kurosawa sembra qualcosa di unico e intenso nonchè una delle citazioni più colte e profonde che l'animazione recente abbia raggiunto. E qui sembra esserci ancora più libertà e voglia di scopririsi allargando i confini rendendo i lavori ancora più onirici e straripanti di colori e stili quando mai diversi e incredibili nella loro ricerca stilistica. Vengono assoldati maestri indiscussi e assoluti come Tom Moore quasi a rimarcare che sebbene lo scorso anno fossero quasi tutti niponici qui abbiamo la creme de la creme europea.
Sith il corto spagnolo dove un artista jedi appassionata di pittura dovrà scontrarsi contro il suo maestro Sith che la vuole nel lato oscuro e dove le pennellate e le sterzate sembrano condire un corto frenetico in combattimento lasciando la scia delle spade laser.
La grotta dell'urlante del sopracitato Moore mischiando folklore come sempre nei suoi film richiama le tradizioni irlandesi che sempre compaiono nei suoi film mischiando mitologia, la banshee con i Sith in una sorta di strega intrappolata in una caverna e con un finale inaspettato
Tra le stelle sempre spagnolo è il più ecologista, uno anche dei più politici nonostante una trama semplice ma efficace in una ricerca estetica sopraffina dove tra il racconto del genocidio della tribù indigena e il combattimento finale si gode parecchio
Io sono tua madre è sicuramente il più ironico e quello che si prende meno sul serio su una grande corsa tra astronavi dove gareggiano madre e figlia assieme.
Viaggio verso la testa oscura, coreano, è uno dei tasselli più complessi e importanti della stagione con uno stile ormai che non ha più bisogno di presentazioni come lo stesso studio Miur che ormai negli ultimi anni sta diffondendo il suo verbo e dove anche la storia come in questo caso merita un plauso particolare.
La ballerina spia come sempre vede l'intrusione forse più inaspettata e autoriale di un autrice francese che si distacca completamente dai canoni soliti per racontare altri non detti dell'universo galattico
I banditi di Golak, indiano, sembra assorbire alcune formule ultimamente espresse nei blockbuster bollywoodiani per mostrare un manipolo di personaggi pazzeschi e un ritmo che si accosta molto per stile, tradizioni, look e musiche al tipico cinema di genere
La cava, giapponese, è quello politicamente più forte, un metaforone sullo sfruttamento e la disobbedienza civile, un cortometraggio toccante e commovente che racconta di un popolo oppresso e dimenticato che cerca tramite mutuo aiuto di sopravvivere e di non essere dimenticato
Il canto di Aau, africano, è la quintessenza della bellezza e della ricerca onirica, visiva, tecnica, estetica. Pura avanguardia in un corto che mischia religione, magia, folklore, viaggio dell'eroe, percorso di formazione..qualcosa di unico per tutti e cinque i sensi, un corto che va a chiudere una stagione brillante e poliedrica, allucinata e complessa nonchè matura e variopinta con stili, idee e colori più che mai congeniali e originali.

martedì 6 giugno 2023

Chainsaw Man-Season 1


Titolo: Chainsaw Man-Season 1
Regia: Ryū Nakayama
Anno: 2022
Paese: Giappone
Stagione: 1
Episodi: 12
Giudizio: 4/5

Chainsaw Man narra della vita di Denji, un giovane disperato che cerca in tutti i modi di sopravvivere cacciando demoni. È un ragazzo solo e disagiato che si porta appresso Pochita, un piccolo demone-motosega con il quale ha stretto un forte legame. La vita di Denji cambia quando la yakuza lo trae in inganno e lo sacrifica ad un demone, in quel momento Pochita prende il posto del suo cuore e lo fa resuscitare donandogli i poteri del diavolo Motosega.
 
Era ora finalmente di vedersi una serie come si deve piena zeppa di violenza a profusione, splatter, torture, combattimenti di ogni tipo, inseguimenti, scene ironiche e trash, demenzialità, weird, orrore puro, atmosfere da incubo e molto altro ancora.
Con una storia che ricalca molto il folklore e la mitologia nipponica, gli episodi di Nakayama instillano ritmo ed energia dando una narrazione sempre fluida e mai così macchinosa o complessa come altri anime hanno fatto. Stupisce per la sua resa, per il perfetto bilanciamento dei suoi personaggi sempre a tratti molto folli. Per il disegno governativo nascosto dietro le azioni della nostra squadra caccia demoni e poi dei nemici che oltre ai combattimenti sanno creare delle trame angoscianti e bizzarre come nell'episodio dell'hotel.
I personaggi poi come spesso capita in prodotti come questo a differenza di alcuni soliti noti occidentali sono per lo più dei reietti, persone con alle spalle un mucchio di traumi, comportamenti al limite del disturbo mentale, qui come Denji costretto per la povertà a vendersi parti del corpo per poter sopravvivere. Sempre più spesso costretti a comportamenti sadici e poco dignitosi.

Last of Us-Season 1


Titolo: Last of Us-Season 1
Regia: AA,VV
Anno: 2023
Paese: Usa
Stagione: 1
Episodi: 9
Giudizio: 3/5

Joel è un reduce dell'operazione "Tempesta nel deserto", ed è il padre di Sarah e il fratello di Tommy. Lavora troppo, ma è molto legato ai propri affetti. Quando un misterioso morbo trasforma le persone infette in feroci aggressori, Joel fa il possibile per portare la famiglia in salvo, ma finisce per perdere la figlia. Anni dopo, in una zona di quarantena nei pressi di Boston, opera in traffici illegali insieme a una donna, Tess, conosciuta nei giorni più bui, quando aveva da poco perso Sarah e il morbo aveva gettato il mondo nel caos. Dai ribelli al regime militare che domina le zone di quarantena, riceve il compito di portare una ragazza, Ellie, a un punto d'incontro a Ovest, nel bel mezzo di quel che resta di Boston, dove gli infetti sono sempre in agguato.

