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sabato 17 febbraio 2024

Thanksgiving


Titolo: Thanksgiving
Regia: Eli Roth
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Nella cittadina di Plymouth, Massachusets, i festeggiamenti per il giorno del ringraziamento coincidono con il Black Friday ai grandi magazzini di proprietà di Thomas Wright. La figlia di Wright, Jessica si intrufola all'interno assieme al fidanzato Bobby e ad altri amici mentre la ressa della folla in attesa dell'avvio ufficiale della svendita si fa sempre più pressante. La cosa finisce in tragedia con un assalto dei clienti che travolge le guardie di sicurezza e si traduce in una sanguinosa strage. Un anno dopo, un misterioso serial killer travisato con la maschera di una storica figura cittadina esige vendetta per la strage rimasta senza colpevoli e comincia a massacrare chi ne era stato coinvolto. Jessica e i suoi amici capiscono ben presto d'essere tra i bersagli del killer e, mentre i cadaveri iniziano a fioccare, cercano di trovare il modo di salvarsi la vita confidando anche nell'aiuto dello sceriffo locale che conduce le difficili indagini. Ma il killer è sempre un passo avanti

Eli Roth è sempre stato un regista sulla via di mezzo. Qualcosa di carino certo lo ha fatto ma senza mai fare il botto. Ora è rimasto coerente con il suo progetto di Grindhouse trasformando quel piccolo segmento di cortomeraggio o meglio spot in un film. E per essere uno slasher ha un buon taglio, sceglie la maschera giusta e porta il paradosso di un poliziotto a farsi vendetta con il suo revenge movie a danno di adolescenti detestabili e una critica feroce al consumismo di massa e il Black Friday. Anche il climax finale non è poi così scontato e la tragedia del giorno del ringraziamento al supermercato è in assoluto il momento migliore del film. Niente di eclatante come in molti lo hanno definito, ma un film che riesce a mostrare anche ironia e soprattutto una moralità inquietante contando che la maggior parte degli omicidi rappresentano un'America di provincia in cui la violenza sociale è accettata e normalizzata


Gatto con gli stivali 2-L'ultimo desiderio


Titolo: Gatto con gli stivali 2-L'ultimo desiderio
Regia: Joel Crawford, Januel Mercado
Anno: 2022
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Il Gatto con gli Stivali ha appena scoperto di aver esaurito otto delle sue nove vite, e ha incontrato un Lupo Cattivo che gli ricorda come, a questo giro, anche lui dovrà morire. Dunque Gatto va alla caccia di una stella caduta nella Foresta Oscura che possa esaudire il suo più grande desiderio: ripristinare le numerose vite perdute. Ma non è il solo ad avere una grande aspirazione esistenziale, ci sono anche Kitty Zampe di Velluto, Riccioli d'Oro e i tre Orsi e Jack Horner, un megalomane squilibrato uscito da una filastrocca di Mamma Oca. Ad affiancare il Gatto e la (sua?) Kitty c'è un microscopico cane travestito da felino che si offre volontario per la pet therapy ed è l'unico ad essere contento della propria vita così com'è. In una gara di velocità per assicurarsi la Stella dei Desideri tutti i personaggi dovranno rivalutare le loro priorità.
 
Devo ammettere che non mi aspettavo davvero così tanta roba da un sequel di un prodotto non proprio per adulti ma riuscendo come tanta animazione a sposarsi per tutti i target. In questo caso è stato fatto davvero un lavoro incredibile per tutto ciò che riguarda l'avventura, il viaggio dell'eroe, la formazione, i combattimenti, gli aiutanti, riuscendo a performare le prestazioni dei villain e creando una galleria di personaggi tutti convincenti. Dove l'antagonista principale riesce a far paura, dove le tematiche sociali puntando molto in alto e dove ironia e dramma riescono sempre ad essere ben bilanciati. Un sequel coraggioso e creativo che aggiunge cura formale, scelte interpretative inaspettate e una morale para filosofica al suo predecessore, spingendolo un bel passo più avanti

Beekeeper


Titolo: Beekeeper
Regia: David Ayer
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Adam Clay è, o almeno sembra, un apicultore. In realtà è un ex Beekeeper, ossia il protettore di un altro genere di "alveare": è un agente dei servizi segreti dalle doti fisiche straordinarie, con il compito di intervenire quando gli equilibri del sistema democratico sono in pericolo. La sua vicina di casa, Eloise, subisce una truffa informatica che la priva in un istante di ogni risparmio e di un fondo di beneficenza da lei gestito. Sopraffatta dalla disperazione per quanto avvenuto, la donna si suicida: Clay decide di vendicare lei e le altre vittime di questa ingiustizia, distruggendo tutto ciò che lo separa dalla cima della piramide criminosa.
 
