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sabato 18 giugno 2022

X


Titolo: X
Regia: Ti West
Anno: 2022
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Un gruppo di filmaker decide di girare un film porno nel Texas rurale. Quando gli abitanti del luogo capiscono la natura del set, gli attori e il resto del cast dovranno fare i conti con un'inaspettata violenza.

Ti West è un buon regista di horror, metodico e discontinuo ma almeno con una sua politica d'autore precisa che dopo alcune lacune sembra stia migliorando sempre di più.
X lo dimostra diventando subito l'opera migliore del cineasta in grado di superare la prova più difficile ovvero quello di creare un'atmosfera e una suspance notevole e azzeccata che coincide perfettamente con gli anni in cui il film è ambientato, il Texas che sembra sempre un posto pericolosissimo popolato da bifolchi retrogradi e un perbenismo che non accetta manovre sperimentali dei forestieri come quella di dar vita ad un film porno che per quegli anni più che una prova di coraggio sembra una condanna a morte.
Perchè diciamolo, ancora una volta il film come per Abuela visto di recente parla di corpi tra due generazioni opposte e (forse) inconciliabili. Di un'anziana geriatrica che vorrebbe far sesso con il marito anche lui ormai a rischio infarto e la bellezza di corpi giovani che si concedono con estrema naturalezza per sposare la causa del porno e del successo. X riesce a misurarsi in una miscela interessante di generi prendendo dallo slasher, al revenge movie, all'exploitation, all'horror drama e alla tematica redneck in chiave appunto geriatrica.
Ci sono davvero tante belle sequenze da Maxine che sta per essere divorata da un alligatore agli incontri e praticamente tutte le scene con Pearl e nel terzo atto l'amplesso proprio tra Pearl e Howard senza contare alcuni jump scare davvero notevoli. Di sicuro uno degli horror più belli dell'anno e un'occasione per ridare enfasi allo slasher.


Abc of death


Titolo: Abc of death
Regia: AA,VV
Anno: 2012
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

27 differenti registi mettono in scena 26 modi differenti, perversi, brutali e violenti, di morire. Ogni cortometraggio è realizzato a partire da una lettera dell'alfabeto, iniziale di una parola scelta per dare sfogo alla fantasia horror.
 
In Abc of death ad ognuno è stato dato modo di esprimersi nella piena libertà sfruttando ogni strumento cinematografico e stile possibile. Qualcuno ci ha preso gusto, qualcuno è risultato particolarmente ispirato e qualcun altro ha fatto il suo senza incidere o lasciare nulla di originale. 26 cortometraggi sono tanti. I nomi in cabina di regia vantano la creme de la creme dell'horror internazionale. Ci sono alcuni dei miei registi preferiti come Weathley, Gens, Vigalondo, Iguchi, Yamaguchi, Tjahjanto, West, Cattet & Forzani. Il livello generale soddisfa in parte, dal momento che il limite più grosso è proprio la durata e molti autori chiamati in causa avevano storie e sceneggiature da lungometraggi o mediometraggi per cui la narrazione a volte viene stroncata di netto. Alcune suggestioni sono visivamente stimolanti soprattutto nell'animazione e nella stop motion (Klutz) ma anche in scelte complesse come Removed di Spasojevic dove un ospedale pratica rimozioni chirurgiche di pezzi di pelle su una cavia umana, i quali diventano – immersi in soluzione – pezzi di pellicola. Oppure Pressure di Rumley dove una madre per comprare la bici alla figlia sarà disposta a tutto, oppure ancora esperimenti molto fantasiosi come Hydro-Electric Diffusion o Unearthed girato in pov proprio sui vampiri dell'outsider Weathley.

ABCs of death 2


Titolo: ABCs of death 2
Regia: AA,VV
Anno: 2014
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Sequel della più ambiziosa antologia cinematografica mai realizzata. Ciascuno dei 26 registi coinvolti - tra i massimi talenti a livello mondiale del cinema contemporaneo - dirige uno dei 26 capitoli individuali, libero di scegliere una parola - che inizia con la lettera a lui assegnata - per creare una storia dedicata alla morte.