Ci sono due modi per aprociarsi all'Apocalisse. Cercando di fermarla o sopravvivendo. Last of Us le mette insieme tutte e due. Tratto da un videogioco di successo, la mini serie tratta ancora una volta il post apocalittico, un virus ( se non altro l'idea forse più originale) e la paternità.
Grazie ad un cast degno, l'opera in sè per tutti coloro che hanno letto di tutto e di più su questo tipo di atmosfera e hanno visto ormai quasi tutto, non ha grandi motivi per gridare al miracolo.
Gli infetti si vedono con il contagocce lasciando molto più spazio all'incredulità delle location immerse nella natura e della paura dietro l'angolo. L'umanità come sempre e come Barker insegna è peggiore di qualsiasi mostro e la speranza sembra ormai un fanalino di coda preferendo ammazzare il proprio figlio per poi togliersi la vita come accade in un episodio. C'è un episodio il terzo dove si racconta un amore omosessuale concentrando la loro storia di vent'anni. Credo che in quel caso la serie raggiunga l'apice grazie ad una scrittura che riesce a rendere quella materia preziosa e rara per come vengono disegnati i personaggi e sviluppate le loro azioni.

Mandalorian – Season 3


Titolo: Mandalorian – Season 3
Regia: AA,VV
Anno: 2023
Paese: Usa
Stagione: 3
Episodi: 8
Giudizio: 3/5

Il Mandaloriano Din Djarin è in possesso della Darksaber, che ne farebbe il leader della sua gente, ma è anche caduto in disgrazia per essersi tolto l'elmo, infrangendo un dogma della sua fazione. L'Armaiola sostiene che esiste un solo modo di ritornare sulla Via, bagnarsi nelle acque di Mandalore, ma il pianeta è una distesa di rovine e secondo Bo Katan si tratta di un'impresa disperata. Accompagnato dal piccolo Grogu, Din Djarin si inoltra comunque tra gli abissi del pianeta perduto della sua gente e dà inizio a un percorso di redenzione, che investirà non solo lui ma tutto il suo popolo.
 
Sembra una maledizione quella dei sequel delle stagioni di una delle serie tv più belle degli ultimi tempi. Mandalorian purtroppo vittima in parte di un fan service sempre più invischiato commette sicuramente alcuni errori che poteva di certo risparmiarsi prendendo Vie di fatto sbagliate o poco funzionali in termini di narrazione. Si punta di nuovo e tanto sul rapporto tra Grogu e Din Djarin dopo la fine della seconda stagione per l'addestramento jedi del bambino con Luke Skywalker.
Si punta poco anzi pochissimo sulla vicenda Mandalore senza mai analizzarne i processi e le vicissitudini al suo interno, preferendo ripiegare su facilonerie che servono spesso e volentieri a dare solo minutaggio agli episodi. Mentre nelle prime due stagioni uno dei punti forti era la compattezza con il gusto per racconti più brevi e compiuti, qui spesso si deraglia arrivando a dare una continuità narrativa per poi spezzarla a metà inserendo episodi come quello dove Din e Bo Katan si recano su un pianeta in cui vengono impiegati come una coppia di detective alle prese con un personaggio che sta modificando le AI di alcuni robot facendoli disertare dalle loro mansioni.

martedì 18 aprile 2023

Bad Guy-Season 1


Titolo: Bad Guy-Season 1
Regia: Giancarlo Fontana
Anno: 2022
Paese: Italia
Stagione: 1
Episodi: 6
Giudizio: 4/5

Un magistrato siciliano che lotta contro la mafia viene accusato ingiustamente di essere colluso con il boss Mariano Suro che ha sempre cercato di catturare e, dopo un rocambolesco salvataggio, torna per mettere in atto uno spietato piano di vendetta
 
Finalmente un prodotto fresco e originale, una mini serie con gusto, garbo, ritmo, black comedy, toni grotteschi e tanta ironia. Un ibrido di tante cose con una sua chiarezza d'intenti e una narrazione mai banale e prevedibile ma con tanti e curiosi colpi di scena. Ormai potrebbe sembrare che il tema del crime movie in particolare della mafia, il "mob drama" da noi sia diventata ormai materia ripetuta all'inverosimile con gli stessi stereotipi e clichè.
Bad Guy grazie ad un buon lavoro di scrittura e un protagonista in stato di grazia, aiutato da una galleria di attori in forma, riesce grazie ad un parco acquatico di notevole levatura , dove si muove parte della narrazione, a scardinare alcuni luoghi comuni prendendosi sul serio, devastando famiglie malavitose e impattando su personaggi che sono ancora ad oggi gli obbiettivi di una certa politica (il crollo del ponte di Messina).
Lo scambio di personalità, la passione per le mine, il desiderio di vendetta, le alleanze, la guerra tra famiglie finali, un racconto finalmente liberato dai generi e dalle convenzioni, stravagante e ad oggi l'unica vera sorpresa della serialità nostrana su tematiche criminali e mafiose.

Tulsa King- Season 1


Titolo: Tulsa King- Season 1
Regia: AA,VV
Anno: 2022
Paese: Usa
Stagione: 1
Episodi: 9
Giudizio: 3/5

Dwight “The General” Manfredi è un mafioso di New York che, dopo 25 anni di reclusione, esce di prigione, ma viene esiliato dal suo boss. Inizia a gestire un negozio a Tulsa, la seconda città più grande dell’Oklahoma. Manfredi crea la sua banda.
 