Beekeeper è un film davvero tamarro e ignorante. Sulla scia del messaggio di fondo per cui alcune compagnie si arricchiscono a danno di vittime inconsapevoli, le quali con un click perdono tutti i loro fondi e che gli stessi capitali vengono poi usati da questi "potenti" delle compagnie per finanziare campagne politiche. Direi l'intento migliore del film. Poi c'è Jason che fa parte di questa "società segreta" dei Beekepper che servono per mantenere ordine nell'alveare e che sono più forti e potenti di ogni elite speciale (il monologo di Jeremy Irons per sbeffeggiare i Navy Seals e la Swat è la ciliegina sulla torta) e poi vediamo tutti che litigano con tutti dove quelli dell'Fbi, l'esercito e tutti i gruppi sopra citati nel loro caos non fanno che prendersi mazzate da Jason ed essere ridicolizzati per poi finire male
Beekeeper alla fine fa quello che deve fare, regala action e combattimenti a profusione per tutta la durata del film e non ha mai un momento in cui cala la tensione. Ayer in questo essendo tra i più agguerriti nel genere riesce ad essere la scelta e il compromesso perfetto per dare agli amanti del genere quello che volevano.

Margaux


Titolo: Margaux
Regia: Steven C. Miller
Anno: 2022
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Un gruppo di amici del college affitta una casa intelligente per un fine settimana di festa. Più tardi, iniziano a rendersi conto che Margaux, il sistema di intelligenza artificiale super avanzato della casa ha progetti sinistri per loro.
 
Poteva convincere molto di più e regalare scelte narrative e scifi più convincenti prendendo in prestito qualche idea da Black Mirror o simili quando invece fa il suo in maniera a volte persino tediosa e con un finale che vanta alcune inverosimilità difficili da perdonare. Con un prologo che svela già quasi tre quarti del film sappiamo che sarà il classico survival movie di un gruppo di odiosi nerd e fighetti (in questo caso uniti da una solida amicizia) che si regala un weekend nella villa super hi-tech con Alexia di turno che ruba i dati ai cellulari per capire come ammazzare meglio le proprie vittime. Ciò che lascia l'amaro in bocca e come questa sorta di AI riesca addirittura a clonare le vittime facendoli diventare degli schiavi automi della stessa pronti ad ubbidire. Questa scelta rappresenta il climax del non sense quando si poteva trasformare molto meglio la vicenda senza per forza arrivare a questa scorciatoia squallida rendendo il film assurdo e con troppi non sense.



Retribution


Titolo: Retribution
Regia: Nimrod Antal
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Matt Turner è un broker navigato dell'alta finanza che vive a Berlino con la moglie Heather e i due figli Zach ed Emily, la stessa città dove risiede il suo capo e CEO Anders Muller. A volte Matt è distante e burbero con la famiglia, ma cerca in tutti i modi di mantenere il loro alto standard di vita con operazioni finanziarie sempre più in bilico tra successo e fallimento. Un giorno, è lui a dover portare a scuola i figli, ma quello non è un giorno qualunque: un telefono lasciato da qualcuno dentro la sua macchina squilla, una voce gli spiega che sotto il sedile del passeggero è piazzata una bomba collegata ad un dispositivo a pressione e se Matt non farà tutto quello che gli verrà comunicato lui, Zach ed Emily salteranno in aria.

E ci troviamo di fronte ad una sorta di remake di SPEED con la differenza che non è un pulmino ma una macchina e che abbiamo un padre e i suoi due figli. Per il resto abbiamo un mestierante capace in cabina di regia che perde ogni sentimento verso questo progetto contando che in passato aveva regalato anche delle buone prove. Un action come sempre affidato a Liam Neeson che dopo le saghe da giustiziere della notte sembra riprendersi il timone di un film che gira su se stesso e con i segreti di questo uomo e la società per cui lavora. Scopriamo piano piano dalle telefonate di quanto abbia fatto delle schifezze arricchendosi a danno dei contribuenti. Ciò che lascia veramente basiti del film è il "colpo di scena" dove l'antagonista è praticamente l'unica possibile scelta dello spettatore abbassando ogni genere di elemento mistery e trovando un escamotage per far esplodere il nemico sulla stessa macchina dove all'interno si trova la bomba. Gli isterismi di massa della moglie di Matt e le mosse dei servizi segreti quando credono che Matt abbia rapito i bambini sono davvero imbarazzanti

lunedì 15 gennaio 2024

We're All Going to the World's Fair


Titolo: We're All Going to the World's Fair
Regia: Jane Schoenbrun
Anno: 2021
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

A tarda notte da qualche parte negli Stati Uniti, l'adolescente Casey siede da sola nella sua camera da letto, navigando in Internet. Ha finalmente deciso di accettare la World's Fair Challenge, un gioco di ruolo horror online. Mentre inizia a perdersi tra sogno e realtà, una figura misteriosa si avvicina.

