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venerdì 11 agosto 2023

Hidden Strike


Titolo: Hidden Strike
Regia: Scott Waugh
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Medio Oriente: il team privato di Luo Feng deve estrarre e scortare i dipendenti in pericolo di una raffineria cinese di petrolio. I mercenari di Owen Paddock vogliono rapire il capo ingegnere per le password che permetta loro di rubare il greggio e hanno assoldato anche l’americano Chris, ignaro del tutto ma che, poi, unirà le forze a Luo Feng.
 
Una produzione milionaria per un buddy movie scanzonato che pur osando non riesce mai a prendersi sul serio. Ambientato in Medio Oriente è un caos politico tra gruppi armati per la spartizione del poco petrolio rimanente tra complotti e despistaggi. Forse speciali, gruppi mercenari, civili inermi nel mezzo che cercano di essere salvati dal socialismo di Chris interpetato da un John Cena che ormai siamo abituati a vedere come prezzeolo dappertutto vista la sua scalata come molti suoi colleghi del wrestling del cinema muscolare. E'un peccato che il film esaurisca subito la componente narrativa trasformandosi in un vuoto cosmico dove i colpi di scena non esistono o quando ci sono risultano telefonati. Chan dimostra ancora un bello spirito combattivo anche se le coreografie dei combattimenti sono troppo studiate e macchinose risultando poco fluide.
Cercano di emulare qualcosa negli inseguimenti nella parte dell'autostrada della morte senza avere le competenze e il polso di Miller contando che Waugh è un mestierante d'azione abbastanza scontato e tamarro.
E' un film di riporto di quelli che si guardano per farsi quattro risate senza accendere il cervello e sapendo benissimo come andrà a finire.

lunedì 10 luglio 2023

Tyler Rake 2


Titolo: Tyler Rake 2
Regia: Sam Hargrave
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Sopravvissuto a stento all'apocalisse metropolitana scatenata a Dacca, ma gravemente ferito, Tyler Rake viene sistemato in un remota residenza in montagna dove riprendersi e forse godersi il riposo dalle sue imprese da mercenario. Presto però arriva un individuo misterioso a offrirgli un incarico che non può rifiutare: è infatti la ex moglie di Tyler, Mia, a chiedere il suo aiuto per salvare la sorella Ketevan e i suoi figli. Questi sono imprigionati insieme al fratello di un pericoloso criminale georgiano, così ossessionato dall'idea di controllare la moglie che preferisce averla con sé in galera insieme ai figli piuttosto che in libertà. Per affrontare l'impresa, Tyler tornerà ad avvalersi dell'aiuto di Nik e di suo fratello Yaz.
 
Davvero non capisco. Cosa ci si poteva aspettare da un sequel di una tamarrata con Chris Hemsworth che quando può fa la corte al cinema yankee e reazionario stelle e strisce.
Tyler Rake 2 è una fottuta figata ignorante. Due ore di purissima azione con combattimenti studiati ad hoc, location scelte apposta per essere prese di mira e devastate tra sparatorie e bombardamenti, elicotteri abbattuti e altre scazzottate sul treno come non se ne vedevano da tempo.
Pura estetica visiva di primo impatto senza dire e comunicare nulla se non che i georgiani sanno essere cazzuti come molti paesi dell'est e se ammazzi il fratello di un boss sei costretto a vedertela contro un esercito e questo anche se ti trovi nella base più sicura di Bruxelles diventa un'inezia.
E' un'esperienza di puro e solo intrattenimento per gli amanti dell'action che cercano qualcosa girato da un buon mestierante a cui non manca proprio nulla anche nella più totale superficialità dei suoi personaggi dove in fondo nessuno viene caratterizzato se non per l'obbiettivo che il film si prefigge.

Drago di mio padre


Titolo: Drago di mio padre
Regia: Nora Twomey
Anno: 2022
Paese: Irlanda
Giudizio: 3/5

Elmer, che ha problemi ad adattarsi alla sua nuova vita, decide di partire alla ricerca dell'isola Wilde e di un giovane drago che attende di essere salvato. Le sue avventure lo portano a incontrare bestie feroci e a scoprire un luogo misterioso.
 
Tutto ciò che orbita nella testa e tra i progetti di Tom Moore è oro che cola. Per me lui rappresenta uno dei più grandi autori d'animazione del suo tempo riuscendo a raccontare storie folkloristiche, di magia, di formazione, di spiritualità e natura. Il rapporto tra umani e animali, tra miti e creature magiche, riesce nei suoi lavori ad avere una carica e una messa in scena senza eguali nel suo campo e nel suo tempo. Un outsider non saprei in quale altro modo definirlo. A differenza dei suoi precendenti lavori, qui lascia alla sua socia della Cartoon Salon una fiaba riadattata per bambini e uscita su Netflix che potrebbe essere una via di mezzo tra ALICE E IL PAESE DELLE MERAVIGLIE e NEL PAESE DELLE CREATURE SELVAGGE. Il tutto però in chiave più socio-politica e teen con le due terre, una realistica e l'altra fantastica, devastate da una crisi economica e un effetto climatico che rischia di far affondare l'isola. Sempre in 2D, il film per bambini e non solo, riesce come sempre ad avere più piani di ascolto, imergendosi nel fantasy ma rimanendo aderente ad un impianto di viaggio di formazione dove Elmer nell'isola Wilde troverà insidie e pericoli ma alla fine guidato dai suoi intenti nobili riuscirà con un frenetico e drammatico terzo atto a risolvere il problema.
Ancora una volta i film della Cartoon insegnano come siano i bambini ad avere il compito di salvare gli adulti dai drammi in cui essi stessi incappano o nelle conseguenze inattese ed effetti perversi che gli stessi adulti evocano.

mercoledì 7 giugno 2023

Copenaghen Cowboy-Season 1


Titolo: Copenaghen Cowboy-Season 1
Regia: Nicolas Winding Refn
Anno: 2022
Paese: Danimarca
Episodi: 6
Stagione: 1
Giudizio: 4/5

Dopo una vita trascorsa a servire gli altri, Miu, un'enigmatica ragazza, si imbatte nel cupo paesaggio della malavita criminale di Copenaghen. In cerca di giustizia e vendetta, intraprende un'odissea attraverso il naturale e il soprannaturale.
 