E' vero non stiamo parlando di un capolavoro o di una serie che rimarrà nella storia ma Tulsa ha due pregi: scorre divinamente ed è scritta bene oltre che interpretata.
Un crime drama, una mafia movie, che cerca di uscire dalle convenzioni solite unendo dramma, ironia, azione, sotto trame ben articolate e la storia di un mafioso old school dalla battuta sempre pronta e in grado di non farsi mai cogliere impreparato catapultato in una realtà a lui avulsa che lo vede come un pesce fuor d'acqua.
Da qui il lavoro di un team che fa la differenza e parliamo di Taylor Sheridan e Terence Winter, sceneggiatore e showrunner che sanno sviluppare la narrazione bilanciandola sempre e passando da un estremo all'altro con assoluta leggerezza. Da notare come in tutta la serie ci siano pochissimi morti e il sangue quasi non si vede, mentre invece vedrete molta più gente fumare erba legalizzata, entrare nei conti correnti di famiglie criminali e svuotarli e infine con l'arrivo di Dwight l’insinuarsi della corruzione in una cittadina apparentemente onesta. Grazie ad una crew di loser dall'eccentrico autista afroamericano Tyson, al ruvido barista Garret Hedlund, dallo strafumato venditore di marijuana Bodhi e alla tormentata poliziotta Stacy, la quale sviluppa un debole per i gangster, nonchè un barista ex veterano di guerra con cui entrerà in affari, la storia mette insieme diversi elementi spalmandoli in nove episodi che viaggiano con un ritmo notevole espandendo il racconto e i confini anche nei territori della sua famiglia criminale, guidata dal padrino Pete Invernizzi e dal figlio Chickie, e infine la famiglia vera, da cui Dwight si è separato accettando di scontare venticinque anni di carcere per coprire il suo boss.


Record of Ragnarok-Season 2


Titolo: Record of Ragnarok-Season 2
Regia: Masao Ōkubo
Anno: 2022
Paese: Giappone
Stagione: 2
Episodi: 10
Giudizio: 3/5

Al Concilio del Valhalla che si tiene ogni mille anni, gli dèi hanno votato all'unanimità per l'estinzione della razza umana. Le uniche a opporsi sono le Valchirie, la cui leader, Brunilde, ricorda loro che in casi del genere è concessa all'umanità un'ultima possibilità, rappresentata dal torneo del Ragnarok: tredici combattenti umani e tredici combattenti divini devono darsi battaglia fino alla morte in un'arena. La prima fazione a ottenere sette vittorie è considerata la vincitrice. Il destino dell'umanità è dunque in bilico tra l'estinzione e l'esistenza per altri mille anni. Comincia così una serie di combattimenti dove grandi uomini della storia affrontano gli dei per la salvezza dell'umanità

Due combattimenti in dieci episodi. Sembra poco e in parte lo è. Però qui abbiamo molto più back ground sulla storia di alcuni personaggi, sulla loro crescita, i disagi e gli abusi subiti.
Viene enfatizzato di più l'aspetto emozionale e psicologico dove però al contempo stesso non manca certo l'azione, vero motore ed elemento determinante della serie.
Sicuramente l'aspetto tamarro è inverosimile così come il taglio ironico e quella sensazione di guardare tutto con estrema arroganza, uno degli aspetti peculiari della serie che potrà dividere come al contempo rivelarsi una scelta coraggiosa quanto deleteria almeno per come vengono caratterizzati alcuni personaggi in seconda linea.
I quattro veri sfidanti invece convincono nelle loro diverse sfumature, nella loro complessità e al contempo fragilità e crudeltà nonchè spietatezza.
Ancora una volta l'esagerazione dell'intera operazione opta per far sì che gli Dei che partecipino a questo torneo appartenendo ai pantheon più disparati dalle mitologie cristiana, induista, greca e norrena. Nella lotta tra gli uomini e le divinità, queste ultime appaiono sempre in vantaggio grazie alla loro incredibile forza. Tuttavia, gli uomini possono avvalersi del preziosissimo aiuto delle 13 Valchirie, capitanate da Brunhilde, sorella maggiore dove nel corso degli scontri, ogni uomo è sceso in campo con al suo fianco una Valchiria. Il potere delle Valchirie, trasmutato attraverso il Völundr, in armi o particolari abilità, ha portato gli uomini a combattere allo stesso livello delle divinità stesse.

lunedì 20 febbraio 2023

Junji Ito Maniac


Titolo: Junji Ito Maniac
Regia: Shinobu Tagashira
Anno: 2023
Paese: Giappone
Stagione: 1
Episodi: 12
Giudizio: 4/5

The Strange Hikizuri Siblings segue una coppia che studia i fantasmi e partecipa alle sedute spiritiche di una famiglia disfunzionale di sei fratelli.
The Story of the Mysterious Tunnel e Ice-Cream Bus sono incentrati su un laboratorio che indaga presenza fantasmagoriche radioattive e su un camioncino dei gelati che fa letteralmente squagliare di passione
Hanging Balloon è la cronaca dell’invasione di palloncini giganti assassini
Four x Four Walls e The Sandman’s Lair registrano i dispetti del diabolico Soichi nei confronti del fratello che cerca di studiare e la discesa nella follia di un uomo perseguitato dal suo alter ego di un’altra realtà
Intruder e Long Hair in the Attic sono ambientati in case dove Oshikiri sente misteriosi passi e Chiemi si trasforma in uno spirito di vendetta
Mold e Library Vision parlano di luoghi portatori di morte – la prima è divorata dalla muffa e la seconda è arredata con una libreria i cui libri ossessionano il proprietario.
Tomb Town segue Tsuyoshi e Kaoru raggiungere una cittadina dove le tombe sono erette nel punto esatto in cui si ritrovavano i morti al momento del decesso.
Layers of Terror e The Thing that Drifted Ashore narrano di Reimi, una donna fatta di strati di sé stessa come gli anelli di un albero e di una creatura marina con strani ospiti dentro di sé
Tomie indaga l’esistenza di una studentessa con un segreto spaventoso
Unendurable Labyrinth e The Bully sono incentrati su tre ragazze ospiti di un monastero buddista e di una ragazzina che bullizza un bimbo più piccolo
Alley e Headless Statue hanno per protagonisti un giovane che va a vivere accanto a un vicolo dove si è consumato un delitto e un artista che costruisce manichini senza testa
Whispering Woman e Soichi's Beloved Pet narrano di una donna incaricata di istruire una ragazzina su ogni singola azione e sul ritrovato Soichi alla prese con un adorabile gatto maledetto.