Quando il cinema indipendente decide ancora una volta di sorprenderti piacevolmente con un film costato due lire, una buona idea e una ragazzina semplicemente molto dotata. Perchè è l'atmosfera del film a dire tanto. Quando ci si appresta a sondare e sfidare la rete nei suoi territori horror inesplorati non sai mai cosa può capitare. La World’s Fair Challenge è una delle tante sfide "a step" online in cui bisogna caricare i video del cambiamento che il gioco provoca in se stessi: il primo di questi è un selftape in cui, dopo essersi punti un dito e dopo aver macchiato lo schermo con il sangue, lo si guarda mentre proietta colori psichedelici.
In questo caso Casey è una ragazzina problematica che ama farsi del male, vive in mezzo alle montagne, orfana di madre, con un padre che non vediamo mai e per il resto passa tutte le giornate sul web o facendo passeggiate in mezzo alla neve in maniche corte. E finisce per voler dare un senso alla sua vita sfidandosi e filmandosi cercando anche lei nel suo piccolo di rendersi insidiosa e terrificante. Devo ammettere che ci sono state un paio di scene soprattutto quando Casey si filma mentre dorme davvero efficaci nella loro semplicità. E poi arriva l'altro, quello che con una maschera inizia a parlare con la ragazza chiedendole di fare delle cose. Il film non è un vero e proprio horror quanto più un dramma sul sociale con qualche accenno al cinema di genere ma dotato di una realisticità in grado di esplorare molto bene l'emotività e quello che sta dentro una ragazzina adolescente e tutte le sue difficoltà e paure.

Christmas Bloody Christmas


Titolo: Christmas Bloody Christmas
Regia: Joe Begos
Anno: 2022
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

È la vigilia di Natale e Tori vuole solo ubriacarsi e fare festa, ma quando un Babbo Natale robotico in un vicino negozio di giocattoli va in tilt e inizia una sfrenata follia omicida nella sua piccola città, è costretta a una battaglia per la sopravvivenza.
 
Averne di Joe Begos. Semplicemente è uno dei mie registi horror moderni preferiti.
Il masterpiece dei b-movie. ALMOST HUMAN, BLISS, VFW speriamo di vedere presto i suoi prossimi film. Con un budget come sempre misurato Begos fa uno slasher di Natale con una sorta di Babbo che diventa Terminator.
Il risultato come sempre è molto alto, pur strizzando la trama al minimo storico, senza nessun guizzo narrativo ma seguendo soltanto Tori che vuole solo bere e scopare e riuscirà solo nel primo obbiettivo perchè durante il secondo deve fermarsi perchè il robot sembra averli trovati.
Come sempre ci sono i suoi paletti fissi che sono delle musiche inquietanti che sembrano di carpenteriana memoria, una estetica retrò, dialoghi asciutti e quasi sempre coloriti da parolacce e idiozie, una fotografia che impalla semplicemente lo spettatore con quei neon in quantità industriale che accendono ogni angolo dello schermo e poi corpi che vengono massacrati male con tantissimo splatter e un gore artigianale che pare non fermarsi mai. Poche location, qualche casa, la strada, il negozio e la stazione di polizia dove incontriamo alcuni poliziotti quasi più stronzi di Robocop.
Il ritmo è forsennato, Tori ci mette le palle e vede gente tra cui tutta la sua famiglia squartata a colpi d'accetta.


Where the devil roams


Titolo: Where the devil roams
Regia: Zelda Adams, Toby Poser, John Adams
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Una famiglia di circensi assassini viaggia per tutto il mondo seguendo il morente circuito dello spettacolo carnascialesco.
 