Refn confonde sempre. Il suo cinema silenzioso è letale come il taglio di una lama e incisivo come una pugnalata profonda e ipnotico come un sedativo allucinogeno. Luci e neon, un uso esagerato dei colori, una fotografia sontuosa, personaggi e movimenti minimali. Mafia albanese, torture, vendetta, amore, sotterranei terribili, prostitute, spacciatori, killer ed eroine.
La serie sviluppa un’attrazione simile alla trance che sa agire in modo impressionante su corpo, luce e suono, con i dialoghi come sempre ai minimi storici per dare solo qualche informazione che non riesce a veicolare con le immagini.
Tutto sembra quasi una sorta di sinfonia sempre con la morte dietro l'angolo e una forte ambiguità dove non sembra mai esserci una salvezza vera e propria ma solo una necessità salvifica di scappare dalla realtà. Ogni episodio della serie sembra poi svilupparsi in diversi stadi e stati di coscienza dove lo score di Cliff Martinez è godurioso come non mai, libero di serpeggiare tra sintetizzatori e note mortuarie.

sabato 13 maggio 2023

Fenomenas-Indagini occulte


Titolo: Fenomenas-Indagini occulte
Regia: Carlos Theron
Anno: 2023
Paese: Spagna
Giudizio: 3/5

Tre donne di mezza età che indagano su eventi paranormali sono messe alla prova quando il loro leader spirituale padre Giròn scompare. Aiutate da un giovanissimo studente di fisica, saranno chiamate a risolvere il mistero della casa dove l’uomo è stato assalito da una figura sconosciuta, incontrando una coppia che sembra perseguitata da fantasmatiche presenze. Ispirato al gruppo Hepta realmente esistito.
 
Se non altro agli spagnoli non manca il coraggio. Mi aspettavo di trovare tra i produttori esecutivi del film un nome come quello di De la Iglesia è invece così non è stato. Simpatico e con tanta ironia il thriller soprannaturale di Theron ma allo stesso tempo senza farsi mancare l'atmosfera e i canoni dell'horror classico. Un film con un certo ritmo e sostenuto da buone interpretazioni che riesce a crearsi un suo mood impattante mischiando ritmo, ironia, colpi di scena, dialoghi ben scritti e qualche scena decente di spavento. Costruisce e distrugge in continuazione e a farlo per prime sono proprio le protagoniste da chi sembra aver perso colpi, chi non credendoci più, chi seguendo la via, ma alla fine tutte vengono rimesse nel calderone per aiutare il loro mentore. Devo dire che la prima parte è sicuramente la migliore. Nel finale il soprannaturale straborda lesinando quasi in alcune scene il trash, con troppi rimandi a questo spirito inquieto (l'inquisitore) e troppi momenti quasi action che minano tutto ciò di buono che si è costruito precedentemente. E'un film di genere pimpante e con brio. Un'opera simpatica in grado di intrattenere, dare adito ad una storia buona e sostenuta da un trio incredibile che riescono a dare ottime prove senza mai scavalcarsi a vicenda.

martedì 18 aprile 2023

Record of Ragnarok-Season 2


Titolo: Record of Ragnarok-Season 2
Regia: Masao Ōkubo
Anno: 2022
Paese: Giappone
Stagione: 2
Episodi: 10
Giudizio: 3/5

Al Concilio del Valhalla che si tiene ogni mille anni, gli dèi hanno votato all'unanimità per l'estinzione della razza umana. Le uniche a opporsi sono le Valchirie, la cui leader, Brunilde, ricorda loro che in casi del genere è concessa all'umanità un'ultima possibilità, rappresentata dal torneo del Ragnarok: tredici combattenti umani e tredici combattenti divini devono darsi battaglia fino alla morte in un'arena. La prima fazione a ottenere sette vittorie è considerata la vincitrice. Il destino dell'umanità è dunque in bilico tra l'estinzione e l'esistenza per altri mille anni. Comincia così una serie di combattimenti dove grandi uomini della storia affrontano gli dei per la salvezza dell'umanità

Due combattimenti in dieci episodi. Sembra poco e in parte lo è. Però qui abbiamo molto più back ground sulla storia di alcuni personaggi, sulla loro crescita, i disagi e gli abusi subiti.
Viene enfatizzato di più l'aspetto emozionale e psicologico dove però al contempo stesso non manca certo l'azione, vero motore ed elemento determinante della serie.
Sicuramente l'aspetto tamarro è inverosimile così come il taglio ironico e quella sensazione di guardare tutto con estrema arroganza, uno degli aspetti peculiari della serie che potrà dividere come al contempo rivelarsi una scelta coraggiosa quanto deleteria almeno per come vengono caratterizzati alcuni personaggi in seconda linea.
I quattro veri sfidanti invece convincono nelle loro diverse sfumature, nella loro complessità e al contempo fragilità e crudeltà nonchè spietatezza.
Ancora una volta l'esagerazione dell'intera operazione opta per far sì che gli Dei che partecipino a questo torneo appartenendo ai pantheon più disparati dalle mitologie cristiana, induista, greca e norrena. Nella lotta tra gli uomini e le divinità, queste ultime appaiono sempre in vantaggio grazie alla loro incredibile forza. Tuttavia, gli uomini possono avvalersi del preziosissimo aiuto delle 13 Valchirie, capitanate da Brunhilde, sorella maggiore dove nel corso degli scontri, ogni uomo è sceso in campo con al suo fianco una Valchiria. Il potere delle Valchirie, trasmutato attraverso il Völundr, in armi o particolari abilità, ha portato gli uomini a combattere allo stesso livello delle divinità stesse.

venerdì 3 marzo 2023

RRR


Titolo: RRR
Regia: S.S. Rajamouli
Anno: 2023
Paese: India
Giudizio: 5/5

Due leggendari rivoluzionari intraprendono un viaggio lontano da casa prima di iniziare a combattere per il loro paese negli anni '20.
 
