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giovedì 15 aprile 2021

Psycho Goreman


Titolo: Psycho Goreman
Regia: Steven Kostanski
Anno: 2020
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Mentre stanno giocando nel giardino di casa, Mimi e suo fratello Luke scoprono un sarcofago interrato e accidentalmente tolgono il sigillo che lo stava tenendo chiuso, liberando una terribile creatura aliena. I due ragazzini sono però fortunati, in quanto Mimi conserva la strana gemma, che le permette di tenere a bada il brutale e iracondo signore della guerra, il cui unico scopo è distruggere l’universo.
 
Psycho Goreman è il tipico film da festival, un concentrato di idee divertenti e un ritmo esagerato. Un film fortemente di genere in grado di mischiare ogni efferatezza in un cocktail micidiale e darlo da bere ad una coppia di fratellini solo all'apparenza innocenti.
Si spinge in ogni meridiano dell'universo, chiama in causa pianeti, anziani stellari, battaglie epiche di ogni forma e genere, creature mostruose, gemme e tutto quanto possa essere utile per creare un plot narrativo di forte impatto e renderlo più weird e trash possibile. In tutto questo pur non godendo di un budget micidiale, Goreman è la parodia perfetta in chiave sci-fi di un TOXIC AVENGER della Troma mischiato con alcuni omaggi della serie B degli anni '80 e '90 sotto lsd.
Il risultato è meglio di quanto si potesse immaginare abbandonando ovviamente ogni minimo ricorso alla normalità e sdoganando del tutto in nonsense un film inclassificabile, incasinato volutamente, libero di fare ciò che vuole e incredibilmente autoriale e non per ultima scelta formidabilmente in chiave barkeriana con quel suo gusto (già dimostrato con Void) di amare la carne e il sangue. Combattimenti, massacri splatter, brani musicali improvvisati da una band alternativa, trasformazioni in cose non meglio definite, in tutto questo il film riesce nel suo addirittura a creare un bel rapporto tra genitori e figli, contemporaneo quanto assurdo, ma in fondo con tanta verità sottesa.
L'artigianato poi della confezione e dei mostri nonchè delle scene di distruzione e tortura sono genuine e coloratissime, sboccate ma anche molto divertenti.
Un film che mi ha ricordato Turbo Kid sotto Md, un film fresco, pieno di ritmo, delizioso quanto un concentrato di sangue nero dell'universo.

Tonight she comes


Titolo: Tonight she comes
Regia: Matt Stuertz
Anno: 2016
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Una ragazza scompare misteriosamente e il giorno dopo due sue amiche e un giovane postino incontrato per caso si ritrovano nella casa al lago di lei. Lì però cominciano a succedere cose molto inquietanti...
 
Stuertz è uno di quegli autori indie horror molto giovane che ci tiene a dare il suo contributo astruso per un horror atipico che strizza l'occhio al weird, alle tinte grottesche, a una buona parte di trash e personaggi folli che spariscono o muoiono da un momento all'altro con dei colpi di scena apparentemente funzionali. Una storia complessa nella sua banalità, un home invasion che diventa solo un pretesto per un rito satanico e l'aver dato vita ad una creatura in grado di assediare cultisti e personaggi all'interno di una misteriosa casa in mezzo al bosco dove un gruppo di ragazze non fanno che sballarsi e i postini si perdono in lande desolate addormentandosi dove non dovrebbero.
Ha una struttura e un ritmo inusuale il secondo lungometraggio di Stuertz (regista, sceneggiatore, produttore e autore degli effetti speciali), schizzoide, autore in parte confuso, non sempre lineare ma con tanti guizzi e scelte interessanti che sembrano far slittare il film verso territori inesplorati deragliando continuamente.

mercoledì 24 marzo 2021

Willy's Wonderland


Titolo: Willy's Wonderland
Regia: Kevin Lewis
Anno: 2020
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Janitor, uno sbandato vagabondo che lavora come custode in un parco divertimenti. Questo impiego apparentemente banale si trasformerà per l'uomo in un vero e proprio incubo, quando i pupazzi meccanici del lunapark non solo sembrano prendere vita, ma sono intenzionati a pendere il possesso del luogo.