HELLBENDER, DEEPER YOU DIG, sono le precedenti opere di questa famigliola che sta stupendo un po tutti con prodotti di alta qualità e di una peculiarità e spessore narrativo davvero interessante e per alcuni aspetti dannatamente originale. Seppur il secondo DYD fosse difatto un revenge-movie su una madre che perde la figlia intuendo come il responsabile sia proprio il vicino ad ucciderla nascondendo il corpo, H invece era una sorta di rapporto complesso tra una strega moderna e sua figlia. In questo caso invece c'è il circo, i freaks, il gore, la famiglia omicida, il gusto del macabro e il teatro, tutto messo in scena come un dramma romantico sperimentale con una struttura episodica per certi versi dove ancora una volta la stranezza portata agli assurdi e l'immaginario potente sembrano essere il marchio di fabbrica della Adams family.
Parliamo di gente che con pochissimi soldi ha deciso semplicemente di voler fare un film chiamando chiunque e regalando un'esperienza visiva considerando quanta gente con budget molto più alti e produzioni interessanti alle spalle regali monnezza senza avere la minima idea di cosa voglia dire avere personalità e cognizione dei mezzi
"Quello che tutti i soldi del mondo non possono comprare è il fatto di avere il tempo di fare tutto esattamente come vuoi, invece che dover dire “buona la prima” indipendente da com’è venuta. Non abbiamo i soldi per fare dei piani, e ci sentiamo molto fortunati per questo."

Continental – Season 1


Titolo: Continental – Season 1
Regia: AA,VV
Anno: 2023
Paese: Usa
Stagione: 1
Episodi: 3
Giudizio: 4/5

Frankie Scott ruba lo stampo delle monete d'oro della catena Continental dall'hotel di Cormac O'Connor, ma le cose si mettono presto male. Il boss fa rapire suo fratello Winston a Londra e lo fa riportare a New York, dove gli affida il compito di trovare il fratello e riportargli lo stampo. Winston da tempo non parlava con Frankie e ha difficoltà a entrare in buoni rapporti con i suoi alleati, in particolare il trio Miles, Lou e Lemmy che orbita intorno a Dojo a Chinatown. E con ancora più ostilità lo guarda la compagna di Frankie, la vietnamita Yen. Quando Cormac ricorre agli assassini gemelli, i temibili tedeschi Hansel e Gretal, le cose prendono una piega tragica e Winston non potrà più tornare indietro. Avrà un nuovo e solo obiettivo: farla pagare a O'Connor e prendere per sé il Continental di New York.

Riesce ad intrattenere più la serie che finora i quattro capitoli della saga di John Wick.
Basti pensare che stanno pensando ad un quinto capitolo contando che nel quarto John è morto.
Ero partito senza speranze e senza pretese, sapendo che con tre episodi da 90' non avrei neanche perso troppo tempo. E invece il prodotto oltre ad essere anche divertente è fatto e curato tecnicamente molto bene con un ottimo lavoro di casting e una ricostruzione dell'epoca soprattutto per quanto concerne i costumi. E poi ci sono sparatorie, scene d'azione, combattimenti, il tutto in modo molto frenetico e violento dove non manca nessun elemento di quelli che amiamo in un prodotto di genere.
Anche se a volte esageratamente spettacolarizzato, riesce a mantenere un criterio di fondo puntando moltissimo sulla caratterizzazione di una galleria di personaggi impressionante.
Se non sei un fan di John Wick non verrai in alcun modo penalizzato durante la visione potendoti gustare la serie ugualmente, anzi forse ancora maggiormente con qualche colpo di scena in più che non guasta mai.


Family Plan


Titolo: Family Plan
Regia: Simon Cellan Jones
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Buffalo. Dan Morgan è un abile venditore di auto. Sposato da 18 anni con Jessica, è un marito devoto, anche fin troppo abitudinario, padre di tre figli: Nina, un'adolescente inquieta, aspirante giornalista ma totalmente succube del fidanzato; Kyle, un famoso gamer con il nome di Kyll Boi che gioca di nascosto da genitori che gliel'hanno proibito; il piccolo Max. È spesso socievole, evita i conflitti ma è avverso a tutti i social e non vuole mai farsi fotografare. E questo suo comportamento nasconde un motivo. Dan in passato è stato un killer per un'agenzia governativa che poi ha abbandonato e per questo motivo il suo ex-capo vuole farlo fuori. Per proteggere la sua famiglia deve così tornare in azione movimentando all'improvviso la vita della moglie e dei figli con un viaggio in direzione Las Vegas. E prima o poi dovrà raccontargli la verità sulla sua vera identità.

Family Plan è quella enorme cazzatona yankee che ancora una volta mostra questo padre dal passato oscuro che da killer professionista decide poi di diventare il padre modello ma il passato non vuole dimenticarsi di lui. C'è la moglie gnocchissima, il figlio nerd che ha un canale dove gioca ai videogiochi, una figlia che vuole fare la giornalista innamorata di un coglione e per finire un bambino piccolissimo. Il film si trasforma molto velocemente, il padre aspetta troppo tempo prima di dire la verità alla famiglia e quando avverrà come sempre sarà lui ad finire sotto bersaglio e la famiglia dovrà così tirare fuori le palle e liberarlo. Si lascia vedere, ha un buon ritmo e anche alcuni tempi comici sono divertenti. Dalla commedia matrimoniale si passa al viaggio on the road e si finisce in un action adrenalinico a Las Vegas.

martedì 12 dicembre 2023

Marsh kings daughter


Titolo: Marsh kings daughter
Regia: Neil Burger
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Una giovane madre deve affrontare il suo passato, a lungo sepolto, di figlia di un rapitore. Convinta che lui voglia portarle via le figlie, la donna si mette alla ricerca dell'uomo.
 