Devo dire che pur essendo appassionato di cinema indiano e quindi bollywoodiano per la maggior parte, RRR è davvero qualcosa di faraonico e mastodontico nel suo prendersi esageratamente sul serio come dramma storico ma anche azzerando ogni etichetta e diventando di tutto e di più.
Comicità, musical, dramma, azione, politico e sociale, un film sulla disuguaglianza e la discriminazione, sull'amore l'amicizia, sul sacrificio e la crudeltà, sul viaggio dell'eroe, il revenge movie e molto altro ancora. La lotta per l'indipendenza contro l'oppressore britannico qui raggiunge i fasti per la messa in scena, per toni da romanzo, con intrecci da melodramma che pervadono la pellicola come se fosse una sorta di epopea dove anche la religione assume significati importanti come la scena finale dove i nostri due protagonisti incarnano le vesti di divinità indiane raggiungendo l'apoteosi del kitsch. Perchè in questo film tutto è doverosamente e incredibilmente kitsch però funziona perchè straborda ma allo stesso tempo frena e tiene le redini per spostare la narrazione su altri fronti e lasciando così una pluralità di sotto trame da narrare.
Tutti i sentimenti, in questo film, sono portati all’eccesso. L’amore è sconfinato, l’odio è totale, assoluto; l’amicizia virile assurge ai massimi livelli, l’amore per la patria è senza limiti, il sacrificio, anche, la decisione, la volontà, la perseveranza…non conoscono ostacoli. Non siamo più abituati a vedere in un film questi straordinari eccessi…ma questo film è una cosa sorprendente. I balli poi sono meravigliosi come quello di Nacho Nacho per mostrare agli inglesi come gli indiani abbiano balli locali ancora più eccentrici e complessi dei loro e sfidandoli apertamente ad una gara di ballo che è una delle più belle e insolite della storia del cinema.

lunedì 20 febbraio 2023

Junji Ito Maniac


Titolo: Junji Ito Maniac
Regia: Shinobu Tagashira
Anno: 2023
Paese: Giappone
Stagione: 1
Episodi: 12
Giudizio: 4/5

The Strange Hikizuri Siblings segue una coppia che studia i fantasmi e partecipa alle sedute spiritiche di una famiglia disfunzionale di sei fratelli.
The Story of the Mysterious Tunnel e Ice-Cream Bus sono incentrati su un laboratorio che indaga presenza fantasmagoriche radioattive e su un camioncino dei gelati che fa letteralmente squagliare di passione
Hanging Balloon è la cronaca dell’invasione di palloncini giganti assassini
Four x Four Walls e The Sandman’s Lair registrano i dispetti del diabolico Soichi nei confronti del fratello che cerca di studiare e la discesa nella follia di un uomo perseguitato dal suo alter ego di un’altra realtà
Intruder e Long Hair in the Attic sono ambientati in case dove Oshikiri sente misteriosi passi e Chiemi si trasforma in uno spirito di vendetta
Mold e Library Vision parlano di luoghi portatori di morte – la prima è divorata dalla muffa e la seconda è arredata con una libreria i cui libri ossessionano il proprietario.
Tomb Town segue Tsuyoshi e Kaoru raggiungere una cittadina dove le tombe sono erette nel punto esatto in cui si ritrovavano i morti al momento del decesso.
Layers of Terror e The Thing that Drifted Ashore narrano di Reimi, una donna fatta di strati di sé stessa come gli anelli di un albero e di una creatura marina con strani ospiti dentro di sé
Tomie indaga l’esistenza di una studentessa con un segreto spaventoso
Unendurable Labyrinth e The Bully sono incentrati su tre ragazze ospiti di un monastero buddista e di una ragazzina che bullizza un bimbo più piccolo
Alley e Headless Statue hanno per protagonisti un giovane che va a vivere accanto a un vicolo dove si è consumato un delitto e un artista che costruisce manichini senza testa
Whispering Woman e Soichi's Beloved Pet narrano di una donna incaricata di istruire una ragazzina su ogni singola azione e sul ritrovato Soichi alla prese con un adorabile gatto maledetto.

Per chi non conoscesse le opere di Ito, questa serie antologica potrebbe essere un primo valido approccio. Nonostante si sia detto peste e corna di questa ennesima serie targata Netflix, il risultato non è affatto male. Certo alterna cose molto buone con altre meno, ma rimane una carrellata generale sulla politica d'autore e sulle suggestioni che passano nella mente dell'outsider nipponico.
Abbiamo di tutto in quella che appare spesso con un'atmosfera grottesca, macabra e disturbante.
Maledizioni con tanto di evocazioni grazie a sedute spiritiche, spettri, fenomeni paranormali, vecchi personaggi che tornano come Tomie la femme fatale immortale e Soichi che a causa della sua carenza di ferro ama tenere in bocca dei chiodi e non ultimo Uzumaki. C'è tanto body horror, orrore cosmico, case infestate, j-horror, la muffa che corrode la casa, entità mostruose, teste a palloncino che terrorizzano e impiccano la gente, la famiglia di personaggi inquietanti, in tutto questo facendo un exursus che oscilla tra il grottesco, l'horror e il folclore giapponese.
Pur avendo una gestione diversa rispetto all'impatto della storia, alle vicende narrate, ad uno sbilanciamento di ritmo per quanto concerne la narrazione e la sensazione di un cliffhanger finale non proprio ben riuscito, la serie si dimostra più che valida. Una visione onirica, un incubo di qualcuno dei protagonisti, se non dell'autore stesso che propone spessissimo narrazioni in cui l'inquietudine sale col procedere delle vicende e dove violenza e orrore seguono spesso un'escalation folle e sanguinosa in grado di tenerci con gli occhi fissi sullo schermo fino all'ultimo secondo.