I demoniaci animali robotici trasformeranno l'esistenza di Janitor in una lotta alla sopravvivenza, nella quale resterà vita soltanto uno di loro. Chi avrà la meglio, l'uomo o i pupazzi?
Nicolas Cage continua ad essere totalizzante nella sua filmografia e nella sua capacità di prestare volto e azione alle peggiori produzioni straight to video oppure a film indimenticabili arrivando come attore nella sua filmografia a quota 106.
In questo caso Janitor è quasi identico al volto di John Milton in DRIVE ANGRY, un uomo tutto di un pezzo, con un passato oscuro che si ricarica bevendo una non meglio precisata bevanda e picchiando duro come solo i duri come lui sanno fare. Tipico esempio di personaggio tagliato con l'accetta senza paura di nulla e portando avanti un obbiettivo non meglio precisato e soprattutto agendo indisturbato e in silenzio senza proferire mai una parola per tutta la storia.
Avevo svariati dubbi prima della visione di questo film. Un parco a tema con animatronics, un rito satanico e le solite idiozie per far funzionare la trama e poi Janitor che uno ad uno gli massacra tutti senza incontrare apparentemente difficoltà.
Fin qui non lascia molto da dire, eppure Willy's dalla sua ha qualcosa di morboso nell'atmosfera riuscendo a fare con quel poco che ha meglio di tanti rottami simili. Azione, horror slasher, scene incredibilmente idiote, flash back discutibilissimi e il solito gruppo di giovani odiosi utili solo per essere carne da macello per i pupazzi indemoniati.
Willy's Wonderland nel suo essere indie e banale con una storia più che scontata, agisce dove deve, dando intrattenimento e divertimento, senza appassire mai ma risultando una variante nel cinema di genere golosa per gli amanti di ogni sciocchezzuola sputata fuori dalle fauci hollywoodiane.


martedì 12 gennaio 2021

Relic(1997)


Titolo: Relic(1997)
Regia: Peter Hyams
Anno: 1997
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

La biologa Margo Green e il tenente di polizia Vincent D'Agosta devono affrontare e sconfiggere una spaventosa creatura giunta dall'Amazzonia, che compie delitti sanguinari dentro un grande Museo di Storia Naturale, nel corso della sua pomposa inaugurazione, alla presenza di tante autorità cittadine. Come sarà possibile vincere questo mostro, il cui DNA è impazzito?

I film di mostri vanno visti tutti. Seppur con dei difetti enormi come in questo caso un b movie con un buon budget ma tradotto in una messa in scena spesso incerta e con alcuni momenti di noia infinita. Hyams è un buon mestierante che ha saputo tirare fuori dal cappello trashate immani e film molto interessanti come Atmosfera Zero. Il film dalla sua sfrutta un'idea niente male e il mostro via via cresce diventando quella creatura che purtroppo vediamo in una lunga scena solo nel finale all'interno del museo. Eppure la suspance, l'indagine, i corpi sventrati, l'analisi scientifica dove Margo chiederà aiuto al suo mentore e il finale tra fogne e una suggestiva scenografia (nel museo per l'appunto) riesce perlomeno a mantenere costante il ritmo seppur alcune leziose lacune nei dialoghi e in alcune scene piuttosto lente per la struttura narrativa del film

giovedì 3 dicembre 2020

Forza della Natura


Titolo: Forza della Natura
Regia: Michael Polish
Anno: 2020
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Nel bel mezzo di una pericolosa tempesta, due poliziotti provano a evacuare un edificio in pericolo, ma si ritrovano a fronteggiare una banda di truffatori che aveva progettato un colpo proprio in quelle ore.

Forza della natura è un film ricco di stereotipi e di tanto, ma tanto, già visto. Sembra la versione brutta di Pioggia infernale, dove almeno lì l'evento atmosferico aveva un perchè, mentre qui vedrete che è solo tanto rumore per nulla.
La sceneggiatura come il plot sono scadenti rendendolo un b movie dozzinale, dove i criminali trovano pretesti quantomeno ridicoli per arrivare allo scontro nella palazzina. Creature affamate di carne e poliziotti tenute nascoste in casa, nazisti che cercano di cancellare il proprio passato, Gibson a fare un ex poliziotto alcolizzato che conosce vita natural durante di tutti i cristiani che gli passano sotto tiro e una coppia di protagonisti con Hirsch che non ci crede per un ruolo così immeritato e scontato che cercare di caratterizzarlo era di fatto impossibile.
Alla fine la forza della natura non è il poliziotto senior, non il protagonista ma nemmeno la tempesta, una noia mortale soprattutto quando Gibson muore tra l'altro in maniera veloce come il twist finale del film e tutto il terzo atto. Con il fatto di giocare tutto in un'unica ambientazione, un palazzo, e scoprendo che chi ci abita nasconde qualcosa, si poteva davvero dare qualcosa in più mentre invece quel poco di buono che c'era viene sprecato così come il cast e alcune sparatorie davvero ridicole.