Neil Burger è un regista abbastanza atipico nelle sfide e nelle scelte di cosa voler affrontare. Passa da progetti sicuramente più personali come VOYAGERS e ILLUSIONIST o forse anche LIMITLESS a marchette per le grandi produzioni. Forse questo potrebbe essere il suo progetto più personale e sentito. Il perchè è evidente fin dalle prime immagini. Un film che travolge lo spettatore con una storia con una bella svolta narrativa entro il primo atto e poi una voglia di affrontare una vicenda in una maniera originale e per alcuni aspetti sorprendente.
Il passato che ritorna, il concetto di possessione, dover nascondere la proria vita al marito raccontandone un'altra. Ma poi l'elemento e l'aspetto più interessante e di come vengono messi in scena i legami soprattutto tra Helena e Jacob, il re delle paludi. C'è tantissimo pathos reso credibile grazie ad una buona scelta di cast dove Mendelsohn ancora una volta eccelle e dove è sempre in grado di dare enfasi e personalità ai suoi personaggi e di conseguenza alzare l'asticella del film.
E poi l'aspetto della natura selvaggia, di questo "padre" che cresce una figlia a sua immagine e somiglianza insegnandole i valori della caccia e della sopravvivenza ma allo stesso tempo nascondendole l'aspetto più importante.

Dark Harvest


Titolo: Dark Harvest
Regia: David Slade
Anno: 2022
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Un mostro leggendario chiamato October Boy terrorizza i residenti in una piccola città del Midwest quando si alza dai campi di grano ogni Halloween con il suo coltello da macellaio e si fa strada verso coloro che sono abbastanza coraggiosi da affrontarlo.
 
David Slade è un buon regista britannico. Purtroppo gira pochi film ma di certo quelli fatti non si dimenticano facilmente. E'stato uno dei pochi a regalare emozioni con un film sui vampiri commerciale 30 GIORNI DI BUIO quando ultimamente battevano tutti la fiacca.
Ritorna all'horror con questo particolarissimo film dove la realtà sociale di questa città sembra legata a strani culti come per il racconto Grano rosso sangue di King. Infatti le similitudini sono molte se non fosse che la genesi della creatura appare qualcosa di molto più mostruoso del maestro dell'horror. Godibile senza essere mai memorabile è il duro scontro tra giovani adulti e adulti giovani con questi ultimi che pur di assecondare una tradizione che non vogliono estinguere sacrificano il loro bene più caro a duro prezzo rimanendo intrappolati in questa sorta di limbo segreto con cui vivere

Wrath of Becky


Titolo: Wrath of Becky
Regia: Jonathan Milott, Cary Murnion
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Due anni dopo essere sfuggita a un violento attacco alla sua famiglia, Becky tenta di ricostruire la sua vita affidandosi alle cure di una donna anziana, uno spirito affine di nome Elena. Ma quando un gruppo noto come "Noble Men" irrompe nella loro casa, li attacca e prende il suo amato cane, Diego, Becky deve tornare ai suoi vecchi modi per proteggere se stessa e i suoi cari.
 
Un sequel che forse non pensavamo di vedere dal momento che sembra un copia incolla del precedente con la protagonista leggermente più grande. Qui con lei dopo la morte della famiglia c'è una vecchia di colore e un cane. E ci sono di nuovo una manica di stronzi ariani che vogliono fare un attentato terroristico. Con una trama del genere ci si aspetta sempre qualcosa di già visto ma la coppia di registi in questione di BECKY, BUSHWICK e COOTIES sa davvero come non annoiare mai con delle trovate fantastiche e bizzarre, sapendo far ridere quando esplode una persona ed esagerando in termini di vendetta e impiego delle armi. Anche qui è tutto fondamentalmente giocato in un'unica location. Adolescente contro una banda di uomini muscolosi e cazzuti, pederasti fascisti e misantropi e quella spregiudicatezza di Becky nel vantare dalla sua un revenge movie ispirato e molto frizzante.