Anche qui troviamo alcuni dei master dell'horror contemporaneo: Robert Morgan , Aharon Keshales e Navot Papushado, Jim Hosking, Jen e Sylvia Soska, Vincenzo Natali, Steven Kostanski, Julien Maury e Alexandre Bustillo. Nonostante la critica abbia bocciato il primo capitolo per dare risalto a questo secondo penso invece che in un modo o nell'altro siano sullo stesso piano anche se in questa seconda tranche sicuramente si verte meno sul weird quindi sulle flautulenze e le merde assassine del primo capitolo.
A is for Amateur (di E. L. Katz) è assolutamente ironico e grottesco allo stesso tempo dove un killer rimane imprigionato nell'impianto di ventilazione ma riuscirà lo stesso, anche da morto, a svolgere la propria missione.
B is for Badger (J. Barratt) Barratt al suo esordio dirige un mockumentary sulle radiazioni e delle talpe cannibale in pochissimi minuti se non fosse che non le vediamo mai..ma di per sè la prova non è affatto male
C is for Capital Punishment (J. Gilbey) un uomo viene incolpato ingiustamente per la morte di una ragazzina di cui non è il responsabile. Finirà davvero molto male..
D is for Deloused (R. Morgan) R.Morgan non compare tra i registi eppure il suo corto in stop motion è forse uno dei risultati più originali, malati che meglio coglie lo spirito del progetto
I is for Invincible (E. Matti) sembra la parodia dei classici risultati in cui si cerca di uccidere i parenti per avere l'eredità..ma con gli ultracentenari sarà molto difficile.
J is for Jesus (D. Ramalho) un torture porn lgbt su un omosessuale che come Gesù torna in vita per vendicare il suo compagno..blasfemo ma originale
O is for Ochlocracy (H. Ohata) una corte di morti viventi giudica una donna per aver ucciso alcuni di loro..
W is for Wish (S. Kostanski) chi, da bambino, non ha mai desiderato di vivere le avventure del suo eroe preferito?
Ecco, gli (s)fortunati ragazzini protagonisti di questo corto scopriranno, a loro spese, che il loro sogno è diventato realtà. Crudelissimo, violentissimo, bellissimo dall'autore di Psycho Goreman e Manborg.


Occhiali neri


Titolo: Occhiali neri
Regia: Dario Argento
Anno: 2022
Paese: Italia
Giudizio: 2/5

Roma: un serial killer uccide le prostitute ma Diana, una escort di lusso, riesce a sfuggirgli. Durante la fuga, però, ha un incidente d’auto a causa del quale perde la vista.
Occhiali neri. Bisogna essere spietati a volte. Con gli ultimi film di Dario Argento manco a farlo apposta sale davvero la rabbia oltre che il sangue al cervello.

I cani prendono il sopravvento. I bambini cinesi salvano i ciechi. Gli uomini che puzzano di cane vengono scartati dalle escort e allora desiderano ucciderle. Un furgone bianco sembra uscito da Fast & Furious diventando una sorta di Duel impossibile da superare e abbattere. Le bisce trovate in una palude attaccano Diana saltandole direttamente al collo (le bisce salterine..). Scappando dal killer si finisce nelle catacombs così dal nulla e poi in un magazzino abbandonato.
Occhiali neri è disarmante nel suo non prendersi sul serio. Nella scelleratezza con cui Asia Argento caratterizza un personaggio inutile che non a caso muore male. I co protagonisti non esistono. I due poliziotti che devono togliere il bambino cinese a Diana per riportarlo nell'orfanotrofio moderno gestito da una suora sono ridicoli e infatti muoiono in una scena che cerca di scopiazzare male Michael Mann. Davvero scandaloso che si sia arrivati a confezionare film del genere.
La scena migliore del film, che Argento sottolinea più volte, senza essere volgari, è il seno della Pastorelli. Detto tutto...

giovedì 12 maggio 2022

Non aprite quella porta 3d(2013)


Titolo: Non aprite quella porta 3d(2013)
Regia: John Luessenhop
Anno: 2013
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Newt, Texas, 1974: un gruppo di ragazzi è massacrato dai componenti di una famiglia di cannibali tra i quali spicca Leatherface, molosso armato di motosega e munito di maschera in pelle umana. Solo una ragazza si salva e racconta l'accaduto allo sceriffo locale che, con i suoi uomini, stringe d'assedio la casa della famiglia per farsi consegnare Leatherface. La richiesta dello sceriffo è accettata, ma l'arrivo di alcuni paesani infuriati fa precipitare la situazione. La casa viene data alle fiamme e la famiglia sterminata. Si salva solo una neonata, strappata di nascosto alla madre (convenientemente fatta fuori nell'operazione) da uno dei giustizieri per farne dono alla moglie impossibilitata ad avere figli. Parecchi anni dopo, la giovane Heather - proprio lei, la figlioletta sopravvissuta - apprende dai genitori di non essere la loro figlia naturale, ma di essere la progenie di un branco di mostri. Heather decide comunque di andare nella natia cittadina texana, anche perché c'è di mezzo un'eredità da parte della nonna, morta da poco. Il fidanzato Ryan e una coppia di amici la accompagnano per darle sostegno. E di sostegno ne ha davvero bisogno, alla luce di quel che è nascosto nei sotterranei della grande casa di famiglia, dietro una porta sbarrata.

Il sequel diretto da Luessenhop ha moltissimi e madornali difetti ma uno in particolare, nel climax finale rovina quanto di brutto avessimo visto fino alla fine. Alla fine Leatherface è il cugino della protagonista ed entrambi si schiereranno assieme per combattere lo sceriffo cattivo e suo figlio.
Penso che non ci sia molto altro da commentare se non la bellezza di Tania Raymonde che per tutto il film non cerca altro che di scoparsi il ragazzo della migliore amica riuscendoci nel finale prima di morire poi male dentro un frigo con un colpo alla testa accidentale di un poliziotto.
Ci sono tante assurdità nel film come la leggenda o il franchise vuole eppure proprio quello che dovrebbe fare come slasher sembra perderlo di vista per incentrarsi in una noiosissima storia sulle origini di Heather a cui credo nessuno importi.

