Visualizzazione post con etichetta 2003. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta 2003. Mostra tutti i post

sabato 4 agosto 2012

Shark Zone-Il terrore giunge in superficie


Titolo: Shark Zone-Il terrore giunge in superficie
Regia: Danny Lerner
Anno: 2003
Paese: Usa
Giudizio: 1/5

Alcuni sommozzatori interessati a dei gioielli nascosti sul fondo del mare risvegliano la collera di un gruppo di squali bianchi.

Ci sono film che hanno budget così bassi e risicati da fare in modo che in una scena lo squalo mangi il nulla perché il tipo neanche si vede. Oppure una sorta di copia incolla di scene con le pinne, attacchi sempre uguali e inquadrature probabilmente facendo uso di stock fotage.
C’è pure una citazione del bellissimo LO SQUALO in cui i due fricchettoni si buttano in mare all’inizio venendo mangiati malamente.
Un insignificante direct to video che nulla aggiunge anzi tutto azzera e risparmia mostrando tutti i luoghi comuni sui film degli squali bianchi.

domenica 22 luglio 2012

Hunted-La preda


Titolo: Hunted-La preda
Regia: William Friedkin
Anno: 2003
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

L.T. Bonham è un agente dell'FBI, insegnante alla scuola di guerra, che ha appena ricevuto un incarico delicato: catturare un suo ex allievo, Aaron Hallam, fra i più brillanti del suo corso, che è divenuto ora un pericoloso assassino il cui sport preferito è andare a caccia di uomini. I due agenti dovranno scontrarsi nella foresta, in una sfida portata alle estreme conseguenze.

La preda non è sicuramente tra i film migliori di Friedkin ma neanche tra i peggiori.
E’una sorta di via di mezzo in cui il regista si concentra su alcuni aspetti degli scontri e degli allenamenti  e l’effetto devastante che spesso la guerra scatena sui propri soldati.
Già solo questi due aspetti da soli basterebbero al film. Se ci mettiamo che gli attori sono un convincente Tommy Lee Jones e Benicio Del Toro allora tutto è detto.
Il problema invece è dovuto al fatto che da un autore come Friedkin ci si aspettava qualcosa di più almeno in termini di approfondimento legato proprio alle conseguenze della guerra. Manca proprio quella spinta che rende il film sicuramente godibile anche se in alcune parti fa fatica ad andare avanti purtroppo a causa di un’eccessiva narrazione.
Anche la pazzia viene trattata in maniera disarmonica, altalenandola costantemente con dialoghi abbastanza superficiali e un finale davvero campato per aria.
Peccato perché tutta la parte incentrata sull’addestramento e le tecniche di combattimento sono davvero ben fatte.

domenica 1 aprile 2012

Park


Titolo: Park
Regia: Andrew Lau
Anno: 2003
Paese: Hong Kong
Giudizio: 1/5

Un meraviglioso parco di divertimenti raccoglie ogni giorno migliaia di visitatori. Tragicamente una bambina di appena sei anni cade dalla ruota panoramica, sfracellandosi a terra. Da quel momento il parco viene chiuso e abbandonato per oltre quindici anni. Luogo 'maledetto', ormai per tutti terra di sventura e spiriti maligni, è oggetto di studio di un giovane studente delle scuole superiori. Durante un sopralluogo il ragazzo scompare. La sorella decide di avventurarsi all'interno del parco

Se è vero che i film orientali di norma sono spesso dei buoni prodotti e anche vero che quando un film fa proprio cagare come in questo caso bisogna andarci pesante con la critica anche se gli amici di Hk sanno praticamente sempre quello che fanno.
Lau poi si è proprio sputtanato con gli anni dopo la fantastica serie di INFERNAL AFFAIRS tornando a girare un buon film solo con l’ultimo LEGEND OF THE FIST:THE RETURN OF CHEN ZHEN. Purtroppo lui come molti è stato penalizzato dall’industria americana che lo ha chiamato a dirigere cazzate e film in paese per la televisione.
L’errore più grossolano che il film commette è la pateticità dei dialoghi uniti alla recitazione davvero scarsa degli innumerevoli protagonisti. L’idea del 3d fa davvero capire come per racimolare soldi vengano impiegate le peggiori tecniche di marketing e il risultato è di un vuoto totale e di una bufala storica.

domenica 18 marzo 2012

Terminator 3-Le macchine ribelli


Titolo: Terminator 3-Le macchine ribelli
Regia: Jonathan Mostow
Anno: Usa
Paese: 2003
Giudizio: 2/5

John Connor, ormai diciottenne, è nuovamente in pericolo. La terminator femmina T-X è stata programmata per ucciderlo. Per proteggerlo viene incaricato e mandato nel passato il T-800.