Influencer


Titolo: Influencer
Regia: Kurtis David Harder
Anno: 2022
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

L'influencer Madison si sta godendo una vacanza in Tailandia. Nonostante la facciata glamour che presenta online, la sua realtà è tutt'altro che entusiasmante. Trascorre la maggior parte del tempo in albergo, desiderando ardentemente la presenza del suo ragazzo Ryan. Durante le vacanze incontra CW, ragazza apparentemente amichevole che si offre di mostrarle i luoghi più interessanti della zona. Madison non sa che CW ha secondi fini. La camera d'albergo della influencer viene svaligiata e il suo passaporto viene rubato. CW suggerisce di prolungare la vacanza, portandola con sé su un'isola appartata. Tuttavia, CW abbandona Madison e ne assume l'identità, assaporando lo stile di vita da influencer che desiderava da tempo. Dopo pochi giorni, però, nella camera d'albergo di Madison si presenta Ryan, intenzionato a farle la proposta di matrimonio.
 
Se non altro il merito più grosso del film è quello ancora una volta di mettere a nudo gli influencer e i loro sorrisi plastici. C'è un vuoto enorme dietro alcune persone nonostante i milioni di follower o i tanto ricercati like. C'è la difficoltà ad affrontare la quotidianità e la solitudine. Influencer è un thriller con una buona storia alle spalle che senza mai esagerare riesce a trasformarsi in una vicenda sorprendentemente reale e a renderla appassionante. Seppur con un finale abbastanza prevedibile, il film grazie ad una Cw perfetta nel suo ruolo riesce a mantenere coerenza dissipando il dramma, infilando le unghie dentro la personalità tormentata di Madison giocando su tutte le sue fragilità e insicurezze.

First Man-Il primo uomo


Titolo: First Man-Il primo uomo
Regia: Damien Chazelle
Anno: 2018
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Neil Armstrong, ingegnere aereonautico e aviatore americano, conduce una vita bucolica e ritirata con la famiglia a cui ha 'promesso' la luna. La morte prematura della sua bambina lo spinge a partecipare al programma Gemini, il secondo programma di volo umano intrapreso dagli Stati Uniti il cui scopo era sviluppare le tecniche necessarie ad affrontare viaggi spaziali avanzati e successivamente impiegati nella missione Apollo. Selezionato e assoldato come comandante della missione Gemini 8, Neil è il primo civile a volare nello spazio ma sulla Terra le ripercussioni sono fatali. Tra incidenti tecnici e lutti in decollo e in atterraggio, tra la guerra in Vietnam e le tensioni sociali del '68, tra due figli da crescere e una moglie da ritrovare, Armstrong bucherà il silenzio del cosmo prendendosi la Luna.
 
Più che raccontare l'allunaggio il film è la biografia di un uomo e le sue fragilità e intimità.
Un film che parla di come prendersi le proprie responsabilità, di dover rispondere ai propri figli e dirgli la verità guardandogli negli occhi. E' un film di fatica e sacrificio di un uomo che scommette sui propri mezzi e cerca di andare oltre i suoi limiti. Una storia di umanità e di grande delicatezza descritta da quel Chazelle che con WHIPLASH aveva descritto un altro micro mondo fatto di emozioni e sentimenti nel campo della musica. Armstrong è una personalità taciturna, introversa ed estremamente riservata, che nutre grandi ambizioni nel suo lavoro, non mancando però di impegnarsi ad essere il miglior marito e padre possibile. La sua vita famigliare, sfortunatamente, viene colpita dalla prematura morte della figlia, afflitta da un male incurabile. È questa una ferita che rimane particolarmente profonda nell’animo di Neil, che nel tentativo di difendersi smette di parlare della bambina con chiunque e allora diventa disposto a tutto per cercare di colmare questo vuoto e la sfida che gli si presenta è senza ombra di dubbio la migliore che si possa avere.

domenica 26 novembre 2023

Killer of the flower moon


Titolo: Killer of the flower moon
Regia: Martin Scorsese
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Oklahoma, primi anni Venti. Ernest Burkhart ha combattuto in guerra e torna nella nativa Fairfax in cerca di fortuna. Suo zio William Hale gli ha promesso un lavoro all'interno della Nazione Indiana degli Osage, che sono diventati improvvisamente ricchi perché sul terreno "risarcito" loro dagli yankee - perché sembrava infruttuoso - è comparso il petrolio in grandi quantità. Su consiglio dello zio, Ernest sposa una donna nativo-americana, Molly, in parte perché spera di appropriarsi delle sue ricchezze, in parte perché ne è davvero innamorato.