martedì 17 novembre 2020

Werewolf: The Beast Among Us


Titolo: Werewolf: The Beast Among Us
Regia: Louis Morneau
Anno: 2012
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Un villaggio europeo del XIX secolo vive sotto la terribile e mortale minaccia di una bestia leggendaria: il lupo mannaro, che fa strage di cittadini a ogni luna piena.
In città giunge quindi un gruppo di cacciatori di licantropi, guidato da un misterioso e carismatico individuo. Il giovane Daniel, che sta studiando medicina sotto la direzione del medico locale, decide di unirsi ai cacciatori e aiutarli nella loro missione, ignorando il parere contrario alla cosa di sua madre Valdoma.
Trovare, catturare e uccidere la bestia assassina non è però impresa facile: questo lupo mannaro si dimostra infatti ben più forte, furba e pericolosa della media dei suoi pari. In città le morti si moltiplicano, il contagio si diffonde e la frenesia nel cercare di scoprire l'identità del licantropo sale alle stelle...

Film a basso costo, un direct-to –video, una sorta di prequel del recente Werewolf anche se in chiave completamente diversa. Ci troviamo di fronte ad un film horror neanche dei peggiori se non ci si mettesse una sceneggiatura rovinosa a peggiorare le sorti del film dopo la prima mezz’ora.
Sembra voler trovare una strada a metà tra Patto dei lupi e VAN HELSING. Alcune scene sono girate piuttosto bene, le location in Romania sono ottime così come i costumi a differenza della c.g della creatura che palesa effettivi problemi di budget. Da un lato forse il migliore apprezzamento di questa pellicola è dovuto ad una forte componente splatter che cerca di aggiungere qualcosa alla rovinosa e lacunosa messa in scena della bestia.
Anche il cast non è male e cerca di mettercela tutta ma il risultato finale, anche se si può dire il miglior film di Morneau, non è ancora all’altezza di un robusto film sui licantropi.

Bottom Feeder


Titolo: Bottom Feeder
Regia: Randy Daudlin
Anno: 2006
Paese: Usa
Giudizio: 1/5

Un milionario mafioso coperto da gravi ustioni assolda uno scienziato, Nathaniel Leech, creatore di un siero capace di rigenerare i tessuti umani. Non fidandosi pienamente, il riccone ordina ai suoi uomini di ridurre in fin di vita Nathaniel, sfruttarlo come cavia della sua stessa creazione e rinchiuderlo per 24 ore in alcuni cunicoli sotterranei. A causa di un errore di procedura durante la forzata somministrazione del farmaco, lo scienziato muterà il proprio codice genetico divorando topi...

E'davvero difficile pensare a qualche horror così insulso come BOTTOM FEEDER.
Il particolare che non rammento è di come sia arrivato a visionare tale abominio.
Un topo enorme, fatto con la gomma e presunto tale, deambula per un bunker sotterraneo uccidendo e mangiando tutto quello che trova, prima i topi, poi i cani e infine degli stronzi.
Senza un minimo senso, agenti governativi e spazzini si trovano insieme contro questo scienziato trasformato in orrida creatura, in un manipolo di luoghi comuni imbarazzante e deplorevole.
Peggio ancora del costume è la sceneggiatura che fa acqua da tutte le parti, i dialoghi sono sciatti e anticipati da vaccate americane, da eroi improvvisati e nessuno riesce mai a centrare la creatura anche quando se la trova di fronte in un corridoio.
Mettiamoci pure un doppiaggio penoso, una regia televisiva bassissima e uno scantinato usato come unica location mostrato in loop.
Bottom Feeder è una trashata che strizza un occhio di merda agli anni '80.
Disgustosamente atroce e senza nessunissimo senso.
Solo per coloro che vogliono ridere e farsi del male. A confronto CREATURA DEL CIMITERO sembra un film d'autore.

Darkhunters


Titolo: Darkhunters
Regia: Johannes Roberts
Anno: 2004
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 1/5

Incastrato tra la vita e la morte, Charles Jackson identifica la sua unica speranza per raggiungere definitivamente l’aldilà nella dark hunter Carol Miller, cacciatrice inviata da Dio per traghettare le anime dimenticate verso la fine e proteggerle da figure poco raccomandabili che ne sono costantemente alla ricerca. come ora è alla ricerca di quella di Charles.