Glass Onion-Knives Out


Titolo: Glass Onion-Knives Out
Regia: Ryan Johnson
Anno: 2022
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Il risolutore di enigmi Benoit Blanc viene invitato ad una vacanza supervip su una esclusiva isola greca, insieme al gruppetto di amici storici del multimiliardario Miles Bron. Gli ospiti, tutti ricchi quasi quanto Bron, sono l'ex modella Birdie e la sua assistente Peg, la politica Claire, lo scienziato Lionel, l'influencer sciovinista Duke con la sua ragazza Whiskey, e la misteriosa Andi, corresponsabile della fortuna di Miles ma da lui estromessa senza tanti complimenti. Il gruppetto dovrebbe risolvere un giallo ideato dal multimiliardario, ma ben presto i delitti diventeranno reali. Starà a quel genio eccentrico di Benoit Blanc venire a capo di un mistero assai complicato e fare in modo che almeno qualcuno torni vivo dall'isola.
 
Il sequel di Knives Out è un'altra piacevole sorpresa con una celebre parata di star e protagonisti tutti diversi tranne Benoit Blanc colto in depressione da covid che viene invitato nonostante l'eccentrico miliardario (un Musk metafora dei ricchi della Silicon Valley) precisi fin da subito che non era nella lista degli invitati.
Un altro giallo meno arguto e sfaccettato del primo ma più solare, più action per certi aspetti, con una location decisamente ai limiti dell'avanguardismo estetico e una storia che tutto sommato fila a dovere grazie alla sapiente interpretazione di Daniel Craig ma soprattutto Edward Norton che riesce a impreziosire un personaggio per molti aspetti fastidioso vista la sua smania da leader miliardario spocchioso senza precedenti. Il film alterna in maniera astuta alcuni colpi di scena rendendo tutti gli astanti e i gregari complici e non di un piano che sembra disegnato dallo stesso demiurgo della situazione quando invece tutto prenderà una svolta inaspettata solo sotto certi aspetti. Un film in grado sicuramente di interessare nonostante una durata prolissa e un ritmo che però riesce sempre a mantenersi costante spostando i punti di vista e creando una ripartenza dopo l'altra a seguito di un colpo di scena, forse quello meglio assestato in tutta la pellicola che sembra dare nuova linfa al mistero.

sabato 28 gennaio 2023

Pale blue eye


Titolo: Pale blue eye
Regia: Scott Cooper
Anno: 2022
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

West Point, 1830. Augustus Landor, un detective segnato dalla vita - è vedovo e la figlia è scomparsa - viene assunto dall'Accademia militare per indagare con discrezione sul macabro omicidio di uno dei cadetti, a cui è estratto il cuore dal torace con chirurgica precisione che è forse il risultato di un rito oscuro. Nella sua inchiesta non viene aiutato da nessuna delle altre reclute per cui vige la legge del silenzio. Solo una di loro offre la sua collaborazione. Si tratta di Edgar Allan Poe, che negli anni successivi diventerà uno scrittore di fama mondiale. Quando ci sono alcuni indizi che stanno per portare alla risoluzione del caso, un altro cadetto viene assassinato.
 
Scott Cooper è un buon regista, ANTLERS, OUT OF THE FURNACE, BLACK MASS, HOSTILES, dove sembra ormai un dato di fatto la collaborazione con Christian Bale e dove la mano ha dimostrato di saper girare con le doti di un buon autore. Purtroppo questi delitti di West Point è un prodotto da dimenticare dove la scrittura è il fattore determinante del suo insuccesso e della sua scarsa capacità di regalare una storia decente soprattutto per un finale disastroso.
Senza contare un giovane Edgar Allan Poe fastidiosissimo interpretato da un insopportabile Harry Melling, una sorta di setta satanica presieduta da due giovani teen ager idioti e particolari a caso su libri maledetti e in fondo sul vero motore del film che altro non è che un revenge movie. Peccato perchè la ricostruzione storica, le interpretazioni, i costumi e Bale mantengono almeno quel decoro ad un film che poteva e meritava di essere scritto meglio.

lunedì 2 gennaio 2023

Pinocchio di Guillermo Del Toro (2022)


Titolo: Pinocchio di Guillermo Del Toro (2022)
Regia: Guillermo Del Toro
Anno: 2022
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Durante la Prima Guerra Mondiale, sulle colline toscane, Geppetto e suo figlio Carlo vivono serenamente, finché una bomba non si abbatte accidentalmente sulla chiesa del paese finendo per uccidere Carlo. Passano gli anni e Geppetto, ormai alcolizzato, una notte in preda al delirio ricrea suo figlio in forma di burattino di legno. Una creatura fatata interviene a dargli vita e offre a un grillo con aspirazioni da scrittore di fargli da spirito guida e aiutarlo a essere buono: se ci riuscirà esaudirà per lui un desiderio. L'Italia però è nel mentre precipitata nel regime fascista e il burattino, visto con sospetto dai cittadini, sembra al gerarca padre di Lucignolo un potenziale soldato perfetto. L'impresario del circo Volpe vuole invece farne una star e cerca di legarlo a sé con un contratto di ferro...
 