Killer of the flower moon è un film che picchia duro e chiude forse una filmografia necessaria di un'autore tra i più importanti della storia del cinema. E Scorsese sceglie gli indiani d'America, sceglie una storia che pochi conoscono, sceglie di non avere un eroe o un protagonista positivo dilatando quasi all'esasperazione la narrazione. E' un film sulla brutalità dell'essere umano, sull'avidità e il potere, sull'unione della massoneria e su come si sceglie di distruggere un popolo entrandoci dentro a gamba tesa con matrimoni d'affari e regole ferree su come abbattere un nemico. Un film rigorosamente da guardare al cinema. Un film sul dolore, su come un insulina possa entrarvi nel cervello senza darvi mai tregua. Su come si possa fingere per una vita intera con l'obbiettivo solo e soltanto di maturare un interesse. Un film sull'importanza del petrolio e su come possa diventare la corsa all'oro e allo stesso tempo una maledizione e una condanna. Su come debba implorare un piccolo popolo arrivando a pagare un presidente per essere ascoltato e cercare di fermare la mattanza che gli sta capitando. Un film che lascia l'amaro, che non mostra mai un sorriso se non quello delle donne Osage quando provano a lasciarsi sopraffare dai sentimenti e credere di poter amare l'uomo bianco

Carrier (1988)


Titolo: Carrier (1988)
Regia: Nathan J. White
Anno: 1988
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Ferito da una misteriosa creatura (...forse un Big Foot) il giovane Jake Spear contrae una sconosciuta infezione la quale, pur non arrecando a lui alcuna conseguenza, infetta qualsiasi oggetto con il quale egli venga a contatto innescando uno spaventoso fenomeno di smaterializzazione ai danni delle altre persone che quegli stessi oggetti toccano o usano. A Sleepy Rock, il paese nel quale il ragazzo vive, si scatena la paura. La diffidenza e il sospetto fanno scattare una indiscriminata caccia all'uomo della quale sono - ovviamente - vittime gli innocenti.
 
Strano e bizzarro. L'unico film di White cerca di districarsi su numerose tematiche con un budget ridotto, tanti attori buttati al macello e una confusione generale da cui è difficile staccarsi per cercare di analizzare appieno cosa stia realmente accadendo. Un film narrativamente spezzato con evidenti buchi di una sceneggiatura delirante, dove il tema della diversità seppur con delle buone intuizioni non riesce a dare quella continuità per tutta la durata del film. I costumi sono sacchi dell'immondizia e tute di plastica improvvisate, le due fazioni che Jake per difendersi cerca di mettere contro sono i rossi contro i neri. Seppur la scena dell'infezione su Jake ai danni di questa strana creatura di cui non viene detto più nulla sia ottima, il film sembra continuamente mettere l'accelleratore sul non sense, dove non vengono dette un sacco di cose ad esempio sull'importanza dei gatti e perchè questa infezione sembra inglobare qualsiasi tipo di materia dai libri, ai vetri a molto altro ancora.

Caduta della casa degli Usher


Titolo: Caduta della casa degli Usher
Regia: Mike Flanagan
Anno: 2023
Paese: Usa
Stagione: 1
Episodi: 8
Giudizio: 4/5

Vediamo quindi la famiglia Usher, con Roderick Usher a capo di una ricca e famosa azienda farmaceutica, la Fortunato e i suoi sei figli – tutti con un nome dei personaggi di Poe – che piano piano vengono uccisi uno ad uno, secondo quelli che sono i racconti del celebre scrittore americano. Prospero – Perry- viene ucciso durante una festa in maschera e Roderick da un fatale pendolo, ognuno di loro è sia il protagonista assoluto di un racconto che dell’insieme della famiglia Usher.
 