Da evitare con cura sotto molti e ben evidenti aspetti. Partiamo dalla regia di uno sconosciuto che risponde al nome di Johannes Roberts con ben due terribili pellicole all'attivo. La regia è piatta, banale e scontata. Pochi e brutti oltre che scontati colpi di scena per un film che raccoglie solo lacune in una storia confusa che rotola verso l’auto implosione. Il lato tecnico andrebbe eclissato così come gli effetti in computer grafica fatti veramente male e questo lo si può notare dopo una manciata di minuti.
Di solito io incoraggio sempre le pellicole a basso budget purchè dietro ci sia un bel soggetto trasposto in tanti bei dialoghi e che certo non si cerchi di strafare sapendo di non poterselo permettere. Questo film deraglia completamente pur avendo dalla sua un bravo attore come Dominique Pinon.

Kaw-L'attacco dei corvi imperiali


Titolo: Kaw-L'attacco dei corvi imperiali
Regia: Sheldon Wilson
Anno: 2007
Paese: Usa
Giudizio: 1/5

E' l'ultimo giorno di lavoro per lo sceriffo Wayne, che insieme a sua moglie Cynthia sta per trasferirsi in un altro paese in cerca di fortuna. Ma quella che inizia come una giornata qualunque, è destinata a trasformarsi in un terribile incubo. Uno stormo di corvi inferociti attacca all'improvviso gli abitanti della sonnolenta cittadina, uccidendone alcuni e costringendo gli altri a barricarsi in una tavola calda come rifugio di fortuna. Infettati da un misterioso virus, i corvi sono adesso assetati di sangue e carne umana: lo sceriffo e i superstiti dovranno lottare duramente per salvarsi dall'oscura minaccia che incombe su di loro...

Oramai sul cinema di genere quasi tutto è destinato alle piattaforme in streaming oppure all'home-video e come già dicevo le bestie preferite finora continuano ad essere gli squali e i coccodrilli.
Ricordiamolo...erano uccelli e non corvi. Prodotto dallo Sci-Fi Channel per la tv , anche se sotto alcuni punti di vista può assomigliare a UCCELLI di chi sappiamo, Kaw sempre facendo parte di quell'orda di film sui beast-movie mantiene una trama abbastanza banale ma perlomeno convincente anche se col passare dei minuti ha delle lacune nello script che mancano di linearità e coerenza. Il messaggio non è quello che si poteva pensare ma la bastonata concerne l'emisfero religioso e il bigottismo imperante nonchè l'idiozia totalitaria di un paese. Naturalmente appare sempre un "eroe"....
Ciò che colpisce e l'impatto di alcune scene che più che horror sono davvero ridicole ma almeno fanno sperare nell'autoironia che Wilson ha di sè e della sua creazione dopo il simpatico SHALLOW GROUND-MISTERI SEPOLTI .
Senza lodi e senza infamia il film ha almeno il merito di proporre qualcosa di "nuovo"anche se KRABAT uscito l'anno successivo e decisamente meglio anche se completamente diverso.




Bloody Nightmare aka Cheerleader camp aka Bloody Pom Poms


Titolo: Bloody Nightmare aka Cheerleader camp aka Bloody Pom Poms
Regia: John Quinn
Anno: 1987
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Alison, una bella e sensuale fanciulla, è tormentata da sogni terrificanti. Nel frattempo, avviene una cruenta e inspiegabile serie di omicidi.

Lo slasher non è un genere che brilla di originalità ma è anche vero che proprio per questo è difficile non cadere nella banalità e non propinare sempre la stessa solfa.
Quinn in questo caso sbaglia tutto dirigendo una pellicola piatta che non ha uno stile particolare ma strizza l'occhiolino alla televisione, sua futura dimora dove avrà più fortuna col porno.
Da qui si intuiscono le scelte del film che mostrano solo una serie interminabile di bellezze da copertina tutte naturalmente troppo stupide per capire cosa sta succedendo e provare a fare qualcosa.
E' così tra topless, boschi in cui immancabilmente si finisce non sapendo dove altro scappare e un killer quanto mai ridicolo e macchiettistico, ci si interroga su quanti cloni arrivino immancabilemnte ogni anno sulla falsa riga di alcuni film promotori del genere.
Cercare di simpatizzare col pubblico dandogli ninfette non è l'unica cosa che ci si aspetta.

Fire serpent


Titolo: Fire serpent
Regia: John Terlesky
Anno: 2007
Paese: Canada
Giudizio: 1/5

Una imponente palla di fuoco proveniente dal sole si schianta contro la terra dando origine ad un indistruttibile demone. Mentre le fiamme divampano senza controllo, una creatura infernale prende possesso dei corpi umani che incontra. Un mostruoso serpente di fuoco è pronto a devastare la terra!