Per chi non conoscesse le opere di Ito, questa serie antologica potrebbe essere un primo valido approccio. Nonostante si sia detto peste e corna di questa ennesima serie targata Netflix, il risultato non è affatto male. Certo alterna cose molto buone con altre meno, ma rimane una carrellata generale sulla politica d'autore e sulle suggestioni che passano nella mente dell'outsider nipponico.
Abbiamo di tutto in quella che appare spesso con un'atmosfera grottesca, macabra e disturbante.
Maledizioni con tanto di evocazioni grazie a sedute spiritiche, spettri, fenomeni paranormali, vecchi personaggi che tornano come Tomie la femme fatale immortale e Soichi che a causa della sua carenza di ferro ama tenere in bocca dei chiodi e non ultimo Uzumaki. C'è tanto body horror, orrore cosmico, case infestate, j-horror, la muffa che corrode la casa, entità mostruose, teste a palloncino che terrorizzano e impiccano la gente, la famiglia di personaggi inquietanti, in tutto questo facendo un exursus che oscilla tra il grottesco, l'horror e il folclore giapponese.
Pur avendo una gestione diversa rispetto all'impatto della storia, alle vicende narrate, ad uno sbilanciamento di ritmo per quanto concerne la narrazione e la sensazione di un cliffhanger finale non proprio ben riuscito, la serie si dimostra più che valida. Una visione onirica, un incubo di qualcuno dei protagonisti, se non dell'autore stesso che propone spessissimo narrazioni in cui l'inquietudine sale col procedere delle vicende e dove violenza e orrore seguono spesso un'escalation folle e sanguinosa in grado di tenerci con gli occhi fissi sullo schermo fino all'ultimo secondo.

domenica 27 novembre 2022

Peaky Blinders- Season 1


Titolo: Peaky Blinders- Season 1
Regia: AA,VV
Anno: 2013
Paese: Gran Bretagna
Stagione: 1
Episodi: 6
Giudizio: 4/5

irmingham, 1919. La prima guerra mondiale è terminata da poco e i suoi effetti sono ancora visibili sia per la popolazione che per la struttura economica che la sorregge.
In questo contesto sociale si sviluppano le vicende della famiglia Shelby e del loro leader Thomas quale capo della gang denominata Peaky Blinders. Tale nome deriva dalla particolare forma a punta dei loro berretti, arricchita nel caso specifico, dalla particolarità di nasconderci all’interno una lametta atta ad essere usata come arma.
 
Menziona speciale. Finalmente riesco ad aver modo di fruire queste sei importanti stagioni di una delle serie più importanti a rigor di logica per quanto concerne l'ambientazione, i fatti storici, i personaggi iconici, la ricostruzione e la fedeltà scenografica e narrativa e infine i colpi di scena.
La scalata di una gang criminale mossa come tante altre da un'espansionismo che diventerà immenso per quelli che potevano vantare come obbiettivi soprattutto se a tener testa a questo gruppo di gangster troviamo un Thomas Shelby particolarmente ispirato. Un personaggio iconico in grado di dare sfaccettature e importanza ad ogni sceltà che si troverà a fare. Un personaggio per niente muscolare quanto ipnotico per come tramite la perseveranza e l'ingegno riesca sempre ad essere infallibile nelle sue scelte. Poliziotti corrotti, armi scomparse. Il commissario Chester Campbell addetto a risolvere il caso splendidamente caratterizzato. Un altro personaggio che da prima sarà nascosto nella nebbia ma che poi parteciperà attivamente è quello del monumentale Winston Churchill. La prima stagione a parte mostrare una galleria di personaggi e aprire porte su porte si delinea in fondo su un'unica grande domanda quella appunto delle armi scomparse e fatte nascondere proprio dallo stesso Tom.
Valori e morale, il fatto di credere nella forza muscolare come Arthur e John e rendersi invece conto che porta solo a muovere altra violenza, al personaggio mastodontico della zia Polly che assieme a Tom soprattutto nella prima stagione e assieme a Campbell rappresentano quel triangolo attorno a cui tutto ruota e dove Grace riesce a incastrarsi a perfezione in un gioco tra le parti squisito.

Peaky Blinders- Season 2


Titolo: Peaky Blinders- Season 2
Regia: AA,VV
Anno: 2014
Paese: Gran Bretagna
Stagione: 2
Episodi: 6
Giudizio: 4/5

Sono passati due anni. Scopriamo che il buon Freddy è morto e la prima puntata si apre proprio con il suo funerale mentre vediamo Ada in lacrime tenere in braccio il loro bambino.
Proprio Freddy è stato quel personaggio nella prima stagione a battersi contro i Peaky, a cercare di rendere giustizia a quella democrazia ancora in pasta soprattutto tra i lavoratori nelle fabbriche e nei cantieri. Al suo contorto rapporto di odio e rispetto verso Thomas, all'amore per la sorella di quest'ultimo e ha cercare di spezzare parte dei legami della famiglia Shelby.

Questa seconda stagione parte proprio dai lutti, da quello di Freddy a quello della scelta di non poter avere un'amore con Grace da parte di Tom decidendo l'espansionismo e gli affari a discapito delle scelte del cuore.
Cominciano a delinearsi alleanze importanti con individui spregiudicati come Alfie Solomons, capo della comunità ebraica, il villain di turno e antagonista Darby Sabini, mafioso italiano in una dura e aspra lotta proprio con il criminale zingaro irlandese. La famiglia pur perdendo colpi cresce con l'arrivo inaspettato del figlio creduto perso di Molly, Finn Cole, che diventerà presto una mente matematica perfetta e un allibratore che grazie all'osservazione e sotto la supervisione di Thomas rischia di diventarne l'erede per quanto poi la narrazione e l'evolversi della storia puntino su molto altro. C'è la questione sulle scommesse dei cavalli, gli allibratori, l'uccisione inaspettata di Campbell soprattutto per l'identità del suo carnefice. Nella seconda stagione viene ribadito come la scrittura di Stephen Knight riesca nel difficile compito, pur mettendo nel piatto diverse situazioni diverse, (ebrei, italiani, irlandesi, polizia, governo) di mantenere una struttura chiara, solida e coesa con tutte le pedine messe nel posto giusto e al momento giusto. E questo intersecando molto spesso momenti e circostanze completamente distanti tra di loro. Insomma un piccolo capolavoro storico/narrativo.