La metafora di Del Toro è forse una delle forme più alte d'arte nella rivisitazione di un grande classico. Trovare le giuste coordinate per aggiungere metafore storicamente importanti volte ad aderire in maniera semplice e funzionale alle sorti del film dopo tutte queste rivisitazioni non era certo facile ma l'autore più di tutti gli altri in termini di metafore ci è riuscito.
Qui si parla quasi ed esclusivamente del contesto storico, di quel fascismo che come tutti i regimi e le dittature, e Del Toro nel suo cinema ha sempre dimostrato di volerci spendere due parole, diventa un chiodo fisso nella vicenda tanto da assorbirne alcuni passaggi in maniera memorabile (il paese dei balocchi diventa il campo di reclutamento fascista per i govani soldati o quando Pinocchio sbeffeggia il regime, cantando in faccia a Mussolini una canzone sulla cacca al posto dello spettacolo finale di Mangiafuoco qui personificato nella Volpe).
Il 12° film dell'autore è stato dedicato al padre. Per tutta la durata ho trovato deliziosa la narrazione e per assurdo ho dato meno importanza alla stop motion che adoro ma in questo caso l'utilizzo non è sempre stato all'altezza soprattutto quando veniva alzata la posta in gioco e in alcuni scenari dove c'erano da controllare troppi elementi non mi ha particolarmente colpito.
Pinocchio dunque assurge verso una declinazione peculiare di un grande classico della letteratura che troppo a lungo è stata riproposta in salse cinematografiche poco coraggiose e sempre troppo aderenti alla storia originale proponendo per la prima volta un Pinocchio meno passivo e meno vittima delle scelte altrui ma un vero profeta anarchico che disprezza il regime, aiuta gli emarginati (come Immondizia) e a suo rischio e pericolo determina il cambiamento sotto gli occhi dei Guardiani che custodiscono la vita e la morte (anche qui al posto della fata turchina) senza inoltre contare alcuni spunti da favola dark assolutamente magnifici come i conigli scheletro che sono anch'essi Guardiani del regno dei morti. In più se analizziamo i sotto testi e le ispirazioni qui il lavoro è immenso chiamando in cattedra religione, cristologia (Pinocchio come dicevo un nuovo grande e piccolo profeta che vede lo stesso Gesù fatto di legno su una croce) il folclore dove un burattino animato in chiesa viene visto come un preludio maledetto, Shelley, tanti registi italiani pre bellici, e ancora Vajda e Matarazzo.
Forse l'unico apsetto che ho trovato pedante a tratti è l'impiego del sotto testo del musical
Ottima anche la maturità e il ruolo da scrittore del Grillo Parlante Sebastian così come l'incipit con la storia di Geppetto e Claudio.


martedì 20 dicembre 2022

Marilyn ha gli occhi neri


Titolo: Marilyn ha gli occhi neri
Regia: Simone Godano
Anno: 2021
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

Diego ha dei problemi di contenimento delle frustrazioni ed è ripiegato su se stesso. Clara è affetta da mitomania, dice bugie così convincenti da convincere anche se stessa della loro veridicità. I due fanno parte di un gruppo sottoposto a riabilitazione forzata sotto la guida di uno psichiatra che tenta, non senza difficoltà, di liberarli dalla concentrazione su sé obbligandoli a gestire un ristorante per le persone del quartiere.
 
E' vero Marylin ha molte ingenuità, paradossi (per chi come me lavora in questo campo), sentimenti ed emozioni con grandi intenti ma difficilmente plausibili e molto altro ancora.
Però funziona. Un film su tematiche sociali che a differenza di altre commedie italiane viste negli ultimi anni almeno prova a non essere così melenso e banalotto, portando fragilità e soprattutto drammi di chi sembra confinato in una determinata situazione e la sua quotidianità.
Attori molto bravi devo dire, ed è sempre difficile fare questa accezzione contando che parliamo sempre degli stessi e Miriam Leone pur avendola vista poco, ha avuto poco di dare freschezza e brio ad un personaggio articolato e complesso come il solito buon Accorsi.
E poi il fatto che il film sia stato prodotto dalla Groenlandia la dice lunga sulle opere di Matteo Rovere su cui investe, cura e cerca di dare una spinta al cinema di genere italiano (anche se non è questo il caso). Rimane un film che alterna sempre momenti tragicomici a drammi realistici, malattia e cura, romanticismo e rabbia, disturbo mentale e leggerezza, incomunicabilità con il mondo esterno per paura di essere visti e far entrare lo stesso mondo esterno dentro le mura di casa, combattendo infine contro se stessi per provare a superarsi.

Warriors of the future


Titolo: Warriors of the future
Regia: Yuen Fai Ng
Anno: 2022
Paese: Cina
Giudizio: 3/5

Anno 2055, un meteorite si schianta su una futura Hong Kong devastata, come tutto il pianeta, dall’inquinamento e dal riscaldamento globale. Il meteorite porta con se un organismo vegetale alieno capace di purificare l’atmosfera ma che, a contatto con l’acqua, cresce rapidamente distruggendo ogni cosa sul suo cammino. Armato della mappa genetica della pianta, un ristretto gruppo di eroi cercherà di salvare la città ad ogni costo
 
Prodotto in divenire dal 2005, l'esordio di Yen Fai Ng, veterano degli effetti speciali, è un insieme convulso e velocissimo di un'insieme generale di luoghi comuni e copia e incolla vari da lasciare sgomenti. Come blockbuster cinese funziona dal punto di vista dell'azione, del montaggio frenetico (anche se l'impressione sembra quella che ogni tanto si perde qualche pezzo per strada), combattimenti a profusione con mostri e robot e degli effetti speciali interessanti anche se a volte rischiano di esagerare impattando in un caos in cui non è ben chiaro nel dettaglio cosa stia succedendo. Ma il problema di fondo è tutto il resto dalla trama vergognosa dove addirittura sui nomi non si cerca nemmeno di provare a dire qualcosa è troviamo Skynet e Pandora. Al politico corrotto che vuole salvare i propri interessi, alla missione salvifica dell'eroe e del piano B che consentirebbe l'uccisione di massa per salvare il pianeta, alla bambina che non si sa come è sopravvissuta a degli insettoni giganti che hanno mangiato quel poco che rimaneva della cittadina sommersa dai tentacoli dell'organismo vegetale. Potrei continuare a fare un elenco impietoso. Dal punto di vista però dell'action frenetico funziona. E' un cazzatone cinese di quelli che una volta nemmeno esistevano ma che piano piano cominciano ad invadere la cinematografia.

Mio nome è vendetta


Titolo: Mio nome è vendetta
Regia: Cosimo Gomez
Anno: 2022
Paese: Italia
Giudizio: 2/5

Santo è il padre di Sofia, ragazza tenace che gioca a hockey in quel di Bolzano. Santo però è di origini calabresi e ama delle montagne soprattutto il silenzio, è infatti un uomo taciturno che nasconde più di qualcosa sul suo passato. Non ama farsi fotografare, ma la figlia scatta un'immagine di lui ben riconoscibile di nascosto e la posta sui social, senza immaginarne le conseguenze. Una cosca della 'ndrangheta è infatti sulle sue tracce dopo decenni dalla sua sparizione. Tanto da avvalersi di un esperto di informatica, che velocemente individua la foto e porta la cosca a scatenare una terribile rappresaglia contro Santo e la sua famiglia.
 