Titolo suggestivo per un film quanto mai banale prodotto e destinato al mercato home video con in testa l'attore imbranato di Buffy.
Un alieno o entità che ha solo apparenti forme di serpente attacca seguendo scie di segnali elettrici e dando vita ad un automa con occhi rossi sgargianti che spara direttamente fiammate dagli occhi.
Se pensate che tutto ciò non basti potete ascoltare il monologo del tipo della birreria che spiega l'origine dell'entità facendo riferimento al vecchio testamento con il fuoco divino e altre menate che non vi starò a spoilerare. A parte i particolari agghiaccianti si parla di pessimi effetti speciali, sceneggiatura abbozzata e una recitazione da telefilm di serie b.
Un film da evitare che non riesce neanche a portare a casa qualche buona scena.

Behemoth


Titolo: Behemoth
Regia: David Hogan
Anno: 2011
Paese: Usa
Giudizio: 1/5

Fra i tanti vulcani dormienti sparsi in tutto il mondo, un giorno decide di svegliarsi quello situato nei pressi della tranquilla, anche se per poco, cittadina di Ascension. I risultati non saranno quelli di una nuova Pompei, perchè dal cratere non uscirà la lava ma un gigantesco bestione: il Behemoth. Ad affrontare la bestia saranno un gruppo di agenti speciali del DOD ed un gruppo di taglialegna avvinazzati.

In questo caso un risultato davvero inguardabile. Il film di Hogan è di una noia mortale, un risultato sicuramente prodotto per la televisione americana distinguendosi per la recitazione ai minimi storici e una sceneggiatura che fa dell’assurdo l’incipit e il tema di fondo.Il Behemoth, il mostro interessante, l’unica cosa che uno smania di vedere, viene mostrato con dosi così scarse che lo spettatore dovrà farsene una ragione e guardare a tratti dei tentacoli che spuntano da un vulcano. Fino a quando i due protagonisti scappano e lui, l’immancabile macho spara al mostro da un elicottero con un lanciarazzi. Breve storia triste. Fine

domenica 11 ottobre 2020

Blu profondo


Titolo: Blu profondo
Regia: Renny Harlin
Anno: 1999
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Degli squali dalla struttura genetica alterata vengono impiegati per sviluppare una cura contro l’Alzheimer. Peccato solo che i pescioni mutanti siano diventati anche superintelligenti e comincino a combinarne di tutti i colori…

Bistrattato da quasi tutta la critica, Blu profondo per me rimane un film di puro intrattenimento con un ottimo ritmo, un'idea originale, dei buoni caratteristi e una messa in scena che nonostante gli anni invecchia bene.
Squali da laboratorio, intelligenza da predatori, una caccia all'uomo anzi al team scientifico dove spadroneggia con il suo mascellone Carter Blake una sorta di Acquaman degli squali.
Il b-movie di Harlin, regista partito molto bene per finire molto male, ha un sacco di spunti interessanti e un ritmo strepitoso, con un paio di colpi di scena su chi dovrà morire davvero notevoli e inaspettati. La mattanza degli squali non conosce barriere così come le strategie adottate per cercare di sopravvivere per i nostri protagonisti (alla fine almeno un nero si salva, ma il pappagallo no). Gli effetti speciali beneficiano di un decoroso budget e riescono a non imporsi in maniera esagerata lasciando molto spazio all'atmosfera e ai dialoghi tra gli attori tagliati con l'accetta. Sembra una sorta di Jurassic Park sottomarino per quanto alla fine la storia sia sempre la stessa.

Blu profondo 3


Titolo: Blu profondo 3
Regia: John Pogue
Anno: 2020
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

La dott.ssa Emma Collins e il suo team stanno trascorrendo la loro terza estate sull'isola di Little Happy studiando l'effetto dei cambiamenti climatici sui grandi squali bianchi che vengono al vicino vivaio.

Ignorando per varie e motivate ragioni il secondo capitolo della saga, questo capitolo finale(?) riesce incredibilmente a tirare sù il morale facendo ben sperare, rincorrendo tanti elementi del primo ma avendo molti meno soldi e volti noti. Alla fine il risultato è positivo. Anche qui una location, un piccolo villaggio di casette di legno in mezzo all'oceano, una sorta di mezza comunità hippy dove la comunione tra le persone porta ad una sorta di benessere e armonia con la natura e l'oceano in cui per dire una giovane coppia afro vede l'uomo andare a pesca con la sua barchetta tutto felice con la moglie che sorridente lo aspetta a casa. Questa tranquillità verrà naturalmente demolita dall'incursione dei ben noti squali geneticamente modificati e rispetto al primo capitolo in cui bastavano gli squali e una tempesta, qui ci sono i cattivoni di turno in memorabili e assurde scene di combattimento a colpi di maschio alfa.