sabato 5 marzo 2022

Scream(2022)


Titolo: Scream(2022)
Regia: AA,VV
Anno: 2022
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Venticinque anni dopo gli efferati omicidi, Ghostface torna a terrorizzare la cittadina di Woodsboro. Tara è sola in casa e sta scambiando dei messaggi al telefono con un'amica quando riceve una misteriosa telefonata. La voce è quella di uno sconosciuto che la mette davanti a un quiz mortale: se non risponderà esattamente a delle domande sulla saga horror di Stab, arrivata all'ottavo episodio, la sua amica morirà. Riesce a salvarsi miracolosamente alla furia dell'assassino che intanto era entrato in casa e viene ricoverata in ospedale dove viene raggiunta dalla sorella Sam, accompagnata dal suo ragazzo, che le rivela un oscuro segreto del passato. Mentre Ghostface torna in azione a terrorizzare un gruppo di adolescenti amici di Tara, Sam chiede aiuto al vecchio sceriffo Linus Riley che è già stato pugnalato nove volte. E con lui tornano in azione anche Sidney Prescott, sopravvissuta alle precedenti stragi e la giornalista Gale Weathers, per cercare di interrompere la catena di assassini e scoprire chi si nasconde stavolta dietro la maschera di Ghostface.

Scream 5 è un sequel e non un requel. Infatti i protagonisti della serie compaiono anche qui e i fatti avvengono 25 dopo le stragi compiute a Woodsboro. E'molto fresco e dinamico l'ultimo capitolo della saga, sembra un'operazione nostalgica dove seppur invecchiati bene, alcuni beniamini compaiono con il contagocce come Sidney e nel finale come sempre si palesa un bel bagno di sangue con i colpi di scena legati alle identità degli assassini. Ci sono tante citazioni, a volte troppe, e soprattutto delle trovate già viste come quella di vedere Mikey Madison in una scena uguale al finale di C'era una volta...a Hollywood. In più gli studenti e Jack Quaid sembrano ormai abituati al new horror senza conoscere la saga di Scream e non potendo così rispondere alle fatidiche domande al telefono di Ghostface. Bisogna ammettere però che il film ha un buon ritmo e il livello di suspance è sempre molto alto senza in questo modo sfigurare troppo dalla serie del compianto Wes Craven.

martedì 2 novembre 2021

Fear Street 1994


Titolo: Fear Street 1994
Regia: Leigh Janiak
Anno: 2020
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

La cittadina di Shadyside, nell’Ohio, è scossa da nuovi e terrificanti omicidi nel 1994. Nel centro commerciale, infatti, si compie una carneficina ad opera di un assassino travestito da scheletro. Qualche giorno dopo, alla commemorazione per le vittime, tenutasi nell’adiacente e prosperosa cittadina di Sunnyvale, Deena, assieme agli amici Kate e Simon, si trova coinvolta in una rissa con successivo inseguimento ad opera di Sam, e dei suoi nuovi amici. Sam si è trasferita da Shadyside a Sunnyvale ed i rapporti con i vecchi amici sono più che difficili. La macchina su cui viaggia Sam sbanda e, uscendo di strada, si va a fermare in un terreno in cui la ragazza ha una visione. Successivamente, un nutrito e folto gruppo di killer cerca di uccidere Deena, Sam e gli altri.

In un'estate è stata girata questa trilogia di film teen horror slasher con tantissime citazioni e un risultato più che soddisfacente. Streghe, maledizioni, un gruppo di teenager, mostri e creature risvegliate per far resuscitare la strega. Il film di Janiak riesce nell'obbiettivo di creare un mondo con personaggi e situazioni che verranno più volte ripresi e renderli a loro modo ottimali pur immettendoli in situazioni e luoghi visti e rivisti nell'horror. Prendendo Craven più di tutti e molte altre atmosfere, Fear Street non perde mai di ritmo riuscendo a conquistare il pubblico con una storia che piano piano cerca sempre di immettere qualche elemento di complessità senza apparire mai banale. Un'operazione in parte nostalgica come capita con prodotti ben più famosi come la saga di STRANGER THINGS riuscendo però a mantenere una propria identità e un suo target specifico coniugando registri narrativi e stili diversi e mixandoli a proprio piacimento.

Fear Street 1978


Titolo: Fear Street 1978
Regia: Leigh Janiak
Anno: 2021
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Gli orrori temuti dalla popolazione dell’Ohio del 1994 risalivano a diverso tempo prima. È il 1978. Il campo Nightwing è un luogo diviso tra gruppi di campeggiatori. Da una parte gli istruttori provenienti dalla ricca cittadina di Sunnyvale, dall’altra gli addetti alla manutenzione che arrivano dalla più cupa e tetra Shadyside.