Gomez purtroppo non è uno dei nomi di spicco del cinema di genere nostrano. Le sue opere sono sempre ridondanti ed eccessivamente patinate mostrando tutto l'opposto di come potrebbe essere la realtà. Questo film ne è la palese evidenza, una via di mezzo pasticciata e ahimè pacchiana tra V PER VENDETTA, HANNA e LEON. Il risultato è un disastro, l'ennesimo revenge movie dove un ex ndranghetista cerca di rifarsi una vita nascondendo il suo passato da assassino professionista e quando vengono a cercarlo uccidendo moglie e cognato scambiandolo per lui parte in una lotta contro i suoi aguzzini dove nel mentre pur essendo ferito a morte cerca di insegnare alla figlia ad essere anche lei una final girls con tecniche di combattimento e uso dell'arma.
Se escludiamo la parte più emblematica nel suo wtf finale che è l'attacco di Santo contro la dimora dei nemici, aggirando telecamere e agendo in segreto come Splinter Cell abbattendo guardie come fossero birilli, il climax che chiude il film è qualcosa di senza senso dove Sofia stanando l'ultimo della casata con un numero che nemmeno NIKITA pensava di poter realizzare ( e Sofia è un'adolescente) tocchiamo veramente il fondo per spregiudicatezza e totale assenza di realisticità e senso del dove andare a parare.
Peccato perchè Gassman rende perlomeno fragile e cazzuto un personaggio davvero difficile da caratterizzare visti gli stereotipi in cui è rinchiuso.

giovedì 15 dicembre 2022

Troll (2022)


Titolo: Troll (2022)
Regia: Roar Uthaug
Anno: 2022
Paese: Norvegia
Giudizio: 3/5

Nel profondo del monte Dovre, qualcosa di gigantesco si risveglia dopo mille anni di prigionia. La creatura distrugge tutto sul suo cammino e si avvicina rapidamente a Oslo.
 
Troll è puro intrattenimento senza provare a sforzarsi di aggiungere nulla dal punto di vista folkloristico e quando ci prova crolla rovinosamente come nella grotta dove la dinastia reale teneva le ossa dei Troll tutti massacrati in passato e di cui l'unico sopravvissuto e ovviamente incazzato nero. E'strano digerire tutta una serie di momenti decisamente indigesti del film, soprattutto quando la butta sull'ironia, sugli inseguimenti, mancando di vista l'obbiettivo e i contenuti soprattutto dal secondo atto in poi semplicifandosi la vita scegliendo le ingenuità più eclatanti finendo come molti suoi simili per diventare una semplice opera derivativa.
Ed è un peccato perchè il budget e le risorse c'erano. Alla fine è King Kong..staccandosi molto dagli intenti mitologici e culturali che si potevano inserire e far asserire alla pellicola.
Fa rimpiangere TROLL HUNTER per rimanere in materia dove almeno quel mockumentary centrava pienamente il suo obbiettivo seppur con un budget limitato.
Troll è la tipica situazione in cui immettendo così tante cose (l'attacco a Oslo invece richiama Godzilla dove però il Troll pur facendo schiantare elicotteri salva i bambini) finisce e forse voleva più di tutto essere una fiaba post contemporanea ambientalista dove però manca il coraggio nel delineare l'identità del progetto.


domenica 27 novembre 2022

Peaky Blinders- Season 1


Titolo: Peaky Blinders- Season 1
Regia: AA,VV
Anno: 2013
Paese: Gran Bretagna
Stagione: 1
Episodi: 6
Giudizio: 4/5

irmingham, 1919. La prima guerra mondiale è terminata da poco e i suoi effetti sono ancora visibili sia per la popolazione che per la struttura economica che la sorregge.
In questo contesto sociale si sviluppano le vicende della famiglia Shelby e del loro leader Thomas quale capo della gang denominata Peaky Blinders. Tale nome deriva dalla particolare forma a punta dei loro berretti, arricchita nel caso specifico, dalla particolarità di nasconderci all’interno una lametta atta ad essere usata come arma.
 
Menziona speciale. Finalmente riesco ad aver modo di fruire queste sei importanti stagioni di una delle serie più importanti a rigor di logica per quanto concerne l'ambientazione, i fatti storici, i personaggi iconici, la ricostruzione e la fedeltà scenografica e narrativa e infine i colpi di scena.
La scalata di una gang criminale mossa come tante altre da un'espansionismo che diventerà immenso per quelli che potevano vantare come obbiettivi soprattutto se a tener testa a questo gruppo di gangster troviamo un Thomas Shelby particolarmente ispirato. Un personaggio iconico in grado di dare sfaccettature e importanza ad ogni sceltà che si troverà a fare. Un personaggio per niente muscolare quanto ipnotico per come tramite la perseveranza e l'ingegno riesca sempre ad essere infallibile nelle sue scelte. Poliziotti corrotti, armi scomparse. Il commissario Chester Campbell addetto a risolvere il caso splendidamente caratterizzato. Un altro personaggio che da prima sarà nascosto nella nebbia ma che poi parteciperà attivamente è quello del monumentale Winston Churchill. La prima stagione a parte mostrare una galleria di personaggi e aprire porte su porte si delinea in fondo su un'unica grande domanda quella appunto delle armi scomparse e fatte nascondere proprio dallo stesso Tom.
Valori e morale, il fatto di credere nella forza muscolare come Arthur e John e rendersi invece conto che porta solo a muovere altra violenza, al personaggio mastodontico della zia Polly che assieme a Tom soprattutto nella prima stagione e assieme a Campbell rappresentano quel triangolo attorno a cui tutto ruota e dove Grace riesce a incastrarsi a perfezione in un gioco tra le parti squisito.