Savage Dog


Titolo: Savage Dog
Regia: Jesse V.Johnson
Anno: 2017
Paese: Usa
Giudizio: 1/5

Nell'Indocina dl 1959 controllata dai vietnamiti e dai criminali di guerra europei, il campo di lavoro Den-Dhin-Chan è gestito da quattro uomini molto pericolosi. Qui l’ex campione di box Martin Tilman si è fatto un nome combattendo i tornei su cui scommettono i ricchi criminali. Quando per lui arriva il momento di tornare a casa, i corrotti criminali faranno tutto il possibile per farlo rimanere in prigione.

Una volta pensavo di essere caduto nel baratro guardando tutti i film con Jason Statham che a parte qualche eccezione erano poi tutti la stessa cosa. Ora Scott Adkins è forse uno dei mali peggiori in cui è riuscito a salvarsi soltanto in rarissime eccezioni quando faceva il figurante o l'antagonista in film in cui non era lui assolutamente il protagonista. Questa peculiarità infatti non si addice al mascellone che sbaglia ogni espressione senza risultare mai credibile o provando perlomeno a sforzarsi.
Savage Dog è uno dei b-movie action più imbarazzanti degli ultimi anni.
Diretto da tal Jesse V.Johnson che non è in grado di saper piazzare la mdp, con inquadrature sbilenche, un ritmo esagitato, un montaggio sconclusionato e molto altro ancora. Tra l'altro il regista sembra omologato al genere fasullo dove non gli è bastata questa ciofeca decidendo di siglare ancora le gesta del presunto attore. Ridateci Van Damme anche nei film peggiori, quest'opera a parte la connotazione storica che non si riesce a capire dove voglia inserirsi, diventando una sorta di riscatto in cui lo yankee salva i musi gialli per una sorta di fate bene fratelli.

martedì 15 settembre 2020

Critters Attack


Titolo: Critters Attack
Regia: Bobby Miller
Anno: 2019
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

L’orfana Drea è stata nuovamente scartata dalla selezione per il college e così sbarca il lunario lavorando come commessa in un negozio di sushi. Un giorno le si presenta un’occasione: lavorare come babysitter per una professoressa che potrebbe aiutarla ad entrare nel prestigioso college. Mentre la ragazza sta badando allo smartphone-dipendente Jake e all’introversa Trissy, per cui suo fratello Philip si è invaghito, la cittadina viene presa d’assalto da una misteriosa razza di creaturine pelose e voraci venute dallo spazio. Il ritrovamento, da parte dei ragazzi, di un essere appartenente alla stessa specie ma di indole pacifica potrebbe essere la chiave per respingere l’invasione di Critters!

Sono passati vent'otto anni dal quarto capitolo di Critters. Gli unici ad essere contenti e appagati sono e rimarranno ovviamente i fan di questa saga in fondo interessante ma limitata con una buona idea alla base che ad oggi non ha ancora portato qualche scriteriato a fare un film di scontro di mostri tra loro e chessò i Gremlins (ad esempio e non sarebbe affatto male).
Poche varianti ma abbastanza funzionali. Il politically correct suggerisce di inserire come protagonista una ragazzina messicana orfana che lavora e sogna il college vedendo altre che come lei c'è l'hanno fatta con altri aiuti, nonostante Drea abbia dalla sua delle tette gigantesche.
I cacciatori delle fantastiche bestioline vengono sostituiti di default da una cacciatrice inaspettata che nasconde nella cantina apparecchiature militari di ultima generazione e possiede fucili più grossi di lei e per finire lei Bianca, la piccola creaturina a siglare forse l'elemento più bello ma non originale del film, un copia e incolla di Ghismo e Ciuffo Bianco diventando letale per i nemici quanto affettuosa con i suoi padroncini.
Per essere un b-movie straight-to-video e un'operazione nostalgica commerciale divertente, il film di Miller riesce ad avere buon ritmo, lascia passare alcuni personaggi odiosi tra i giovani protagonisti, crea di fatto diverse scene interessanti come la palla gigante piena di creature, la riproduzione, sfoggiando make up vecchia scuola senza fare troppo affidamento sulla c.g