Peaky Blinders- Season 3


Titolo: Peaky Blinders- Season 3
Regia: AA,VV
Anno: 2016
Paese: Gran Bretagna
Stagione: 3
Episodi: 6
Giudizio: 4/5

La terza stagione inizia con il matrimonio tra Tommy e Grace. Alla sua cerimonia, Thomas incontra dei russi che chiedono protezione alla famiglia Shelby in cambio di preziosi gioielli. Lizzie, la segretaria, pare abbia una storia con un italiano appartenente alla famiglia dei Chiangretta e i Peaky Blinders feriscono brutalmente il figlio del boss. Questo scatena la rivolta degli italiani che termina con l’omicidio di Grace. Tommy va completamente fuori di testa, si rinchiude in una tenuta in campagna, isolandosi anche dai propri affetti. L’antagonista di questa terza stagione, sembra essere un prete, tale John Hughes, un rappresentante della Lega Economica, che vuole opporsi all’affare tra la famiglia Shelby e i russi. Tommy con l’aiuto di Solomons raggiunge un accordo con questi ultimi; e scoperto l’arcano del prete, cerca di ucciderlo ma viene anticipato e ricattato. Ripreso il controllo della sua vita, fa scavare un tunnel dai suoi scagnozzi per accedere al sotterraneo dei russi, per rubare i gioielli.

Un matrimonio, un figlio, degli antagonisti che appartengono ad una casta quasi intoccabile.
Ancora una volta Thomas rischia quasi di finire al creatore dopo essere stato massacrato di botte, ha uno scontro face to face con Alfie, và in paranoia, sospetta di tutti e infine gli viene pure rapito suo figlio e uccisa la moglie per colpa tra le altre cose di un medaglione maledetto.
Sicuramente è la stagione più cupa, dove le mosse vengono fatte a tavolino ai danni degli altri, dove ci sono continui tradimenti e ribaltamenti, dove per la prima volta vediamo il protagonista davvero in difficoltà, stremato, debole e vulnerabile. La mossa di tirare fuori pure i russi oltre tutta la dinamite già presente nelle precedenti stagioni (italiani, irlandesi zingari, ebrei, inglesi) non è molto chiara come intenti e come narrazione in sè. Seppur il cast riesce come sempre ad essere più che adeguato personaggi come Leon Petrovna rimangono appena abbozzati, il doppio gioco della principesa Tatiana non è chiarissimo così come il prete padre John Hughes e il fatto che sia il reponsabile di vari traumi infantili ai danni di Michael.
Una delle stagioni scritte forse peggio ma che ha dalla sua alcune punte di inusitata violenza, uno scontro verbale da storia del cinema e tanti altri passaggi interessanti alcuni dei quali con rimandi esoterici.

Peaky Blinders-Season 4


Titolo: Peaky Blinders-Season 4
Regia: AA,VV
Anno: 2017
Paese: Gran Bretagna
Stagione: 4
Episodi: 6
Giudizio: 3/5

Don’t fuck with Peaky Blinders, o forse si. Si riparte proprio da quel gesto di Tommy, aprendo con un’intensa sequenza la stagione, che ci mostra i membri della famiglia Shelby con un cappio al collo, pronti per l’impiccagione, che puntualmente non avviene. Quella che ci sembrava la fine del mondo, infatti, è soltanto un altro dei piani di Tommy per riuscire a manipolare le alte sfere britanniche, dimostrando ancora una volta la sua aspirazione alla grandezza. Questo atteggiamento lo porta però all’isolamento più totale, con il solo piccolo Charlie, immerso completamente nel lavoro, senza un minimo di sosta. Il torto subito dagli altri membri della famiglia, ha delle conseguenze rilevanti, quasi tutti hanno chiuso i rapporti con Tommy, ad eccezione di sua sorella Ada e Michael che continuano a lavorare per l’azienda. Ma una nuova minaccia, riunirà ben presto la famiglia. La situazione di apparente calma, viene spezzata da una mano nera, simbolo della mafia italoamericana, recapitata a ciascun componente della famiglia. Entra così in gioco Luca Changretta, figlio del boss che in precedenza avevamo visto giustiziato da Arthur, e ora pronto ad ottenere la sua vendetta. Il primo a farne le spese è John Shelby, ucciso davanti la moglie e Michael che viene ferito. La morte del fratello, riunisce la famiglia Shelby, intenda a superare anche questa minaccia. Vediamo Polly fare un accordo con Changretta, che in realtà si rivelerà essere un’altra trappola organizzata da Tommy. Ma la svolta in quella che può essere considerata come una vera e propria guerra tra famiglie, è un colpo di genio di Tommy. Durante un incontro di pugilato, organizzato proprio da quest’ultimo, tra un suo pugile e un avversario proposto da Solomons (corrotto dagli italiani), nei bagni, vieni quasi ucciso Arthur. Tommy fa credere a tutti che il fratello sia davvero morto e quando Changretta, cattura i Peaky Blinders ecco che ritorna Arthur che spara un colpo in testa al boss italiano