Peaky Blinders- Season 2


Titolo: Peaky Blinders- Season 2
Regia: AA,VV
Anno: 2014
Paese: Gran Bretagna
Stagione: 2
Episodi: 6
Giudizio: 4/5

Sono passati due anni. Scopriamo che il buon Freddy è morto e la prima puntata si apre proprio con il suo funerale mentre vediamo Ada in lacrime tenere in braccio il loro bambino.
Proprio Freddy è stato quel personaggio nella prima stagione a battersi contro i Peaky, a cercare di rendere giustizia a quella democrazia ancora in pasta soprattutto tra i lavoratori nelle fabbriche e nei cantieri. Al suo contorto rapporto di odio e rispetto verso Thomas, all'amore per la sorella di quest'ultimo e ha cercare di spezzare parte dei legami della famiglia Shelby.

Questa seconda stagione parte proprio dai lutti, da quello di Freddy a quello della scelta di non poter avere un'amore con Grace da parte di Tom decidendo l'espansionismo e gli affari a discapito delle scelte del cuore.
Cominciano a delinearsi alleanze importanti con individui spregiudicati come Alfie Solomons, capo della comunità ebraica, il villain di turno e antagonista Darby Sabini, mafioso italiano in una dura e aspra lotta proprio con il criminale zingaro irlandese. La famiglia pur perdendo colpi cresce con l'arrivo inaspettato del figlio creduto perso di Molly, Finn Cole, che diventerà presto una mente matematica perfetta e un allibratore che grazie all'osservazione e sotto la supervisione di Thomas rischia di diventarne l'erede per quanto poi la narrazione e l'evolversi della storia puntino su molto altro. C'è la questione sulle scommesse dei cavalli, gli allibratori, l'uccisione inaspettata di Campbell soprattutto per l'identità del suo carnefice. Nella seconda stagione viene ribadito come la scrittura di Stephen Knight riesca nel difficile compito, pur mettendo nel piatto diverse situazioni diverse, (ebrei, italiani, irlandesi, polizia, governo) di mantenere una struttura chiara, solida e coesa con tutte le pedine messe nel posto giusto e al momento giusto. E questo intersecando molto spesso momenti e circostanze completamente distanti tra di loro. Insomma un piccolo capolavoro storico/narrativo.

Peaky Blinders- Season 3


Titolo: Peaky Blinders- Season 3
Regia: AA,VV
Anno: 2016
Paese: Gran Bretagna
Stagione: 3
Episodi: 6
Giudizio: 4/5

La terza stagione inizia con il matrimonio tra Tommy e Grace. Alla sua cerimonia, Thomas incontra dei russi che chiedono protezione alla famiglia Shelby in cambio di preziosi gioielli. Lizzie, la segretaria, pare abbia una storia con un italiano appartenente alla famiglia dei Chiangretta e i Peaky Blinders feriscono brutalmente il figlio del boss. Questo scatena la rivolta degli italiani che termina con l’omicidio di Grace. Tommy va completamente fuori di testa, si rinchiude in una tenuta in campagna, isolandosi anche dai propri affetti. L’antagonista di questa terza stagione, sembra essere un prete, tale John Hughes, un rappresentante della Lega Economica, che vuole opporsi all’affare tra la famiglia Shelby e i russi. Tommy con l’aiuto di Solomons raggiunge un accordo con questi ultimi; e scoperto l’arcano del prete, cerca di ucciderlo ma viene anticipato e ricattato. Ripreso il controllo della sua vita, fa scavare un tunnel dai suoi scagnozzi per accedere al sotterraneo dei russi, per rubare i gioielli.

Un matrimonio, un figlio, degli antagonisti che appartengono ad una casta quasi intoccabile.
Ancora una volta Thomas rischia quasi di finire al creatore dopo essere stato massacrato di botte, ha uno scontro face to face con Alfie, và in paranoia, sospetta di tutti e infine gli viene pure rapito suo figlio e uccisa la moglie per colpa tra le altre cose di un medaglione maledetto.
Sicuramente è la stagione più cupa, dove le mosse vengono fatte a tavolino ai danni degli altri, dove ci sono continui tradimenti e ribaltamenti, dove per la prima volta vediamo il protagonista davvero in difficoltà, stremato, debole e vulnerabile. La mossa di tirare fuori pure i russi oltre tutta la dinamite già presente nelle precedenti stagioni (italiani, irlandesi zingari, ebrei, inglesi) non è molto chiara come intenti e come narrazione in sè. Seppur il cast riesce come sempre ad essere più che adeguato personaggi come Leon Petrovna rimangono appena abbozzati, il doppio gioco della principesa Tatiana non è chiarissimo così come il prete padre John Hughes e il fatto che sia il reponsabile di vari traumi infantili ai danni di Michael.
Una delle stagioni scritte forse peggio ma che ha dalla sua alcune punte di inusitata violenza, uno scontro verbale da storia del cinema e tanti altri passaggi interessanti alcuni dei quali con rimandi esoterici.

Peaky Blinders-Season 4


Titolo: Peaky Blinders-Season 4
Regia: AA,VV
Anno: 2017
Paese: Gran Bretagna
Stagione: 4
Episodi: 6
Giudizio: 3/5

Don’t fuck with Peaky Blinders, o forse si. Si riparte proprio da quel gesto di Tommy, aprendo con un’intensa sequenza la stagione, che ci mostra i membri della famiglia Shelby con un cappio al collo, pronti per l’impiccagione, che puntualmente non avviene. Quella che ci sembrava la fine del mondo, infatti, è soltanto un altro dei piani di Tommy per riuscire a manipolare le alte sfere britanniche, dimostrando ancora una volta la sua aspirazione alla grandezza. Questo atteggiamento lo porta però all’isolamento più totale, con il solo piccolo Charlie, immerso completamente nel lavoro, senza un minimo di sosta. Il torto subito dagli altri membri della famiglia, ha delle conseguenze rilevanti, quasi tutti hanno chiuso i rapporti con Tommy, ad eccezione di sua sorella Ada e Michael che continuano a lavorare per l’azienda. Ma una nuova minaccia, riunirà ben presto la famiglia. La situazione di apparente calma, viene spezzata da una mano nera, simbolo della mafia italoamericana, recapitata a ciascun componente della famiglia. Entra così in gioco Luca Changretta, figlio del boss che in precedenza avevamo visto giustiziato da Arthur, e ora pronto ad ottenere la sua vendetta. Il primo a farne le spese è John Shelby, ucciso davanti la moglie e Michael che viene ferito. La morte del fratello, riunisce la famiglia Shelby, intenda a superare anche questa minaccia. Vediamo Polly fare un accordo con Changretta, che in realtà si rivelerà essere un’altra trappola organizzata da Tommy. Ma la svolta in quella che può essere considerata come una vera e propria guerra tra famiglie, è un colpo di genio di Tommy. Durante un incontro di pugilato, organizzato proprio da quest’ultimo, tra un suo pugile e un avversario proposto da Solomons (corrotto dagli italiani), nei bagni, vieni quasi ucciso Arthur. Tommy fa credere a tutti che il fratello sia davvero morto e quando Changretta, cattura i Peaky Blinders ecco che ritorna Arthur che spara un colpo in testa al boss italiano