Stomach


Titolo: Stomach
Regia: Alex Visani
Anno: 2018
Paese: Italia
Giudizio: 2/5

Alex è un ragazzo solitario e tormentato che vive in un posto di campagna estremamente desolato. Vittima di un passato oscuro e di un presente fatto di soprusi e umiliazioni, Alex si trova a essere vessato continuamente dai suoi colleghi di lavoro. Ma dentro il ragazzo si nasconde un male oscuro, un dolore profondo e, al tempo stesso, qualcosa di sinistro. Qualcosa che spinge per uscire, qualcosa che nutre una sete di sangue sfrenata. Un vortice di orrore e violenza si scatenerà, lasciando una scia di sangue interminabile.

Il cinema indipendente e autoriale italiano mi sta molto a cuore cercando nel tempo di non farmi mancare nulla all'appello anche se con i dovuti ritardi per lo più legati al tempo e al ritrovamento dei film.
Visani è un altro nome che mi è nuovo nel vasto panorama degli horror italiani a basso budget.
Sequenze a metà tra un'opera seriosa e un prodotto amatoriale dove l'elemento che forse prova a salvarsi di più è la fotografia almeno negli esterni per poi in realtà ricercare troppo un blu di fondo che non sempre riesce ad essere suggestivo. Stomach è un body horror che cerca di essere cruento al punto giusto, alternando una recitazione tremenda con alcune scene splatter e torture che provano a ridare enfasi e sostanza al film. Un'idea che non riesce mai a concretizzarsi del tutto diventando una mescolanza di generi e opere molto famose che Visani frulla tutte insieme senza un minimo di originalità e coerenza per sorprendere evidentemente più sul piano degli effetti e degli omicidi nonchè qualche scena di sesso e stupro che serve come sempre per i giovani mestieranti a cercare consensi facendo vedere un paio di tette a gratis.
Ho letto diverse recensioni entusiaste su questo horror underground che sono contento di aver visto e che sia stato fatto, ma a differenza di altri colleghi senza soldi, non dimostra quel passo in più lasciando una visione seppur con un buon ritmo, segnata da troppe defezioni a partire dalla storia, dallo svolgimento troppo palese e soprattutto la creatura che Alex "tiene in grembo" con un make up davvero insulso.


sabato 8 agosto 2020

Darlin


Titolo: Darlin
Regia: Pollyanna McIntosh
Anno: 2019
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Dopo esser stata ritrovata in pessime condizioni in un ospedale cattolico, l'ingestibile Darlin' viene portata in una casa di cura gestita dal vescovo e dalle sue suore per essere trasformata in una "brava ragazza". Tuttavia, Darlin' nasconde un segreto molto oscuro: la donna che l'ha cresciuta è sempre vicina a lei, disposta a correre in suo aiuto con qualsiasi mezzo a disposizione.

Il sequel di Woman guarda caso prodotto da Lucky McKee vede alla regia la protagonista del film, la Donna, che compare come co-protagonista nel sequel essendo di fatto la madre di Darlin.
Con un'inizio interessante si parte dall'ospedale, dalla Donna che cerca di annusare dove si trova la Darlin portandola lei stessa di fronte all'ospedale per poi sparire e mietere vittime a volte senza un motivo ben preciso. Darlin comincia il suo percorso proprio dalle cure dei medici ma soprattutto dell'infermiere che non nasconde la sua omosessualità, fino alla casa delle orfane dove altre come lei convivono in un contesto che apparentemente sembra elegante e rispettoso ma che nasconde insidie e segreti tremendi.
Una regia dove la tecnica non è decisamente quella del precedente film, così come la cattiveria qui in alcuni casi decisamente gratuita e senza senso, il montaggio a volte si perde dei pezzi passando da case abbandonate e gestite da un gruppo di donne senza tetto sbandate che accolgono la Donna, fino ad un finale in parte irrisolto e altalenante.
Si scimmiotta sul ragazzo selvaggio di Jean Marc Gaspard Itard dove l’adolescente del titolo era poco più di una bambina che veniva condotta verso il tramonto – e verso una vita lontana dalla civiltà – dalla neo mamma surrogata che aveva massacrato la sua famiglia ‘indegna’.
Dopo 10 anni passati allo stato brado in compagnia di una cannibale, la giovane ne ha naturalmente assorbito le ‘qualità’, imparando a comunicare esclusivamente a grugniti e dove all'interno della scuola con infermiere "buone" ma che nascondo un passato di abusi di droga e ragazze/amiche imparerà a parlare e ragionare.
Una regia incerta e confusa, una sceneggiatura con troppi stereotipi e personaggi tagliati con l'accetta senza mai un vero approfondimento per uno sviluppo e un intreccio tutto sommato passabile.