Quando le nefandezze che si attendevano da secoli inizieranno a verificarsi drammaticamente esattamente come i racconti tramandati avevano preannunciato, i gruppi di Sunnyvale e Shadyside dovranno unire le forze per contrastare le presenze oscure e risolvere il mistero che le circonda, prima che esse prendano il sopravvento inevitabilmente.
E si continua con Sarah Fier e i suoi segreti. In questo secondo capitolo che riprende dal cliffangher del climax del primo film, ci spostiamo in un campus studentesco di quelli tipici che hanno reso famoso lo slasher e i suoi arci noti serial killer. Continuando con gli omaggi ai classici capo stipiti di genere, il film di Janiak focalizza l'obbiettivo su alcuni personaggi principali. Inserendo ad hoc purtroppo alcuni clichè esaltandoli e semplificandoli alla radice, il film riesce come per il primo capitolo a mantenere un ritmo costante con continui ribaltamenti in termini di colpi di scena e location, alcune veramente adorabili come il covo della strega. La violenza come le scene di sesso non mancano ma anzi vengono arricchite dovendo mostrare di fatto un massacro in un campus, diventando, come tutta l'atmosfera in generale, più cupa e macabra rispetto alle location del primo film e la sua evoluzione.

Fear Street 1666


Titolo: Fear Street 1666
Regia: Leigh Janiak
Anno: 2021
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

I fatti accaduti nel 1978 e nel 1994 tra Sunnyvale e Shadyside trovano la loro origine e spiegazione tre secoli prima.
Nel 1666, infatti, quella che era allora una cittadina coloniale venne travolta da una tragica caccia alle streghe, le cui conseguenze andranno a riverberarsi nelle epoche successive. Riportata indietro a quel periodo, Deena scoprirà finalmente la verità sui fatti riguardanti Sarah Fier.
Saranno dunque gli adolescenti del 1994 a dover porre fine alla maledizione che perseguita la loro popolazione, per garantire un futuro a tutta la città, ormai stremata dall’imponente minaccia.

Tutti i nodi vengono al pettine e così scopriamo la nascita delle radici del male, il perchè in quel 1666 viene raccontata la vera storia della strega, dell'inquisizione, della discriminazione sociale e culturale che pur senza una metodologia accurata alla base riesce a raccontare bene l'evolversi della vicenda. Il terzo e ultimo capitolo della saga è il migliore, pur distaccandosi di netto da alcuni exploit slasher e di genere dei primi due film ma preferendo una narrazione e un'atmosfera ancora più cruda ma allo stesso tempo realistica e con una critica sociale che i primi due non ammettevano.
Fear Street Parte 3: 1666 è divisa in due parti, la prima ambientata nel diciassettesimo secolo, nell'insediamento di pellegrini chiamato Union, e la seconda di nuovo nel 1994, in cui si riprendono le fila di quanto mostrato nel primo film. Questo fa sì che la narrazione non risulti frammentaria ma che anzi resti sempre piuttosto fluida e coerente. Anche il fatto di utilizzare molti degli stessi attori che hanno partecipato ai primi due film per la parte ambientata nel 1666 aiuta a rendere il tutto ancor più coeso: arrivando alla fine la sensazione è quella di un cerchio che finalmente si chiude, e che tutti i personaggi abbiano svolto un ruolo importante perché questa storia trovasse la necessaria conclusione.

Halloween Kills


Titolo: Halloween Kills
Regia: David Gordon Green
Anno: 2021
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Il film riprende da dove il suo prequel era terminato: Michael Myers intrappolato nella casa in fiamme di Laurie Strode e quest’ultima in fuga con figlia e nipote. L’intervento però dei vigili del fuoco permette a Michael di liberarsi e ricominciare la mattanza. Nel frattempo la notizia del suo arrivo in città e le continue morti scatenano un’isteria di massa guidata da Tommy Doyle, che comincia a dargli la caccia insieme ad un gruppo di volontari. Al grido “il male muore stanotte” Haddonfield tenta di liberarsi per sempre del mostro conosciuto come l’Ombra della strega.
 
Halloween Kills è una di quelle saghe eterne costrette dal successo al botteghino e dai fan a continuare ad andare avanti all'infinito senza dare mai tregua al povero Michael Myers.
Senza nulla avere nei confronti di David Gordon Green alla fine un buon mestierante di genere, il film parte con degli sbalzi temporali abbastanza tediosi per poi sciorinare la solita filippica sulle leggende, una galleria di personaggi esagerata, il matto come capro espiatorio, e tanti altri difetti i quali rendono la narrazione macchinosa e il montaggio fulmineo quanto soggetto ad una fretta di concludere allarmante. Forse il problema più grande è il fatto che alla base non c'era una storia interessante. Il film è stato fatto di fretta e si vede ma soprattutto si sente. Quando Myers viene attaccato dalla folla viene quasi da fare il tifo per lui vista la barbarie con cui la massa sembra aver raccolto gli insegnamenti indiretti del mostro. E poi Laurie Strode viene a mala pena accennata mentre figlia e nipote nel loro piccolo cercano di fare il loro, per fortuna con la morte finale di una delle due come colpo di scena.

domenica 17 ottobre 2021

Malignant


Titolo: Malignant
Regia: James Wan
Anno: 2021
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Madison è incinta ed è preoccupata: ha già avuto altre interruzioni della gravidanza non per sua scelta. Con il marito Derek i rapporti sono tesi e in un alterco Madison viene picchiata. Nel corso della notte Derek viene ucciso brutalmente da un assassino misterioso. Il detective Shaw della polizia investiga assieme a una collega. Un altro brutale omicidio, quello di un'anziana dottoressa, sembra essere collegato a quello di Derek. Madison percepisce un rapporto tra lei e l'omicida: addirittura "vede" i delitti. Indirizza perciò la polizia sul luogo di un terzo delitto. Madison sente che il colpevole è Gabriel, quello che da bambina sembrava essere il suo amico immaginario. Madison spiega all'ignara sorella Sidney d'essere stata adottata all'età di otto anni e ora qualcosa di oscuro e micidiale sembra emergere dal suo passato.
 