La quarta stagione è tutta un revenge movie su come gli italiani vogliano attaccare direttamente la famiglia Shelby e su come dall'isolamento iniziale, Thomas decida di fare il passo lungo e passare direttamente alla politica. Sicuramente rispetto alla terza qui la scrittura sembra ancora più frettolosa con alcune scene decisamente girate troppo alla veloce facenndo in parte sgigurare lo stesso Changretta che sembra scimmiottare un gangster siciliano con lo stecchino e una parlata a volte quasi ridicola. Dalla divisione iniziale si cerca poi di restare uniti contro una minaccia troppo grande e un colpo di scena che decreta l'uscita di uno dei co protagonisti della serie.
Personaggi come Jessie Eden, Aberama Gold, la stessa Polly che sembra sull'orlo del baratro, il ruolo centrale femminile in particolare per Esme, Lizzie e Ada a cercare di contrastare quel machismo a fronte di una vera e propria ribellione femminile
La quarta stagione di Peaky Blinders a tutti gli effetti è forse la stagione in parte più storico/politica, perchè la politica in particolare negli incontri tra Churchill e Shelby ricoprirà un ruolo chiave soprattutto verso l'ultima stagione. Qui si svolge nel periodo storico delle rivolte operaie, quando il socialismo e il comunismo provavano a mettere in atto la rivoluzione contro il capitalismo e lo sfruttamento degli operai nelle fabbriche. Per questo anche i sindacalisti come poteva sembrare di facciata Freddie Thorne nella prima stagione rappresentano un pericolo in quanto agitatori delle folle.
Tommy cerca di trovare un accordo con lei per evitare che scoppino rivolte nella sua realtà, ma soprattutto per venire incontro agli operai sposando così la causa socialista, stringe un rapporto intimo con Jessie, con il fine di aiutarsi a vicenda, ma in realtà l’unico obiettivo di Tommy è quello di avanzare all’interno del partito comunista per avvantaggiare la sua posizione di potere e vendere al Segretario del Re alcuni nomi dei membri del partito comunista che vogliono una rivoluzione. Lo scambio riguarda un unico favore: avere il permesso di candidarsi al Parlamento di Birmingham South nel partito laburista. Nel finale di stagione vediamo Tommy vincere le elezioni divenendo così deputato.

Peaky Blinders- Season 6


Titolo: Peaky Blinders - Season 6
Regia: AA,VV
Anno: 2022
Paese: Gran Bretagna
Stagione: 6
Episodi: 6
Giudizio: 4/5

I tormenti di Thomas Shelby proseguono nella sesta stagione di Peaky Blinders che riprende dal punto in cui era terminata la quinta stagione. Il fallito attentato a Mosley pesa sulle spalle di Tommy ma nonostante tutto è costretto ad allestire il funerale di Polly, uccisa come ritorsione dall’IRA. A quel punto la serie fa un salto avanti nel tempo di 4 anni arrivando al 1933 con l’ascesa del nazismo e del fascismo che si faranno sentire sui Peaky Blinders. Dopo la fine del proibizionismo, gli Shelby inseguono il successo con il traffico di oppio ma stringendo anche un’alleanza con i loro peggior nemici.
 
La resa dei conti finale che cme sempre vede un lucido e vigile Tommy alle prese con i tormenti interiori in quel campo fitto di nebbia dove voleva uccidersi se non fosse che Arthur, conoscendo bene il fratello, aveva tolto i bozzoli dalla pistola. Può un nemico ad un tratto sembrare così forte e difficile da contrastare? Ponete questa domanda a Tommy che di antagonisti ne ha visti di tutti i tipi, nazionalità e forme, riuscendo sempre con l'astuzia a trovare un modo per farli crollare.
Diverso quando si ha a chje fare con una fanatismo politico e ideologico che si sta allargando a macchia d'olio e che sembra contaminare tutto ciò che Tommy possiede e su cui ha investito.
Infatti e purtroppo l’ultimo, spregiudicato, tentativo di eliminare Oswlad Mosley gli si è drammaticamente ritorto contro. La famiglia Shelby subisce perdite devastanti e lui rimane solo, ancora una volta a brancolare nel buio. Servono quattro anni prima che si rimetta in sesto e riprenda gli affari, più lucido e spietato che mai. Tommy Shelby pensa sempre più in grande e anche se siamo ormai nel 1933, la concezione del mondo dei Peaky Blinders rimane sempre la stessa, churchill dalla sua in quelle lunge conversazioni in ufficio a dover scegliere se bere rum o whiskey, sembra suggerirgli delle profezie su dove andrà l'Europa e su quale strada prendere, dmostrando così come politica e criminalità alle volte possano viaggiare assieme se traghettati da un fine comune. La sesta stagione porta ormai all'inevitabile crollo di una delle famiglie più interessanti del cinema, dove ormai si è perso l'orientamento in un vuoto così grande che sembra impossibile da colmare, senza più avere Polly a tenere salda la famiglia nei momenti più complessi dove le dinamiche sembravano suggerire un caos interno e a prenderne in parte le redini vedremo Ada, un personaggio che viene caratterizzato molto bene in quel crescendo che da fragile e impulsiva la portano a diventare l'erede della zia.