La quarta stagione è tutta un revenge movie su come gli italiani vogliano attaccare direttamente la famiglia Shelby e su come dall'isolamento iniziale, Thomas decida di fare il passo lungo e passare direttamente alla politica. Sicuramente rispetto alla terza qui la scrittura sembra ancora più frettolosa con alcune scene decisamente girate troppo alla veloce facenndo in parte sgigurare lo stesso Changretta che sembra scimmiottare un gangster siciliano con lo stecchino e una parlata a volte quasi ridicola. Dalla divisione iniziale si cerca poi di restare uniti contro una minaccia troppo grande e un colpo di scena che decreta l'uscita di uno dei co protagonisti della serie.
Personaggi come Jessie Eden, Aberama Gold, la stessa Polly che sembra sull'orlo del baratro, il ruolo centrale femminile in particolare per Esme, Lizzie e Ada a cercare di contrastare quel machismo a fronte di una vera e propria ribellione femminile
La quarta stagione di Peaky Blinders a tutti gli effetti è forse la stagione in parte più storico/politica, perchè la politica in particolare negli incontri tra Churchill e Shelby ricoprirà un ruolo chiave soprattutto verso l'ultima stagione. Qui si svolge nel periodo storico delle rivolte operaie, quando il socialismo e il comunismo provavano a mettere in atto la rivoluzione contro il capitalismo e lo sfruttamento degli operai nelle fabbriche. Per questo anche i sindacalisti come poteva sembrare di facciata Freddie Thorne nella prima stagione rappresentano un pericolo in quanto agitatori delle folle.
Tommy cerca di trovare un accordo con lei per evitare che scoppino rivolte nella sua realtà, ma soprattutto per venire incontro agli operai sposando così la causa socialista, stringe un rapporto intimo con Jessie, con il fine di aiutarsi a vicenda, ma in realtà l’unico obiettivo di Tommy è quello di avanzare all’interno del partito comunista per avvantaggiare la sua posizione di potere e vendere al Segretario del Re alcuni nomi dei membri del partito comunista che vogliono una rivoluzione. Lo scambio riguarda un unico favore: avere il permesso di candidarsi al Parlamento di Birmingham South nel partito laburista. Nel finale di stagione vediamo Tommy vincere le elezioni divenendo così deputato.

Peaky Blinders- Season 5


Titolo: Peaky Blinders- Season 5
Regia: AA,VV
Anno: 2019
Paese: Gran Bretagna
Stagione: 5
Episodi: 6
Giudizio: 4/5

La quinta stagione si apre con un salto temporale di due anni, con le conseguenze del Crollo di Wall Street che manda in fumo i progetti dei Shelby che puntavano a gestire il proprio impero economico in modo legale, anche a causa di un quasi imperdonabile errore di Michael che ha fatto perdere molti soldi alla compagnia, scatenando l’ira di Tommy e perdendo completamente la sua fiducia. Thomas, dopo esser stato eletto tra le fila del partito laburista, deve affrontare i suoi doveri di politico, contrapposti ai problemi familiari ed i traumi del suo passato che lo tormentano. La vita insieme alla moglie Lizzie e ai suoi figli Charles e Ruby è tutto tranne che tranquilla e l’equilibrio è messo giorno dopo giorno in pericolo dagli eventi che circondano Tommy. Nel frattempo Linda cerca di convincere Arthur ad assumere un ruolo più rilevante negli affari, mentre Ada affronta la gravidanza e Polly sembra aver cambiato il proprio stile di vita. Da Detroit ritorna poi Michael con sua moglie Gina Gray, in attesa di un baby Shelby. I problemi per Thomas sono infiniti: giornalisti, merce proibita in arrivo via nave, il fascista Oswald Mosley, il clan dei Billy Boys che scatena l’ira di Aberama Gold. La quinta stagione è un crescendo di emozioni e intrighi che portano a un season finale ricco di sorprese e che lascia il telespettatore con la voglia di scoprire immediatamente quale sia il futuro degli Shelby.

Una stagione diversa dalle altre soprattutto per quanto concerne il ritmo e le lotte di strada che tendono, visti i tempi, sempre più ad affievolirsi. Tuttavia una delle scene più cruenti dell'intera saga rimane proprio la vendetta del clan dei Billy Boys a danno del figlio di aberama e del suo futuro da pugile. Qui la politica ormai entrati di petto nel partito laburista, prende piede visti anche i fatti storici come il crollo di Wall Street e tanti nuovi campanelli d'allarme in particolare i giovani fascismi in questo caso veicolati da Oswald Mosley, personaggio davvero interessante e complesso che per fortuna riesce ad essere caratterizzato a dovere. Di nuovo dopo i Changretta viene di nuovo tenuta d'occhio la politica italiana, il fascismo come dicevo, per cercare di risolvere i problemi di un paese dal basso e dal populismo. La quinta stagione con tratti anche abbastanza onirici dove tra laudano e crisi mistiche di Thomas, spesso ci troviamo catapultati in spazi desolati. Dove questa più che mai è collegata con la sesta come se fosse un'unica stagione di dodici puntate.




Peaky Blinders- Season 6


Titolo: Peaky Blinders - Season 6
Regia: AA,VV
Anno: 2022
Paese: Gran Bretagna
Stagione: 6
Episodi: 6
Giudizio: 4/5

I tormenti di Thomas Shelby proseguono nella sesta stagione di Peaky Blinders che riprende dal punto in cui era terminata la quinta stagione. Il fallito attentato a Mosley pesa sulle spalle di Tommy ma nonostante tutto è costretto ad allestire il funerale di Polly, uccisa come ritorsione dall’IRA. A quel punto la serie fa un salto avanti nel tempo di 4 anni arrivando al 1933 con l’ascesa del nazismo e del fascismo che si faranno sentire sui Peaky Blinders. Dopo la fine del proibizionismo, gli Shelby inseguono il successo con il traffico di oppio ma stringendo anche un’alleanza con i loro peggior nemici.
 