Maledetto James Wan. Una scheggia impazzita di Hollywood. Il mestierante dell'horror commerciale che riesce sempre a dare quel qualcosa in più rispetto ai simili, agli ibridi e ai colleghi che forse come lui non amano così visceralmente il genere.
Malignant è veramente qualcosa di inaspettato che non mi aspettavo da questo regista.
Disorienta per tutta la sua durata passando da un filone all'altro, cambiando registri, forma e maniera e arrivando a creare un'opera intensa costruita su più livelli intersecando sotto generi e riuscendo alla fine a sorprendere pur esagerando più del dovuto. Home invasion, possessioni, esperimenti di laboratorio, stragi senza senso (come quella in prigione ma ancor di più quella nella stazione di polizia), thriller, giallo neo gotico, body horror.
E'incredibile la quantità di sorgenti che Wan ha saputo far defluire in questo progetto per un cinema in grado di far paura, di creare un climax finale assurdo e infine di continuare a crescere fino a esplodere e poi implodere. Con messaggi e sotto testi politici e sociali come la violenza sulle donne che in questo caso diventa l'incidente scatenante in grado di provocare il caos, Malignant è assolutamente un vero gioiellino.

Casa dei 1000 corpi


Titolo: Casa dei 1000 corpi
Regia: Rob Zombie
Anno: 2003
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Un gruppo di ragazzi attraversa la provincia americana in auto alla ricerca di luoghi e personaggi bizzarri da inserire in una "guida turistica" delle stranezze. Alla stazione di servizio del Capitan Spaulding, con museo degli orrori annesso, vengono a conoscenza del Dottor Satana, leggendario assassino del luogo. Incuriositi si mettono sulle sue tracce, ma restano bloccati in una casa i cui tenutari sono tutti maniaci assassini, ognuno a modo suo. E il Dottor Satana, è davvero morto come dicono?
 
Zombie al suo esordio. Bisogna ammettere che l'ex leader dei White Zombie e musicista storico ha sempre avuto una propensione per il cinema scandita dai videoclip e dai fumetti porno zombeschi.
Qui di fatto fa quello che gli pare con effetti attempati, un clima generale malsano e di serie b, omaggi a gogò, un patchwork di z-movies, tv da due soldi, rock'n'roll e icone cannibali, un cocktail adrenalinico con personaggi fuori dagli schemi.
Contando che la trama e gli attori sono pedine poco importanti, ciò che si denota fin da subito e una scenografia molto curata, un sound designer a palla e curato minuziosamente, una musica che riesce sempre a risultare perfetta e una crudeltà esclusiva del regista che avremo modo di conoscere in tutta la sua notevole filmografia. Per essere un'opera prima è cruda e slasher al punto giusto, i canoni e gli stereotipi di genere non mancano così come il finale dove Zombie preferisce de facto distruggere ogni sorta di happy ending.

lunedì 16 agosto 2021

A classic horror story


Titolo: A classic horror story
Regia: Roberto De Feo
Anno: 2021
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

Cinque persone viaggiano in camper per raggiungere una destinazione comune. Scende la notte e per evitare la carcassa di un animale morto, si schiantano contro un albero. Quando si riprendono, si ritrovano in mezzo al nulla. La strada su cui stavano viaggiando è scomparsa e c'è solo una foresta fitta e impenetrabile e una casa di legno nel mezzo di una radura, che scoprono essere la sede di un culto agghiacciante.
 
Dopo l'ottimo Nest-Il nido continua l'impavido percorso del giovane e promettente De Feo.
In questo caso dopo un'opera quasi tutta all'interno di una location, il regista apre gli orizzonti per un sud caratteristico, unendo folklore e leggende e cercando di mescolare tante etichette dell'horror in un cocktail che seppur non originale riesce a regalare un sapore che nulla ha da invidiare con alcuni recenti slasher americani. Una app, il car pooling, per far conoscere ai forestieri la propria terra (l'idea per accalappiare così i gonzi è buona), la casa del mostro e l'accostamento di tradizione mafiosa attraverso la presunta progenitura dai cavalieri Osso (mafia), Mastrosso (camorra) e Carcagnosso (ndrangheta), qui trasformati in creature cui innalzare sacrifici, naturalmente ai danni degli sventurati avventori. La mafia aiuta le persone quando lo stato è debole.
E'così per non morire di fame si è scelto di affidarsi a loro tre dando in cambio qualsiasi cosa chiedono come in parte raccontano alcune storie del passato. L'incidente scatenante per strada che lascia già presagire un senso di morte e di sciagura alle porte, una casa di legno midsommariana e quindi due primi atti abbastanza da regola per poi provare a fare il botto con cervello e furbizia strizzando l'occhio verso uno stravolgimento della caratterizzazione dei personaggi (Matilda Lutz dopo Revenge torna ad essere profetica incarnando la revenge-girl di turno) passando per un contesto metacinematografico e una critica verso il sistema cinematografico italiano attraverso i social influencer e una piattaforma che tipo Netflix ricorda una sorta di Deep Web dove troviamo all'interno gli appassionati degli snuff-movie.
Fanno più spavento le maschere dei creatori della mafia o il controllo da parte dei seguaci onnipotenti del web appassionati della pornografia del dolore? La realtà è dunque più spaventosa delle leggende folkloristiche? La risposta è sì ma non è abbastanza.
A classic horror story è un giochino divertente ma siamo anni luce distanti dagli horror europei di Weathley, Du Welz, Laugier, etc.