Come rovinare una saga storica come quella di Terminator? Affidando la regia a un incapace come Mostow che ha sempre diretto filmetti compresa l’ultima boiata con Willis IL MONDO DEI REPLICANTI.
Diciamo che i produttori avrebbero dovuto chiarire subito che i toni drammatici e cupi dei due primi capitoli diretti non a caso da qualcuno che ne sa in materia di cinema come Cameroun (guarda a caso non a non ha voluto girare questa pellicola) sarebbero stati sostituiti con un umorismo fastidioso.
Praticamente farcite in ogni battuta con l’ingresso in scena di Swarzy in tenuta adamitica che cita i due precedenti capitoli e prende in giro l’entrata del secondo capitolo entrando in un locale di sole donne che aspettano solo il fusto di turno.
Da lì in poi tutto non funziona, dal cast composto di giovani incapaci (Nick Stalh e Claire Daines ma anche la terminator girl Kristanna Loken non scherza) alla messa in scena che sembra voler creare un enorme giocattolone divertente con poco sangue disintegrando la classica figura del terminator.



giovedì 24 novembre 2011

Alien Hunter


Titolo: Alien Hunter
Regia: Ron Krauss
Anno: 2003
Paese: USA, Bulgaria
Giudizio: 1/5

In Antartide, un oggetto misterioso intrappolato nel ghiaccio emana uno strano segnale. Per decifrarlo viene chiamato Julian Rome, un brillante criptologo dalla carriera compromessa a causa del suo debole per le studentesse. Ora sta a lui risolvere il rebus, ma deve fare presto: il ghiaccio sta per sciogliersi.

Un nave che si regge sulla sola capacità di mischiare elementi legati ad altri film se non ha un regista originale è destinata ad affondare. E’così l’opera prima di Krauss affonda malamente senza dare al regista un’altra possibilità di girare altri film.
La sceneggiatura fa acqua da tutte le parti. Solo alcuni assurdi come l’oggetto che quando si apre indovinate che fa? esplode (come la prassi dei film americani insegna) oppure la studentessa che ha avuto una relazione con il professore e  guarda caso è una delle ricercatrici nel progetto dell’Antartide, oppure il peggio del peggio, il governo che è più preoccupato dallo scandalo sessuale del professore con la studentessa che del reale pericolo della presenza dell’alieno.
Gli assurdi sono i passi falsi delle distribuzioni che come in questo caso puntano sulla presenza di un attore come James Spader che sinceramente non è niente di che, in questo caso poi, non fa altro che riciclare la performance dello scienziato di STARGATE(guarda caso in tutti e due i film fa il criptologo).
Il fatto che tra i paesi produttori ci sia anche la Bulgaria non fa presagire nulla se non piccoli moniti d’inaspettata preoccupazione.
Lo spreco e le colpe vanno fatte risalire alla scelta del soggetto, che non sa più cosa dire tanto è stato sfruttato e la natura stesa di uno sviluppo quanto mai prevedibile diventa la nota dolente che si associa in questo pallosissimo tour de force per lo spettatore..

sabato 30 luglio 2011

August Underground's Mordum


Titolo: August Underground's Mordum
Regia: Fred Vogel
Anno: 2003
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

La trama è presto detta: tre sociopatici vanno un po' di qua e un po' di là ad ammazzare, stuprare e seviziare dei poveri malcapitati.

Secondo di una trilogia espressamente voluta dal regista, Mordum fa parte di quel genere che sfocia nel gore di cui si sono fatti capostipiti personaggi del calibro di Buttgereit.
A differenza del sopracitato Vogel non ha assolutamente capito che si possono fare dei film seri anche trattando una materia come quella degli snuff, delle indicibili violenze e sofferenze ai danni di terzi e più di tutto una qualità di girato e di audio che come in questo caso rasentano l’insopportabilità più totale.
Pur avendo visto tutto di Buttgereit, Schnaas e simili, trovo che questo secondo capitolo di August sia un megero pretesto per sfogare la propria perversione e malattia che con il cinema c’entrano ben poco.
E’vero che questo genere, se così possiamo definirlo, piace e a una certa schiera di fan ma è anche vero che nel cinema al dì la delle scene efferate uno alle volte vorrebbe anche capire o avere un contesto in cui collocare quello che sta succedendo.
August farà preoccupare qualche sventurato che magari penserà di vedersi un vero snuff dal momento che l’unica valida cosa di questa porcheria è la cura maniacale con cui gli SFX inquadrano gli sventramenti, organi, tagli di pancia con relative viscere, oppure un cazzo che viene tagliato per essere poi succhiato da una tipa, cadaveri sodomizzati, bambini che vomitano vermi dalla testa i quali vengono poi mangiati da un altro del gruppo. Dunque Vogel ha puntato esclusivamente su questa portata d’immagini per scioccare, gli effetti per dare realisticità così come la recitazione assai buona da risultare quasi credibile così come la crudezza e la spietatezza delle immagini.
Viene definito come uno dei film più violenti mai realizzati ma questa sorta di etichettamento oramai è solo un pretesto per cercare di vendere come altri escamotage di colleghi del cinema commerciale.
Mi è venuta in mente solo per qualche istante mentre visionavo questo film facendo altro e sentendo con l’audio in inglese un continuo fuck, bitch e basta come forse Vogel e soci volessero citare le stragi compiute dalla Famiglia, ma non credo che questa idea fosse negli intenti della “sceneggiatura” di questo morvosissimo lavoro da malati.