La resa dei conti finale che cme sempre vede un lucido e vigile Tommy alle prese con i tormenti interiori in quel campo fitto di nebbia dove voleva uccidersi se non fosse che Arthur, conoscendo bene il fratello, aveva tolto i bozzoli dalla pistola. Può un nemico ad un tratto sembrare così forte e difficile da contrastare? Ponete questa domanda a Tommy che di antagonisti ne ha visti di tutti i tipi, nazionalità e forme, riuscendo sempre con l'astuzia a trovare un modo per farli crollare.
Diverso quando si ha a chje fare con una fanatismo politico e ideologico che si sta allargando a macchia d'olio e che sembra contaminare tutto ciò che Tommy possiede e su cui ha investito.
Infatti e purtroppo l’ultimo, spregiudicato, tentativo di eliminare Oswlad Mosley gli si è drammaticamente ritorto contro. La famiglia Shelby subisce perdite devastanti e lui rimane solo, ancora una volta a brancolare nel buio. Servono quattro anni prima che si rimetta in sesto e riprenda gli affari, più lucido e spietato che mai. Tommy Shelby pensa sempre più in grande e anche se siamo ormai nel 1933, la concezione del mondo dei Peaky Blinders rimane sempre la stessa, churchill dalla sua in quelle lunge conversazioni in ufficio a dover scegliere se bere rum o whiskey, sembra suggerirgli delle profezie su dove andrà l'Europa e su quale strada prendere, dmostrando così come politica e criminalità alle volte possano viaggiare assieme se traghettati da un fine comune. La sesta stagione porta ormai all'inevitabile crollo di una delle famiglie più interessanti del cinema, dove ormai si è perso l'orientamento in un vuoto così grande che sembra impossibile da colmare, senza più avere Polly a tenere salda la famiglia nei momenti più complessi dove le dinamiche sembravano suggerire un caos interno e a prenderne in parte le redini vedremo Ada, un personaggio che viene caratterizzato molto bene in quel crescendo che da fragile e impulsiva la portano a diventare l'erede della zia.

domenica 20 novembre 2022

Cabinet of Curiosities


Titolo: Cabinet of Curiosities
Regia: Guillermo del Toro
Anno: 2022
Paese: Usa
Stagione: 1
Episodi: 8
Giudizio: 4/5

Waiting the mountain of madness, Del Toro prende un manipolo di registi per niente sconosciuti se pensiamo a Jennifer Kent (BABADOOK, NIGHTINGALE), Panos Cosmatos (MANDY, BEYOND THE BLACK RAINBOW) Vincenzo Natali (CUBE, SPLICE) Ana Lily Amirpour (A GIRLS WALKS HOME ALONE AT NIGHT, BAD BATCH) e David Prior (EMPTY MAN) per gestire quattro diverse tematiche.
Insomma nomi non proprio sconosciuti per un prodotto tutto sommato dignitoso con alcune episodi decisamente in vetta come AUTOPSIA e MODELLO DI PICKMAN, delusioni come BRUSIO per un episodio troppo lento e già visto così come SOGNI DELLA CASA STREGATA dove nonostante buone premesse che partono dai fratelli Grimm si sconfina troppo nel fantasy. Infine episodi divertenti e modesti come LOTTO 36 e RATTI NEL CIMITERO che mi ha ricordato la creatura del cimitero e APPARENZA e prodotti allucinati e alternativi ma fini a se stesso come lo schizzatissimo VISITA in un'estetica che rimanda ai b-movie.
Un'operazione che piace perchè riporta all'attenzione ciò che gli amanti dell'horror più bramano ovvero i mostri, i cultisti, i libri maledetti, alieni imprecisati, prodotti in grado di trasformare anima e individualismo e corpo e bellezza, universi paralleli, quadri maledetti. Tutto questo con maestria, con episodi che pur non essendo mai eccessivi riescono comunque a colpire ed essere incisivi mantenendo una coerenza di fondo con scelte a volte più visive che concettuali.
La camera delle meraviglie se vogliamo è un divertissement a volte intricato e singolarmente sorprendente sapendo coniugare bene i sotto generi dell'horror riuscendo a miscelare spaventoso e triste, violento e disgustoso, oppure tutto insieme all'interno di un'esperienza sensoriale profonda e sfaccettata.

domenica 9 ottobre 2022

Tekken-Bloodline- First season


Titolo: Tekken-Bloodline- First season
Regia: AA,VV
Anno: 2022
Paese: Giappone
Stagione: 1
Episodi: 6
Giudizio: 3/5

Jin Kazama ha imparato le arti di autodifesa della famiglia, le arti marziali tradizionali in stile Kazama, da sua madre in tenera età. Anche così, era impotente quando un mostruoso male è apparso all’improvviso, distruggendo tutto ciò che gli era caro, cambiando la sua vita per sempre. Arrabbiato con se stesso per non essere stato in grado di fermarlo, Jin giurò vendetta e cercò il potere assoluto per esigerlo. La sua ricerca porterà alla battaglia finale su un palcoscenico globale: il torneo King of Iron Fist.
 
Se non altro e divertente e non sfigura con i tentativi dei film precedenti. La nuova mini serie Netflix forse è la cosa migliore se parliamo di Tekken, non esplora tanto i personaggi e le tante storie del videogioco ma si concentra sugli sforzi di Jin, sull'incidente scatenante che si prefigura fuori dalla porta di casa, del rapporto con un nonno autoritario e violento, alla rinascita e la crescita personale, alla redenzione, al tema della vendetta, e infine al torneo (anche se praticamente non viene palesato) e tanti altri elementi che rendono la visione di questi sei episodi veloce e dinamica come prodotti d'intrattenimento d'azione come dovrebbe essere. Funziona anche se ovviamente la trama è la più scontata possibile, alcuni personaggi vengono solo accennati e tutto è concentrato sul viaggio dell'eroe del protagonista.