lunedì 9 agosto 2021

Trese


Titolo: Trese
Regia: Jay Oliva
Anno: 2021
Paese: Filippine
Stagione: 1
Episodi: 6
Giudizio: 3/5

Alexandra Trese risolve casi di omicidi e crimini legati a fenomeni soprannaturali, in una Manila in cui figure della mitologia Filippina interferiscono con il mondo moderno
 
Trese pur con i suoi limiti ci rimanda alla mitologia e al folklore filippino e già solo per questo dovrebbe destare l'interesse degli appassionati di genere. Horror, maledizioni, mostri, possessioni, maledizioni, insomma in questa prima stagione (tratta da un famoso fumetto filippino) non mancano certo gli ingredienti e la garra giusta per sparare dei colpi interessanti.
A partire dalla regia di Jay Oliva, un regista conosciutissimo, che vanta al suo attivo innumerevoli film d'animazione targati Dc (senza stare a citarli tutti perchè sono davvero tanti), la sua classe si vede in particolar modo per il ritmo e il montaggio davvero frenetici e con uno stile e un marchio impeccabili. In Trese ambientato a Manila, ogni storia tratta una leggenda dell'orrore portando alla luce in particolar modo la guerra tra i Babaylan (gli sciamani) e i Duende, spingendosi poi molto più in là chiamando a rapporto direttamente divinità e demoni, dagli Aswang alla White Lady, passando per il Tikbalang e il Tiyanak, il tutto con una storia che dal canto suo ha una sua continuità pur con tasselli indipendenti.
Grazie ad una durata di 25 minuti per episodio, la serie scorre fluida, piena di combattimenti, scene splatter e stragi senza lesinare sul sangue e sulla violenza. Certo alcuni colpi di scena e alcuni climax vengono sciorinati velocemente senza lasciare quella suspance o quell'atmosfera che ha volte viene spezzata dall'azione e soprattutto senza lasciare l'occasione di approfondire la terminologia e le varie creature che si vedono negli episodi.

venerdì 9 luglio 2021

Benny loves you


Titolo: Benny loves you
Regia: Karl Holt
Anno: 2019
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 3/5

A seguito della morte accidentale dei genitori, Jack deve vendere la casa di famiglia e iniziare una nuova vita. Mentre si libera dei vecchi cimeli di famiglia, Jack butta via anche il suo amato peluche d'infanzia, Benny. Una mossa che si rivela letale perché Benny prenderà vita con un solo obiettivo: proteggere Jack e la loro amicizia ad ogni costo!
 
Ultimamente sul sottogenere horror dei dolls movie viene sempre in mente la saga di Don Mancini.
Holt è inglese e condisce al meglio con humor nero una commedia splatter molto ironica e in grado di inserire alcuni elementi interessanti e molto esilaranti come la parentesi iniziale con una bambina odiosa che disprezza il pupazzo che si vendicherà e la morte tragica e grottesca dei genitori di Jack.
Un giovane adulto che si ritroverà a dover trovare un suo posto nel mondo, una complicità con un pupazzo crudelissimo e una girandola di situazioni goliardiche dove Jack acquisterà carattere smettendo di essere quel nerd mammone, capro espiatorio di un'azienda in cui tutti si prendono gioco di lui.
Ancora una volta grazie alla Midnight Prime Video abbiamo il primo pupazzo molto stile Muppets per niente accattivante nell'estetica, anzi molto pacioccone, cambiando così un modus operandi che da sempre mostrava bambole o bambolotti particolarmente inquietanti. Jack dopo la morte dei genitori trasforma la casa in un museo di cultura nerd fin nel midollo, come suggerisce una ragazza che dopo aver visto tutti gli accessori gli lancia la profetica domanda "vivi ancora con i genitori" e via dicendo in una trottola di scene con un buon ritmo e sempre bilanciate tra slasher (come la scena in cui Benny massacra tutti i colleghi di Jack) e trovate grottesche e ironiche.
Perde parecchio nell'ultimo atto dovendo aderire ad un plot narrativo abbastanza scontato ma vince già solo per quel primo atto così ghiotto di scene madri.

martedì 27 aprile 2021

Plank Face


Titolo: Plank Face
Regia: Scott Schirmer
Anno: 2016
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Dopo un inizio shock, che vede protagonista una giovane coppia mentre sta facendo sesso di notte nel bosco e finisce massacrata da un uomo corpulento mascherato con una corteccia, seguiamo una coppia di campeggiatori, Max e Stacey, che si accinge ad addentrarsi in un bosco in un giorno come un altro. Dopo una spiacevole disavventura con un altro campeggiatore, Max finisce per essere catturato da una banda di donne selvagge e lentamente trasformato per assumere il ruolo di patriarca come inseminatore per la famiglia di donne cannibali.
 