Flanagan è un regista che ha saputo crearsi la fama che gli spetta con progetti indipendenti (Hush(2016)Oculus) per poi vedersi assegnati compiti non affatto facili (Doctor Sleep e Oujia-L'origine del male) per passare a mini serie attente e importanti tra le quali spiccano Haunting of Hill House-Season 1 e Midnight Mass.
Intelligente come sempre e moderno, un perfetto mix tra alcuni dei racconti più importanti di Poe (
La caduta della casa degli Usher - Il barile di Amontillado - La maschera della morte rossa - Il pozzo e il pendolo – Il corvo – Il cuore rivelatore - Il gatto nero) con uno stile e una cura per i dettagli sempre molto lineare in grado di dipanare e dilatare bene tempi e spazi visivi e narrativi, con una regia pulita e dei bei piani sequenza e alcuni suoi attori che possiamo definire ormai suoi feticci.
Tre linee temporali diverse, com'è nata la Fortunato (una sorta di Monsanto, Il barile fi Amontillado, per il commercio di farmaci antidolorifici, il licodone, che provocano assuefazione e danni peggiori dell’eroina ) come si può stringere un patto con il diavolo, cosa si è disposti a sacrificare e cosa è meglio murare vivo pur di ottenere il potere desiderato. E Flanagan ancora una volta sceglie la modernità per palesare quasi dutti i dictat a cui siamo più esposti dimostrando quella voglia di includere il più possibile nelle sue opere dalle etnie così diversificate, la sessualità fluida dei suoi figli per cui ognuno come può ricerca quell'affetto e quel piacere che non hanno mai avuto dal padre.
Flanagan mostra sempre il meno possibile e in questo riesce a mio avviso a raccontare meglio quelle vicende gotiche che più sembrano interessargli. Anche se non è questo il caso dove dal punto di vista degli effetti speciali e della cg nonchè dello splatter ha leggermente abusato rispetto invece alle due precedenti mini serie a cui accennavo che ho letteralmente divorato e adorato.
Dicevo che è stato uno dei pochissimi autori che è riuscito ad aggiornare gli archetipi e i topoi di genere del gotico senza snaturarli, inserendoli difficilmente in contesti moderni, usandoli come metafore esistenziali di disagi attuali e dando forte risalto e caratterizzazione ad ogni suo personaggio come ad esempio capita in questo frangente per Gordon Pym che sembra arrivato e aver visto un altro mondo come emerge dal racconto di Roderick.
Un omaggio che non poteva districarsi meglio nel concentrare così tanti temi cari all'autore e riproporgli con un filo sottile che riesce sempre a mantenere tutto unito
Morte, sepoltura, terrore, difficoltà dei rapporti con la madre e il padre, segreti di famiglia, eventi apparentemente inspiegabili.
Poe non sceglie e non nomina mai direttamente il soprannaturale anche se qui le scelte dell'autore hanno fatto sì che il deus ex machina presente in ogni morte e vero tormento dei fratelli Usher abbia la sua apologia e la sua identità in un finale potente che riesce a condensare senza snaturare l'anima del progetto.



Maledizione della Queen Mery


Titolo: Maledizione della Queen Mery
Regia: Gary Shore
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Nel 1938, nella serata di Halloween, la famiglia Ratch - papà, mamma e ragazzina aspirante ballerina per il cinema - si intrufolano sotto falso nome alla cena della prima classe del transatlantico Queen Mary, pur viaggiando in terza. La ragazzina riesce a ballare con Fred Astaire, ma la cosa finisce in tragedia.

Si sono spese tante parole su questo horror passato velocemente in sordina nei cinema. Una mossa che dal punto di vista degli elementi lasciava suggerire un'operazione mastodontica e interessante dal momento che i film con location navi maledette non hanno mai avuto un grosso successo finendo sempre nel dimenticatoio dell'horror.
Queen Mery sposta tanti passeggeri e insegue diverse storie in più piani temporali, mostrando spesso e troppo alcuni elementi che dovevano essere funzionali per creare colpi di scena, maggiore pathos e atmosfera finendo invece per essere regalati allo spettatore senza i doverosi passaggi e strumenti narrativi. Seppur con un fascino visivo pregevole e creando una vicenda macabra purtroppo e soprattutto nel finale non c'è una conclusione appropriata che riesca a sorprendere e dare una giusta conclusione con quanto tra le vicende della famiglia d'epoca e odierna il film cercava di costruire



Changeling-Season 1


Titolo: Changeling-Season 1
Regia: AA,VV
Anno: 2023
Paese: Usa
Stagione: 1
Episodi: 8
Giudizio: 2/5

La storia d'amore di Apollo ed Emma è una favola, fino a quando Emma scompare misteriosamente. In preda al lutto, Apollo si ritrova in un'odissea che sfida la morte attraverso una New York di cui non conosceva l'esistenza.
 
Changeling è il perfetto esempio di una serie che inizia molto bene diramando il suo intreccio in un arco narrativo appagante per poi complicarsi la vita e immettendo soluzioni e imprevisti che ne snaturano l'essenza e la forza principale. Se la storia d'amore iniziale riesce ad essere poetica ed elegante, in soli cinque episodi ci si riesce a complicare la vita. Si parla di horror ma in realtà è un thriller metafisico dove qualcuno ha tirato in ballo il figlio del diavolo mentre qui, quello che mi aspettavo era proprio lavorare sul "changeling" come sostituzione del bambino mentre invece l'elemento viene appena accennato. Ci sono troppe incongruenze, Emma che perde troppo velocemente il senno non riconoscendo più suo figlio, uno sconosciuto che sembra seguire e far impazzire diverse madri instillando loro dubbi mai spiegati fino alla fine e poi nell'epilogo quella dimora sperduta e gestita da questo manipolo di donne che odiano gli uomini e che rivestono un ruolo purtroppo confuso su quelli che sembrano essere degli intenti senza senso.