sabato 1 agosto 2020

Eclissi letale


Titolo: Eclissi letale
Regia: Anthony Hickox
Anno: 1994
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Dopo aver visto ridotto in fin di vita il collega Jim Sheldon nel corso di una azione per liberare degli ostaggi, il poliziotto Max Dire se lo ritrova poco dopo al suo fianco, agile e forte più che mai. Insospettito da quella guarigione miracolosa, indaga un po' in giro, e grazie anche all'aiuto della bella Casey Spencer, Max scopre l'esistenza di un dipartimento segreto della polizia, guidato dal detective Garou, i cui componenti fanno uso di una potente droga che di notte li trasforma in lupi mannari. Quando si unisce al gruppo, di cui fa parte anche Casey, Max si accorge che tutti i buoni sono lupi, ma che non tutti i lupi sono buoni

Tra i b-movie che si tuffano nei generi scanzonati, ignoranti al punto giusto ma mai banali e pieni d'azione e di ritmo, uno dei cult rimarrà sempre Sbirri oltre la vita dove macchinari che riportavano in vita uomini che diventavano mostri era il top. Qui abbiamo poliziotti mannari, una bella idea col siero che serve a renderli così forti e spietati e ricavato dal cervello del suo capo che la fornisce ai suoi seguaci. Diciamo che l'azione è sfrenata, ci si prende anche qui poco sul serio, ma il film ha davvero un ritmo incredibile già dall'inizio, grazie anche ai suoi toni ironici senza troppe pretese. Un manipolo di "super eroi" sbirri mannari che di notte vanno a ripulire la feccia tenuti assieme da un leader particolarmente stronzo già così ha un aura pregevole per alcuni effetti speciali ottimi e quintalate di scene d'azione. Certo in casi come questi la sospensione dell'incredulità è la prassi così come uno script davvero ignorante nella sua pochezza e approssimazione dove gli eventi accadono per caso senza reali legami di causa-effetto e ciò che più sbalordisce è l'impassibilità di chi vi assiste come nella scena del matrimonio di uno della banda. Il film da noi in Italia venne vietato ai minori di 18 anni dopo lunghe discussioni tra la Eagle Pictures (detentrice dei diritti di distribuzione) e la commissione di censura, che vi ha ravvisato pericolose "leggerezze sociali".

Last Lovecraft Relic of Cthulhu

Titolo: Last Lovecraft Relic of Cthulhu
Regia: Henry Saine
Anno: 2009
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Jeff, un ragazzo non troppo brillante, scopre di essere l'ultimo discendente ancora in vita del famoso scrittore horror/fantastico Howard Phillips Lovecraft. La sua esistenza inizierà a complicarsi quando si renderà conto che i mostri di cui scriveva il suo antenato non sono affatto delle invenzioni letterarie, ma decisamente reali e a lui vicini. Jeff e due suoi amici si ritroveranno costretti a proteggere un'antica reliquia aliena affinché non cada nelle mani sbagliate, liberando così un male antico e incontrollabile, Cthulhu.

Una comedy horror che si prende alla leggera, un b-movie che dalla sua ha qualche buona idea, un low budget così risicato che basta vedere il make-up dei mostri alcuni con delle tute di gomma brutte e davvero assurde facendo in modo che qualsiasi tipo di atmosfera macabra muoia sul nascere.
Ingenuo ma non così banale, sembra la risposta ignorante ai film di Edgar Wright ovviamente qui è tutto sontuosamente scadente dal cast, alla messa in scena, all'azione a volte estremamente ridicola soprattutto quando entra il nerd fan di Lovecraft. Alcuni spunti sono divertenti come il capitano Olaf che lascia la mappa che i protagonisti seguiranno e che ha deciso di barricarsi in una roulotte nel deserto dopo essere stato violentato da alcuni pesci nascondendo un seguace di Cthulhu, così come la setta e il gruppo all'inizio dei custodi dell'antica reliquia che con il loro capo il cui make up fa sempre schifo vuole liberare il suo padrone e ucciderà chiunque osi fermarlo.
C'è una parte d'animazione, il momento più bello del film, che spiega la storia di come nacque tutta la storia dai Grandi Antichi fino a Cthulhu e l'importanza della reliquia.