Plank Face è un film indi low budget decisamente non canonico e convenzionale girato con poche lire ma con interessanti ambizioni a partire dalla graduale decivilizzazione di un ragazzo rapito che viene rieducato verso il proprio io selvaggio, fatto di accoppiamenti (le donne lo rapiscono e lo stuprano per la riproduzione dopo la morte del precedente maschio) e per cacciare potenziali vittime per nutrirsi infine della loro carne. E così dopo aver visto il patriarca ferito a morte (un omone grasso e rallentato) Max finirà a dover saziare la fame di sesso di due diversi target d'età, le due sorelle e la loro madre finendo per vedersi attaccata al viso la maschera/corteccia.
Plank Face ha un prologo originale con una delle ragazze della troupe che spiega come è stato realizzato. Il film ha delle musiche davvero ottime e oniriche che aiutano il lento evolversi e la dipanamento della storia a volte complessa soprattutto contando che per mezzi, Schirmer non potendo puntare su un ritmo intenso, punta più sulla caratterizzazione dei personaggi con diversi momenti di riflessione. Dalla bestialità di alcune scelte, pochissimi dialoghi e improvvise esplosioni di violenza determinate dal soddisfacimento di bisogni puramente primari.

Freaky


Titolo: Freaky
Regia: Christopher Landon
Anno: 2020
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

La diciassettenne Millie Kessler sta cercando di sopravvivere alle sanguinarie aule della Blissfield High e alla crudeltà della folla popolare. Ma quando diventa il nuovo obiettivo del Macellaio, il famigerato serial killer della sua città, il suo ultimo anno diventa l'ultima delle sue preoccupazioni. Quando l'antico mistico pugnale del Macellaio fa sì che lui e Millie si sveglino uno nel corpo dell'altra, Millie scopre che ha solo 24 ore per riavere il suo corpo prima che lo scambio diventi permanente e rimanga intrappolata per sempre nel corpo di un maniaco di mezza età. L'unico problema è che ora sembra un imponente psicopatico, oggetto di una caccia all'uomo in tutta la città, mentre il Macellaio ha il suo aspetto e ha portato la sua voglia di carneficina all'Homecoming. Con l'aiuto della sua amica super sveglia Nyla, del super favoloso Joshua e della sua fiamma Booker, Millie corre contro il tempo per sciogliere la maledizione, mentre il Macellaio scopre che avere il corpo di una teenager è la copertura perfetta per una piccola follia omicida all'Homecoming.
 
Cambio di ruoli. Un'idea di certo non nuova, abusata oserei dire in quasi tutti i generi e in molte forme e sfumature. Eppure qui tra rituali e pugnali del passato che non si possono prendere sul serio, gruppi di gregari simpatici, Vince Vaughn che funziona sempre anche quando gli chiedi di fare la ragazzina timida e complessata, Freaky è a tutti gli effetti un divertissement che mette in secondo piano l'horror per una commedia se vogliamo nera e grottesca.
Un "teen horror" fresco, ironico, con tante battute, forse un pò troppo lunghetto ma con un ritmo che assieme all'atmosfera esilarante e leggermente splatter riesce a fare bene regalando un intrattenimento abbastanza telefonato in termini di colpi di scena, ma con una regia attenta a sottolineare i passaggi più importanti del film con alcuni omicidi grandguignoleschi.

domenica 18 aprile 2021

Necro Files


Titolo: Necro Files
Regia: Matt Jaissle
Anno: 1997
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Uno spietato serial killer/necrofilo viene ucciso da un poliziotto schizoide, mentre eseguiva atti di cannibalismo sulla sua ultima vittima. Nove mesi dopo una setta di satanisti esegue un macabro rituale, nei pressi della tomba del maniaco omicida…
 