Obi-Wan Kenobi-First season


Titolo: Obi-Wan Kenobi-First season
Regia: Deborah Chow
Anno: 2022
Paese: Usa
Stagione: 1
Episodi: 6
Giudizio: 2/5

Dieci anni dopo il crollo della Repubblica e l'ascesa dell'Impero, Obi-Wan Kenobi vive in incognito sul pianeta Tatooine, sorvegliando a distanza la crescita del piccolo Luke Skywalker. Riceve però una richiesta d'aiuto dagli Organa, i genitori adottivi di Leia: la figlia di Anakin e Padmé è stata rapita. Obi-Wan, detto Ben, ne seguirà le tracce fino ad arrivare a confrontarsi con gli inquisitori, e in particolare con la "terza sorella" Reva. La caccia al celebre jedi arriva presto all'attenzione di Darth Vader, che decide di prenderne il comando in prima persona, desideroso di un nuovo confronto con il vecchio maestro.
 
Obi-Wan Kenobi è un'altra cocente delusione sul sodalizio del franchise Disney Lucas ormai una saga senza fine che ha saputo regalare lavori straordinari come Mandalorian e prodotti mediocri come questo e altri legati a esigenze produttive e a logiche di marketing che pur di vendere snaturano il potenziale narrativo per un fan service mai così sul pezzo.
Al di là di una storia già difficile di per sè da accettare e concepire Obi-Wan compie l'ennesimo archetipo narrativo sviluppando un loser che cerca per tutto il tempo di rintanarsi per non essere scoperto ma la Forza che alberga in lui lo vuole di nuovo come leader a sventare l'ennesima minaccia dell'Impero. Uno spin-off così allungato contando che doveva essere un film il quale dalla sua crea personaggi scomodi e antipatici nonchè inutili, scene confuse e inadatte alla funzionalità della storia, effetti pessimi in cg per rivedere alleanza, amicizia e odio tra allievo e maestro.
In tutto questo con l'espressività di McGregor che sembra sempre sul punto di piangere, che non ne azzecca una senza mai capire esattamente cosa stia succedendo.
Una mini serie con troppe incongruenze, con troppe sotto storie disfunzionali e con un Vader caratterizzato non male ma peggio che da un lato alza le astronavi con il suo potere e dall'altra viene sconfitto con qualche briciolo di sabbia sul viso..

giovedì 29 settembre 2022

Moon Knight-First season


Titolo: Moon Knight-First season
Regia: AA,VV
Anno: 2022
Paese: Usa
Stagione: 1
Episodi: 6
Giudizio: 3/5

Steven Grant, timido e introverso londinese appassionato di egittologia, scopre di soffrire di un disturbo dissociativo dell'identità a causa del quale condivide il corpo con la personalità di Marc Spector, ex mercenario che serve come Avatar il dio della luna egizio Khonshu; le due personalità sono costrette a collaborare e prendere consapevolezza dei loro traumi passati mentre cercano di fermare Arthur Harrow, Avatar della dea Ammit, intenzionato a risvegliare la divinità
 
E' palese che rispetto alle altre serie Marvel recenti come Falcon and the Winter Soldier oppure Hawkeye per non dire quelle passate, Moon Knight rappresenti sotto molti aspetti un'impresa difficile e coraggiosa. Perchè passando dal comedy drama si passa alla tensione psicologica, al fantasy, al mistero, all'avventura alla ricerca di tesori nascosti e così via chiamando infine alla corte diverse divinità, culti e così via. Moon Knight è sicuramente più complesso, dove di certo non manca l'intrattenimento ma non è così esplosivo come negli altri prodotti Marvel e dove infatti quando l'azione avanza si ha per assurdo la resa minore a livello di enfasi narrativa e ritmo.
Il problema di aver dipanato un arco narrativo in soli sei episodi paga sotto diversi aspetti passando da una scena all'altra in diverse location su diversi piani temporali e a volte rendendo complessa la narrazione. Moon Knight vive di alti e bassi, con alcune sequenze in particolare ed episodi specifici davvero riusciti che entrano in contrasto con puntate davvero traballanti.


Cobra Kai- Five season


Titolo: Cobra Kai- Five season
Regia: AA,VV
Anno: 2022
Paese: Usa
Stagione: 5
Episodi: 8
Giudizio: 3/5

Dopo l’esito scioccante del torneo di All Valley, Terry Silver amplia l’impero di Cobra Kai e cerca di rendere il suo “nessuna pietà” l’unico stile presente in zona. Con Kreese dietro le sbarre e Johnny Lawrence che mette da parte il karate per rimediare ai danni da lui provocati, Daniel LaRusso deve chiedere aiuto a una vecchia conoscenza.
 
Cobra Kai è il giusto fan service per quanto già di per se comprendiamo limiti e restrizioni.
Tanti buoni sentimenti, non muore mai nessuno, quando si hanno dei dubbi subentrano le mazzate e per finire sempre tanta ignoranza. Giunti alla 5 stagione (chi lo avrebbe mai detto) e vi dico subito..ci sono le basi per ributtarla su una sesta, perchè nonostante come immaginerete alla fine vinceranno i buoni e Terry Silver verrà sconfitto, non è detta l'ultima parola ma lo spoiler finale non lo faccio.
E' una stagione scritta veloce dove tanti co protagonisti finiscono in un pantano tale di personaggi da uscirne quasi come figuranti senza avere molto spazio (Falco, Robby) mentre spiccano alcuni volti del passato come Mike Barnes in un ruolo probabilmente introdotto all'ultimo per quanto sia sfilacciato con il resto della narrazione a quello di Chozen a cui viene attribuita troppa importanza, così come Kenny e Tori, tutti personaggi che in fondo non sono mai piaciuti così tanto.
Per chi di voi si starà chiedendo se visti i sensei che arrivano dalla Corea alla fine ci sarà un torneo, la riposta è no, ma la battaglia finale ci sarà e non si risparmierà arrivando a imbracciare addirittura le katane. Per il resto c'è qualche colpo di scena, ci sono i soliti momenti melensi e strappalacrime, le solite cadute di stile nella recitazione che in alcuni casi è spaventosa per quanto risulti ridicola. C'è sempre quel bisogno da parte dei genitori di fare pace con se stessi e di non essere solo dei cattivi modelli per i figli avallando lo stereotipo del guarda dentro te stesso e l'unione fa la forza..