Necro Files nel suo cercare di non prendersi mai sul serio è una piacevole sorpresa girata con due lire. Trash, violento, sadico, necrofilo, torture, cannibal, slasher, splatter, sboccato, con scene di sesso e di droga senza farsi mancare sette sataniche piene di idioti che idolatrano divinità a caso.
Insomma Jaissle che non aveva niente da perdere, avrà visto i fasti della Troma, scopiazzato qualcosina da Buttgereit e Schnaas e così si è detto: facciamo un film erotico dove inserisco uno zombie con un fallo gigante e altre stramberie dove la palma d'oro la vince il bambolotto volante che con un verso agghiacciante insegue le sue vittime per ucciderle.
Si passa dal non sense generale a momenti di ilarità e risate sguaiate per un film bifolco e stupido talmente assurdo e brutto da diventare sublime ma che dalla sua vale molto di pù di centinaia di pellicole sugli zombie viste e riviste.
Qui il tasso di idiozia è ai livelli massimi, il livello di sciatteria è ai fasti così come la demenzialità che travolge tutto il resto facendo succedere cose senza un perchè che le giustifichi. Gente muore a caso e non si capisce bene l'obbiettivo o il percorso dello zombie.
Alcuni spoiler sulla trama: a cadere vittima della sua follia omicida -seguita a stupro- sono, nell'ordine: una coppia intenta a praticare sadomaso; un'altra alloggiata in tenda dove lei non la vuole dare al suo ragazzo che scappa via; una giovane ragazza che si diletta a sodomizzare (con enorme dildo) una bambola gonfiabile. E proprio la bambola attira l'attenzione del mostro, che se ne innamora. Peccato che dal cimitero, il corpicino del feto sacrificato, vendicativo e volante, si metta alla ricerca dello zombi, raggiungendolo per poi sgonfiare, con un morso ben assestato, la bambola. E porre così fine alla romantica love story.

giovedì 15 aprile 2021

Psycho Goreman


Titolo: Psycho Goreman
Regia: Steven Kostanski
Anno: 2020
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Mentre stanno giocando nel giardino di casa, Mimi e suo fratello Luke scoprono un sarcofago interrato e accidentalmente tolgono il sigillo che lo stava tenendo chiuso, liberando una terribile creatura aliena. I due ragazzini sono però fortunati, in quanto Mimi conserva la strana gemma, che le permette di tenere a bada il brutale e iracondo signore della guerra, il cui unico scopo è distruggere l’universo.
 
Psycho Goreman è il tipico film da festival, un concentrato di idee divertenti e un ritmo esagerato. Un film fortemente di genere in grado di mischiare ogni efferatezza in un cocktail micidiale e darlo da bere ad una coppia di fratellini solo all'apparenza innocenti.
Si spinge in ogni meridiano dell'universo, chiama in causa pianeti, anziani stellari, battaglie epiche di ogni forma e genere, creature mostruose, gemme e tutto quanto possa essere utile per creare un plot narrativo di forte impatto e renderlo più weird e trash possibile. In tutto questo pur non godendo di un budget micidiale, Goreman è la parodia perfetta in chiave sci-fi di un TOXIC AVENGER della Troma mischiato con alcuni omaggi della serie B degli anni '80 e '90 sotto lsd.
Il risultato è meglio di quanto si potesse immaginare abbandonando ovviamente ogni minimo ricorso alla normalità e sdoganando del tutto in nonsense un film inclassificabile, incasinato volutamente, libero di fare ciò che vuole e incredibilmente autoriale e non per ultima scelta formidabilmente in chiave barkeriana con quel suo gusto (già dimostrato con Void) di amare la carne e il sangue. Combattimenti, massacri splatter, brani musicali improvvisati da una band alternativa, trasformazioni in cose non meglio definite, in tutto questo il film riesce nel suo addirittura a creare un bel rapporto tra genitori e figli, contemporaneo quanto assurdo, ma in fondo con tanta verità sottesa.
L'artigianato poi della confezione e dei mostri nonchè delle scene di distruzione e tortura sono genuine e coloratissime, sboccate ma anche molto divertenti.
Un film che mi ha ricordato Turbo Kid sotto Md, un film fresco, pieno di ritmo, delizioso quanto un concentrato di sangue nero dell'universo.

Aquaslash


Titolo: Aquaslash
Regia: Renaud Gauthier
Anno: 2019
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Gli studenti della Valley Hills High School hanno scelto il parco Wet Valley per festeggiare il diploma. Si prevedono ore di divertimento tra sbronze e momenti di sesso sfrenato, il tutto in pieno stile anni Ottanta.
I ragazzi però non sono consapevoli del fatto che un killer si aggira nel parco con lo scopo di uccidere più persone possibili, inserendo due lame incrociate a X in uno degli scivoli.

Aquaslash è un teen horror molto breve di 70' che riesce fino a prova contraria ad annoiare il pubblico con tutte le solite moine e litigi adolescenziali senza apportare nessuna novità e soprattutto senza improvvisare in modo decente con una nutrita dose di sangue.
Il perchè è evidente dal momento che ci mette tantissimo prima di ingranare, non ha una vera e propria storia, il killer è ridicolo e anonimo e alla fine si scopre essere un banale revenge-movie dove ovviamente uno del gruppo dovrà farla pagare a tutti per tornaconti non meglio precisati del passato. "Sesso" a profusione ma senza mai mostrare nulla lasciando solo litigi e ripicche tra i tanti maschi alpha che vogliono a tutti i costi portarsi a letto le ragazze. Soprattutto Acquaslash (solo il titolo è accattivante) è carente sotto il punto di vista slasher/splatter dal momento che gli scivoli della morte vengono costruiti solo nel finale e per di più su tre corsie, una sola è quella che uccide.
Un film sinceramente amatoriale nel suo prendersi così dannatamente poco sul serio senza mai affrontare una scelta che sia una, senza una minima indagine e una galleria di personaggi stereotipata e fastidiosa.